La scatola dei bigliettini, delle emozioni, del detto/non detto
I bambini adorano scriversi bigliettini segreti, quindi abbiamo deciso insieme di “regolamentare” questa attività, che molto spesso disturbava gli altri!
In realtà, molto spesso capita che i/le ragazzi/e scrivano dei messaggi ai compagni spinti da emozioni molto forti, di rabbia o di amore, di incomprensione, di tristezza, di gioia, di paura…
I bambini sono frequentemente travolti da emozioni che faticano a comprendere, emozioni che coinvolgono loro stessi e il loro rapporto con i compagni.
I ragazzi si amano, si odiano, si allontanano, tornano a essere amici… finché il ciclo ricomincia. Con la scatola dei biglietti abbiamo tentato di stimolarli a confrontarsi con i propri sentimenti, con le emozioni provate verso i compagni.
Se devono scrivere hanno il tempo di pensare, di scegliere le parole giuste per esprimerle e provare ad affrontarle più serenamente.
Le emozioni sono sensazioni bizzarre e il segnale che vi è stato un cambiamento. Le emozioni non si comprendono in modo chiaro e quindi è molto difficile contenerle e controllarle. Il compito degli adulti non è negare o sminuire quello che stanno provando ma aiutarli a capire come fronteggiarle.
Con la scatola dei bigliettini i bimbi possono, pian piano, imparare a esprimerle cercando di farlo nel modo più giusto.
Le parole dette, a volte senza pensare molto, non sempre aiutano il rapporto con gli altri, a migliorarlo o rasserenarlo. Avere il tempo di pensare un attimo per scrivere un messaggio, con l’utilizzo di parole non offensive forse aiuta.
Le dinamiche fra di loro, comunque, sono spesso nascoste, cambiano e si evolvono senza che la maestra se ne accorga, avviene tutto sottobanco, con bigliettini, occhiate segrete alle spalle dell’adulto, versi di compiacimento e no.
Il linguaggio non verbale è molto utilizzato in tutte le situazioni.
Per questo, a volte, oltre ad ascoltare ciò che esprimono verbalmente, è necessario capirci di più e il sociogramma di Moreno può aiutare.
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