Una volta mi è successo che… il racconto in prima persona

Pagina in costruzione!

“I castelli”, disegni della classe seconda

Dalla classe quarta

La mia cicatrice


Sei anni fa, avevo un tavolino dove io tenevo tutte le mie cose.
Era mattina e mamma stava preparando la colazione, per alzarmi dalla seggiolina, sono andata all’indietro e invece di rimanere in piedi sono caduta picchiando la testa.
Mi ha fatto molto male ed ho avuto molta paura.
Il punto preciso dove ho picchiato è un po’ più in giù della sopracciglia destra.
Mamma pensava che non fosse stato nulla, ma quando ha visto la quantità eccessiva di sangue sul pavimento e sulla faccia ha chiamato papà, che stava dormendo.
Papà mi ha attaccato alcuni cerottini per unire la pelle.
Subito dopo siamo andati al pronto soccorso e, per fortuna, non mi hanno messo i punti.
Ogni settimana mi dovevano cambiare i cerotti, faceva molto, ma molto male.
Ora mi è rimasta la cicatrice.

Anna Di Pace

image


“MICINA!”

Una domenica di maggio faceva molto caldo e allora andai in giardino.

Lì vidi una gatta, provai a chiamarla: “Micina” ma non si girò.  Il giorno dopo andai a cercarla e questa volta si fece toccare. I miei genitori si accorsero che stavo accarezzando la gattina e mi brontolarono perché non volevano che avvicinassi animali sconosciuti poiché potevano avere delle malattie.

Il giorno successivo vidi la mia vicina di casa che la stava coccolando; io chiamai: “Micina, micina!” e lei disse: “non è una femmina, è un maschio!”.

I miei genitori capirono che, io e il gattino, eravamo diventati molto amici e decisero di farmelo tenere, ma prima volevano fargli un controllo dal veterinario. Per farlo entrare nella gabbia fu molto complicato perché il gattino era spaventato ed aveva una faccia sorpresa, perché non capiva cosa stesse succedendo.

Quando arrivammo dal veterinario ci chiese come si chiamava e quindi fummo costretti a dargli subito un nome. Siccome l’avevamo trovato di maggio decidemmo di chiamarlo col nome del mese e del calciatore Maggio che piaceva molto al mio babbo.

La veterinaria ci rassicurò che non aveva niente che potesse essere attaccato a noi, aveva solo un piccolo problema all’orecchio che poteva essere curato con delle gocce.

Tornammo indietro felici e sistemammo Maggio sul terrazzo della vicina di casa, mentre lui solitamente dormiva nel buco di un albero vicino al fiume.

Tutti i giorni gli davamo o i croccantini o le scatolette ed io giocavo con lui a lungo.

Maggio ha gli occhi verdi, è cicciottello, perché tutto il vicinato gli dà del cibo; ha il pelo molto folto che in primavera perde per mettere il pelo estivo che poi arricchisce di nuovo a settembre. E’ un po’ tigrato e un po’ bianco/crema. E’ molto vivace, gioco con lui attaccando una pallina a un filo, trascinandola per tutto il giardino; lui si diverte cercando di prenderla.

         Linda

 

image

Rally di San Marino

Un anno fa, il giorno 11 ottobre con babbo, il suo amico Paolo e suo figlio Massimo siamo andati al rally di San Marino per la seconda volta.

Noi, a questo rally, andiamo con loro.

Dopo tanti giorni avevamo deciso di non andare.

Io non ero contento perché al rally di San Marino si ritrovavano i “big” del rallysmo mondiale come Miki (Massimo) Biasion, Didier Auriol e tanti altri.

Il giorno prima di questo evento, babbo, tornato da lavoro, mi disse:<< Domani si va al rally!>>.

Io non stavo più nella pelle: ero contentissimo!

La mattina ci svegliammo molto presto, (prima dell’ alba) facemmo un viaggio di qualche ora e poi arrivammo.

Andammo subito al parco assistenza dove le macchine facevano il cambio delle gomme ecc.

Intorno a un tavolino c’era il pluricampione del mondo Miki Biasion che mi fece un autografo.

Vicino c’era il suo Monster Trak con cui aveva partecipato alla Dakar.

Le ruote erano alte quanto me!

Era enorme.

Mi fecero degli autografi Federico Ormezzano, Franco Cunico, Harry Toivonen, Fabrizia Pons, Harald Demuth, Carlos Sainz e Luis Moya.

Io ero felicissimo.

Poi siamo andati ad assistere ad una prova chiamata “The Legend”.

Le prime auto che passarono fecero grande spettacolo: le curve le prendevano tutte di traverso.

Un commissario di gara ci fece andar via da dove eravamo anche se ci eravamo stati tanto tempo senza che nessuno ci avesse detto niente.

Paolo si arrabbiò così tanto che lo mandò in un “postaccio” ( ma non posso dire quale ).

Alla fine ero molto stanco ma molto contento di aver vissuto un bella esperienza.

Tommy

image

image

Dai nostri diari personali

18 aprile 2014

Caro diario,
oggi ti racconto che cosa mi è successo.

Mentre stavo camminando per la strada ho trovato un portafoglio, l’ho aperto e ci ho trovato delle lire ed ho pensato di essere diventato ricco!!!
Ho chiamato mia mamma e le ho detto:
“Ho trovato un portafoglio con le lire!”.  Mi ha risposto:
“Non ci posso credere” è io le ho risposto: “Ci devi
credere mamma” e nuovamente la mamma mi dice:” Ma le lire non ci sono più!!!” e io ho 
replicato: “Ci sono 200 lire, 500 lire…”.
Dopo essere tornato a casa l’ho fatto
vedere ai miei genitori, così abbiamo deciso di portarlo ai carabinieri perché dentro c’erano anche dei documenti.
Chissà di chi era questo strano portafoglio con dentro le lire!!!

Alessandro

///////////////////////////////////////

Un gioco insolito tratto dal mio diario

                                                                                        19 giugno 2012

Caro diario…    

oggi ho passato una bellissima giornata dai miei nonni a San Marcello.

Stamattina mi ha telefonato la mia zia Alberta che mi ha chiesto se volevo passare il pomeriggio con lei e con i miei nonni.

Io ho accettato e così verso le 15.00 sono arrivato a casa loro; con la zia abbiamo giocato a racchettoni, con le bocce e infine a pallone mentre la mia nonna ci guardava seduta in giardino.

All’ ora di merenda è arrivato Simone un mio amico, io sono stato contentissimo.

Con lui abbiamo giocato a vari giochi e ci siamo divertiti molto.

Ma la sorpresa non è finita qui: sono arrivati anche altri due bambini, Giancarlo e Franco, erano dalla loro nonna che abita lì vicino.

Con loro abbiamo giocato agli stessi giochi perché dai miei nonni non ho tanti giocattoli.

Poi a me è venuta l’ idea di vendere le ciliegie agli automobilisti.

A tutti è parsa una buona pensata, così abbiamo iniziato a preparare la bancarella.

Qualcuno di noi ha raccolto le ciliegie più mature, altri le hanno insacchettate e tutti insieme le abbiamo vendute.

Pur non essendo una strada molto trafficata qualcosa siamo riusciti a vendere.

Dopo qualche ora è arrivato il mio babbo, così abbiamo dovuto chiudere “ bottega” perché   si era fatto tardi.

Così ci siamo divisi il ricavato e io, a malincuore, sono tornato a casa.

E’ stata una giornata molto bella, ci siamo divertiti tanto pur facendo un gioco semplice che ha coinvolto tutti.   

                                                                        Tommaso       

image

18 aprile 2014

Caro diario, oggi sono stata da una mia amica.
Abbiamo giocato a fare la capriole, le ruote e altre cose simili.
Come io non riuscivo a fare una acrobazia lei mi chiamava pionza, (non so neanche cosa vuol dire comunque penso che sia una cosa brutta).
Provando e riprovando alla fine mi è riuscito e le ho detto:
“Ora chi è pionza?”
La mia amica mi ha risposto dicendo:
“Che antipatica, stavo solo scherzando!!!”.
C’ero rimasta male e per questo mi sono inventata una scusa andando via.
Appena sono arrivata a casa mi sono stesa nel letto e sono caduta nel mondo dei sogni.

Anna

Caro diario, ti voglio raccontare una cosa che è successa a scuola. Un giorno la maestra Daila ci ha detto di portare qualcosa di buono per fare merenda: una cosa genuina, saporita e FATTA DA NOI, insieme ai nostri genitori. A me è venuto in mente subito di portare il pane fatto dal MIO BABBO, cotto nel forno a legna. Quando sono tornato casa, il babbo era contento ma un po‘ preoccupato, perchè il nostro forno è in giardino, era freddo e quindi è più difficile che il pane lieviti e sia cotto bene.

La domenica il babbo si è messo al lavoro, il pane è venuto un po‘ meno buono delle altre volte. Lunedì l’ho portato a scuola, Tommaso aveva portato il formaggio fatto dal suo nonno Vasco, Francesco quello fatto dal suo babbo e Ginevra il pane di zucca fatto dalla sua mamma. Abbiamo messo tutto su tavolo con la tovaglia, e si è fatto la foto. Dopo abbiamo mangiato, ho mangiato anche il formaggio. Abbiamo portato a casa quello che è avanzato.

Mi è piaciuto fare merenda così, perché si è fatto meno lezione e abbiamo avuto il tempo di preparare la roba.

Francesco F

Il giorno del mio compleanno

Caro diario,

ti racconto del 29/06/2013 ovvero il giorno del mio compleanno.
Lo festeggiai alle 10:30 del mattino a villa Egerton (il luogo dove facciamo catechismo) e avevo invitato tante amiche e tanti amici.
Arrivati tutti gli invitati ci avviammo là con la mia mamma, il mio babbo, la mia nonna e il mio nonno.
All’ inizio giocammo a diversi giochi come: lupo mangia ghiaccio, nascondino, acchiappino e molti altri.
Dopo entrammo dentro e iniziammo a pranzare con tante cose
deliziose.
Poi arrivò il momento di mangiare la torta col cioccolato che aveva preparato la mia nonna.
Dopo aprii i regali e tutti mi avevano regalato molte cose carine.
Purtoppo dopo litigai con la mia amica Martina perchè faceva la presuntuosa così le dissi che si rendeva solo ridicola così non ci parlammo per un paio di minuti.
Dopo però ci siamo rese conto che stavamo litigando per una sciocchezza perciò ci siamo chieste scusa.
É stata una giornata bellissima e lo spero anche per i miei amici.

Alice

 

img575 img576 img577

image

Diario di viaggio, a Bellaria il 1 gennaio 2014

Eravamo arrivati già da un giorno con la mia famiglia e con quella di
Linda. Noi dicemmo: “Andiamo a visitare i presepi!”. Abbiamo
preso una sola macchina perché la macchina di mio padre ha sette
posti. Per prima cosa abbiamo visitato i presepi nelle botti, erano
molto belli!

Erano fatti con botti di diverse dimensioni, alcune erano
molto grandi, tutte illuminate dentro.

I presepi al loro interno erano fatti al moderno e all’antico, cioè: uno, per esempio, era fatto
con le televisioni, prima con quella antica, dopo con il televisore un pochino più moderno e infine con uno superfino come quelli di ora. Poi c’erano altre botti…

Saliti di nuovo in macchina, siamo andati al
presepe di sabbia.

Non era un presepe piccolo, forse arrivava oltre i
due metri, si vedeva bene come era modellato, era bellissimo!
C’era un asino stupendo e non era tutto dritto, faceva
l’angolo. Per finire siamo andati a visitare quelli sulle barche,
praticamente sono fatti con delle sagome di cartone a grandezza
naturale, messe sulle barche.

Dopo siamo tornati a casa, Linda ha
fatto le valigie e poi è partita, noi saremmo rimasti lì ancora per
due giorni. Mi sono divertita molto!
Ilenia

image

20.04.2014

IL GIORNO DI PASQUA

            Caro diario,

ancora ricordo il giorno meraviglioso di Pasqua, soprattutto quando ho aperto tantissime uova colorate.

Il solo pensiero di mangiare così tanto cioccolato mi metteva ansia, perché non voglio diventare cicciottella.

La mattina di Pasqua insieme alla mia famiglia abbiamo fatto una colazione salata ed abbondante a base di torte con cioccolato al riso, buccellato, biscotti ed infine una torta al formaggio, bontà pasquale perugina.

Poi a pranzo abbiamo mangiato per primo lasagne e cannelloni, per secondo agnello fritto con limone, come contorno patatine fritte e come dessert tante uova di cioccolato.

Nel pomeriggio sono andata a casa della mia amica Ginevra ed abbiamo giocato a nascondino ed a naschiappino, insomma ci siamo divertite un mondo.

Baci Ginevra.

image

2 Commentsto Una volta mi è successo che… il racconto in prima persona