#lessonplan – sharing UD online nella scuola del futuro

Rai Scuola propone #lessonplan, un innovativo strumento didattico per realizzare UD #online facil.mente condivisibili sulla rete.

Ecco due UD realizzate da Elisa Lucchesi con #lessonplan per la piattaforma digitale unblogdiclasse® in collaborazione con gli studenti della V Liceo Scientifico “E. Fermi” di San Marcello Pistoiese:

#istruzionidifelicità

image

@leopardi_24, #ilgiovanefavoloso

image

Nella UD dedicata a #ilgiovanefavoloso anche un filmato di Francesca Santi che raccoglie i migliori contributi (in tweet) dei ragazzi di unblogdiclasse®:

https://www.youtube.com/embed/l-RjzOtboI0

@LibrInnovando 2014 – unblogdiclasse® secondo classificato

image

Il 14 Novembre 2014, unblogdiclasse® – l’aula digitale fondata e diretta da Elisa Lucchesi a partire dal Febbraio 2013 – si è aggiudicato il secondo posto ai LibrInnovando Awards 2014 nella sezione miglior progetto web per l’editoria digitale.
L’evento si è svolto nella Sala Conferenze di Palazzo Reale (MI) nell’ambito del festival letterario BookCity Milano.
Con la Prof.ssa Elisa Lucchesi erano presenti la Vicepreside dell’Istituto Omnicomprensivo di San Marcello Pistoiese, Prof.ssa Francesca Vogesi, gli allievi della V Liceo Scientifico – cuore del progetto digitale unblogdiclasse® – e una rappresentanza di studenti di IV Liceo che da circa un anno partecipano attivamente al blog didattico (Chiara Bugelli, Lorenzo Ducceschi, Martina Signorini).
La Giuria, composta da Alessandro Gallo, Marco Ghezzi, Marco Liberatore e Cristina Mussitelli ha riconosciuto un importante valore sociale nell’invito alla lettura insito nel progetto di Elisa Lucchesi.

Le slides di presentazione del progetto, realizzate in collaborazione con Francesca Santi (V Liceo):


http://www.librinnovando.it/librinnovando-business/librinnovando-2014-i-progetti/#unblogdiclasse%C2%AE

Il video promozionale di unblogdiclasse® realizzato da Francesca Santi con filmati di Benedetta Giampietri (V Liceo):

A breve il book fotografico a cura di Benedetta Giampietri.

Editoria digitale “di classe”: unblogdiclasse® ai LibrInnovando 2014

unblogdiclasse® (www.unblogdiclasse.it) fondato e diretto da Elisa Lucchesi a partire dal Febbraio 2013, è un’aula digitale che proietta gli studenti del Liceo Scientifico E. Fermi di S. Marcello P.se oltre le barriere geografiche di una piccola scuola di montagna e li mette in connessione con un pubblico potenzialmente infinito.
Il progetto è finalista ai LibrInnovando 2014 nell’ambito di BookCity Milano.

image

La riscrittura dei classici e i progetti di lettura

unblogdiclasse®, dotato di omonimo account Twitter (@unblogdiclasse), propone la rilettura di classici letterari con una punta di ironia (cfr. #Basia1000 – Catullo ai tempi di Twitter – primo esperimento strutturato di didattica su social network e menzione speciale ai LibrInnovando Awards 2013) e progetti caratterizzati da interazioni online con autori contemporanei.
Il progetto muove naturalmente dalla premessa della cultura come bene comune e dall’idea della condivisione come elemento chiave della sua stessa vitalità.

Ne #lapiramidedelcaffè, progetto di lettura e recensione online dell’omonimo romanzo di Nicola Lecca, sono stati realizzati un piccolo contest su Anobii e un’intervista all’autore su Twitter.
Accanto a simili modelli – si ricordi l’intervista a Roberto Cotroneo nell’ambito del progetto #sognodiscrivere – unblogdiclasse® propone interviste online con eventi virtuali in SecondLife in collaborazione con LibriamoTutti, progetto crossmediale di invito alla lettura attraverso internet, biblioteche e mondi virtuali; sono state realizzate interviste a Tito Faraci (progetto #DeathMetal ) e Letizia Pezzali (progetto #l_etàlirica).

Nel Maggio 2014 sono state inoltre effettuate tradizionali forme offline di intervista: a Francesco Guccini presso il Dynamo Camp di San Marcello Pistoiese (#UfficioCosePerdute, con Libri Mondadori) e a Jostein Gaarder in occasione del XXVII Salone Internazionale del Libro di Torino (progetto #MondoDiAnna, con Libri Longanesi),

Dopo aver animato #lettoXvoi con Rai Letteratura per promuovere la cinquina finale del Premio Strega, unblogdiclasse® ha proposto la lettura del nuovo libro di A. Massarenti Istruzioni per rendersi felici (#istruzionidifelicità, Guanda Editore) come versione rinnovata del classico #librodelmese.
L’11 ottobre 2014, a un mese dall’uscita in libreria, si è svolto l’incontro con l’Autore presso l’auditorium Terzani della biblioteca San Giorgio di Pistoia (#istruzionidifelicità/live).

Grazie a Rai Scuola sono stati creati lesson plans dedicati a #istruzionidifelicità e al nuovo progetto @Leopardi _24.
Quest’ultimo, in collaborazione con il Sole24Ore-Domenica e Antonella Antonia Paolini, ha in un primo momento promosso l’uscita nelle sale cinematografiche de Il giovane favoloso (la sceneggiatura di Mario Martone e Ippolita di Majo è il nuovo #librodelmese) e proporrà, dal 10 al 29 Novembre, la rilettura e lo sharing su social delle dieci lettere scritte dalla Paolini alla Domenica.

Dal 27 Settembre 2014, Elisa Lucchesi è Project Manager di @gesuiti_24, account Twitter che promuove online la collana diretta da Michela Catto “Compagnia di Gesù”, in edicola ogni Sabato con il Sole24Ore. Alcuni ragazzi di unblogdiclasse® collaborano all’iniziativa nell’ambito di progettualità mirate a collegare il mondo della scuola con quello dell’editoria.
Dal 2012 i ragazzi di unblogdiclasse® sono staff Twitter del festival antropologico Pistoia-Dialoghi sull’Uomo (@DialoghiPistoia), di cui Elisa Lucchesi è attuale Twitter Coordinator.

Finalità didattiche, obiettivi e prospettive

unblogdiclasse® è realtà scolastica dinamica. Promuove con costi contenuti (il solo invio delle copie cartacee) o addirittura a costo zero (in caso di invio di copia in pdf ) progetti ad alto numero di interazioni online che svolgono attività promozionale e risultano dotati di una pregnante valenza didattica.
La preparazione di recensioni e/o interviste aiuta a migliorare le competenze di scrittura, mentre le forme di intervista in realtà virtuale e offline preparano gli studenti al colloquio orale previsto per l’Esame di Stato.
Ogni iniziativa è realizzata tramite la preparazione estemporanea di materiale didattico immediatamente reso fruibile per altre scuole che desiderino aderire all’iniziativa: così è accaduto con la Prof.ssa Paola Toto per #NaturaDellAmore, progetto di rilettura di brani scelti del De Rerum Natura di Lucrezio mirato alla creazione di unità didattiche online.

Esso crea, inoltre, connessioni con il mondo dell’editoria e del giornalismo (cfr. le attuali collaborazioni con Stamp Toscana e Cittadini di Twitter) e sviluppa importanti sinergie con realtà culturali, premi letterari e festival radicati nel territorio (si pensi all’esperienza di Pistoia – Dialoghi sull’uomo).
Le progettualità risultano facilmente replicabili e lo stesso blog può essere utilizzato e imitato come modello di best practice, come già accaduto con i blog didattici “La classe in rete” e “Blog ITC Tortolì”.

Semi di felicità

di Martina Signorini (IV Liceo Scientifico)
Supervisione editoriale a cura del Prof. Igor Tavilla

Foto: Benedetta Giampietri

Foto: Benedetta Giampietri

Istruzioni per rendersi felici è un libro di Armando Massarenti, scrittore e filosofo della scienza.
Quest’ultimo riprende e rielabora il concetto di felicità dei filosofi antichi citando anche pensatori e letterati moderni e contemporanei e collegandosi anche ad altri temi, per esempio la politica, l’amicizia e l’amore.

Il libro può essere considerato una guida verso la felicità più che un puro e astratto trattato filosofico.

Tutti gli uomini ricercano la felicità, ma quasi nessuno sa come raggiungerla, dove andare a cercarla.
Ci sono molte cose che possono aiutarci a renderci felici, ma si può cominciare esponendo come principio generale il fatto che “non con il corpo né con le ricchezze sono felici gli uomini, ma con la rettitudine e l’avvedutezza”.
Ma cosa significa? Per Cicerone, per esempio, la felicità consiste nell’esercizio della virtù. A suo parere, per essere felice, un uomo deve comportarsi rettamente e contribuire al bene della comunità sviluppando e praticando le proprie virtù, e la scienza contemporanea conferma la sua teoria dicendo che compiere buone azioni aiuta a sentirsi felici.
La felicità non può però essere data solo da questo.

Altri utili consigli ci vengono da Epicuro e da Lucrezio, che ci dicono di non temere la morte, né gli dei o Dio e che il dolore è facile da sopportare. Per loro la felicità deriva dal piacere, inteso non in senso edonistico, ma come ‘assenza di dolore’. La filosofia epicurea predica infatti uno stile di vita morigerato che fugge i desideri più forti (e per questo più pericolosi) dell’uomo: quello sessuale, quello di ricchezza e di potere. Bisogna imparare a frenare le proprie passioni attraverso l’uso della ragione, come Platone col mito dell’auriga.

Una volta, però, che siamo riusciti a controllare le nostre passioni più sfrenate, c’è bisogno di trovare un nuovo oggetto di desiderio che ci consenta di esprimere il nostro amore in modo degno: la conoscenza. A partire da Socrate l’amore per la conoscenza è stato ciò che più di tutto ha reso felici i veri filosofi. L’amore per la conoscenza è il solo perfetto, degno di un filosofo (rimanendo entro i limiti concessi, sapendo che non possiamo conoscere tutto, altrimenti rischiamo di commettere “un nuovo peccato originale”).
Un amore difficile da mettere in pratica, come dimostra anche la conversione di Sant’Agostino, il quale con la frase “Signore, fammi casto, ma non subito” ci dice quanto sia difficile un percorso del genere, poiché nell’uomo esistono due forze in contrasto, quella della ragione e quella della passione, e non sempre la prima riesce a prevalere.

In sintesi questo libro è una rielaborazione di una gran quantità di perle di saggezza filosofica, piccoli semi che possono diventare parte di un personale giardino della felicità in cui rifugiarsi nei momenti difficili e da curare costantemente ogni giorno per cambiare e migliorare se stessi e il proprio stile di vita traducendo in pratica i principi esposti in teoria.

Scritto con un linguaggio filosofico puntuale ma accessibile, arricchito da approfondimenti che vengono dal campo neuroscientifico e psicologico, è un libro raccomandabile a chiunque voglia accrescere il proprio benessere quotidiano, sviluppando una maggiore consapevolezza di sé.

(Istruzioni per rendersi felici, Armando Massarenti, Guanda editore, 2014, 176 pagine)

La fatica di essere uomini

di Giovanni Albergucci

A viso coperto è un dialogo diretto a ogni parte dell’essere umano, dalla più dolce alla più spietata.

image

Riccardo Gazzaniga è nato nel 1976 a Genova e attualmente ricopre la carica di sovrintendente presso la caserma di Bolzaneto. Nel 2012 ha vinto la XXV edizione del Premio Italo Calvino, con il romanzo A viso coperto, pubblicato nel 2013 da Einaudi Stile Libero.

L’uomo è, a tutti gli effetti, animale dotato dell’evoluta peculiarità di poter piegare la natura alla propria volontà. A volte, è capace di rinunciare del tutto agli istinti e agli impulsi per favorire una mente fredda, lucida. A volte, per l’appunto.
Il romanzo di Gazzaniga si sviluppa su due filoni paralleli e comprende opposti che cozzano tra loro con tutta la brutalità del caso: da una parte le leggi e il senso del dovere, dall’altra un ferino senso d’onnipotenza nell’infrangerle e nel rivendicare diritti col sangue.
In virtù di questa contrapposizione, le pagine scorrono copiose sotto gli occhi a velocità sorprendente, raccontando la storica avversione tra ultrà e forze dell’ordine.
Accanto ai leader dei due schieramenti, nel libro, germogliano altri individui di ampio spessore, questo fa sì che ogni personaggio sia temporaneamente protagonista. Forse è proprio questa la bellezza del libro: non ci sono vincitori e vinti, la giustizia non è schierata.
Si può credere alle ragioni di Lorenzo, buon infermiere, ottimo ultrà nonché capo delle Facce Coperte; ci si lascia intenerire da Marione, poliziotto sfiancato da un processo troppo lungo e troppo ingiusto, iniziato per difendere un amico, un collega; si vorrebbe urlare in faccia a quel pazzo di Lupo di non giocarsi la vita in ogni scontro con la celere; si vorrebbe abbracciare Ale e dire a Fabio di non mollare. Ci piacerebbe aiutare il sovrintendente Nicola Vivaldi a completare il suo libro e prendere a schiaffi Roby, che si lascia fregare dalla sua stessa euforia, ma soprattutto si vorrebbe fermare Lisca prima che tenti di introdurre allo stadio Ferraris quel maledetto striscione. Da quel momento le storie di tutti vorticheranno e convergeranno verso conclusioni ineluttabili e, per questo, ancor più amare.
Si vorrebbe tante cose, insomma, ma si giunge all’ultimo capito, a quel “Fine” inatteso perché magari qualcosa di insperato poteva ancora succedere.

A viso coperto, nella forma, nel lessico, nella trama, non fa sconti a nessuno, nemmeno al lettore. Porta alla luce la violenza, la rabbia, la sofferenza ma anche le momentanee felicità che danno senso alla vita.
È, in effetti, un racconto di vita.
Ma si può parlare di vita senza trattare la morte? Le due fazioni che si guardano in cagnesco e si pestano davanti allo stadio tra i lacrimogeni e i volti nascosti sono imprescindibili l’una dall’altra. Gli opposti si specchiano l’uno nell’altro.
Una folla increspata di pugni chiusi e percossa da cori infamanti, quella degli ultrà, un battaglione schierato e uniformato dietro scudi e manganelli, la celere: in entrambi si riscoprono i sentimenti più viscerali dell’Uomo. Si ritrova quella voglia di libertà ingabbiata dalla convenzionalità, dalla regolarizzazione e dall’abitudine.
Gazzaniga offre, in breve, l’opportunità di affrontare l’istinto di vivere, attraverso storie connesse e indipendenti e per mezzo di idee in rotta di collisione, all’estremo dell’ordinario.
Non è possibile evitare un coinvolgimento, in particolare un coinvolgimento, tantomeno univoco, o tutto positivo o tutto negativo; tanto per ricordarci che il mondo non è a tinta unita, la vita non lo è.
Non si vive di bianco o nero, non si muore perché é giusto o sbagliato, non si è fatti di sola ragione o di solo istinto. Ci sono mille “tuttavia”, innumerevoli punti di vista.

È questa la fatica di essere uomini.

Miss Silvia Noli – Travelling

di Elisa Lucchesi

image

La protagonista di Adelante ha quasi quarant’anni ed è una principessa in cenci.

Siede silenziosa nelle sale del trono dei tanti castelli sfatti e, tra le macerie di una vita, vede l’ultimo dei principi sbiaditi defilarsi all’orizzonte.

Eppure si sente padrona di se stessa. Sa che la maggior parte delle persone arranca nella vita acciambellata su una scialuppa di salvataggio e ogni giorno annaspa, affogando un po’ di più.

Ha dichiarato guerra al conformismo, all’infelicità preconfezionata, alle cerimonie nuziali filmate da cine operatori da quattro soldi e poi propinate a parenti famelici in attesa del buffet.

Hobo di lusso, ama saltare di palo in frasca nell’infinito girotondo della vita e, quando può, cambia casa, lavoro e fidanzato.

Novella Holly Golightly, è un’inguaribile sognatrice in eterno movimento con un gatto (anzi due gatte arruffate) e il cuore sempre incerottato. E se Tyffany non c’è, il mondo del precariato italico le offre comunque altre mete dove parcheggiare aspettative e sfoggiare un tubino nero, magari corredato da una crestina bianca da cameriera: Portofino, per esempio.

Adelante è una storia che fa ridere fino alle lacrime e che commuove fino al pianto (in ogni caso dotatevi di un congruo numero di fazzoletti). Ed è un libro che racconta con ritmo indiavolato il caotico dibattersi di un’anima alla ricerca di se stessa e di “un senso a questa vita” in quel fatidico – e irripetibile – lasso di tempo compreso tra i diciott’anni e il “mezzo del cammin”.

Adelante è anche un romanzo che mette appetito.
Dal polpo gigante della Nebraska surgelati alle empanadas condivise con Rossano, fino alle delizie culinarie di Villa Goletta, il cibo fa da contraltare all’infinita fame d’amore e di vita della protagonista che, dopo tanti naufragi, approderà finalmente nel posto giusto.

In fondo assoldiamo terapeuti in qualità di genitori adottivi proprio perché ci amino come siamo, ci permettano di convivere un po’ meglio con noi stessi e, soprattutto, ci insegnino a non campare sulla prima panca che capita, crepando ogni giorno un po’ di più.

Adelante, Rossa Consuelo.

#Adelante SoundTrack Deep Blue Something Breakfast at Tiffany’s

Silvia Noli, Adelante, Fazi Editore, 2014, pp. 272, euro 14.

#CantiDellaForca

di Elisa Lucchesi

L’unico sport che pratico con regolarità è #correreinlibreria

Non ho mancato di farlo nell’autunno 2013, in occasione della pubblicazione dei Canti della forca di Stefano Bessoni, libro illustrato con allegato un piccolo film di animazione in stop motion, liberamente tratto da Galgenlieder di Christian Morgenstern.

È stata dunque una bella sorpresa veder esposti a Roma, presso GUERRINI dal 1958 (16-31 Maggio ’14), gli acquerelli originari del libro e i burattini utilizzati durante il corto.
In quell’occasione, grazie a Marco Stancati, ho avuto modo di fare una chiacchierata con Stefano Bessoni.

image

Per quale pubblico hai pensato i Canti della forca?
Quando lavoro penso soprattutto al piacere personale della creazione artistica.
Credo che l’opera si rivolga potenzialmente a un pubblico di tutte le età: le rappresentazioni, pur macabre, non sono mai estreme.
Con Canti della Forca spero di aver contribuito a far conoscere l’opera del poeta tedesco Morgenstern, “traghettandola” dal testo poetico a quello grafico: dunque in una forma più leggibile e meno ostica per il lettore.

image

In che modo hai lavorato, a partire dall’originale di Morgenstern, per approfondire psicologicamente i personaggi?
Si tratta di un lavoro complesso, che va avanti da circa vent’anni: mi innamorai di Morgenstern alla metà degli anni novanta, scoprendolo per caso in una piccola libreria piena di vecchie edizioni fuori commercio.
Da quel momento ho iniziato a buttare giù piccoli schizzi, fino a concretizzare con Logos il progetto Canti della forca in occasione del centenario della morte dello stesso Morgenstern.
Nell’originale i personaggi sono appena abbozzati: ho dunque preparato un casting immaginario, con fisionomie a vestiti che man mano si sono concretizzati fino a dar forma ad attori veri e propri. Ho cercato insomma di creare una sorta di film virtuale, rendendo visibile e vivo ciò che era nascosto all’interno delle poesie.

image

In caso di uno sviluppo in forma di lungometraggio, quali aspetti narrativi tenderesti a privilegiare?
Con uno sconfinamento tra realtà e fantasia e la creazione di una atmosfera alla Tim Burton.
Mi piace pensare a una trama avvincente e ben spendibile a livello commerciale, magari sul modello di Harry Potter.

image

Non temi che l’esplicito invito alla morte possa costituire un limite alla diffusione dell’opera tra un pubblico giovane?
Direi di no. La morte in fondo fa parte del naturale corso delle cose ed è inutile considerarla uno spauracchio.
Il mio modo di avvicinarla ricorda piuttosto quello della cultura ispanica e latino americana.
In fondo il suicidio stesso risulta, a mio parere, una metafora del sacrificio e della dedizione necessari ad ottenere buoni risultati.

image

Per quale motivo è proprio un bambino a scegliere o meno l’adesione alla Confraternita dei Fratelli della Forca? È una tua creazione?
Sì, è una mia idea. Trovo che rappresenti una sorta di spartiacque tra chi è disposto a interpretare in modo corretto il mio mondo d’ombra e chi invece non è disposto a farlo.
Quel bambino dal duplice volto è in fondo una sorta di portinaio del mondo in cui adesso stiamo passeggiando.

image

Pensi che Canti della forca possa essere in qualche modo proposto nell’ambito di un percorso scolastico? In caso saresti interessato?
Perché no? Insegno dal ’99 nel campo della regia cinematografica e mi occupo di illustrazione e animazione. Mi sono sempre rivolto ad un pubblico adulto, ma credo che Canti della forca potrebbe essere spendibile anche per studenti più giovani, magari integrandosi in un percorso di ambito artistico-letterario.

image

Progettare la #maturità2014

di Elisa Lucchesi
(in collaborazione con DeA Scuola)

image

A poche ore dal #totomaturità, le indiscrezioni sulle tracce confermano che la scuola – oggi più che mai – trae vivo giovamento dalla partecipazione alla ricca e variegata offerta progettuale che le realtà in senso lato culturali propongono e che il digitale rende naturalmente più accessibile (cfr., a questo proposito, Elisa Lucchesi, “Aula digitale tra i monti”, Il sole 24 Ore – Domenica, 15 Giugno 2014).

Tra le tracce della Maturità 2014 (tipologia C) trova spazio il tema storico dedicato al “confronto dell’Europa tra il 1914 e il 2014”.
Appare chiara l’importanza di progetti come Articolo 9 della Costituzione, quest’anno dedicato alla cittadinanza attiva per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale.
Fondamentale risulta anche EUrgencies@Dem, progetto di cittadinanza europea attiva che ormai da tempo (con nomenclature diverse di anno in anno), Roberto Castaldi e Francesco Pigozzo – ricercatori presso la Scuola Sant’Anna di Pisa – portano gratuitamente nelle scuole toscane e, da quest’anno, sull’intero territorio nazionale.

Per gli studenti della Provincia di Pistoia (e per quelli che comunque vi hanno preso parte da tutta Italia) si conferma inoltre l’alto valore formativo del Festival Antropologico “Pistoia – Dialoghi sull’Uomo” diretto da Giulia Cogoli.
L’anno scorso, l’analisi testuale (tipologia A) dell’Esame di Stato ha visto protagonista Claudio Magris, uno degli ospiti della kermesse pistoiese dedicata nel 2013 al viaggio.
Quest’anno il saggio di ambito artistico letterario è dedicato al dono, tema del 2012 (“Dono dunque siamo”), naturalmente ripreso nell’edizione 2014 (“Condividere il mondo: per un’ecologia dei beni comuni”).

Un’ultima riflessione merita infine il tema di ordine generale (tipologia D), un estratto da “Il rammendo delle periferie” di Renzo Piano, pubblicato su “Il Sole 24 Ore – Domenica” (26 Gennaio 2014).
È fondamentale che, in classe, venga ritagliato una spazio per la lettura degli inserti culturali come la Domenica del Sole24Ore, La Lettura (Corriere della Sera), Tuttolibri (La Stampa) e Pagina 99.
In questo modo è più semplice mantenere gli studenti in contatto con un panorama intellettuale in continua evoluzione, far valorizzare loro l’antico in relazione al contemporaneo, prepararli alla stesura di articoli di giornale e saggi brevi nel rispetto delle attuali normative ministeriali.