Erasmus-Plus-KA1-” Partycipate”-Finlandia
Erasmus-Plus-KA1-” Partycipate”-Finlandia
Due docenti del nostro Istituto, dal 9 al 17 aprile si sono recati, insieme ad altri sei docenti degli Istituti del consorzio per il Progetto Erasmus 2 Party-cipate” in Finlandia e Estonia per partecipare ad un corso di formazione dal titolo “Best Practices Benchmarking” focalizzando le attività su un’analisi comparativa delle buone pratiche didattiche: aggiornamento docenti, lavoro in team, didattica individualizzata, utilizzo di tecnologie digitali, dimensione europea della didattica.
Il tema del corso è il “Benchmarking”: inglesismo recente e parola intraducibile in italiano, che per essere spiegata necessita di più parole di cui nessuna adeguata. Ciò che gli somiglia di più in inglese potrebbe essere best practices e in italiano il meglio.
La scuola in Finlandia infatti è tra le migliori del mondo. Il sistema scolastico finlandese è riconosciuto come un’eccellenza: il primato è il risultato di indagini statistiche più che autorevoli quali il rapporto PISA (Programme International Student Assessment) sull’istruzione predisposto dall’OCSE. Pensate: gli italiani sono trentaduesimi, i finlandesi primi. I loro studenti risultano bravi in tutto: abilità linguistiche, matematiche, scientifiche e addirittura manuali. Ma come fanno? Le ragioni di questo successo sono molteplici e derivano da scelte coraggiose adottate con una riforma scolastica introdotta a partire dagli anni ’70 che ha completamente rivoluzionato il sistema: al centro non c’è più un professore imbevuto di saperi e uno studente passivo che deve essere indottrinato. L’insegnante diventa un mentore e lo studente il co-attore della stessa scena: non c’è parte e contro-parte, nessuno comanda né viene comandato, il gioco si svolge nello stesso campo verso la stessa meta.
Lo studente, che gode della fiducia del suo insegnante, diventa capace di autoregolazione e consapevole del proprio percorso di apprendimento: sente di essere valorizzato sempre e mai giudicato, mai punito. Qui fiducia sembra essere la parola chiave: delle famiglie nei confronti dei propri figli, dei propri figli nei confronti degli insegnanti, degli insegnanti nei confronti di figli e famiglie, delle istituzioni nei confronti di ogni ente sottoposto. La fiducia ha come diretta conseguenza l’indipendenza e l’autonomia degli individui, il risultato finale è un benessere diffuso nella società.
I docenti che hanno partecipato alla mobilità sono entrati nelle classi, hanno osservato, hanno parlato con gli insegnanti, ascoltato esperti, si sono confrontati con una cinquantina di insegnanti provenienti da altri paesi d’Europa e hanno dialogato tra loro. Dal giovedì i docenti sono partiti Tallin, Estonia, altro paese con ottimi risultati, per la seconda fase del corso di formazione.