Gennaio, 2015
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Fiabe in rima – Classe quinta
Disegni: classe terza e quinta
Oggi abbiamo deciso di aiutare i bambini di terza a riflettere sulle fiabe perciò, ci siamo divertiti a trasformarne alcune in filastrocche (rime AABB)
Cenerentola
Cenerentola, ragazza sola,
a lei tocca cambiare le lenzuola!
Povera, è sempre a pulire!
Matrigna e sorellastre la fanno soffrire.
Una magica sera
il suo sogno si avvera
e come per magia,
verso il ballo vola via.
Il principe si fece avanti,
così di balli ne fecero tanti!
Al momento, però, di parlare
la fanciulla dovette scappare!
::::
La futura reginetta
perse la scarpetta,
il principe la trovò
pieno di speranza e felice pensò
che, se una fanciulla, la scarpetta calzava
la principessa, di sicuro, ritrovava.
Un bel giorno al castello andò
e la giovane ritrovò.
Le sorelle arrabbiate,
rimasero sole e desolate.
La fanciulla si sposò
e la felicità ritrovò!
La Bella e la Bestia
C’era una volta, in un castello,
un Principe egoista anche se bello.
Un giorno una signora bussò alla porta,
era bassa, brutta ed anche storta.
Il Principe non le diede nulla… l’incantesimo scoccò
e, improvvisamente, bestia, lui, si ritrovò.
Anche la servitù si trasformò,
e tanti oggetti diventò.
Una rosa in un’urna stava,
e con il tempo cambiava:
il colore se ne andava, i petali cadevano
e come pioggia in terra scendevano.
Una ragazza di nome Bella al castello arrivò,
e la Bestia subito si innamorò
Bella veniva da un paesino,
assai grazioso ma piccino.
Pian piano il tempo passava
e la rosa sempre più se ne andava.
Il Principe più buono diventò
e la ragazza se ne innamorò.
Pensando di salvarla, gli abitanti,
arrivarono al castello proprio in tanti.
La bestia ferita si ritrovò
e Bella, intenerita, la baciò.
L’ incantesimo svanì
e il Principe ringiovanì.
Le persone tornarono normali
lo stesso fecero, perfino, gli animali.
Bella e il Principe si sposarono
e i loro destini, così, intrecciarono.
La storia è finita,
evviva la vita!
Biancaneve
La giovane, dalla pelle lieve e bianca,
della cattiva matrigna era un po’ stanca.
“Specchio, specchio della mie brame
chi è la più bella del reame?”
la strega cattiva blaterava
mentre lo specchio la bellezza gli negava.
La matrinia voleva farla sparire
così al cacciatore disse: “Deve morire!”.
Il complice della strega, però, Biancaneve avvisò
e a gambe levate, per il bosco, lei scappò.
Una piccola casa alla fine ella trovò
e su dei lettini si addormentò.
Fu svegliata dai nanetti
che pesavano solo pochi etti.
Eran stretti e pure bassi
e a lavorare andavano fra i massi.
Biancaneve lì si trasferì
e ai nanetti la casa pulì.
La strega cattiva una mela avvelenò
e alla bella fanciulla la portò.
La persona arida sogghignava
mentre Biancaneve sul prato si accasciava.
Piansero a lungo i poveri nanetti
che nella casa rimasero soli soletti.
Per fortuna, il Principe la strega uccise
e le sue labbra sulla bocca di Biancaneve mise,
lei gli occhi aprì e si risvegliò
così alla fine l’amore trionfò!
Cappuccetto Rosso
C’era una volta una bambina
tanto, tanto piccolina.
Con il suo capuccetto rosso rosso
se ne andava, da sola, per il bosco.
In mano aveva un bel cestino,
tutto decorato di gelsomino.
Dentro c’erano dei buoni biscotti,
alcuni interi, alcuni rotti.
Ad un certo punto incontrò il lupo,
in un sentiero buio e cupo.
Il lupo disse, raccogliendo un fungo:
“Tu passa dal sentiero corto, io dal più lungo!”
Ma il lupo la imbrogliò
e per quello più corto se ne andò.
Veloce arrivò a destinazione
e la nonna mangiò in un sol boccone!
Poi, Cappuccetto dalla nonna arrivò
e tante cose al lupo mascherato domandò!
L’ultimo curioso quesito fu:
“Che grande bocca hai tu?”
Il lupo affamato non rispose
e veloce la mangiò senza lasciar prove!
Un cacciatore amico in casa entrò
vide il lupo nel letto e gli sparò.
Così salvò nonna e Cappuccetto Rosso
che piangeva a più non posso.
Cappuccetto di nuovo si incamminò
e a casa da sola ritornò!
L’avventura era felicemente finita
speriamo che alla piccola sia servita!