Anche le rose più belle hanno le spine
Catullo (84-54 a.C. ca) è di origine veronese e appartiene ad una nobile famiglia. Intorno ai vent’anni prende un treno di sola andata per Roma, qui conduce uno stile di vita libertino assieme agli amici del suo circolo letterario: i neoteroi.
Questi incentravano i loro componimenti e la loro esistenza sull’otium e sui suoi piaceri: il sentimento amoroso era totalizzante per la vita.
Catullo, sotto l’influenza dei lucchetti di Ponte Milvio, si innamora di Lesbia, che in realtà si chiamava Clodia, la quale era una bellissima femme fatale sposata che intratteneva molteplici relazioni adulterine. Il poeta racconta la sua love story nel Liber, costituito da centosedici carmi e diviso in tre sezioni: nugae, carmina docta ed epigrammata.
Lo scenario amoroso si apre con Lesbia ritratta in atteggiamenti dolci e delicati, mentre gioca con il suo adorato passerotto e in seguito mentre lo piange dopo la morte di questo (carmi II-III). L’amore tenero e delicato si tramuta in passione travolgente; Catullo vuole accumulare senza sosta un enorme numero di baci, per godere a pieno della momentanea felicità (carmi V-VII). Inizia poi l’inevitabile crisi, la quale, tranne che per momentanee riconciliazioni, aumenta sempre più (carme VIII). Infatti il povero innamorato scopre gli innumerevoli tradimenti e cade in una forte depressione (carme XI). La relazione amorosa è ufficialmente conclusa, ma non lo sono invece le sofferenti pene d’amore per il poeta.
Oltre ad adottare uno stile di vita bohemiéne, il povero Catullo si sfoga nei suoi giambi: prima insultando con pesanti volgarismi i suoi rivali e la stessa amata (carme XXXVII), poi riversando in essi tutta la sua immensa disperazione.
Ormai inguaribile racconta a Lesbia la loro relazione, e l’accusa di costringerlo ad amarla ma anche a non volerle più bene (carme LXXII). Infine Catullo racconta così il suo amour fou, il suo straziante dilemma:
“Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così, e mi tormento.” (carme LXXXV, traduzione di Salvatore Quasimodo)
Translation by Simonetta Brun
Even the most beautiful roses have thorns
Catullus, (84-54 B.c ) is from a noble family of Verona . In his early twenties he travels to Rome on one-way train. Here he leads a libertine lifestyle together with his friends of the literary circle: the neoterics.
Their compositions were mainly focused on their existence and on “otium” and its pleasures: the loving sentiment was totalizing for life.
Catullus, under the influence of the padlocks of Ponte Milvio, falls in love with Lesbia, who’s real name was actually Clodia, she was a beautiful married femme fatale who entertained numerous adulterous relationships. The poet narrates his love story in the Liber which consists in hundred sixteen carmina and is divided in three sections: nugae, carmine docta, and epigrammata.
The amorous scenery opens with Lesbia portrayed in endearing and delicate attitudes while playing with her beloved sparrow and subsequently when she weeps him after his death ( carmina II-III).
The tender and delicate love transforms in overwhelming passion; Catullus wants to accumulate incessantly an enormous amount of kisses to fully enjoy the temporary happiness (carmina V-VII).
The inevitable crisis begins, which except for temporary reconciliations increases evermore (carmen VIII).
Sure enough, the miserable lover discovers the countless betrayals and falls into a strong depression (carmen XI). Their love affair is officially over but not so the poet’s love sufferings.
Besides adopting a bohemian lifestyle, Catullus is so miserable that he gives vent to his giambi (Iambus): first insulting with harsh obscene words his rivals and a his beloved (carmen XXXVII), then pouring into them his immense despair.
By now incurable, he tells Lesbia about their relationship accusing her to force him to love her but also not loving her anymore (carmen LXXXV):
Odi et Amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
I hate and I love. You ask me to explain, perhaps.
I don’t know. But I feel it happen and the pain is dreadful.