Un deserto di stelle
a cura di Benedetta Giampietri e Francesca Santi
La quarta puntata del notiziario rosa #Basia1000, presentata da @FrancyBP e @benemale attraverso l’utilizzo di twoosh (tweet di 140 caratteri) ed immagini, è incentrata su uno dei più noti componimenti della lirica Catulliana: il carme 7.
Il poeta ripropone il tema dei baci, già presente nel carme 5, analizzato però con un’eleganza e raffinatezza stilistica tipica dei carmina docta.
L’incipit del carme è caratterizzato dalla risposta ad una presunta domanda di Lesbia “Quanti baci vuoi Catullo?” posta al poeta con il classico tono scherzoso di una donna capace di giocare con i sentimenti.
Catullo che tutto sa fare tranne ‘ludere’ con i sentimenti (come ammette nel carme 2), risponde a Lesbia come solo una persona follemente innamorata (‘vesanus’) sa fare e lasciandola, inoltre, senza parole.
Tutto questo avviene tramite due similitudini tra loro antitetiche ovvero caratterizzate da richiami totalmente opposti: una che riporta al deserto di Cirene, patria del maggior poeta ellenistico Callimaco al quale Catullo s’ispira, e l’altra ad un silenzioso cielo notturno.
In entrambi i casi, che si tratti di granelli di sabbia o di stelle nel cielo, salta subito all’occhio l’infinità dei baci che il poeta richiede, e non solo: il carme si conclude, infatti, con l’esigenza da parte di Catullo di proteggere i preziosi baci dallo sguardo degli invidiosi ed evitare così che vi si getti il malocchio.
Ecco il link dello storify:
Che altro dire: “E vissero per sempre felici e contenti”
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Ah no, forse abbiamo sbagliato favola.