#DeathMetal/06 – Una cupa melodia di morte

di Asia Pagliai

Scelti da chissà che mano per essere gettati in mezzo alla nebbia, con chi alla nebbia si è già rassegnato

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Questo è il destino che Tito Faraci, celebre sceneggiatore di fumetti, assegna agli Snake god Hunters, protagonisti del suo nuovo romanzo Death Metal.

Dalla calda Puglia i cinque ragazzi di questa scassata metal band attraversano la penisola a bordo di un malconcio Volswagen Westfalia per raggiungere l’Oltrepo’
death festival.

Una nebbia cupa e fitta ostacola il loro percorso, portandoli dove la loro immaginazione non si sarebbe forse mai spinta.

Colpi di scena inattesi fanno riaffiorare antiche ferite. Ferite laceranti che si riaprono inaspettatamente, così da rendere la trama ancor più accativante e terribile.

La presenza musicale non si limita a decorare o ad essere colonna sonora del romanzo, ma assume un ruolo determinante, donando un ritmo energico e del tutto consono a introdurre lo scenario horror della narrazione.

Suspance, brividi, tensione.

Ogni lettore ha vissuto insieme agli Snake God Hunters l’incubo di Malacarta con il fiato sospeso e la speranza nel cuore.

Tito Faraci, Death Metal, Piemme, Milano, 2013, pp. 292

#DeathMetal #SoundTrack

Condivere un sogno e un’amara realtà

di Asia Pagliai

Ieri, numerosi studenti delle Scuole Secondarie della Provincia hanno assistito al secondo incontro propedeutico alla V edizione del festival culturale Dialoghi sull’Uomo, presso il Teatro Bolognini di Pistoia.
Protagonista assoluto è stato Giuseppe Catozzella, che ha presentato al pubblico il suo ultimo libro Non dirmi che hai paura, edito da Feltrinelli.

Attraverso la lettura dei passi più significativi del romanzo, l’Autore ha ripercorso la storia di Samia Yusuf Omar, ragazza somala che, nonostante la guerra e la disastrosa situazione in cui è costretta a vivere, non rinuncia ai propri sogni e combatte per realizzarli.

Samia, assieme alla sua famiglia abgal, condivide con Alì e la sua famiglia di etnia darod non solo la casa, ma anche il cibo, i sogni e la vita.

Nonostante appartengano a clan nemici, Samia e Alì sono come fratello e sorella: un vincolo che per molto tempo resta saldo tra le macerie della guerra.

Abaayo e aboowe.

Dall’alto di un eucalipto passano le giornate a fantasticare sul loro futuro:
Samia è un’atleta talentuosa e determinata, con la corsa nel sangue.
Grazie agli incitamenti e agli aiuti dell’amico e al sostegno della propria famiglia riesce a partecipare addirittura alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

È un’emozione fortissima poter competere fianco a fianco del suo mito, la giamaicana Veronica Campbell-Brown, ma la giovane arriva ultima e il desiderio di riscatto la porta, dopo aver perso ogni fiducia nella sua patria, a tentare di partecipare all’edizione londinese delle Olimpiadi nel 2012.

I viaggi non sempre sono come ce li aspettiamo, ma Samia non ha paura: è “una piccola guerriera che corre per la libertà”. La sua corsa è visibile al mondo intero:

http://www.youtube.com/watch?v=SP8hEKxCZOM

Grazie alle struggenti parole di Catozzella, gli studenti hanno fatto propria l’epopea di Samia, la sua grande forza d’animo, la sua tragica fine.
Lo scrittore è stato poi sommerso di domande, mosse da reale curiosità e desiderio di conoscenza, alle quali ha risposto con generosità.
Catozzella ha concluso l’incontro incitando gli studenti a prendere esempio da Samia e a non aver paura di inseguire i propri sogni.

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#DeathMetal/05 – Siamo rimasti in tre…

di Francesca Santi

Cinque amici ed un’unica passione: il metal.

Inizia così l’avventura degli SGH – Snake God Hunters – che, a bordo del loro scassato furgoncino Westfalia, partiranno per un viaggio verso l’Oltrepò Pavese che difficilmente riusciranno a dimenticare.

Purtroppo non sarà solo la nebbia a creare problemi.

Tito Faraci, scrittore e fumettista, ha la capacità di far morire di curiosità il lettore: capitolo dopo capitolo si alternano, infatti, vicende horror e colpi di scena che lasciano col fiato sospeso.
A rendere inquietante il romanzo sono l’ambientazione e i personaggi, tanto semplici da ricordare la realtà di tutti i giorni: dal paesino sperduto alla misteriosa volante della polizia.
Insomma il lettore, o per meglio dire lo spettatore, assiste in prima persona alle (dis)avventure dei protagonisti e ne rimane assolutamente colpito.

A ritmo di mitraglietta.

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#DeathMetal #SoundTrack

fonte immagine: http://mikrooplazma.tumblr.com/post/68799503326/skeleton-guitar

La piccola Samia incanta il Bolognini

di Andrea Ceccarelli

Si è svolto ieri, 4 Marzo ’14, il secondo incontro di preparazione alla V edizione del festival culturale Dialoghi sull’uomo, presso il Teatro Bolognini di Pistoia.
Dalle ore 11, alcuni ragazzi – appartenenti alle scuole secondarie di secondo grado della provincia – hanno potuto ascoltare la storia del nuovo libro di Giuseppe Catozzella, Non dirmi che hai paura, direttamente dalla viva voce dell’Autore.

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Alla fine dell’incontro si è svolta un’ampia discussione.

In effetti questa storia colpisce davvero. È prima di tutto il racconto di un sogno, ma risulta anche del tutto in tema con il “condividere”, termine chiave di questa nuova edizione dei Dialoghi.

In queste pagine, Catozzela narra la storia vera di una ragazzina somala, martire di un sogno.
Samia Yusuf Omar nasce a Mogadisco nel 1991 con la corsa nel sangue e, grazie alla sua determinazione, riesce ad arrivare alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Ma il suo vero obiettivo è vincere le Olimpiadi di Londra 2012.
Per realizzarlo, decide di trasferirsi in Europa: la vita sotto le forze integraliste di Al-Shabaab diventa infatti, di giorno in giorno, sempre più inaccettabile.

Samia è morta nel Mar Mediterraneo il 2 Aprile 2012, mentre tentava di raggiungere un’imbarcazione italiana, durante l’ultima tappa del Viaggio, vera e propria Odissea che i migranti intraprendono con la speranza di una vita migliore.

Nella mattinata di ieri, Catozzella ha raccontato dei sogni e delle speranze che Samia da bambina condivideva con la sorella Hodan e con l’amico Alì.
Si è soffermato sul fatto che due famiglie – quella di Samia e quella di Alì – condividessero ogni bene, nonostante l’appartenenza a due etnie in guerra fra loro, abgal e darod.
Si è soffermato sul potere devastante della guerra.
La lettura di alcune parti significative del testo ha consentito del resto di ricostruire i momenti più importanti della vita della ragazza.

Durante la discussione conclusiva, l’autore ha affermato di aver raccontato questa storia – che lo ha cambiato profondamente – in piena onestà, nello stesso modo in cui è arrivata a lui.

L’incontro ha suscitato grande interesse, anche in virtù di storia così significativa, caratterizzata da tematiche profonde ma attuali – come quella del Viaggio – che toccano l’animo e la sensibilità dei ragazzi.

#DeathMetal/04 – And Nothing Else Matters

di Giovanni Albergucci

Gli SGH, Snake God Hunters, sono i protagonisti di Death Metal, secondo romanzo firmato dal celebre fumettista Tito Faraci, che vanta dal 1995 sceneggiature di Diabolik, Dylan Dog e molteplici Disney Comics.
I cinque ragazzi di questa scassata band pugliese hanno scandito le proprie vite sulle note dilaniate del genere che dà il nome al libro.
È una musica nata morta, abortita nell’esatto istante in cui ha avuto vita.
Questo tetro ossimoro li segue tra le nebbie macabre dell’Oltrepò Pavese, in un viaggio di violenta disperazione.
L’amicizia tra Barbara, Matteo, Lorenzo, Stefano e Walter affonda radici in melodie straziate che sembrano il canto delle loro anime.
Ciascuno di loro gioca su una scacchiera di fetida disperazione, alito delle fauci di un serpente diabolico.
Walter è lo scacco matto di una partita contro il male, che ha mille forme ed è in perpetuo divenire.
Death Metal evoca incubi percepibili al tatto, all’olfatto e allo sguardo.
Nessuno si stupisce di ciò che accade. Dopotutto, “ognuno ha la vita che ha scelto. Tra quelle disponibili”.

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#DeathMetal #SoundTrack

#DeathMetal/03 – We watch with wounded eyes


di Benedetta Giampietri

Lo Sdentato guarda e sorride.
Anche zio Aldo guarda e sorride.
Il bambino guarda, soltanto

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Il suo è uno sguardo profondo, diverso da quello degli altri bambini: è forte, è vecchio.
Così rimarrà per gli anni a seguire, passati a fuggire da quell’infanzia rubata che tuttavia adesso sembra l’unico modo per salvarsi e salvare i suoi amici: gli Snake God Hunters.
Death Metal è un labirinto di emozioni dove la paura non fa soltanto perdere i protagonisti ma il lettore stesso.

#DeathMetal #SoundTrack

#DeathMetal/02 – Quando morire non è abbastanza


di Martina Castelli

Follia, rabbia e timore sono senza dubbio alcuni fra i temi principali di Death Metal, romanzo di Tito Faraci.
È un testo in cui realtà e fantasia si intrecciano tra loro, su uno sfondo di crudeltà e spietatezza.
I protagonisti sono cinque ragazzi – componenti di una metal band – che condividono una passione, la musica, ma anche sogni e speranze.

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Saranno proprio queste le chiavi della loro disfatta.
Si ritroveranno infatti, senza nemmeno accorgersene, in un vero e proprio inferno.
Un luogo in cui, come accade negli incubi, la percezione del tempo è alterata, il dolore e la sofferenza sembrano durare un’eternità.
La realtà si dipana come una gigantesca trappola che giace sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno riesce effettivamente a vedere.
La morte è la vera protagonista, vince sempre ed è in fondo l’unica via di scampo alla sofferenza.

#DeathMetal #SoundTrack – Muse Resistance