Il testo espositivo – TG 4^
Metodologie: Learning by doing, Project work, Role playing, Brain storming, Problem solving, Cooperative Learning (nei limiti concessi dalla pandemia), Flipped Classroom, Didattica laboratoriale, ricerca di informazioni e materiali
Discipline coinvolte: scienze, storia, geografia, tecnologia, matematica, italiano, educazione civica, arte, lingua inglese
Che cos’è il testo espositivo? (o informativo-espositivo)
- “I testi espositivi sono un tipo di testo la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi”. (Combettes & Tomassone 1988).
I testi espositivi forniscono informazioni su diversi argomenti: storici, scientifici, geografici, tecnologici, di attualità,…
Si trovano nei libri di studio, come il nostro sussidiario delle Discipline, in manuali, riviste, enciclopedie,…
I testi espositivi:
– cercano di spiegare un argomento con un linguaggio che sia comprensibile, chiaro e lineare, al pubblico al quale si rivolge; presenta termini specifici della disciplina e in forma impersonale, se si tratta di testi di studio;
– hanno un titolo che anticipa l’argomento in generale; possono essere divisi in paragrafi e ciascuno ha un sottotitolo che annuncia un aspetto particolare dell’argomento generale sviluppato;
– sono articolati in capoversi, da un “punto a capo” a quello successivo;
– per aiutare la comprensione, sono accompagnati da immagini, tabelle e schemi.
Esercitiamoci! Decidiamo insieme quale argomento trattare.
Discutendo, abbiamo deciso di approfondire alcune parti di storia degli Egizi, popolo antico che ha particolarmente appassionato i bambini.
Consegna del compito il 30 aprile 2021 (spedito alla mail istituzionale).
I lavori sono in coda all’articolo.
Il TG Quarta
by Aurelia Cambiolo
I “giornalisti” intervistano gli “esperti” su vari argomenti di scienze, geografia, meteorologia, storia e altro
Il meteo.4*
Tutti i giorni alle 12 in punto parliamo di meteo: controlliamo la temperatura e scriviamo che tempo fa, aggiornando la nostra tabella.
Nei nostri TG abbiamo presentato:
gli ambienti;
Il nostro plastico
– virus e batteri:
-animali
-piante
-acqua
-la barriera corallina
Che cos’é?
La barriera corallina è un ecosistema acquatico molto bello ma tanto fragile.
Le barriere coralline si formano grazie agli scarti di scheletri di coralli che si formano dalla luce del sole catturata
dalle alghe che vivono in simbiosi con i coralli.
É uno degli ecosistemi più grandi e importanti del mondo
DOVE SONO LE BARRIERE CORALLINE PIU’ BELLE DEL MONDO
Le barriere coralline più belle al mondo si trovano negli oceani.
La più grande è quella Australiana, lunga ben 2600 km.
Poco distante c’è la New Caledonia Barrier Reef, la seconda per lunghezza al mondo.
Una, però, delle più affascinanti è quella di Apo Reef , nella parte centro-meridionale delle Filippine.
Nell”Oceano Pacifico si trova la coloratissima Rainbow Reef.
Molto conosciute e belle sono la Red Sea Coral Reef nel Mar Rosso e quella delle Maldive.
FLORA E FAUNA
Lungo le coste della barriera corallina crescono delle piante chiamate “bambinaie”: LE MANGROVIE.
Queste piante hanno radici aeree che gli consentono di respirare anche sott’acqua.
Si chiamano “bambinaie” perché fra le loro radici i piccoli pesci si nascondono dai predatori, trovano il cibo necessario per vivere e per riprodursi.
I PESCI
Pur non rappresentando i principali organismi dei reef, i pesci di barriera corallina sono numerosi ed estremamente diversificati.
Se ne trovano di tutte le forme e colori, di onnivori, carnivori ed erbivori, di piccole e di grosse dimensioni.
Tra i principali che si possono incontrare sulle barriere, semplicemente osservando il reef facendo snorkeling,vi sono: i pesci farfalla, i pesci angelo, i pesci chirurgo, i pesci pagliaccio, le cernie, i pesci pappagallo, i pesci balestra, i pesci palla, le mante e anche i barracuda.
Impossibile citarli tutti, essendo migliaia di specie, ma è importante ricordare l’incredibile biodiversità.
Puglia meglio delle Maldive: scoperta una barriera corallina
La Puglia diventa come le Maldive grazie alla
prima barriera corallina scoperta in Italia dagli esperti.
Un patrimonio italiano da proteggere.
A pochi metri da Monopoli, in Puglia, è stata scoperta la barriera corallina italiana, molto simile a quella delle Maldive e dell’Australia.
A dare notizia della barriera è stato il nucleo subacqueo di Molfetta. Siccome è lontana dalla costa, a 50 m di profondità non era mai stata trovata fino ad allora.
Di fatto, il costante aumento delle temperatura dell’acqua marina ha messo a rischio l’esistenza delle barriere coralline.
LE BARRIERE CORALLINE SONO IN PERICOLO
Purtroppo negli ultimi anni il cambiamento climatico, l’inquinamento, la pesca intensiva e il surriscaldamento delle acque hanno messo in pericolo la flora e la fauna di questo bellissimo ecosistema
Se una barriera sta morendo si può capire dallo sbiancamento dei coralli. Infatti, quando la temperatura dell’acqua aumenta, i coralli espellono le alghe che vivono con loro e subiscono questo fenomeno.
Quando un corallo è bianco significa che è morto.
Costruiamo insieme la nostra barriera corallina
Costruiamo la nostra barriera corallina
-tanti tipi di energia
I ragazzi leggono molti libri; quando ne terminano uno lo presentano ai compagni, lo descrivono, raccontano la storia, lo pubblicizzano e, se qualcuno è interessato, glielo prestano… in tempo di Coronavirus dopo averlo lasciato a scuola per qualche giorno.
Eccone alcuni, di vario genere e per tutti i gusti!
1- “Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery, Casa Editrice GIUNTI, Collana Classici tascabili.++
Lo consiglio perché la protagonista trasmette una grande energia e, anche nei momenti più tristi della sua vita, non smette mai di sognare e non si abbatte. Infine è un libro divertente che diffonde energia e speranza. (Fiamma)
2- “Diario di una schiappa”, di Jeff Kinney, Casa Editrice Il Castoro.++
Lo consiglio perché è un libro molto divertente e anche quando si è tristi mette di buon umore. (Samuele F.)
3- “Rinascita Timeport”, di Giulia Gibellini, Casa Editrice Salani.++
Camilla, Thomas e i loro amici si trovano in un posto di ri-nati e dovranno affrontare ricerche pericolose e ansiose.
Libro di fantascienza. (Serena)
4- “Harry Potter e il principe mezzosangue”, di J. K. Rowling, Casa Editrice Salani.++
Lord Voldemort è tornato e quest’anno Hogwarts sarà pieno di misteri e pericoli. Libro Magico (Serena)
5- “Geronimo Stilton in campeggio alle cascate del Niagara”, di Elisabetta Dami, Casa Editrice Piemme.++
Questo libro parla di Geronimo Stilton che vive un’avventura alle cascate del Niagara con suo nipote Benjamin e la sua classe. Lo consiglio perchè è divertente e si legge bene. (Gianmaria)
6- “Le stra-ordinarie dis-avventure di Carlotta: Conigli dappertutto”, di Alice Pantemuller e Daniela Kohl, Casa Editrice Sassi.++
Il libro parla di Carlotta, una bambina di 10 anni, a cui ne succedono di tutti i colori. Ci sono molti libri dedicati a questo personaggio; in questo si parla dei conigli della sua amica Sharon. Carlotta li avrebbe voluti ma la mamma le aveva proibito di tenere qualsiasi animale… alla fine però… (Eva)
7-“Il mistero dello scienziato pazzo”, di Chiara Belliti, della serie PICCOLI BRIVIDI, Mondadori.++
Il libro parla di due bambini che notano qualcosa di strano nel padre…brrrrrrr (Diego)
8- “Caso chiuso. Il mistero del castello”, di Lauren Magaziner, De Agostini.++
Parla di una mamma che deve risolvere un caso ma al suo posto lo fanno i bambini. Giallo poliziesco. Vuoi diventare un detective? (Diego)
9- “Magici cuccioli e piccole amiche”, di Rosalba Troiano, Giunti Editore.++
Tre bambine entrano in un giardino segreto con cuccioli fantastici e imparano a prendersene cura. Mi è piaciuto perché Ella, Allegra e Zoe hanno trovato il loro cucciolo perfetto e molto raro… e io amo gli animali! (Amelia)
10- “Glitter Witch, la moda è una cosa da streghe” di Sibeal Pounder, Il battello a vapore, Piemme.++
Questo libro parla di una bambina che un giorno sente dei rumori provenire dal tubo del lavandino, va a controllare ed esce fuori una piccola fata. Greta, la protagonista, scopre così dalla fata di essere una vera e propria strega. Quindi inizia la sua avventura nel mondo dei sottotubi, avventura fatta di amicizie, magia e moda. Mi è piaciuto proprio perché parla di moda e magia. Lo consiglio a chi ha voglia di vivere avventura magiche. (Alice)
… e tanti ancora!
Harry Potter e la pietra filosofale, J.K: Rowling, Salani editore +
Harry Potter e la camera dei segreti, J.K. Rowling, Salani editore +
Harry Potter e il Prigioniero di Aksaban, J.K. Rowling, Salani editore ++H
Harry Potter e il calice di fuoco, J.K. Rowling, Salani editore +
GERONIMO STILTON – MISSIONE DINOSAURI VIAGGIO NEL TEMPO 11, AA.VV., Casa editrice Piemme +-
++
CANTO DI NATALE, Charles Dickens, casa editrice Giunti Junior +-
Legenda:
++ piaciuto molto; + piaciuto; +- piaciuto sufficientemente; — non piaciuto.
Approfondimenti Antico Egitto
IMBALSAMAZIONE NELL’ANTICO EGITTO
L’ imbalsamazione nell’Antico Egitto si sviluppò tra il 2.686 a. C. ed il 2.181 a. C. circa (antico regno) .
Secondo la religione egizia, la vita continuava dopo la morte; per questo motivo il corpo del defunto doveva essere conservato intatto.
Il processo di imbalsamazione era lungo e complesso.
Le fasi essenziali consistevano nel: lavaggio del corpo, estrazione degli organi interni, disidratazione, riempimento, unzione e bendaggio.
Per prima cosa il defunto veniva lavato e purificato; i suoi organi interni venivano estratti attraverso il naso e un’ incisione sul fianco sinistro del ventre.
Tali organi, appositamente trattati, venivano poi riposti in quattro vasi: i ”canopi”. L’unico organo lasciato all’interno del corpo era il cuore, che doveva rimanere al suo posto affinché il Dio Anubi potesse “pesarlo”.
Dopo questa fase, il cadavere, nuovamente lavato, veniva ricoperto con del sale particolare: il “natron”, sostanza con proprietà disidratanti, per una durata di quaranta giorni.
Trascorso questo periodo, il corpo, ormai completamente secco, veniva riempito con paglia e stoffa, per restituirgli la sua forma naturale. Alcune parti, come il naso, venivano rimodellate mentre gli occhi erano sostituiti con pietre preziose.
Si procedeva cospargendo il cadavere con olii aromatici, profumi e resine.
Il processo di imbalsamazione veniva ultimato avvolgendo il corpo in metri e metri di fasce di lino. Tra i vari strati di tessuto, i sacerdoti deponevano gioielli e amuleti, per proteggere il defunto nel suo viaggio
ultraterreno.
Il volto veniva ricoperto da una maschera funebre ed il corpo, ormai completamente mummificato, veniva sepolto in una bara o in un sarcofago, infine, in una tomba.
L’ intero procedimento di imbalsamazione durava settanta giorni e in principio era riservato ai corpi dei soli sovrani.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Come venivano costruite le piramidi
Esistono molte ipotesi riguardanti le tecniche utilizzate per la costruzione delle piramidi. Alcune si basano sull’idea che le enormi pietre con cui erano costruite le piramidi fossero estratte con scalpelli di rame e che venissero poi trascinate e sollevate fino alla posizione finale. Intorno alla piramide in costruzione c’erano poi delle rampe a spirale fatte di mattoni, su cui gli operai, con la sola forza delle braccia e delle funi trascinavano i blocchi. Il materiale veniva appoggiato su slitte, formate da supporti che scivolavano su rulli di legno ingrassati. Sembra che alla piramide di Cheope avessero lavorato 127 mila uomini. Le piramidi dovevano essere costruite a sinistra del Nilo, vicino al fiume e su una solida base rocciosa.
I blocchi con cui erano costruiti pesavano da 2 a 15 tonnellate.
Quando il fiume era in piena i blocchi venivano trasportati su chiatte galleggianti e depositati sulla riva del fiume da dove, legati a tronchi di legno che formavano delle slitte, partivano per il sito prescelto. Nel frattempo altri operai livellavano la roccia su cui sarebbe sorta la piramide. Sembra poi che le pietre venissero fatte scivolare su rampe e tirate su con le funi. Questo fino ad arrivare in cima dove veniva posizionata la punta.
Tutta la superficie esterna veniva poi livellata.
All’interno venivano scolpiti i testi delle piramidi, cioè formule magico religiose nella scrittura geroglifica che avevano la funzione di proteggere il faraone nel trapasso verso l’aldilà.
Molto bene Gianmaria!
Le tombe della Valle dei Re
La valle dei re è un’estesa area dell’Egitto vicino alla città di Tebe, oggi chiamata Luxor.
Per circa 500 anni, dal 1552a.c. 1096a.c, vennero sepolti qui i più grandi sovrani dell’antico Egitto. Alle regine, consorti reali e principi era destinata invece la vicina Valle delle Regine.
Attualmente sono state rinvenute più di 63 tombe di Faraoni. Venne scelta proprio questa valle per vari motivi, innanzitutto per la sua vicinanza a Tebe e nello stesso tempo anche al fiume Nilo (dista soli 3 km), questo dava la possibilità di essere raggiunta dalle processioni religiose.
Questa zona inoltre era ricca di pietra calcarea che era facilmente lavorabile e scavabile, infatti era usata per creare pareti lisce su cui dipingere.
Questo luogo era molto raccolto, aveva infatti un unico accesso che era facilmente controllabile da sentinelle.
La valle ospita le tombe della XVIII°, XIX° e XX°dinastia.
Le tombe delle varie dinastie sono facilmente identificabili grazie al loro metodo di costruzione.
Inizialmente scendevano in profondità con rampe di scale e avevano percorsi tortuosi per arrivare alla camera funeraria. Nel corso dei 500 anni l’architettura si semplificò fino a giungere a tombe al livello del suolo senza scale ed in linea retta, alla cui estremità si trova il sarcofago.
Una delle tombe più famose è quella di Tutankhamon, fu l’unica tomba a non essere stata derubata dai ladri. I manufatti ritrovati hanno permesso di capire come erano fatte e allestite a quei tempi le tombe reali, alcuni oggetti servivano al giovane faraone nell’aldilà.
Tra gli oggetti rinvenuti più conosciuti : un trono d’oro con uno schienale elaborato su cui è disegnato il faraone con una giovane regina ,dei sandali d’oro e la maschera funeraria che ricopriva il volto della mummia.
Le conoscenze e le scoperte degli egizi
Gli egizi per costruire piramidi, templi, edifici e dighe usavano semplici attrezzi come picconi, seghe, leve e rulli ed inventarono lo shaduf, un oggetto fatto con, da una parte un secchio legato ad un palo e dall’altra un contrappeso, che serviva per prendere l’acqua dai fiumi e dai canali.
Ottimo lavoro Samuele!
La scrittura egizia
la scrittura nell’antico Egitto è diversa rispetto a quella della Mesopotamia.
I Sumeri, infatti, utilizzavano le tavolette di argilla mentre gli Egizi utilizzavano il papiro, una pianta che si usava per
creare la carta.
La prima forma di scrittura furono i geroglifici che con il passare del tempo divennero più elaborati trasformandosi in ideogrammi (immagini di concetti sempre più complessi).
La svolta fondamentale della scrittura avvenne quando gli scribi iniziarono a raffigurare i suoni dei nomi e la scrittura diventò fonetica, simile ai rebus.
Solo gli strati più colti la utilizzavano, fino all’arrivo dell’alfabeto.
La scrittura egizia è stata incomprensibile fino al ritrovamento di una stele ritrovata a Rosetta in cui era presente anche una scrittura in greco che rese decifrabile anche quella egizia.
Ottimo Serena!
L’AMBIENTE IN EGITTO
L’Egitto è situato nel Nord Africa ed è un territorio prevalentemente desertico, con inverni miti e soleggiati ed estati torride.
É attraversato da un lungo fiume, il Nilo, sulle cui rive c’è una sottile striscia di campi coltivati.
L’Egitto era diviso in due regni il Basso Egitto, nella regione del delta, e Alto Egitto, lungo il corso del fiume.
Il Nilo svolgeva un ruolo importantissimo nella vita degli EGIZI.
Ogni anno tra luglio e settembre le acque del fiume straripavano e in novembre si ritiravano lasciando sul terreno il limo, un fango molto fertile. Proprio lungo le sue rive si sviluppò la civiltà Egizia.
Lungo le rive del Nilo cresceva il papiro, le cui canne erano usate per costruire barche, vele, ceste, sandali, stuoie. Con il midollo si produceva la carta.
Il papiro era una pianta molto importante ogni sua parte era usata :
– e radici diventavano legna da bruciare;
– il midollo si mangiava;
– la chioma era utilizzata come decoro;
– il gambo era lavorato e trasformato in: coperte, corde, imbarcazioni e soprattutto carta.
La flora dell’Egitto, ed in particolare la flora Nilo, era ricchissima sin dai tempi dei faraoni.
Il papiro, la ninfea loto, l’acacia e la canna crescevano abbondanti e accanto ad esse prosperavano poi il frumento, il sorgo, l’orzo, il lino, molti ortaggi ed ancora la palma da datteri.
Mancavano però alberi ad alto fusto, adatti a fornire legname;
Mancava anche l’olivo ma, al suo posto, avevano la pianta del ricino, da cui si estraeva l’olio.
Si può dire quindi che grazie alle acque del Nilo è stata garantita la vita del Egitto e le varie popolazioni che vi hanno vissuto hanno saputo mantenere un perfetto equilibrio con esso.
MOLTO BENE EVA!
LE PIRAMIDE
Cosa sono le piramidi
Le piramidi sono dei monumenti funebri di enormi dimensioni fatte costruire dai faraoni per farsi ricordare nel tempo.
Le più grandi
Le più grandi piramidi sono quelle di Cheope, del figlio Chefren e del nipote Micerino.
Opere semplici?
Venivano costruite da tanti uomini, fra questi operai specializzati, astronomi, architetti e geometri. Queste enormi tombe erano opere molto costose tanto è che si racconta del faraone Cheope che per finire la sua piramide vendette sua figlia.
L’interno delle piramidi
Le piramidi contenevano la camera funeraria con all’interno il corpo imbalsamato del faraone, il corredo funebre e tutti gli oggetti che potevano servire nell’aldilà. Erano costruite con molti labirinti per proteggere il tesoro del faraone.
Piramidi esistenti e posizione
In Egitto esistono circa 80 piramidi costruite a ovest del Nilo perchè gli Egizi credevano che i morti dovessero riposare a occidente.
Perfetto AMELIA!
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