di Letizia Pagliai
Medea è forse la più celebre tra le tragedie del drammaturgo greco Euripide.
L’omonima protagonista di questa storia ineguagliabile ha origini divine: discende dal dio del sole ed è una principessa, figlia di Eeta, re della Colchide.
Medea è inoltre una maga, nipote di Circe.
Come tutti i personaggi eroici, anche la donna porta avanti con determinazione e forza d’animo i propri principi e ideali.
È perdutamente innamorata di un uomo, Giasone, il più valoroso tra gli Argonauti, che dopo essersi fatto aiutare nella conquista del vello d’oro, la ripudia per la bellezza di una principessa più giovane: Glauce, figlia del re Creonte. Quando il dramma ha inizio, Medea e Giasone si trovano esuli a Corinto, dove si sposano e hanno due figli. È qui, dunque, che si compie la celebre tragedia.
La giovane donna di cui Giasone si innamora è la figlia del re della città.
Medea si sente offesa, pugnalata al cuore.
In un’accesa discussione con il marito, vengono esposte, da una parte, motivazioni politiche: per un esule sposare una discendente al trono è un bene, basti pensare al futuro che possono avere i figli; dall’altra motivazioni passionali, Medea ha dato tutto per Giasone.
Come ci ricorda la stessa nutrice, Medea, per amore, ha tradito il padre, la patria e ha ucciso.
Adesso è sola, abbandonata a se stessa, si dispera ed è stravolta. L’astuta donna comunque decide di accettare il nuovo matrimonio di Giasone e, avendo ottenuto un giorno in più da trascorrere nella città da parte di Creonte, trama vendetta. Avendo capito, da un dialogo avuto con Egeo, re di Atene, che per un padre la prole è la cosa più importante, sa come vendicarsi.
Medea si rivela, alla fine della tragedia, una donna tanto affascinante quanto misteriosa; è l’emblema della gelosia e della malvagità. È anche una stratega e calcolatrice che pur di far provare il suo stesso dolore a Giasone è pronta a tutto, perché dalla persona che più amava è stata umiliata e ferita nell’orgoglio femminile.
È proprio la nutrice che, nel monologo iniziale della tragedia, mette in guardia il pubblico da Medea: Ho paura che stia tramando l’irreparabile… è una donna tremenda.
Medea esce sempre vincitrice da ogni scontro, anche questa volta, pur dovendo sopportare un dolore immane.