Belva che abbaia non morde
a cura di Martina Castelli, Maria Ferrari, Niccolò Milazzo e Andrea Ceccarelli
special guest @gplexousted
Riuscirà mai Catullo a dimenticare la spietata Lesbia? Sicuramente non nel carme 60, dove ancora una volta dà in pasto il suo cuore alla belva più feroce di tutte.
Quella leonessa che ogni giorno si nutre dei suoi sentimenti è insaziabile e crudele.
Nessuno scrupolo, nessuna pietà, nessun pudore: ecco chi ha amato Catullo e chi tutt’ora ama.
Il timore di voler dimenticare Lesbia è più grande della paura di non essere amato e questo sentimento persistente di dolore riesce a sopraffare, ancora una volta, lo sfortunato amante.
Catullo si aggiunge all’interminabile lista di amanti piantati per capriccio, accecati inesorabilmente da quell’assassino a sangue freddo chiamato “Amore”.
Fatevene una ragione, amanti di tutto il mondo!
Questo appello è lanciato da esperti: smettete di soffrire per chi non vi merita, state sprecando lacrime preziose. Vi state disperando per chi non ve lo ha chiesto, ma soprattutto vi state uccidendo nel modo più crudele, disumano e doloroso di tutti.
Abbandonare, tradire, dimenticare: verbi troppo spesso affiancati, che si bulleggiano nella grammatica dell’amore elargendo dolore e patimenti gratuiti.
Perché allora non considerare Arianna? Mollata sull’isola di Nasso dall’infedele di turno, Teseo, in un abbandono non tanto psicologico, quanto fisico. Provate a immaginare come deve essere svegliarvi da soli, su un’isola sconosciuta e scorgere il vostro amore su una nave ormai lontana, che, spavaldo, vi ha volontariamente dimenticato. In due situazioni diverse ma che vanno volentieri a braccetto, inutile fare a gara a chi ha subito più angosce, perché alla fine tutti ci rimettono e tutti soffrono.
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