[:it]M come muso[:en]M is for muzzle[:]

[:it]Il nuovo romanzo per ragazzi di Bruno Tognolini esplora la vita ultraterrena dei nostri amati amici animali.

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 L’interesse nei confronti del benessere e dei diritti degli animali è notevolmente cresciuto negli ultimi anni.

Per fortuna, anche se lentamente, stiamo abbandonando una visione limitata e antropocentrica per abbracciarne una di tipo olistico.

La sovranità che abbiamo ottenuto sugli animali – così come è scritto nel libro della Genesi – potrebbe verosimilmente lasciare spazio a un comportamento più compassionevole nei loro confronti.

Protezione, anziché sfruttamento, sembra essere la parola chiave per un futuro più sostenibile.

Un piccolo passo in questa direzione è stato fatto da Bruno Tognolini nel suo nuovo libro, Il giardino dei musi eterni.

Come il suggestivo titolo lascia immaginare, gli attori principali di questo brillante romanzo sono i nostri cari estinti a quattro zampe.

Questi ultimi sono stati sepolti in un verde giardino, pieno di pace e di silenzio, giusto a pochi chilometri dal centro città, dove gli ex padroni possono recarsi liberamente a visitare le tombe e a portare perfino qualche fiore.

Il cimitero in questione appare quieto e tranquillo, ben diverso da quello celeberrimo e spaventoso creato da Stephen King in Pet Sematary.

Ad ogni modo sono presenti alcune analogie, poiché, in entrambi i casi, l’attenzione del lettore si focalizza sulla vita degli animali post mortem.

Nel libro di Tognolini, gli animali sono ora vivi come spiriti liberi, chiamati animám.

Abbracciano l’eternità e vivono senza limiti tra la terra e il cielo. Amano passare il loro tempo, che non ha fine, correndo nel vento e cantando per notti intere con le rane sul bordo di un laghetto vicino al cimitero.

Ma la pace del luogo sembra progressivamente incrinarsi, fino ad andare in frantumi, per l’azione di fattori sia umani che soprannaturali. In effetti, gli animám cominciano a scomparire e il custode del cimitero, giorno dopo giorno, si fa sempre più inquietante.

Le cose sembrano volgere al peggio, ma l’atteso lieto fine non si fa attendere: tutti gli animám sono sani e salvi e lo stesso cimitero è al sicuro dal rischio di essere raso al suolo.

L’aldilà animale di Bruno Tognolini risulta straordinario e intrigante, proprio come quello umano creato da Alice Sebold nel suo capolavoro, Amabili resti.

Allo stesso tempo Tognolini – proprio come Helen Macdonald nel suo celebre e pluripremiato memoir, Io e Mabel– esplora in questo libro il confine tra umanità e animalità, mostrando quanto sia sottile, fragile ed evanescente ad uno sguardo più attento.

Sottilmente ispirato al pilastro buddhista dell’impermanenza del sé, il romanzo è libro dell’anno 2017 secondo gli ascoltatori di Fahrenheit, programma culturale di Radio3 Rai ed è caldamente raccomandato per tutti coloro che sono in cerca dell’eternità nel continuo e vorticoso fluire del mondo.

Elisa Lucchesi

 [:en]A young adult novel by Italian author Bruno Tognolini investigates the extramundane life of our beloved pets.

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The interest in animal welfare and animal rights has remarkably increased in the last few years.

We are slowly but luckily abandoning a narrow-minded, anthropocentric vision in order to embrace a more holistic one.

The dominion we gained on animals – as it is written in the book of Genesis – could hopefully develop into a more compassionate way of acting towards them.

Protection, instead of exploitation, seems to be the keyword for a more sustainable future.

A little step towards this has been done by Italian author Bruno Tognolini in his new novel, The garden of the eternal muzzles.

As the evocative title suggests, the leading actors of this dazzling novel are basically dead pets.

They have been buried in a pleasant and peaceful garden just few kilometres out of the city centre, where they former owners can come freely, visit their graves and bring some flowers.

This pet cemetery looks quite and still, utterly different from the world-wide known, terrifying one created by Stephen King in his homonymous masterpiece Pet Sematary.

Anyway, there are some analogies, for both the graveyards focus on animal lives beyond death.

In Tognolini’s novel, animals are still alive as free souls, called animám.

Now they embrace eternity and live freely between the earth and the sky. They also spend their time, which is eternal, running in the wind and singing with the frogs at the edge of a duck pond just near the graveyard.

But the peace of the pet cemetery seems to fray until it is broken by external factors, both natural and unnatural. In fact, animám start to disappear and the groundskeeper become increasingly vicious as the days go by.

Things seem to get messy for the animám, but in the end the expected happy outcome arrives: they are back for good in the garden and the pet cemetery is safe.

The beyond-the-world animal universe created by Bruno Tognolini is amazing and slightly disturbing as the human one created by Alice Sebold in her masterpiece The lovely bones.

At the same time – just like Helen Macdonald does in her celebrated award winning memoir, H is for hawk –  Tognolini explores the line between humanity and animality, showing how faint, fragile and evanescent it is at a closer sight.

Slightly inspired by the Buddhist pillar of self impermanence, the novel won some prestigious prizes and it is warmly recommended for those who are searching for eternity through the moving world.

Elisa Lucchesi[:]


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