#MondoDiAnna – L’intervista a Jostein Gaarder

a cura di @unblogdiclasse

Il 30 Aprile ’14 ha avuto inizio il progetto #MondoDiAnna, dedicato alla lettura del nuovo romanzo di Jostein Gaarder in collaborazione con @LibriLonganesi.

I ragazzi di @unblogdiclasse hanno recensito il romanzo e preparato l’intervista all’autore, che si è svolta presso il #circololounge del @CircoloLettori al Salone del Libro di Torino 2014, venerdì 9 Maggio alle ore 17,00.

Ecco cosa ha risposto Jostein Gaarder, con estrema chiarezza.

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1. Molti di noi hanno letto Il Mondo di Sofia. In entrambi i testi la protagonista è una giovane ragazza: predilige personaggi femminili per affrontare argomenti di una certa delicatezza?

Per Il Mondo di Sofia, la ricerca di una figura femminile è stata volontaria: per affrontare il tema filosofico, non potevo che associare al nome della protagonista quello che etimologicamente significa “sapienza, conoscenza”. Infatti la filosofia è “amore per la conoscenza”. Ne Il Mondo Anna, invece, ho scelto una giovane ragazza perché in Norvegia sono soprattutto le donne a cercare possibili soluzioni per combattere il degrado ambientale.

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2. Tra il mondo “filosofico” di Sofia e quello “ecologico” di Anna esistono collegamenti?

Alcuni anni dopo la sua pubblicazione, mi è capitato di rileggere Il Mondo di Sofia. Sfogliandolo, mi sono accorto di non aver trattato quella che si configura come la tematica filosofica più attuale: l’ecologia. Ho deciso così di pubblicare un ulteriore testo su questo specifico argomento, che mostrasse al mondo quali sono i rischi che stiamo correndo e quali danni irrecuperabili abbiamo ormai causato al nostro pianeta.

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3. La grande fantasia di Anna è un tema centrale nel libro: perché ha dato tanta importanza a questo aspetto della vicenda?

Nel libro mi sono servito di Anna come portavoce delle mie idee: ecco perché c’è in lei questa fantasia assai sviluppata. Per giustificare questa particolarità è stato necessario creare una situazione narrativa in cui la giovane protagonista fosse considerata una ragazza “strana”, fuori dalla norma. In realtà viene seguita da uno psichiatra che riconosce in lei una persona straordinaria e non rileva alcun tipo di patologia.

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4. L’idea di affiancare la realtà ai sogni è un modo delicato per dire che la speranza di cambiare il mondo è un’illusione?

Non avevo alcun intento di rendere qualcosa più delicato. Ho semplicemente adottato un piccolo accorgimento per arrivare dritto al cuore e alla pancia dei lettori, non soltanto alla loro testa. Solitamente, gli argomenti che arrivano alla testa non lasciano alcuna traccia dentro di noi. Volevo fare in modo che i lettori de Il Mondo di Anna riflettessero ‘sensibilmente’ su un argomento importante come l’ecologia.

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5. La decisione di dare a due giovani adolescenti un ruolo di protagonisti per salvare il destino del Pianeta è casuale o crede che solo con le idee e la forza di volontà dei giovani si potrà cambiare qualcosa?

La vostra generazione sarà l’ultima a non risentire del progressivo degrado ambientale, ma i giovani sono il futuro: dobbiamo dare loro la nostra stessa opportunità, quella di vivere in un pianeta dove sia ancora possibile ammirare tanta varietà animale e vegetale.

Inoltre soltanto i giovani, soprattutto i bambini, hanno il dono di possedere la “voce della verità”: spesso si rivolgono a noi adulti con parole “sgarbate”, per quanto sono spontanee e dirette: ne trovate un esempio lampante nella favola di Andersen “I vestiti nuovi dell’ imperatore”.

Altrimenti, posso raccontarvi un episodio capitato qualche anno fa negli USA. Alla fine di un intervento, l’ex presidente Bush, concluse il suo discorso affermando “Che Dio benedica l’America”. Da casa una bambina che stava guardando la televisione con la madre, con ingenuità, domandò come mai avesse benedetto soltanto l’America e non tutto il mondo.

Ma posso offrirvi uno spunto ben più vicino a voi: qui in Italia avete un partito che si chiama “Forza Italia. Badate bene, non voglio esprimere alcun tipo di giudizio, ma vorrei che provaste a seguire il pensiero di quella bambina: perchè non potrebbe chiamarsi “Forza Terra”?

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6. Spesso, per noi adolescenti, il confronto generazionale sembra essere un’inutile fatica, Anna invece, scontrandosi sia con la generazione precedente che con quella futura esce comunque vincitrice: dovremo dunque ricrederci?

Non è una domanda a cui riesco a rispondere con facilità, ma ci proverò. Mi ricordo quando per Pasqua andavo con i miei genitori a sciare: essendo norvegese ho un carnato molto chiaro ed arrivavo a sera col volto completamente ustionato. Non si rendevano conto di quanto fossero dannosi i raggi UV. 

Allo stesso modo, loro bruciavano il carbone, senza sapere quanto fosse inquinante. Vedete, i miei genitori hanno commesso molti errori, ma hanno vissuto in un’epoca passata rispetto alla mia: dunque, non posso fargliene una colpa. 

Questo per dirvi, tra le altre cose, che problemi come quello ambientale non devono sfociare in battaglie casalinghe, ma in battaglie col mondo! 
Dobbiamo cercare di trarre il meglio dal passato, senza polemizzarci troppo sopra e cercando di trarne il meglio.

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7.  Anna presenta una forte maturità rispetto ai ragazzi della sua età. Tuttavia se fosse nata e vissuta in un altro Paese, avrebbe avuto la stessa attenzione nei confronti dell’ambiente?

Sì, il fatto di essere nata e cresciuta in Norvegia può aver condizionato l’approccio di Anna verso la tematica ambientale. Ricordo tuttavia che, durante una mia trasferta in Spagna, mi trovavo a Madrid per un’inaugurazione di una casa per lettori. A fine conferenza chiesi al pubblico, composto perlopiù da ventenni, quanto fossero informati e interessati alle problematiche ambientali.

Mi risposero che, in Spagna, i giovani hanno un buon quadro della condizione ecologica mondiale, ma tendono a preoccuparsi assai più della scarsa disponibilità lavorativa. Se fosse nata in Spagna, Anna allo stesso modo si sarebbe interessata all’ambiente: in fondo in Norvegia sono ben pochi i giovani che si preoccupano attivamente di questo tema, anche se vivono in uno dei paesi più ricchi al mondo. 

Tuttavia, in quanto donna, se Anna fosse nata in Pakistan, le cose sarebbero andate diversamente. In questo tipo di Paesi alle donne non sono concessi i diritti basilari per qualsiasi essere umano, per esempio quello all’istruzione: basti pensare a quello che è successo poco tempo fa a Malala, la studentessa vittima di un attentato, o alle oltre duecento ragazze nigeriane rapite dalla loro scuola, di cui tutti avrete sicuramente sentito parlare.

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8. Dare una rappresentazione così drammatica del mondo che sarà tra 70 anni è stata una scelta mirata a marcare la forte drammaticità della situazione ecologica mondiale?

Ho pensato di dare una rappresentazione di come il mondo potrebbe apparire tra 70 anni, se l’umanità continuerà a inquinare con ritmi così insostenibili.

Dopo aver dato un’ultima rilettura al testo, prima della pubblicazione, consultai un esperto del settore per poter sapere se, fra 70 anni, il pianeta avrebbe potuto avere l’aspetto che prospettavo. Nonostante la sua risposta – mi disse che una situazione del genere in un futuro così immediato era impossibile – ho deciso di non cambiare nemmeno una virgola di quello che avevo scritto, per creare un’interazione tra bisnonna e pronipote e rendere più verosimile la vicenda. 

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