Incubi e Paure, Parliamone! – Zittelleggi 11

Parlarne fa bene…

Tutti abbiamo delle paure che per timidezza o vergogna, pensando di essere gli unici ad averle, teniamo nascoste ma …parlarne aiuta… Allora scopriamo che tutti abbiamo dei timori, delle preoccupazioni, apprensioni, angosce che ci fanno essere inquieti senza alcun motivo reale. Aver qualche paura è normale finché ci permette di vivere ed avere rapporti regolari con gli altri ed essere sereni con noi stessi…

L’incubo

Tanto tempo fa, quando avevo cinque anni, un incubo mi tormentava.

Era un giorno di pioggia e lampi.

Mi entrò in testa un incubo mentre stavo dormendo e la pioggia era molto forte.

Entrai nel mio sogno terribile e…

….ero in casa mia, in un bel giorno pieno di sole.

Stavamo giocando tutti insieme… Quando… Il campanello suonò! Drinnnn drinnn…

Babbo andò ad aprire. Era una strega!

Noi continuavamo a giocare.

Dopo mamma, non vedendo tornare babbo, ci fece andare giù dalla nonna per andare a vedere cosa stesse accadendo.

Mamma vide babbo… Era morto!

Alle sue spalle c’era la strega, lottò con quell’essere orribile e si sacrificò per noi.

La strega soddisfatta se ne andò.

Tornammo su, io, mio fratello e la nonna… E vedemmo… Allora mi misi sul corpo dei miei genitori a piangere.

Quando faccio questo sogno mi “arrocignolo” nelle coperte.

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Il prato ghiacciato

In un prato ghiacciato c’erano delle buche dove dentro c’erano alcuni miei parenti, e c’era anche Ugo, la mia tartaruga.

Io con i miei meravigliosi pattini dovevo lottare contro un troll  per liberarli. Quell’essere aveva un dolo occhio e qualche capello.

Dentro le gigantesche e profonde buche c’era un orologio che contava i secondi, dopo un po’ di minuti scattava una leva che faceva tappare le buche e ci faceva entrare l’acqua. Le leve erano tre e io le dovevo alzare, però non feci in tempo… Me ne rimase una!

Perciò la buca dove era Ugo si tappò, entrò l’acqua e la tartaruga morì.

A quel punto mi svegliai.

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Un incubo coi denti!!!

Una sera, dopo mangiato non mi sentivo molto bene  perciò sono andata a letto e mi dono addormentata.

Ero molto confusa ma, pian piano, sono riuscita a vedere qualcosa.

Mi trovavo in una stanza seduta ad aspettare ma non sapevo cosa. Poi ho capito tutto sentendo i rumori che provenivano dalla stanza accanto. Ero dal dentista e, capendolo, mi venivano i brividi!

Era quasi il mio turno, mi batteva forte il cuore e, per tranquillizzarmi, mi leggevo una rivista di Violetta ma… Non riuscivo a togliermi dalla testa il dentista, chiamato da me “terrorista”!

Non riuscivo a stare ferma un secondo, mi sudavano le manie avevo una voglia pazzesca ti tornare a casa.

Ecco! In quel momento dovevo entrare nella stanza e, con coraggio, entrai. Il dentista aveva preso in mano un aggeggio, non mi ricordo bene quale.

L’aveva acceso e me lo stava per infilare in bocca… In quel momento mi svegliai e capii che era solo un incubo!

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Ho paura dei coccodrilli!

Una notte, appena addormentata, mi ritrovai in una foresta buia e tenebrosa. quella foresta, dai folti alberi, mi fece capire che ero in Amazzonia.

Pian piano, mi avvicinai ad un  lago, sentivo che mille occhi mi fissavano. Feci il minimo per evitare il disastro. Mille pipistrelli si avvicinarono a me, sparpagliati sui capelli.

Poi ancor più vicino al lago vidi occhi lucidi, come la  luna. Lo sguardo tetro e misterioso, insieme con un lieve fruscio d’acqua, mi spaventò!

Capii che dovevo risolvere il mistero!

Improvvisamente delle spine mi arrivarono contro. Una coda enorme fu scaraventata sopra di me. Io, con una mossa agile, riuscii a fuggire.

Solo a quel punto che chi mi attaccava era un coccodrillo!

Di colpo mi svegliai e dissi tra me e me: “Wow, un sogno, anzi un incubo, così non l’avevo mai fatto!”

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Un incubo terribile

L’altra notte ho sognato una cosa che non crederete mai: ho sognato di cascare da cavallo!

Da sempre amo i cavalli ma ho avuto anche SEMPRE paura di cascare… non è una cosa piacevole e lo dico perché lo so. Per questo motivo quando si imbizzarriscono con me sopra io mi reggo così forte che, a volte, rimango in aria, allora lascio le redini.

Ora vi racconto com’è andata. Un giorno, avevo circa tre/quattro anni, montai una cavallina quasi pony di nome Stella. Il proprietario si chiamava Marco e mi teneva alla corda. Dopo un po’  levò la corda e cominciai a comandarla io, quindi dovevo stare molto attenta. All’improvviso Stella sentì un rumore fortissimo, si imbizzarrì ed io caddi a terra.  Stella iniziò a vorrete per tutto il campo, mia mamma mi prese, pagò la lezione, tornammo a casa e non tornai a cavallo per ben un anno!

Quando volevo riprovarci, Marco ci fregò perché ci dette l’appuntamento per le tre del giorno dopo e poi non c’era. Allora girammo a lungo alla ricerca di una nuova scuderia.

 Ne trovammo una e ricominciai a cavalcare.

Ecco la mia storia.

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L’incubo

Una notte sognai di avere una casa piena di ragni, tarantole, scorpioni, api e vespe!

C’erano bestiacce ovunque, ragni sulle finestre, api e vespe a attaccate al soffitto dal quale si staccavano e ronzavano sulla mia testa. Le tarantole e gli scorpioni si muovevano a coda ritta sul pavimento. Io ho sempre avuto paura di questi animali e quindi cominciai a urlare:”Aiuto, aiuto!”.

Babbo e mamma arrivarono e mi chiesero cosa fosse successo. Gli spiegai tutto e così, per tranquillizzarmi, mi portarono a dormire con loro.

 

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Un sogno bruttissimo

Quella sera non avevo cenato perchè mi facevano male la testa, la pancia e avevo anche la febbre a 38.9. Andai a dormire verso le nove di sera. Mi addormentai e iniziai a fare un sogno bruttissimo.

C’erano i miei cugini che erano in mezzo a dei serpenti velenosi che li stavano per mangiare. Poi attivò un signore che li voleva salvare ma non ce la fece e mangiarono anche lui. Io iniziai ad avere tantissima paura e gridai nel sonno ma nesuno mi sentì. Dormivo e tremavo dalla paura! Così mi svegliai per andare a dire alla mamma che mi sentivo molto male e che ero terrorizzata dal sogno. ma non ce la feci e mi riaddormentai. Così l’incubo continuò. Sognai che i serpenti avevano mangiato i iei cugini e mi misi a piangere… e piangevo davvero! Infatti mia sorella mi sentì, mi svegliò e mi chiese cosa avessi.

Così iniziai a raccontare il mio incubo peggiore.

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Un assassino

Una notte ho sognato che un assassino stava tentando di uccidere un mio cugino

Allora io tentai di salvarlo avvicinandomi da dietro e dandogli tanti calci.

L’assassino si girò e mi inseguì in casa. Allora io andai in cucina e presi un coltello.

Il mostro cercò di prendermi ma io mi divincolai e riuscii ad ucciderlo.

Dopo un po’ arrivò un lupo cho lo sbranò e dell’assassino non rimase niente.

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