La curiosità di #Erodoto

di Matilde Becheroni, I Liceo

Eva Cantarella, nell’incontro tenutosi il 25 Maggio 2013 in occasione della IV edizione del festival antropologico Pistoia – Dialoghi sull’Uomo, mette a confronto l’Odissea di Omero e le Storie di Erodoto.
La studiosa parla poi della curiosità di Erodoto e, partendo da questa, descrive i viaggi narrati nell’opera le Storie
La conferenza è propedeutica alla lettura del saggio Ippopotami e Sirene (Utet 2014).

http://www.dialoghisulluomo.it/it/cantarella/la-curiosit%C3%A0-di-erodoto

Foto: Benedetta Giampietri

Foto: Benedetta Giampietri

In viaggio con #Erodoto

Il viaggio è uno degli argomenti principali del saggio di Eva Cantarella, Ippopotami e Sirene.

La studiosa, tuttavia, non parla del viaggio più famoso, quello di Ulisse, ma di quello di Erodoto che veramente e fuor di metafora ha viaggiato: quello di Odisseo infatti è soprattutto un viaggio metaforico.

Altra significativa differenza tra Omero e Erodoto è rintracciabile nella visione dell’ Altro: Omero guarda all’Altro come chi è e sarà sempre inferiore alla raffinata civiltà greca, mentre Erodoto, guidato dalla curiosità, è molto aperto alla scoperta e alla conoscenza dell’Altro e privo di pregiudizi nei confronti di nuove culture, usi e costumi.

Erodoto nacque a Alicarnasso fra il 490 e il 480 a.C.
Ad Alicarnasso governava Artemisia, una vassalla del Re di Persia.
Erodoto guarda a lei e alle donne – specialmente quelle di potere – con grande simpatia e molto rispetto: questo comportamento lo distingue dai Greci che erano notoriamente afflitti da misoginia. Nasce da una famiglia benestante e molto ellenizzata, come possiamo notare dai nomi stessi di Erodoto e di suo fratello Teodoro.
La famiglia si trasferisce a Samo, ma torna dopo alcuni anni ad Alicarnasso e proprio allora Erodoto inizia a viaggiare.

I viaggi – via mare e via terra – sono a quell’epoca molto pericolosi e molto lunghi; quelli di Erodoto hanno carattere privato e sono compiuti non solo in nome di una viva curiosità, ma anche di una grande sete di conoscenza.
Trasferitosi successivamente nell’Atene “del miracolo”, Erodoto entra a far parte di un famoso entourage , quello di Pericle: qui conosce anche Sofocle e Fidia.
Partecipa anche alla fondazione di Thurii, una colonia in Magna Grecia di cui probabilmente diventa cittadino e dove muore, sicuramente dopo il 430 a.c.
Viene seppellito nell’agorà e questo fa pensare che sia stato una persona di grande rilevanza per il corpo cittadino.

Caratteri delle #Storie
L’opera di Erodoto, intitolata Storie, fu divisa in epoca alessandrina in nove libri, ognuno dedicato ad una Musa.
L’autore può a buon diritto essere considerato il primo storico occidentale. Nella sua opera descrive in modo molto approfondito le guerre persiane.
Nel I libro narra gli antefatti e nelle sue parole è possibile rintracciare il delicato passaggio da mito a storia.
Nel testo è presente anche una digressione molto approfondita e dettagliata relativa alla città di Babilonia, che Erodoto ha probabilmente visitato di persona.

L’autore si sofferma anche sulle due Regine di Babilonia, Semiramide e Nitocri , di quest’ultima esalta il carattere forte e la grande astuzia, carattere per alcuni versi molto simile a quello di Erodoto.
Nel I e II libro, insomma, si può capire davvero molto della mentalità dell’autore.
Nel II libro, che descrive il progetto della conquista dell’Egitto da parte di Cambise, troviamo peraltro narrazioni dettagliate su usi, costumi e pratiche religiose di questo popolo.

Le parole della Cantarella mostrano con chiarezza che la risorsa principale di Erodoto sono i suoi stessi viaggi, integrati con fonti dirette e testimonianze in loco.
Nel II e nel IV libro si nota molto bene una delle peculiari qualità di Erodoto, quella di reporter, ben evidenziata da R. Kapuściński.
In effetti nel IV libro, dopo aver descritto l’invasione della Scizia da parte di Dario, passa a descrivere in modo approfondito le popolazioni della Libia, mettendo in evidenza i rapporti tra sessi, le usanze matrimoniali e le varie forme di matrimonio.
L’analisi dei sistemi familiari anticipa tematiche che saranno poi riprese da alcuni esploratori etnologi settecenteschi.
Non possiamo prendere per vero tutto ciò che Erodoto afferma, ma siamo sicuri che gli usi fossero molto diversi da quelli Greci e della stessa Alicarnasso.

Erodoto, con le sue Storie, raggiunge molti obiettivi: è uno storico, non il primo antropologo, ma un importante precursore dell’antropologia.
Jacoby , citato dalla stessa Cantarella, sostiene che Erodoto fosse in origine un logografo, definizione che per la prima volta gli era stata attribuita dallo stesso Tucidide: questo giustificherebbe la presenza di parti mitologiche e digressioni etnografiche all’interno della narrazione.
Secondo Jacoby, Erodoto si sarebbe trasformato da logografo a storico in seguito al contatto con Pericle e il suo entourage.
Nelle Storie sono evidenti aspetti di intrattenimento con cui Erodoto, rapsodo in prosa, voleva certo divertire i suoi lettori, ma anche e soprattutto tenere alto l’interesse del pubblico che lo ascoltava.

Il viaggio dunque non é solo spostamento fisico ma anche acquisizione di nuove conoscenze.


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