Ottobre, 2014

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Animali (e non solo), amarli e rispettarli. Una questione di cui discutere/classe quinta

Dopo aver letto questa poesia, tutti abbiamo esposto le nostre idee relativamente a  zoo, giardini zoologici, zoo safari, animali abbandonati, caccia, libertà … poi abbiamo deciso di cercare nel web, su riviste e quotidiani notizie di “animali” per provare a scrivere degli articoli di cronaca utilizzando, come lo scorso anno, le 5W.

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Lo zoo: parco e giardino

di Boris Sluckij
(poeta russo, 1919-1986/ nelle sue opere affronta argomenti di impegno sociale e civile)

Lo zoo parco e giardino

 ma in verità prigione di animali

nella penombra lunare

mi mostrò le sue stanze.

Ed una sorda compassione

in me si levava pian piano.

La maestà degli elefanti,

e l’afflitta piccolezza degli uccelli,

ed il cervo, e la foca

e ogni altra bestia

toccavano e intenerivano

il mio cuore.

In ogni gabbia gli occhi erano

come tizzoni in una cassa…

Ma passarono le ore

e, sempre meno ardendo,

si smorzarono

e spensero gli occhi ferini…

Ecco, con le ali

un’aquila ricoprì il suo aquilotto,

e ogni uccello

nascose la propria nidiata.

La leonessa rivide il deserto

in un sogno accorato è confuso.

Lo scoiattolo sognò di gelare

su un pino, nella taiga…

Nelle foto compaiono anche alcuni dei nostri animali, curati e amati.

 

 imageViola

Uomo denunciato per maltrattamento animale

I carabinieri della stazione di Vico Equense hanno denunciato un operaio di 48 anni, del posto, con l´accusa di maltrattamento di animali selvatici illegalmente catturati e di fabbricazione e detenzione abusiva di munizioni da caccia.
Nel cortile della sua abitazione teneva in gabbie anguste e in condizioni igienico-sanitarie pessime 24 “quaglie selvatiche – coturnics” e una “tortora africana”. In casa, inoltre, sono state trovate e sequestrate 1749 cartucce da caccia, di vario calibro, confezionate artigianalmente, 40 metri di rete di nylon e una gabbia-trappola di nylon di 30×20 metri, utilizzata per la cattura illegale di volatili, nonchè una carabina ad aria compressa calibro 4,5 priva di matricola.

Gli uccelli sono stati consegnati al Corpo Forestale dello Stato di Castellammare di Stabia e al Servizio Veterinario dell´Asl Napoli 3.

Anna D

 imageGoffredo

Ancora morte allo zoo di Copenaghen

 Dopo l’abbattimento della giraffa Marius, uccisa e smembrata davanti ai bambini e data in pasto ai leoni, ancora morte allo zoo di Copenaghen dove sono stati uccisi due leoni anziani ed i loro due cuccioli per far posto a un leone maschio più giovane, che avrebbe dato vita un nuovo branco.

L’inserimento del giovane leone avrebbe indubbiamente creato una serie di alterazioni all’interno del branco che, probabilmente, si sarebbero concluse con la morte degli animali, che sarebbero stati uccisi da parte del nuovo arrivato. Quindi secondo lo zoo di Copenaghen e il suo direttore non è successo nulla di diverso che sarebbe probabilmente accaduto.

Si cela una realtà basata esclusivamente sul calcolo economico: i visitatori non vogliono vedere un branco di leoni vecchi, bisogna quindi esporre animali giovani e prestanti che diano idea di potenza e forza. Quindi per far posto ai nuovi arrivati alcuni vecchi leoni vengono uccisi, con la stessa disinvoltura con la quale si potrebbe decidere di cambiare divano: nulla di scientifico, è solo la dittatura dell’economia rispetto all’etica. Probabilmente anche l’attenzione alla prevenzione di scontri con gli animali trova giustificazione dalla necessità di tutelare un patrimonio economico da ferite che avrebbero potuto essere causate nel corso delle lotte.

Gli animali selvatici imprigionati in recinti, con il solo fine di essere esposti al pubblico sono ormai vecchi retaggi del secolo scorso privi di un reale motivo per giustificare la sofferenza inflitta agli animali, causati da una vita innaturale trascorsa dietro una barriera, che sia una gabbia o un fossato.

I leoni sono forse i felini più presenti negli zoo e la loro conservazione, intesa come conservazione del patrimonio genetico e del biodiversità, è garantita in cattività e non ha nessun bisogno di comportamenti come quelli che continua a perseguire lo zoo di Copenaghen.

La vera conservazione delle specie animali ha una sola possibilità di poter essere realizzata e passa esclusivamente attraverso la tutela del territorio, degli habitat: le altre ragioni che vengono continuamente somministrate al pubblico sono bugie, spesso diffuse con la complicità dei media che spesso esultano per la nascita di un cucciolo in uno zoo. Lo dimostra il valore commerciale di un leone: oscilla fra i 300 e i 500 euro, meno del prezzo di un chihuahua che arriva dall’Est Europa.

Gli zoo devono diventare dei centri di recupero della fauna selvatica ed esotica, dei luoghi che siano utili a risolvere le costanti problematiche che esistono sulla collocazione degli animali sequestrati o confiscati e devono smettere di essere delle semplici prigioni dove gli animali sono rinchiusi per generare profitto.

Zoo di questo tipo hanno solo un’ utilità economica e nessun vantaggio per la collettività,generando maltrattamenti nei confronti degli animali.

 Clara  e Linda

imagePippo

Lo zoo

La situazione degli animali in cattività non è di quelle più belle; spesso devono vivere in ambienti stretti e in condizioni brutte e spesso patire la fame.
Gli animali devono poter essere felici nel loro habitat naturale, poter essere liberi di fare ciò che la natura gli ha dato .
Io e la mia famiglia siamo stati allo zoo di Pistoia, devo dire che ci è piaciuto vedere altre specie che qui nelle nostre terre non vediamo.
Però devo pensare che un animale che vive in cattività non sta bene e quindi lo zoo alla fine non è un ambiente molto bello.

Maddalena

foto tobiToby
(Il suo nome è Toby, ha tre anni, ha gli occhi un pò marroni e un pò verdi. il suo pelo d’inverno è lungo e ricciolo, mentre d’estate ha il pelo corto perchè lo tosiamo -sennò poverino, chissà che sudate farebbe!-. il suo manto è marrone e bianco a chiazze, ha una coda lunga e sottile con una punta di pelo bianco. Le sue zampe sono molto robuste e quando corre le incrocia come se fosse un coniglio; è molto buffo. Inoltre le sue orecchie sono divertenti perchè quando cammina le sventola e sembra che possa prendere il volo da un momento all’altro)

Pecore maltrattate a Pozzuoli

 Nel gennaio scorso a Pozzuoli, è stato sequestrato un allevamento di 100 pecore e 40 capre le quali erano vigilate da 12 cani alcuni molto aggressivi. Tutti gli animali erano costretti a vivere all’aperto in un campo, senza la possibilità di ripararsi in una stalla o in una cuccia, sia in caso di pioggia che di gelo sia di notte che di giorno. Erano violate inoltre tutte le norme igienico –sanitarie richieste dalla legge. E’ stato denunciato il proprietario dell’ allevamento,un 58enne incensurato, il quale aveva anche 4 cavalli, 15 maiali e 6 vitelli. Egli non aveva registrato i 12 cani all’anagrafe canina regionale e tutti gli altri animali erano senza la documentazione sanitaria e per questo sono stati sequestrati dall’ ASL di Napoli. L’allevamento sorgeva in un’ area destinata al pascolo fra Pozzuoli e Quarto.

Tommaso

ugoUgo

 

Circo e animali

Il circo con gli animali è veramente divertente?

 
E’ naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore degli animali per questo elemento? Obiettivamente, crediamo di NO! Invece, evidentemente, i circensi trovano che tutto ciò sia naturale e normale per gli animali.

Almeno, così affermano quando li si accusa di maltrattare gli animali. La loro esplicita ipocrisia nel negare gli evidenti maltrattamenti e prevaricazioni nei confronti degli animali che tengono prigionieri, non impedisce a chi è un minimo sensibile di vedere la cruda realtà, dietro una facciata di lustrini e divertimento. Per stravolgere completamente l’istinto di un animale, si deve necessariamente ricorrere alla violenza: per far alzare alternativamente le zampe ad un orso si ricorre a piastre e pungoli elettrici (nel passato a braci ardenti), per fa “sorridere” un pony lo si punge ripetutamente sul muso con uno spillone, in modo che durante lo spettacolo si ricordi il dolore ed esegua l’esercizio.

La stessa circense Liana Orfei sostiene che “la tigre è pericolosa perché, oltre a essere astuta, è vigliacca. La tigre ti attacca a tradimento. Mentre il leone in genere è leale (…). La iena non la domi mai perché non capisce. Puoi punirla cento volte e lei cento volte ti assale e continua ad assalirti perché non realizza che così facendo prende botte mentre, se sta buona, nessuno le fa niente.” E ancora, la signora Orfei afferma che le foche “possono essere ammaestrate solo per fame e non si possono picchiare perché lo loro pelle, essendo bagnata, è delicatissima. Ma con un po’ di pesce ottieni quello che vuoi”. Anche per insegnare alle tigri a salire sugli sgabelli, si usano la fame e le botte, continua la signora Orfei: “… poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, sa va giù la picchiano, e allora va su.”

Tutto questo dopo che l’animale è stato allontanato dal suo ambiente, nel caso dei cuccioli anche dalla madre, e posto in un luogo sconosciuto e ostile. A parte gli “spettacoli” e gli esercizi, gli animali rimangono per il resto del tempo in gabbie anguste, assolutamente non adatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati (come nel caso degli elefanti), soggetti al caldo e al freddo. Per molti animali non abituati al lungo inverno europeo, il freddo rappresenta un vero e proprio tormento. Anche i continui spostamenti creano gravi disagi, visto che avvengono in condizioni durissime ed estenuanti per gli animali.

Gli animali selvatici sono fatti per vivere liberi, hanno tutto il diritto di vivere la loro vita in libertà nella loro terra d’origine, non hanno commesso alcun crimine che giustifichi la loro prigionia a vita, il loro maltrattamento, e la loro umiliazione durante gli spettacoli.

Alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani “Flyng Fruit”, i canadesi “Cirque du soleil”, i francesi “Les Colporteurs”, gli americani “Minimus”, “Nuage”, “Hiccup” e molti altri, valorizzando al meglio la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti.

Francesco P

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Animali vittime dei nubifragi
Genova, 12 ottobre 2014 – Ci sono anche gli animali tra le vittime dell’alluvione di Genova. Animali salvati e animali periti, portati a mare dalla furia dei torrenti esondati. Per due caprioli le cose sono andate bene e sono stati restituiti al bosco senza danni. Li hanno “ripescati”, letteralmente nelle acque del porto di Genova. Un maschio e una femmina erano finiti in porto trascinati dal torrente Polcevera. A salvarli ci hanno pensato gli ormeggiatori portuali. L’episodio è accaduto ieri e lo rivelano gli stessi ormeggiatori. A notare i due animali, che stavano nuotando a fatica, nei pressi di Ponte Colombo, sono stati uomini della Capitaneria di porto. I militari hanno segnalato la presenza dei caprioli agli ormeggiatori che in breve tempo li hanno recuperati. Salvare il maschio è stato un po’ complicato, perché molto nervoso e impaurito, più semplice trarre in salvo la femmina che, dicono gli ormeggiatori, stremata, è quasi salita volontariamente a bordo dell’imbarcazione. La coppia di caprioli è stata poi visitata da un veterinario che ne ha constatato il buon stato di salute. Oggi sono stati consegnati alla protezione animali che li ha di nuovo liberati nei boschi sopra Genova.

E, sempre in Liguria, il Soccorso alpino e Il Corpo forestale dello stato hanno salvato uomini e animali grazie ad una teleferica da 60 metri montata sul fiume di Torriglia. L’intervento è stato necessario per il crollo di un ponte dovuto all’alluvione. Sono state recuperate 6 persone e 12 animali.

Anche in Toscana, sempre per via della pioggia e degli allagamenti, i Vigili del Fuoco sono intervenuti, nella provincia di Livorno, per portare in salvo animali rimasti prigionieri dell’acqua nei campi e nei giardini allagati. Tra Riotorto, Campiglia, Venturina e Piombino ci sono stati oltre 60 interventi dei vigili del fuoco.

Ilenia
Caprioli in una foto Montanari

George, il pesce rosso operato di un tumore al cervello

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George, un pesce rosso di 10 anni è stato operato in Australia per un tumore al cervello. Un’operazione insolita e di massima precisione che è servita a rimuovere il tumore. E’ stato operato dal chirurgo Tristan Rich, l’operazione è durata 45 minuti, sotto anestesia totale. Per tenere in vita George, è stato spiegato, gli è stata pompata dell’acqua addizionata di ossigeno attraverso le branchie. L’ operazione è costata 200 dollari. Fortunatamente l’operazione è riuscita bene e George è potuto tornare a nuotare nelle sue acque!!!

Alessandro

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PISTOIA DICIANNOVE AGOSTO
DUEMILAQUATTORDICI

Il parto e’ avvenuto qualche settimana prima dei sette mesi naturali, ma le cure immediate dello staff dello zoo di Pistoia e del personale Asl hanno strappato il piccolo gibbone alla sorte peggiore. Sinh adesso dorme e beve latte in polvere in un’incubatrice collocata in uno spazio inaccessibile ai visitatori in attesa di riabbracciare la sua mamma.Nato quasi completamente privo di peli , adesso Sinh sta già diventando un bel biondino e fra un anno cambierà il colore del pelo in nero e cosi’ resterà per tutta la vita.

Gemma
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IL cane Zara in fuga verso casa

Perso a Pistoia, riparte per cercare i suoi padroni

San Marcello – Dopo essersi perso vicino a Pistoia, Zara ha percorso 25 chilometri sotto la pioggia e  i temporali, attraversando di giorno e di notte la strada che da Pistoia porta in Montagna.

Zara si era allontanata dal suo padrone per rincorrere un gatto. Per fortuna, dopo aver sfidato la morte è riuscito a ritrovare la sua casa.  

Gemma

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Animali maltrattati trasferiti in Toscana

Dove : a Cagliari

Quando : ieri, 25 ottobre 2014

Chi :19 animali esotici

Che  cosa è accaduto : sono stati sequestrati in alcuni circhi e trasferiti con il traghetto nel parco esotico di grosseto

Perchè : per maltrattamento

FrancescoP

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Nasce l’ ippovia di Pistoia

Nasce l’ ippovia della Provincia di Pistoia: dall’Acquerino alla Val di luce .

Il lavoro prende la fila per lo sviluppo del turismo equeste

E’ stata realizzata l’ ippovia della Provincia di Pistoia, dall’ amministrazione Provinciale con la collaborazione di Sen Petrucci e di Mario Menici.

L’ Ippovia è stata costruita in Provincia di Pistoia e va dall’ Acquerino alla Val di luce. E’ stata  presentata il 26 ottobre a Cutigliano in risposta alla richiesta crescente  di sentieristica a cavallo.

Clara

Lavoro di gruppo/apprendimento condiviso

Ogni gruppo di bambini lavora su un testo che parla di animali e/o natura.

Ciascun gruppo individua i temi, le problematiche, le riflessioni messe in evidenza dal testo e si organizza per presentare i risultati del lavoro agli altri gruppi.

1) “L’allodola e il cinghiale” di Nico Orengo (Poeta e scrittore italiano contemporaneo)

 – Rispetto del bosco e del sottobosco (no raccolta di muschio e taglio di abeti per Natale);
 – rispetto degli animali del bosco (no alla caccia, il bambino, di nascosto toglie le cartecce dal fucile del babbo).

 

2) “La ragazza sull’albero” di Julia Butterfly Hill (autrice statunitense contemporanea).

L’autrice del brano salì su una vecchissima sequoia (che stava per essere tagliata) in California e vi rimase per 738 giorni, vivendo su una piattaforma a 54 metri d’altezza. Fu aiutata  da tante persone, sensibilizzò bambini e adulti verso lo spreco della carta e il rispetto delle piante. Scese dell’albero solo quando ebbe la rassicurazione che la sequoia sarebbe stata risparmiata.

– Rispetto delle piante;

– sensibilizzazione verso lo spreco della carta e l’importanza del riciclo di questo materiale.

 

3) “Il cane Mulino” di Dacia Maraini (scrittrice italiana contemporanea).

– No all’abbandono degli animali;

– riflessioni circa l’importanza dell’adozione degli animali;

– rispetto dell’ambiente, attenzione agli incendi dei boschi.

 

4) “Il mago dei giardini” di Giovanni Arpino (scrittore italiano, 1927/1987)

– Cura dei giardini, dei prati e dell’orto;

– importanza della diversità nel mondo animale e vegetale, ogni esssere è importante per la natura;

– “Un’ape ne sa più di me. Un calabrone ricoperto di polline è un genio rispetto alle mie povere conoscenze”

– Ed agli scienziati mandò a dire: ” So che tra voi vi sono cervelli in grado di partorire una rosa nera con pallini dorati oppure baobab miniaturizzati o, ancora, garofani con settemila petali uguali. Ma io avrei voluto solo ideare, non dico creare, solo ideare una vite vergine o il fiore di una zucca. Perdonate la mia assenza e auguri alla vostra mostruosità!”

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Medusa di Caravaggio (1596/1598)

5) “Le meduse” di Paola Mastrocola (scrittrice italiana contemporanea)

In questo racconto si narra dell’invasione delle meduse al mare d’estate e della relativa strage di questi invertebrati solo per rendere felici le persone, permettendogli di fare il tanto agognato bagno!

– Gli animali, a volte, vengono trattati come cose; gli umani li trattano bene o male a seconda dell’umore o del proprio vantaggio, li vendono, li comprano o li uccidono;

– è giusto uccidere la meduse solo per fare il bagno in mare? E’ giusto raccoglierle con i retini e farle morire sotto la sabbia o farne dei mucchi che essiccano al sole?

– sarebbe importante, a volte, mettersi dalla parte degli animali.

 

Dopo la presentazione da parte di ciascun gruppo del proprio lavoro, abbiamo concluso con un dibattito di classe.

Sono state fatte riflessioni sia sulle tecniche di presentazione dei lavori che sui temi individuati.

 

 

 

Piccole distrazioni/classe quinta

Lavoro individuale: il FLASHBACK! 

Arricchiamo, pian piano, i nostri racconti…

((()))

Come al solito la maestra capì subito che cosa avessi quella mattina…

 

Aurora

…pensavo a quando, da piccola, mi piaceva giocare con le bambole.

Era uno dei mie giochi preferiti, però mi piaceva giocare anche a palla.

Spesso le persone con cui giocavo erano le mie due sorelle maggiori, Arianita e Eleonora .

Pensavo anche a quanto mi piaceva aiutare la mamma, in cucina soprattutto.

Rivedevo nella mente tanti di quei bellissimi momenti!

Molto è cambiato dopo che è nato mio fratello; cominciai a giocare spesso anche con lui, però non mi divertivo un granchè  perchè lui era molto piccino.

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Ginevra

…stavo pensando a quel giorno in cui io e la mia amica Clara eravamo nel corridoio della scuola e io decisi di raccontarle una cosa che non sapeva nessuno.

Io ho l’udito come il cane e la vista di gatto!

Infatti un giorno mentre eravamo in attesa di Linda, una nostra compagna, io dissi a Clara che la sentivo !

Stava arrivando e, quando sbattei il piede a terra, era all’ entrata del corridoio!

Entrambe eravamo stupite, io non ci credevo e Clara era rimasta a bocca aperta … così le dissi subito nel orecchio : “Io ho i superpoteri!”.

Linda

…quella mattina, mentre la maestra scriveva alla lavagna, una mia compagna di nome Sara le chiese di andare in bagno.

Subito mi venne in mente la scenata di gelosia tra Sara e Marisa, a causa della nuova arrivata, Teresa.

La nuova compagna, aveva portato in classe tanti oggetti colorati della sua terra natale in Africa.

Le sue lunghe treccine e i suoi vestiti luminosi attiravanoMarisa  che, in poco tempo, divenne sua amica.

Mentre il tempo delle due nuove amiche trascorreva felice, Sara, sempre più gelosa, trascorreva tanto tempo in bagno a piangere.

La maestra, essendosi accorta di tutto ciò, mi chiese sottovoce di andare in bagno per consolarla.

Così corsi subito da Sara e per consolarla le chiesi di diventare mia amica.

Da quel giorno siamo state sempre insieme.

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FrancescoP 

… pensavo a quella mattina in cui ero triste e molto preoccupato: “Perché sei così triste?” mi chiese la maestra.

“Perché il nonno Armando è all’ospedale. Si è sentito male: gli è venuta un’emorragia al naso!”

“Mi dispiace tanto! L’andrò a trovare presto.”

“Grazie, glielo dirò! Sa il nonno è importante per me, mi ha anche insegnato a giocare a pallone! Da piccolo giocavo con il nonno Armando sempre a pallone. Quanto mi divertivo! Vincevo sempre io perché probabilmente mi faceva vincere: buttavo sempre la palla in rete. Il nonno da giovane era stato un calciatore, giocava per la Fiorentina. Era il numero 10. Ora vado a trovarlo, sai che da grande farò anch’io il calciatore?”

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ANNA DP

… ripensavo a quel giorno… mentre stavamo andando in mountain bike, l’ istruttore ci chiese : <<Come avete imparato ad andare in bicicletta?>>.

A me venne subito in mente il ricordo di quel giorno di primavera, avevo tre anni e mezzo.  Ero appena tornato da scuola, quando vidi la bicicletta  senza le rotine laterali e mi misi a piagnucolare dicendo :<< Appeche? Appeche! Come faccio?>>.

Il giorno dopo che era sabato papà  mi portò alla pista per provare ad andarci ma io non volevo, non volevo e non volevo!

Però papa’, rassicurandomi che non sarei caduta, mi convinse ed io un pò preoccupata montai sulla bicicletta.

Lui mi stava dietro tenendomi il sellino, dopo mi lasciò a sorpresa, mentre io pensavo che mi stesse ancora reggendo.

Quando feci la curva vidi papà che mi salutava ed io rimasi a bocca aperta: avevo imparato ad andare in bicicletta!

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Alice

… quando da piccola giocavo con il nonno a carte. Che divertimento! Vincevo sempre io! Lui vinceva qualche volta ma con i punti non mi ha mai superato!

Nelle giornate più belle mi portava al parco a fare un giro, invece nei giorni più brutti stavamo ore e ore a giocare a qualsiasi tipo di giochi con le carte, come uomo nero, scopa, rubamazzo, scala quaranta…

Anche se a giocare a carte vincevo sempre io, lui era comunque un campione e l’unica cosa in cui non lo batteva nessuno era dama!

Io a dama sono piuttosto brava ma se gioco con lui perdo ogni singola partita. Qualche volta, mentre giocavamo gli dicevo: “Nonno, m’insegni a giocare a dama bene come sai tu?” e lui rispondeva:”Ma certo! E sono sicuro che quando sarai più grande diventerai molto brava!”

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Gemma

… pensavo a quella mattina che ero molto pensierosa, non riuscivo a stare al banco e giocherellavo con le penne. La maestra spiegava e io non riuscivo a seguire la lezione.

Nonostante facessi l’ indifferente, la maestra capì subito che qualcosa non andava. Mi chiese varie volte cosa cci fosse ed io, non riuscendo più a trattenermi, iniziai a piangere.

Il giorno prima avevamo avuto la verifica di storia ed io morivo dalla paura di averla sbagliata. La maestra mi disse che dovevo stare tranquilla e che comunque anche i brutti voti aiutano a crescere.

 

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XXX

…ripensavo a quando, un pomeriggio, insieme a babbo e mamma imparai ad andare in bici con due ruote.

All’inizio il mio babbo mio babbo mi tolse una sola rotelle a, cominciai a girare intorno all’aia. Dopo un po’ mi tolse anche quella.

Non fu subito facile rimanere in equilibrio ma, dopo vari tentativi, ci riuscii!

I miei genitori furono molto fieri di me ed io ero veramente felice!

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Clara

…ripensavo a quando chiesi a mia sorella Nadia se voleva giocare con me a “Uno” e lei rispose di sì. Io detti le carte e iniziammo a giocare. Dopo qualche tiro, io, finii le carte e vinsi. Mia sorella, mi chiese come avevo fatto  a essere così brava e io le dissi che non glielo potevo dire.

Lei si arrabbiò e me lo chiese tantissime volte. Dopo un po’, mi stancai di sentirmelo dire e le raccontai tutto.

Quando io ero malata  e lei andava all’ asilo , veniva nonno che giocava a “Uno” con me. Visto che io mi ammalavo spesso, imparai  benissimo a giocare e lo battevo sempre.

Poi, un giorno, persi le carte e nessuno me le voleva ricomprare. Così smisi di giocare. Dopo un anno le ritrovai e ricominciai a giocare. Mia sorella, mi chiese di giocare tante volte, per diventare brava come me e io gli risposi di sì. Dopo un po’ diventò molto brava, quasi più di me.

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Tommaso

…ripensavo a quella mattina che ero molto euforico perchè dopo pranzo saremmo andati in piscina con altre classi.

A me piace particoralmente il nuoto e avevo deciso di mettercela tutta nelle gare che le insegnanti ci avevano anticipato. Però  allo stesso tempo  ero anche preoccupato: quando affronto una gara, prima di cominciare mi viene la tremarella. Ho questa reazione per la paura di perdere o di lottare contro qualcuno più forte o più veloce di me.

La maestra per farci stare calmi ci assegnò un lavoro a gruppi; nonostante questo, parlavamo solo e soltanto della piscina.

Finalmente l’ora di pranzo arrivò, mangiammo la pasta in bianco e dopo quarantacinque minuti partimmo.

Quel giorno la gara era di recuperare il cerchietto che veniva gettato a metà della vasca e si adagiava sul fondo.

Due concorrenti si tuffavano per andarlo a riprendere: chi lo portava per primo in superfice vinceva.  Quando toccò a me dovevo assolutamente recuperarlo per riportare la squadra in parità.

Ero contro Francesco P, molto più forte e muscoloso di me.

 Ci mettemmo in posizione e poi il temuto: “Via!!!”.  Subito mi tuffai e quando ritornai in superfice avevo in mano il cerchietto!!!

Tutti mi stavano applaudendo; avevo riportato la squadra in parità e soprattutto avevo sconfitto la mia paura dalle gare.