[:it]Estate, tempo di flânerie[:]

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“Sarà Estate – finalmente”, scrive Emily Dickinson in una delle sue più belle poesie.

E davvero molti possono essere i modi di vivere e interpretare la sospirata pausa estiva: anche scegliere – con atteggiamento inusuale, certo, ma non scevro di eleganza e di un pizzico di snobismo – di evitare il congestionato traffico vacanziero e trascorrere Agosto in città, “guardando, camminando, esplorando”.

In una parola andando a flâner.

La recensione su www.stamptoscana.it

EL

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[:it]Une nouvelle Métamorphose[:]

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En se réveillant un matin
après des rêves agités,
Gregor Samsa se retrouva,
dans son lit, métamorphosé
en un monstrueux insecte.

F. Kafka, La métamorphose

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Géraldine est un court-métrage d’animation très drôle réalisé par Arthur de Pins.

C’est l’histoire d’un jeune homme, Gérald, qui un beau matin se réveille transformé en femme.

La copine de la “nouvelle” Géraldine est une fille adorable qui, avec ironie et sans idées préconçues, l’aide à découvrir la complexité du monde des femmes.

Après son désespoir initial, Géraldine découvre qu’elle est très belle et elle décide d’utiliser sa beauté pour faire carrière dans un monde du travail qui est très sexiste.

Mais Géraldine comprend rapidement qu’une belle et intelligente femme est comme le petit chaperon rouge, sans défense face aux loups machistes de la société contemporaine.

Alors, elle devient une femme fatale: elle pose nue pour Playboy, elle joue aussi des stéréotypes féminins dans la publicité, elle écrit un livre dans lequel elle raconte son histoire du transformation sexuelle et elle est interviewée à la télévision par Bernard Pivot.

Enfin, elle devient le maire de Paris.

Tout a été fait et dit, mais la réalité des femmes ambitieuses est très dure et la pression qui semble s’imposer aux femmes est plus personnelle que sociale, donc Géraldine décide à contrecœur d’épouser un homme et elle va à l’église habillée comme une jeune mariée sur une moto conduite par son ex-copine.

Tout à coup, une tempête se déclenche et Géraldine se transforme de nouveau en homme.
Donc, Gerald et son copine se marient et vivent heureux et conformistes pour toujours.

Une histoire amère sur l’impossibilité d’échapper aux stéréotypes.
Une métamorphose manquée.

Watch the video here

EL[:]

[:it]E. Cantarella, “Ippopotami e Sirene” [:]

[:it]Verifica di Lingua e Letteratura Italiana

Tipologia A – Analisi del testo a cura di Martina Innocenti (I Liceo Scientifico)

“Né circe né Calipso vivono, come è buona regola, all’interno di un gruppo familiare, sotto il comando di un uomo. Anziché obbedire tacendo, come fanno le donne oneste, esse alzano la voce, non solo per cantare, ma anche per comandare. Come fa Circe, per esempio. L’abbiamo già visto: quando Ulisse decide di accettare la sua offerta, Circe ordina alle ancelle di compiere i riti dell’ospitalità. Ma la voce che ordina è voce di donna, di conseguenza il rito è un inganno. Per Circe la sacra regola dell’ospitalità non ha valore: gli stessi gesti che tra uomini comunicano amicizia, quando sono compiuti da – o per ordine di – una donna sono una trappola. Ecco cosa insegnano in questo caso le avventure di Ulisse.”

E. Cantarella, Ippopotami e Sirene, Milano, Utet, 2015.

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Comprensione
Riassumi brevemente il contenuto del brano. (max 10 righe).

Circe e Calipso, a differenza delle donne greche reputate oneste, hanno la tendenza a comandare. Vivendo da sole, non sottostanno al comando di un uomo e svolgono personalmente i riti dell’ospitalità, ordinando alle ancelle che cosa fare. Per Omero, dietro ad una donna che dà ordini, si nasconde una trappola, un inganno. Per mezzo di questi due personaggi femminili cerca quindi di insegnare agli uomini greci come individuare le donne poco serie.

Analisi
Per quale motivo Circe e Calipso rappresentano, agli occhi di Omero, un modello di comportamento negativo?

Agli occhi di Omero, Circe e Calipso appaiono come personaggi il cui esempio non è da seguire, perché ricoprono il ruolo delle seduttrici.
Nell’Antica Grecia, infatti, un uomo poteva permettersi una relazione extraconiugale, purché fosse lui a decidere quando interromperla. E, soprattutto, doveva scegliere come moglie una donna che non appartenesse alla categoria delle seduttrici. Ma come riconoscerle? Omero illustra le analogie comportamentali che uniscono Circe e Calipso per distinguerle dalle “donne oneste”: prima di tutto, entrambi i personaggi omerici cantano. Questo deve subito allarmare un uomo, poiché le donne per bene non cantano. In secondo luogo, le due seduttrici vivono da sole, non all’interno di un gruppo familiare comprendente elementi maschili. Questi, per Omero, sono chiari segnali per individuare il pericolo e scegliere come comportarsi di conseguenza.

Qual è invece il modo di porsi di Erodoto con le donne? Individua alcuni esempi significativi tratti dalle Storie.

Erodoto, rispetto agli altri uomini greci, riusciva a vedere le donne da un altro punto di vista. Egli infatti non era per nulla misogino, anzi: nutriva interesse e simpatia verso il genere femminile, in particolar modo verso le figure di potere. Tutto ciò è confermato dalla presenza nelle Storie di narrazioni che descrivono il comportamento di donne con un certo rilievo nella società. Mi riferisco alle descrizioni, accompagnate da commenti positivi dell’autore, di Artemisia che combatte nella battaglia di Salamina, o di un aneddoto riguardante la regina babilonese Nitocri.

Un nuovo modello negativo di comportamento, nell’Odissea, è rappresentato dal Ciclope: quali gli aspetti passibili di critica da parte di Omero?

I Ciclopi erano ritenuti un modello di comportamento negativo nell’Odissea perché erano visti come il simbolo delle barbarie e delle inciviltà. Essi infatti, in varie occasioni, andavano contro gli ideali che erano alla base della cultura greca: in primo luogo, non praticavano l’agricoltura, bensì vivevano di pastorizia, cibandosi soltanto di carne e latticini. Per i greci, la mancanza di agricoltura era simbolo di sottosviluppo e arretratezza. Inoltre, i Ciclopi non praticavano i riti dell’ospitalità, che per Greci avevano un’importanza notevole. L’apice dell’inciviltà, tuttiavia, viene toccato con l’assenza di leggi e assemblee. Essi vivevano in gruppi familiari basati su una socialità prepolitica, dove la supremazia era attribuita secondo la legge del più forte.

Qual è invece il modo di porsi nei confronti dell’Altro di Erodoto? Motiva la risposta sulla base di un congruo numero di esempi.

Erodoto si rapporta con l’Altro in modo molto tollerante e neutrale, la sua curiosità infatti non suscita alcun giudizio. Se per Omero l’incontro con l’Altro è solo un pretesto per rafforzare la propria identità e trasmettere i valori fondanti della sua cultura, Erodoto desidera solo saziare la sua sete di conoscenza. Questo si deduce non solo dal diverso fine delle due opere ma anche da come gli autori parlano dei singoli personaggi trattati.

Interpretazione
La curiosità di Erodoto pare il tratto più significativo che emerge dal ritratto del grande storico ad opera di Eva Cantarella. Spiega le motivazioni che ne fanno, oltre che il padre della storiografia occidentale, anche un precursore dell’antropologia il primo reporter dell’antichità.

Erodoto è ritenuto il padre della storiografia occidentale e il precursore dell’antropologia per la sua modalità di lavoro, per la sua grande attenzione ai dettagli. Dettagli di ogni tipo, poiché affronta anche temi poco utili alla narrazione storica, come per esempio la flora e la fauna dei luoghi visitati.
Per quanto riguarda la definizione di “reporter dell’antichità” attribuitagli da Ryzcard Kapuściński, Erodoto può essere identificato come tale poiché raccoglie con cura le informazioni per poi riportarle nella sua patria.
Una sorta di mass-media del tempo.

Spiega la genesi delle Storie facendo riferimento sia alla definizione tucididea di Erodoto come logografo che indicando l’importanza che il soggiorno ateniese ha rappresentato per l’Autore nel definirsi dell’economia complessiva dell’opera.

Le Storie sono una narrazione particolare, che dovrebbe avere come unico soggetto le Guerre Persiane ma che invece è integrata con importanti descrizioni geo-etnografiche e da forti riferimenti mitologici. Erodoto infatti inizialmente era un logografo che scriveva opere suddivise in logoi, ossia discorsi da recitare di fronte ad un uditorio. In seguito al trasferimento ad Atene avvenuto nel 454 a. C. il suo stile, anche grazie all’ingresso nell’entourage di Pericle – dove peraltro conobbe Sofocle e Fidia – mutò, e l’opera stessa adottò un diverso criterio di suddivisione. Inoltre, da questo momento, poiché il suo era pubblico ateniese, iniziò a dare maggior enfasi al conflitto greco-persiano.

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[:it]Teaching history in CLIL methodology[:]

[:it]by Elisa Lucchesi and Igor Tavilla

As you probably know, CLIL stands for Content and Language Integrated Learning.

But what is CLIL in pragmatic terms?
CLIL methodology does not consist in teaching a subject in a foreign language, e.g. English, but through the language.

It means that CLIL methodology involves innovative educational strategies – such as multimodal approach, cooperative-learning, videos, practical activities – which radically change our traditional way of teaching.

This is easy to say but hard to put in practice, because, as you can see, it is not just a question of learning English.
First of all we need to reset didactics and rethink education.

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How to teach history in CLIL methodology? was the specific topic of the lesson we took in Prato on Wednesday 11th November.
Umberto Baldocchi, teacher in History and Philosophy at the Liceo linguistico “Vallisneri” in Lucca, now retired, gave us an example of a CLIL lesson in History.

We started from the following question: “What was really 1968?”. Prof. Baldocchi shortly explained us that 1968 was a turning point in the XXth century history. But the evaluation of this important event can be quite different, depending on the viewer’s perspective.

In order to show it, Prof. Baldocchi submitted to us a very interesting group activity. It consisted in making a comparison between two popular songs from the sixties: The times They are a-Changin composed by Bob Dylan in 1964, and Revolution released on 1968 by the Beatles.

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After having read both of the texts of the songs, we had to underline the key-words and focus on their logical subject and semantic areas.
The differences which came out were very significant.

While Bob Dylan presents the change in a sort of biblical way, as a destiny that nobody can stop, the Beatles are much more critical about the so called revolution, describing it as a violent process acted by a minority of fanatical people.

In the end, Prof. Baldocchi stressed that while 1968 started in the U.S.A. as a non-violent movement which involved a lot of people fighting for extending civil rights to black people and protesting against the Vietnam war, in Europe, it was much more ideological, and it dealt with a lot of strikes and urban riots.

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Eva Cantarella – La curiosità di Erodoto

Caterina Gianaroli e Martina Innocenti hanno schematizzato la videolezione di Eva Cantarella dedicata a “La curiosità di Erodoto” (25 Maggio 2013, Piazza Duomo – Pistoia) e disponibile al link: http://www.dialoghisulluomo.it/it/cantarella/la-curiosità-di-erodoto

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Caterina Gianaroli, I Liceo Scientifico

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Martina Innocenti, I Liceo Scientifico

Scoprendo Neoneli

Nicola Lecca ci accompagna in un viaggio tra le vicende di Neoneli

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Neoneli è opera di Nicola Lecca (Cagliari, 1976). Lo scrittore sardo è vissuto in molte città europee, scrive fin dall’età di 18 anni ed è autore di numerosi romanzi tra cui ricordiamo l’ultimo, La piramide del caffè, edito da Mondadori nel Gennaio 2013.

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Nella primavera del 2014, Nicola ha partecipato alla vita quotidiana di Neoneli, paesino in provincia di Oristano: ne è scaturito un racconto breve dai toni trasparenti, dai contenuti semplici e senza tempo, utile ad una innovativa valorizzazione del territorio (cfr. infra).

Neoneli è immerso tra le montagne: l’assenza del mare e la ricchezza della vegetazione descritta portano il lettore ad associare il paesino al verde, colore che peraltro prevale, nelle sue molteplici sfumature, sulla copertina del libro.

Foto: Irene Natali, III Liceo Scientifico

Foto: Irene Natali, III Liceo Scientifico

La breve storia è suddivisa in tre sezioni: Il dubbio, Dietrich e La verità, a loro volta organizzate in tre/quattro capitoletti.

Dietrich è, insieme al paese, il giovane protagonista della vicenda narrata.

È un adolescente affetto da una malattia dell’anima, che lo sta progressivamente portando alla depressione. La patologia pare a tutti gli effetti causata dalla scarsa presenza dei genitori nella sua vita. Proviene dalla Germania, ma ha origini sarde da parte di padre e discende dagli Orrù, una delle famiglie più facoltose del paese. Cerca in Neoneli persone o animali capaci di offrirgli l’amore che non ha mai avuto.
Rodolfo, un pastore locale, lo aiuterà molto in questa sua ricerca. Alla fine infatti, il giovane Dietrich, uscendo dalla sua solitudine, riuscirà a farsi amica anche Signora Augusta, ciarliera proprietaria della bottega del paese, e i suoi tanti clienti.

Il testo ha carattere narrativo, ma dietro a questo aspetto, apparentemente prevalente, si nascondono parti prettamente descrittive che offrono una grande quantità di informazioni sul paese di Neoneli.
Quest’ultimo viene descritto con semplicità, ma allo stesso tempo in modo dettagliato.

È il classico stile di Nicola Lecca: semplice, diretto e cristallino.

Nel testo possiamo trovare varie forme dialettali, inserite soprattutto nelle conversazioni degli abitanti di Neoneli. Questo tuttavia non rende difficile la comprensione del brano , bensì pare precisarla.

Ecco alcuni esempi: «Andat bene de ‘asi?» che significa «Va bene così?» oppure «Schillellè barroseddu», un’espressione di scherno. Non mancano inoltre, date le origini germaniche del protagonista, brevi espressioni tedesche («Genau»,«Kleine Marlene»).

Alla fine del racconto, ci appaiono più chiari gli obiettivi dell’autore: valorizzare il territorio del piccolo comune sardo, attuando un progetto di marketing culturale che faccia conoscere le meraviglie e le sorprese che il posto e chi lo abita hanno in serbo per chi viene da fuori.

L’ideatore di questo progetto è il Sindaco della piccola comunità, Salvatore Cau.
Il testo è in versione bilingue: Jonathan Hunt, traduttore del bestseller di Roberto Saviano, Gomorra, ha provveduto infatti alla traduzione in inglese.

Nonostante sia molto breve, Neoneli è appassionante come un libro di cinquecento pagine. L’autore è pienamente riuscito nel suo intento: suscitare l’intenzione di partire seduta stante per un week end in questo rilassante paesino sardo.

Martina Innocenti, I Liceo Scientifico

Un’intervista, per esempio

Il link al tweetbook realizzato dai ragazzi della II Liceo Scientifico “E. Fermi” di San Marcello p.se in occasione dell’intervista a Mariangela Galatea Vaglio:

http://beta.trytweetbook.com/book/104799

L’incontro, in piattaforma Second Life, è stato realizzato Mercoledì 15 Aprile 2015 in collaborazione con il gruppo di lettura Libriamo Tutti.

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Hanno realizzato il tweetbook:

Giulio Carotta
Filippo Castelli
Giorgio Degl’Innocenti
Irene Natali
Andrea Pagliai
Giulia Pagliai
Sofia Selby