PaceXunBuonNatalealMondo
Un Pizzico di Pace
Babbo e mamma
Uniti
cOn figli
iNsieme
iNtorno
all’Albero
Tanti
Auguri
aLlegri
E felici
Quest’anno abbiamo dedicato il mese di dicembre al tema della PACE.
Abbiamo decorato le nostre finestre con la parola PACE tradotta in tutte le lingue del mondo… dal curdo, all’arabo, all’ebraico, dalle lingue del vecchio continente a quelle africane, americane, asiatiche, dell’Oceania…
Pace, in tutte le lingue del mondo
Pace
La Pace
un brivido nel mondo
una cosa
per salvare vite,con il cuore.
La guerra
è la paura che scoppia
con una bomba,
guerra, che non finisce
mai.
Diamoci la mano
uniamo la forza:
la forza della Pace
sconfiggerà la guerra!
Classe Quinta
Abbiamo imparato e scritto poesie, preparato brevi rappresentazioni, cantato… e poi siamo andati dai “nonni” che vivono vicino noi in casa-famiglia a mostrare quello che avevamo imparato.
“Lo Zampognaro”
Se comandasse lo zampognaro
che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
“Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
che sulla neve zampetta
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso,
tutti i doni sognati,
più uno, per buon peso”.
Se comandasse il pastore
dal presepe di cartone
sai che legge farebbe
firmandola col lungo bastone?
“Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”.
Sapete che cosa vi dico
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente;
se ci diamo la mano
i miracoli si fanno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
Gianni Rodari
Io non vorrei Io non vorrei udire mai piangere nessuno perchè ogni dolore mi fa male al cuore, aperto per consolare ogni fratello triste. Io vorrei su tutte le bocche scorgere il sorriso, in tutte le pupille la sincerità, sentire in tutti i cuori la speranza e in ogni mano la fraternità. Io vorrei avere ogni fratello, amico compagno nella gioia e nel dolore e amare con lo stesso cuore la vita dura eppure così bella. G. Colli
“Il pellerossa nel presepe”
Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i magi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perchè ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.
Gianni Rodari
“Anno Nuovo”
Indovinami, Indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?”.
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un Carnevale e un Ferragosto
e il giorno dopo del lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno!”.
Gianni Rodari
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
stanchezza
sulle spalle
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
non si sente
altro
che il caldo buono
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Insieme ai “nonni” abbiamo realizzato un presepe molto particolare che parla di solidarietà fra generazioni.
Rappresenta i bambini della scuola che insieme ai nonni della casa-famiglia camminano verso la speranza di un mondo migliore, privo di ingiustizie e ricco di solidarietà.
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