#Basia1000/86

 Il tempo delle mele (marce)

a cura di Chiara Bugelli, Gloria Ceccarelli, Asia Pagliai e Ilaria Sichi.

Guest star @ItsCetty

L’amorevole dolcezza de Il tempo delle mele. Tuttavia avariate.

Catullo, amante e pregiato scrittore di colte e raffinate love stories, tenta di sbancare in un campo ancora inesplorato alla ricerca della completezza e della perfezione formale: vuole sfondare nel mondo cinematografico.

L’amore profondo, incondizionato e totalizzante che nutre per Lesbia, prima narrato nel Liber, adesso diventerà un capolavoro del cinema hollywoodiano, degno di un Oscar.

Un film travolgente e senza pari che racchiude in sé tutte le esaltazioni del Sentimento per eccellenza: l’Amore. Tratta sia l’estrema felicità, allegria, spensieratezza di un innamorato felice, sia i dolorosi tormenti e le infinite pene di un amante tradito.

Per interpretare la bellissima Lesbia si presenta ai casting, quasi con prepotenza, Quinzia.

La ragazza formosa est multis (v.1) è bella per tanti e ha una bellezza convenzionale: carnagione chiarissima, statura e fisico ben proporzionati. Son questi pregi innegabili, validi a definirla una bella ragazza, ma a Catullo questo non basta.

Quinzia non è caratterizzata da venustas (v.3). E’ bella e sa di esserlo, ma non valorizza questo particolare, poichè cotanta bellezza è limitata all’aspetto esteriore. Non ha bellezza nel carattere, nella voce, nell’essere.

Lesbia possiede una bellezza strabiliante, con tratti di singolarità che rendono il suo personaggio inimitabile. La venustas é in ogni parte del suo corpo e della sua anima, la caratterizza come se le scorresse nel sangue, come un tratto unico al mondo mostratosi in lei nel massimo dello splendore:

una omnis subripuit Veneres (v. 6).

Lesbia è sintesi d’ogni grazia di Venere. Niente e nessuno potrà essere bello e perfetto quanto lei.

La bellezza di Lesbia è come una perfetta e ammirevole statua di marmo, potrà subire lievi danni dal tempo, ma non perderà mai il suo ardore.

Catullo ricorderà sempre la sua amata come una bellissima donna con il cuore di pietra. Mentre in quello del povero poeta è in corso una tempesta di neve: freddo nell’anima, ghiacci affilati lo trafiggono.

A fine proiezione gli spettatori andranno via in preda a una forte battaglia interiore, l’happy ending tanto atteso e inutilmente sperato non arriverà mai; continueranno a cercare mentalmente un finale migliore, ma invano.

Lo stesso Catullo per molto tempo si è aggrappato alla speranza di una soluzione ai suoi tormenti; non ha mai smesso di amare Lesbia. Inesorabilmente poi, come una doccia gelata, la realtà è arrivata ad aprirgli gli occhi: non potrà mai esistere un lieto fine in una tale tragedia, non potrà mai esserci un sorriso di sfondo, nemmeno di quelli più falsi.

Il miser Catullo sa che l’unica possibile tragica e triste fine ai suoi tormenti sarà la sua morte.

Ecco il link allo storify:


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