Argomentiamo, pensiamo libera-mente!

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“Quel fresco profumo di legalità!”- classe prima

Il lavoro si è proposto di sensibilizzare, stimolare e far riflettere i bambini, di sei anni, sull’importanza del rispetto delle regole e sulle problematiche della legalità, della giustizia e dell’attenzione verso gli altri.
Essendo i bambini molto piccoli è stato indispensabile partire dalla loro esperienza quotidiana e quindi dal loro rapporto con amici, coetanei e compagni di scuola.
E’ stata presentata una semplice filastrocca; è stata letta, commentata, disegnata, recitata e poi rielaborata in un file MP4 dove i bambini hanno scelto la musica e il tema.

 

 

Legalità è libertà

Dammi subito quel bel panino!”

Eh, no! Tu non fai così, caro bambino!

Lascia stare il mio amico,

con fermezza te lo dico!”

Grazie amici di avermi aiutato!

Vi porterò del bel cioccolato!”

Hai una faccia che non mi piace

pensiamo che tu sia un vero incapace!”

Ma cosa dite, cari ragazzi

non vogliamo ascoltare frasi da pazzi!”

Non si giudica senza sapere,

costruiamo un mondo senza barriere!”

Spostati di lì, fammi passare!

O il mio gruppo ti trasforma in polpette!”

Ma che brutte parole e mal dette!

Potresti gentilmente pensare e cambiare?

Davvero, ragiona, non sai cosa dici

Forse hai bisogno di veri amici!”

Quando c’è chi ti disturba

e la tua vita, fortemente, turba

parlane sempre con chi ti fidi

e la tua pena, con lui, condividi.

A trovare una soluzione

potrà accompagnarti

così che dal problema

tu possa liberarti!

Se vediamo qualcosa che non piace

non facciamo come chi tace.

Parliamo, gridiamo: “Vogliamo legalità!”

Giustizia e inclusione sono la vera libertà!

Barchette in mare…

Tolleranza                   Sicurezza

Lavoro              Aiuto                         Acqua                             Pace

                         Casa          Amicizia             Inclusione

        Speranza              Vita Migliore        Futuro

Studio                 Cibo                             Libertà

                Aiuto            Tranquillità   

Il video è stato realizzato con i bambini durante le ore di materia alternativa e, successivamente, discusso e migliorato con tutti i ragazzi e le ragazze della classe.

Prima, durante e dopo la preparazione del video il pensiero di tutti andava ai morti in mare e al Comitato Tre Ottobre

 

Zittelleggi 15 – Pronti a partire? Ci siamo! Vi aspettiamo il 15 di settembre!

Settembre 2017

Anche quest’anno parleremo di solidarietà e tolleranza, lavoreremo affinché tutti si sentano accettati, rinforzeremo i legami fra generazioni, finalizzeremo le nostre azioni all’inclusione.

Collaboreremo con le altre scuole dell’Istituto gestendo progetti comuni.

Manterremo buoni rapporti con le istituzioni e le associazioni presenti nel nostro territorio,  portando avanti e sviluppando con loro  idee.

Tratteremo di arte e robotica; leggeremo e scriveremo in modo creativo.

Come facciamo da anni, coltiveremo in classe e insieme ai nonni della casa famiglia San Gregorio Magno.

Parleremo in altre lingue, inglese e spagnolo.

Creeremo percorsi educativi e didattici il più possibile individualizzati.

Lavoreremo individualmente, in coppia e in gruppo.

Saremo pronti a cogliere le opportunità che ci verranno offerte e rientreranno nel nostro piano educativo.

 

Aderiremo ai progetti di Istituto legati al Natale e alla festa di fine anno.

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Leggendo i nostri progetti, si può vedere come tutte le attività e gli argomenti siano interconnessi tra loro cosicché la proposta didattica che arriva al bambino possa risultare coerente  e un unicum educativo.

 

1.01

Titolo

Coltiviamo insieme

1.02

Responsabile

Docenti coinvolti

Stefano Traversari

Tutti

1.03

Abstract

Riflettere sul mistero della crescita di una pianta da un seme. La riflessione verrà  attuata progressivamente nel corso dell’anno scolastico insieme con gli anziani della casa Famiglia San Gregorio Magno ed i genitori.

Dal progetto si attende un coinvolgimento pratico (coltivazione delle piantine ) ed uno affettivo (sviluppo insieme agli anziani dell’amore e del rispetto della natura e della vita).

Osservazione e studio delle piante e delle erbe, uguaglianze e diversità .

Riproduzione grafiche delle varie erbe.

Creazione di un erbario.

Storie antiche e moderne su erbe e piante.

2. DESTINATARI

2.01

Destinatari

Scuola primaria

Tutte le classi + attività  alternative

3. GIUSTIFICAZIONE DEL PROGETTO

3.01

Finalità  del progetto

Utilizzo della serra in comune con la Casa Famiglia San Gregorio Magno.

Miglioramento dei rapporti fra generazioni.

Osservazione della natura

3.02

Integrazione nel POF e nella programmazione formativa e didattica

Integrazione con la scheda n° 2

3.03

Integrazione con altre iniziative

Il progetto è una prosecuzione di attività  portate avanti gli anni passati .

Continuità  in verticale: progetti simili nella scuola secondaria.

4. OBIETTIVI E LORO VALUTAZIONE

4.01

Obiettivi di progetto

Coltivare piante alimentari ed aromatiche, e fiori.

Conoscere erbe e piante.

Creare un erbario.

Scoprire e/o inventare storie sulle erbe e sulle piante.

4.03

Obiettivi di apprendimento

Rapportarsi con persone anziane e lavorare insieme

Imparare facendo.

Lavorare fra alunni di classi diverse

Incrementare la capacità  di lavorare in gruppo

Lavorare in serra ( seminare, annaffiare, raccogliere).

Distinguere vari tipi di piante alimentari ed aromatiche

Riconoscere erbe e piante

Proporre ai genitori i risultati del proprio lavoro

4.04

Valutazione finale degli apprendimenti

La valutazione si effettuerà  con domande agli anziani e questionari ai genitori; valutando la qualità  delle ore passate con gli anziani; osservando i ragazzi in situazione; verificando la quantità  di piantine prodotte.

4.05

Valutazione formativa

(feed-back in itinere)

Interesse/disinteresse da parte di anziani/bambini e osservazione dell’approccio che hanno gli uni con gli altri.

Capacità  di lavorare in gruppo, ricerca, in caso di feed back negativo, di nuovi modi e strategie di aggregazione.

Osservazione della crescita o meno delle piantine; ipotesi su quale potrebbe essere l’origine di eventuali problemi e riflessioni circa le modifiche da adottare sulle coltivazioni per la loro risoluzione.

Capacità di osservazione e incremento dell’interesse dei ragazzi verso l’ambiente naturale.

4.06

Valutazione d’impatto

I risultati attesi sono in particolar modo nei rapporti fra i bambini ed i loro coetanei ed a loro volta con gli anziani.

Ci si attende anche una maggiore presenza dei genitori nelle attività  della scuola.

Questionari sul gradimento del progetto

Rilevazione del numero di volte in cui i bambini chiedono di andare alla serra

Incremento dell’interesse dei bambini verso l’ambiente naturale

Numero di semi portati a scuola

Numero di piante che verranno date ai genitori

5. AZIONI DIDATTICHE

5.01

Azioni didattiche

Tutte le mattine, a turno, controllo e cura delle piante della propria classe, ma anche quelle delle altre classi, quelle comuni e quelle degli anziani.

Lezioni teoriche all’inizio dell’anno e durante il suo svolgimento

Conversazioni educative con gli anziani

Proposta di schede per imparare a osservare.

Proposta del quaderno per le osservazioni dell’ambiente

5.02

Eventuali attività  extra-scolastiche

Lavoro in serra

Lavoro individuale o a piccolo gruppo di osservazione dell’ambiente naturale (quaderno di osservazione della natura)

5.03

Interazioni tra pari

Lavoro a classi aperte nelle ore pomeridiane. I bambini della classe V guideranno i bambini più piccoli nelle attività  pratiche.

Lavoro di gruppo

Titolo

¡ Hola!

Responsabile

Docenti coinvolti

Flavia Strufaldi

Docenti di classe

Abstract

Il progetto, oltre a porsi le finalità  di sensibilizzare gli alunni alla multiculturalità  e di stimolarli alla comprensione verso chi vive e pensa in modo diverso da loro, intende porre particolare attenzione e riguardo nei confronti di quei bambini che si trovano in difficoltà  nell’apprendimento della lingua inglese. Tali difficoltà risiedono soprattutto nelle differenze fonetiche tra le lingue. Molti studi indicano che queste variabilità  generano una diversa incidenza di bambini dislessici tra la popolazione infantile, infatti in Italia ci sono fino a due volte meno casi di dislessia, con un’età  inferiore a dieci anni, rispetto agli Stati Uniti. Tutto ciò è dovuto alla non trasparenza della lingua inglese.

2.01

Destinatari

Ordine di scuola: Primaria

Tutte le classi.

3.01

Finalità del progetto

Il progetto si propone di presentare la lingua spagnola prendendo spunto dagli argomenti che saranno affrontati in lingua inglese, rispettando la gradualità  delle classi.

Intende stimolare una prima riflessione sulle diversità linguistiche tramite il confronto della lingua spagnola con la lingua inglese.

Vuole evidenziare alcune differenze e somiglianze a livello di grafema e di fonema; comprendere il diverso grado di difficoltà  che implica lo studio delle diverse lingue; favorire l’apprendimento di una lingua straniera diversa dall’inglese dove siano presenti casi di DSA.

3.02

Integrazione nel POF e nella programmazione formativa e didattica

Trova integrazione al punto 6.5 del PTOF, Progetti e attività , alle schede 1, 4 e 5

3.03

Integrazione con altre iniziative

Il progetto si integra con attività collegate alla musica, alla lingua inglese e italiana

Il progetto costituisce la prosecuzione dell’esperienza dell’anno scolastico 2015/16 e si collega con le materie curricolari della scuola secondaria di primo grado

4.01

Obiettivi di progetto

Saranno prodotti giochi come ad esempio domino e memory, oppure biglietti d’auguri e semplici cartelloni.

Saranno presentate canzoni e attività  durante la festa di fine anno

4.03

Obiettivi di apprendimento

Saper salutare e presentarsi.

Saper copiare vocaboli e saperli riconoscere.

Saper scrivere e utilizzare semplici vocaboli di uso comune come oggetti scolastici, giorni, stagioni, numeri, etc¦

Saper riprodurre in modo guidato semplici funzioni comunicative.

Interagire in brevi e semplici conversazioni.

Imparare canzoni in lingua spagnola.

4.04

Valutazione finale degli apprendimenti

La valutazione sarà  fatta proponendo situazioni di role playing, drammatizzazione, semplici schede.

4.05

Valutazione formativa

(feed-back in itinere)

I feed back saranno continui e consisteranno in situazioni di brevi dialoghi, domande e risposte con l’insegnante e i compagni; semplici schede.

4.06

Valutazione d’impatto

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono:

– favorire un buon approccio verso lo studio delle lingue straniere;

– stimolare la fiducia in se stessi e le potenzialità  di tutti i bambini;

– migliorare le capacità comunicative;

– promuovere la capacità  di imparare ad imparare.

5.01

Azioni didattiche

Il lavoro sarà  svolto ricavando un piccolo spazio nelle ore di inglese (o di musica)durante tutto il corso dell’anno

5.02

Eventuali attività  extra-scolastiche

Le attività  saranno svolte a scuola

5.03

Interazioni tra pari

Lavoro a coppie, lavoro di gruppo.

Tutoring. Peer to peer. Role playing, Drama

1.01

Titolo

UN libro per amico

Lettura e scrittura creativa

1.02

Responsabile

Docenti coinvolti

Daila Cecchi

Docenti del plesso

1.03

Abstract

Nella nostra società si assiste, purtroppo sempre più, alla crescente perdita di valore del libro e alla disaffezione alla lettura. In questo progetto si vogliono promuovere itinerari e strategie atti a suscitare curiosità ed amore per il libro.

2.01

Destinatari

Ordine di scuola: Scuola Primaria

Classi: I-II-III-IV-V

3.01

Finalità  del progetto

Stimolare e far nascere l’amore per la lettura.

Formare la persona sotto l’aspetto cognitivo, affettivo-relazionale e sociale in sinergia con gli attuali sistemi multimediali.

3.03

Integrazione con altre iniziative

Il progetto si integra con tutte le discipline e con gli altri progetti presentati.

Il progetto costituisce la prosecuzione di altre esperienze.

4.01

Obiettivi di progetto

Far nascere e coltivare nei bambini il piacere della letture in quanto tale, superando la disaffezione crescente per la comunicazione orale e scritta. Far scoprire che leggere può essere un bel passatempo.

4.03

Obiettivi di apprendimento

  • Educare l’abitudine all’ascolto e alla comunicazione con gli altri.

  • Favorire la conoscenza di sè attraverso l’approccio e la scelta consapevole tra i molteplici generi letterari.

  • Motivare alla conversazione su letture comuni, stimolare ed esprimere propri punti di vista e a considerare punti di vista diversi.

4.04

Valutazione finale degli apprendimenti

La valutazione degli apprendimenti sarà  effettuata attraverso l’osservazione diretta della classe.

Saranno rilevati:

il grado di coinvolgimento degli alunni nelle attività  proposte;

– la curiosità, l’interesse e i livelli di relazionalità  fra loro.

Durante le attività  curriculari saranno verificati i miglioramenti relativi a:

– lettura ad alta voce;

– lettura espressiva;

– capacità  di comprensione dei testi letti;

– scrittura di testi, sia dal punto di vista ortografico che morfologico, del lessico che delle idee esposte

Mostra finale degli elaborati.

4.05

Valutazione formativa

(feed-back in itinere)

Il feed-back in itinere riguarderà  situazioni in cui si potranno registrare esiti positivi nel creare un ambiente collaborativo fra i bambini attraverso la lettura.

Il feed-back avverrà  anche attraverso drammatizzazioni, incontri con esperti, uscite didattiche.

4.06

Valutazione d’impatto

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono i seguenti:

-Sviluppo dell’amore per i libri

-Migliore comprensione della lingua italiana

-Miglioramento della lettura

– Arricchimento del lessico

5.01

Azioni didattiche

Il programma delle attività prevede le seguenti azioni:

  • Lavori in piccoli gruppi

  • Attuazione dell’angolo lettura

  • Giochi di lettura

  • Giochi con le parole

5.02

Eventuali attività extra-scolastiche

Le attività saranno svolte

In particolare

Partecipazione a concorsi letterari

Scambio o mercatino del libro usato

5.03

Interazioni tra pari

Attività  laboratoriale in gruppi, iniziando con i bambini meno esperti con il lavoro a coppie per poi passare al gruppo a tre e successivamente, dove possibile, a quello a quattro. Tutoring. Peer to peer. Dibate. Role Playng.

1.01

Titolo

Crescere solidali

1.02

Responsabile

Docenti coinvolti

Marzia Vivarelli

TUTTI GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA

1.03

Abstract

Si evidenzia il bisogno di riconoscere il valore delle solidarietà  e del senso civico. Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i bambini al rispetto, alla comprensione, all’accoglienza, all’accettazione della diversità  

2.01

Destinatari

Ordine di scuola: Primaria

Classi: Tutte

3.01

Finalità del progetto

Superare nella classe atteggiamenti di rifiuto ed indifferenza verso le categorie considerate deboli.

3.02

Integrazione nel POF e nella programmazione formativa e didattica

Si rimanda alla scheda 4 presente nel POF

3.03

Integrazione con altre iniziative

Il progetto è la prosecuzione di altre esperienze affrontate dalla scuola negli anni precedenti con anziani, portatori di handicap, minoranze etniche.

4.01

Obiettivi di progetto

Semi di altruismo, aiuto e spirito di solidarietà 

4.03

Obiettivi di apprendimento

-Conoscere e rispettare le diversità di ciascuno

-Stimolare il piacere di lavorare insieme

-Mettere in atto atteggiamenti di rispetto e generosità 

4.04

Valutazione finale degli apprendimenti

Osservazione sistematica del comportamento dei bambini in classe, presso la Casa Famiglia San Gregorio Magno, con i soggetti portatori di handicap della Fondazione Turati, con i propri nonni, con persone che appartengono a culture e religioni diverse dalla nostra.

4.05

Valutazione formativa

(feed-back in itinere)

Il feed-back in itinere riguarderà  situazioni in cui si potranno registrare esiti positivi nel creare un ambiente collaborativo in classe e non, e facendo lavorare i bambini in piccoli gruppi. La valutazione avverrà  anche attraverso drammatizzazioni, incontri periodici, lavori manuali fatti insieme, uscite comuni, partecipazione e collaborazione dei genitori

4.06

Valutazione d’impatto

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono i seguenti:

-Comprensione delle conseguenze morali che possono avere atteggiamenti egoistici nei confronti delle persone in difficoltà 

– Promozione di atteggiamenti di solidarietà  e condivisione.

– Partecipazione attiva oltre che degli alunni anche dei genitori e degli altri soggetti coinvolti

– Diminuzione dei comportamenti egoistici da parte dei bambini

– Accettazione di culture diverse dalla nostra

Gli strumenti principali sono il lavoro insieme con anziani e portatori di handicap, le discussioni in classe su argomenti quali uguaglianza e diversità , la volontà  dei bambini di far visita agli anziani.., il numero dei genitori presenti agli incontri.

5.01

Azioni didattiche

Il programma delle attività  prevede le seguenti azioni:

-si lavorerà  a gruppi di bimbi caratterialmente diversi al fine di confrontarsi ed arricchirsi l’uno con l’altro

-lettura di testi dedicati all’argomento

-giochi per l’acquisizione di atteggiamenti di solidarietà 

– lavoro con gli anziani e persone in difficoltà 

– attività  in serra

-drammatizzazioni, poesie, canzoni, balli.

– realizzazione di interviste agli anziani sulla loro vita passata e sulle loro esperienze legate alla terra.

– utilizzo del blog della scuola per evidenziare alcune delle attività  effettuate

– lavori manuali comuni fra alunni, anziani, portatori di handicap, genitori, per la produzione di oggetti di legno e carta, con l’utilizzo di colori, colla e altri strumenti.

– incontri con esponenti di popoli diversi

– visione alla lim di documentari sulla vita dei popoli in situazione di emarginazione.

5.02

Eventuali attività  extra-scolastiche

  • Attività  in serra e mercatino delle piante prodotte
  • Incontri periodici con i ragazzi della F. Turati
  • Drammatizzazioni, poesie, canzoni, balli.
  • Realizzazioni di interviste agli anziani sulla loro vita passata e sulle loro esperienze legate alla terra.
  • Utilizzo del blog della scuola per evidenziare alcune delle attività effettuate
  • Lavori manuali comuni fra alunni, anziani, portatori di handicap, genitori, per la produzione di oggetti di legno e carta, con l’utilizzo di colori, colla e altri strumenti.
  • Incontri con esponenti di popoli diversi
  • Visione alla lim di documentari sulla vita dei popoli in situazione di emarginazione.

5.03

Interazioni tra pari

I bimbi formeranno, per la maggior parte del tempo del progetto, gruppi per elaborare con attività  laboratoriali testi scritti e grafici, ed attività  pratiche di manipolazione.

1.01

Titolo

Robot-ti-amo?

1.02

Responsabile

Docenti coinvolti

Daila Cecchi

I docenti di classe

1.03

Abstract

Il Progetto vuole avvicinare gli alunni al mondo della robotica attraverso il gioco, sviluppare un apprendimento pluridisciplinare, stimolarli a acquisire capacità  di autonomia operativa, a implementare la capacità  di lavoro in squadra con spirito cooperativo.

L’uso dei robot consentirà  ai bambini di lavorare insieme, stimolare la fantasia e l’immaginazione, sviluppare il pensiero critico e il problem solving.

Gli alunni accresceranno le loro capacità  relazionali e decisionali, il senso di responsabilità  e l’autostima.

2.01

Destinatari

Il progetto si rivolge a alunni di Scuola Primaria.

Saranno coinvolte tutte le classi

3.01

Finalità del progetto

Il progetto aiuta i ragazzi a imparare a collaborare e a partecipare attivamente lavorando in gruppo, contribuisce ad accrescere la capacità  di risolvere semplici problemi, valutando le situazioni e proponendo soluzioni.

Li aiuta a vivere l’errore positivamente, come stimolo a riprovare e a non abbandonare.

Favorisce un apprendimento multidisciplinare e aiuta a promuovere processi che consentiranno agli alunni di diventare costruttori del proprio sapere attraverso una proposta innovativa, accattivante  e pratica.

3.02

Integrazione nel POF e nella programmazione formativa e didattica

Il progetto si integra nel PTOF al punto

6.5- Progetti e attività – e più precisamente alle schede 1 e 2

(Progetto laboratori per la promozione del curricolo per competenze e Progetto laboratori scientifici-tecnologici)

3.03

Integrazione con altre iniziative

Il progetto si integra con altre iniziative di robotica educativa già  presenti nella scuola secondaria; può essere anche ampliato e proposto alla scuola dell’infanzia

4.01

Obiettivi di progetto

Il progetto si concluderà :

1- con la progettazione e costruzione di percorsi con i quali realizzare tappetini reticolati sui quali operare con la Bee-bot.

2- con la partecipazione a un gioco/percorso, con regole precise e condivise, nel quale i ragazzi si sfideranno a raggiungere una meta; attività  che potrà  essere svolta sia a gruppi che individualmente.

4.03

Obiettivi di apprendimento

1- Saper costruire il robot proposto.

2- Saper usare il robot.

3- Saper usare termini specifici legati alla robotica.

4- Migliorare le capacità  di osservazione e analisi, di interpretazione e ipotesi, di problem solving, senso critico, riflessione, metacognizione.

5- Migliorare le capacità  di orientamento nello spazio.

6- Sviluppare le capacità  di interagire e cooperare.

7- Migliorare l’autostima, la sicurezza, la capacità  di prendere decisioni.

4.04

Valutazione finale degli apprendimenti

La valutazione degli apprendimenti sarà  effettuata con compiti in situazione (es. i bambini saranno impegnati nell’esecuzione di percorsi assegnati, dovranno dimostrare di saper programmare il robot e raggiungere la meta stabilita).

L’osservazione in situazione costituirà  una costante e consentirà, ogni volta, di rivedere o correggere strategie e metodologie adottate se ritenute non efficaci.

Autovalutazione. Gli alunni diventeranno protagonisti del loro processo di valutazione

4.05

Valutazione formativa

(feed-back in itinere)

Il feed-back in itinere: al termine di ogni fase dell’attività  è previsto un momento di riflessione comune per verificare se i punti essenziali della lezione siano stati appresi.

La presenza dell’insegnante di classe faciliterà  l’attività  di osservazione costante e attenta relativa al lavoro cooperativo, al lavoro svolto e ai risultati prodotti dagli alunni

4.06

Valutazione d’impatto

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono quelli di incrementare il piacere e l’entusiasmo di stare a scuola, di acquisire competenze di ascolto e comprensione, di migliorare le competenze scientifico/matematiche e i risultati scolastici nelle varie discipline.

5.01

Azioni didattiche

Il programma delle attività prevede le seguenti azioni:

  • 6 incontri di un’ora per classe (breve presentazione iniziale delle attività che verranno svolte, attività  con il robot e breve riflessione conclusiva)

  • presentazione del robot e scoperta delle sue funzioni

  • presentazione/costruzione di reticolati sui quali rappresentare percorsi

  • uso del robot sui percorsi costruiti

5.02

Eventuali attività  extra-scolastiche

5.03

Interazioni tra pari

L’interazione tra studenti avverrà  in presenza, a livello di coppia e a piccoli gruppi.

I gruppi varieranno ogni volta tenendo conto dei diversi livelli di abilità .

Il lavoro di gruppo coprirà  la totalità  del tempo impiegato per lo sviluppo delle attività . Nel gruppo saranno individuati dei ruoli specifici che cambieranno ogni volta da un alunno all’altro.

I docenti ricopriranno il ruolo di facilitatore con il compito di capire se le istruzioni, le regole condivise, siano state comprese e di fare in modo che tutti i membri del gruppo partecipino.

Quando possibile, alla fine di un percorso, saranno svolte attività  peer to peer che vedranno gli alunni protagonisti nel presentare ad un’altra classe (o ai bambini della scuola dell’infanzia) le attività  svolte e le loro impressioni

1.01

 Titolo

Vivart

Vivere l’arte come realtà  diffusa intorno a noi.

1.02

Responsabile

Docenti coinvolti

Responsabili:Laura Zinanni, Daila Cecchi, Antonella Tonarelli.

Docenti coinvolti:

Maria Letizia Luchi, Scuola Primaria “Don Milani”;

tutti i docenti della scuola primaria “Anna Frank”;

Ferrari Lisa e Monzo Cinzia cl. II^ Sc. Primaria “G.Rodari”

1.03

Il progetto si pone come obiettivo principale quello di far conoscere agli alunni e di permettere la fruizione attiva delle più significative realtà  artistiche del territorio con particolare riguardo alle iniziative correlate alla nomina di Pistoia a Capitale della cultura 2017.

2.01

Destinatari

Classi IV e V Scuola Primaria “Don Milani”;

classi II e IV Scuola Primaria “Gianni Rodari”;

tutte le classi della Scuola Primaria “Anna Frank”

3.01

Finalità  del progetto

Finalità  principale del progetto è l’apertura a significative esperienze culturali in grado di mediare la consapevolezza dell’ importanza che il patrimonio artistico riveste nello sviluppo dell’individuo e del tessuto sociale.

3.02

Integrazione nel POF e nella programmazione formativa

Riconnettere i saperi della scuola ed i saperi della società  della conoscenza per aprirsi alla multiforme realtà  attuale

3.03

Integrazione con altre iniziative

Il progetto si integra con diverse iniziative relative alla nomina di Pistoia Capitale della Cultura 2017 ed in particolare alla proposta “Passioni visive”,e laborata dal museo Marino Marini con i laboratori correlati.

Il progetto può configurarsi,inoltre, come possibile prosecuzione di altre esperienze quali il progetto di istituto dell’a.s. 2016/17, “Il mio villaggio”, legato all’analisi ed alla rielaborazione del dipinto di Chagall.

4.01

Obiettivi di progetto

I prodotti tangibili e visibili, esito del progetto, saranno gli elaborati realizzati dagli alunni nel corso delle attività  laboratoriali.

4.03

Obiettivi di apprendimento

Al termine dell’apprendimento gli studenti saranno in grado di

-osservare un’opera d’arte,

attraverso modalità  adeguate;

-individuarne le principali caratteristiche stilistiche e formali;

-coglierne il significato comunicativo;

-rielaborare in modo personale l’opera analizzata.

4.04

Valutazione finale degli apprendimenti

La valutazione degli apprendimenti sarà  effettuata attraverso

l’osservazione sistematica degli alunni, in situazione di apprendimento; durante

conversazioni guidate; attraverso la

somministrazione di un questionario di rilevamento del gradimento dell’sperienza compiuta.

4.05

Valutazione formativa

(feed-back in itinere)

Il feed-back in itinere riguarderà  situazioni in cui usare canali espressivo/comunicativi , soprattutto iconici , visivi e manipolativi in maniera efficace;

fruire in maniera responsabile degli strumenti, dei materiali e degli spazi messi a disposizione di tutti;

lavorare in gruppo rispettando regole e ruoli.

4.06

Valutazione d’impatto

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono i seguenti:

-abitudine alla fruizione consapevole del patrimonio artistico/culturale del proprio territorio ed oltre;

-comprensione della necessità  di rispettare e tutelare il patrimonio ambientale, artistico e culturale, come bene condiviso;

-comprendere e utilizzare canali comunicativi di tipo visivo o grafico pittorico bi e /o tridimensionale;

-rielaborare un’opera utilizzando materiali di vario genere;

-utilizzare strumenti informatici per approfondire le informazioni acquisite

5.01

Azioni didattiche

Il programma delle attività  prevede le seguenti azioni:

-Visite guidate nei luoghi di interesse;

-Partecipazione ad attività  laboratoriali;

-Rielaborazione originale degli stimoli ricevuti

-Verbalizzazione dell’ esperienza

5.02

Eventuali attività extra-scolastiche

Le attività  saranno svolte

In particolare nei laboratori organizzati dalle istituzioni museali o artistico/culturali visitate.

5.03

Interazioni tra pari

Le attività  saranno generalmente svolte secondo le modalità  dell’apprendimento cooperativo, a coppie o in piccoli gruppi, seguendo le regole stabilite dalle situazioni laboratoriali alle quali si partecipa.

Se leggi, la magia… ti porterà via!

Non è facile convincere i bambini a leggere. Alcuni leggono tantissimo e con piacere, altri proprio non ce la fanno!

Che fatica scegliere un libro nuovo, quando non si ha voglia di leggerlo!

“Controlliamo il numero delle pagine, quante figure ha, ma sono abbastanza grandi? Il carattere con il quale è stampato… Uhm… Il titolo,  è abbastanza attraente? L’impaginazione è gradevole!? Quali sono le dimensioni del carattere? E lo spazio fra una riga e l’altra… quanto ci metteremo a leggerlo?”

“Leggi questo che è corto!” “Mah, mi pare che sia scritto troppo piccolo! E’  per bimbi grandi. Ne scelgo un altro!”

Ragazzi, quest’anno non leggeremo libri MA ognuno di voi potrà presentare un libro che ha già letto e gli è particolarmente piaciuto! A casa preparerete un volantino pubblicitario con uno slogan che serva ad attirare gli altri ragazzi e ad accendere la loro curiosità, al punto di stimolarli a dichiarare che sarebbero disposti a leggerlo! Dovrete fotocopiare il volantino, distribuirlo ai compagni e infine cercare di presentare oralmente il vostro libro preferito  in modo accattivante… Proviamo?

LA SFIDA è LANCIATA! Riusciranno i ragazzi a convincere i compagni a leggere il loro libro preferito?

              

Leggere è bello e istruttivo, ancor più bello se è scritto in corsivo.

             

Leggere fa volare la fantasia.

Se ti appassiona un libro non fartelo scappare.

Se leggi un libro di fantasia siamo contenti, io e la zia.

Se cominci a leggere non smetterai mai.

Leggere è una bella dipendenza.

Trova il tuo libro e incomincia a sfogliarlo.

Leggere ti fa diventare più intelligente.

Leggere è un toccasana.

 

 

Se leggi Harry Potter sarai un mago per tutta la notte.

I libri sono ali che aiutano a volare.

Leggere non è importante, ma è l’unica cosa che conta.

Evviva la lettura, comincia l’avventura!

La lettura è un sogno ad occhi aperti nel mondo che vuoi tu.

Leggere è una scoperta continua.

Se leggerai la notte sognerai.

Leggere è riflettere.

Un libro è il tuo migliore amico.

 

Un libro ti scalda la fantasia.

Se leggi, non ti annoierai mai.

Il libro è il miglior passaporto per entrare nel mondo della fantasia.

Il libro parla ma non ha la bocca, sogna ma senza dormire.

Leggere fa bene al cuore.

Lasciati prendere dalla libromania.

Un libro è per sempre.

Beh, alla fine di ciascuna presentazione molti hanno dichiarato il loro interesse per il libro presentato. Sarà proprio così!?

Slogan a favore della lettura a cura dei bambini della classe quinta 

 

Antichi mestieri di montagna, i ricordi dei nonni

I disegni rappresentano i giochi dei nonni (classi 1^ e 5^)

Dalla prosa alla poesia (classi 3^, 4^ e 5^)

(proviamo a trasformare un testo in prosa in poesia)

 

I VECCHI MESTIERI: il boscaiolo

Il lavoro del boscaiolo si sviluppò fra le due guerre mondiali per recuperare in fretta il
legname abbattuto durante le battaglie.
Il boscaiolo lavorava sempre in compagnia formando una squadra; più lavorava più
guadagnava e poteva portare a casa la legna scartata.
Si alzava all’alba e rientrava al tramonto quando lavorava vicino a casa; se invece
stava lontano per parecchio tempo si riparava con la sua squadra sotto una capanna
fatta di pali e cortecce che a fine lavoro veniva smontata per recuperare la legna.
La capanna conteneva un focolare al centro con una catena per il paiolo dove il cuoco
di turno cuoceva la polenta.
I pasti non erano molto ricchi: con la polenta si mangiava il formaggio, si beveva
caffè d’orzo e la sera, quando andava bene, si consumava una minestra di farina
abbrustolita.
Per dormire venivano usati rametti di abete messi fra paletti spezzati e coperti i
paglia.
I vestiti erano molto pesanti a causa del freddo: manopole ruvide per proteggere le
mani e grandi mantelli pesanti.
La sera dentro la capanna si intonavano cori e si raccontavano storielle per non
sentire la nostalgia di casa.
La legna segata ed abbattuta a mano veniva accatastata e incanalata nei corsi d’acqua
per farla scendere a valle dove veniva utilizzata.
Mia nonna mi ha raccontato che i suoi zii (che erano otto !!!), dopo aver fatto i
boscaioli nella foresta del Teso, sono andati tutti insieme a cercare fortuna in Brasile,
sono andati a fare i boscaioli nella foresta del Mato Grosso e visto che la terra che si
riusciva a bonificare diventava di proprietà, sono riusciti a stabilirsi là e oggi ho
molti parenti che vivono in Brasile proprio grazie al mestiere del boscaiolo!
Dario

Il boscaiolo

Giovanni, boscaiolo molto esperto

va nel “Teso” molto presto.

Con la motosega in spalla

cerca una pianta per tagliarla.

La pianticella fa capolino

alle prime ore del mattino.

Giovanni la pianta taglia a malincuore

ma tanto sa che presto ricrescerà, con vigore!

Boscaiolo

Boscaiolo,

che con la tua scure

ti svegli con il sole sotto l’orizzonte,

con la tua accetta stretta in mano

prendi lo stradello

che ogni giorno

ti porta al tuo amato bosco.

Con freddezza tagli gli alberi

che un tempo avevi piantato

per far spazio ai nuovi alberelli.

Quando il sole se ne va

gli spiragli di luce si spengono

e tu torni, soddisfatto, a casa.

Il boscaiolo

Il boscaiolo

vive tra piante

di tipi diversi.

Il boscaiolo,

tagliatore provetto,

alla fine

fa un lavoro perfetto!

Il boscaiolo,

gran lavoratore

dopo tutto questo

ha un gran cuore!(Mirco)

PECORINO A LATTE CRUDO

Il pecorino a latte crudo della montagna pistoiese si presenta in pezzature che vanno dagli 800 g a 1,5kg. Le forme sono tonde, con diametro tra i 18 e i 20 cm e hanno colore giallo paglierino.  La pasta è salata e ha consistenza morbida; si presenta in tre gradi di stagionatura: fresco, abbucciato e da asserbo. Nella lavorazione, il latte viene filtrato, versato in una caldaia in rame stagnato per la formazione della cagliata e riscaldato fino alla temperatura di 35-38°c; si aggiunge quindi un cucchiaio di liquido, che può essere sia di origine animale (stomaco di agnello) sia di origine vegetale (cardo selvatico). Dopo circa 30-40 minuti, si procede alla pezzature, con forme di diametro di 18-20cm e alla stufatura.

La successiva salatura facilita  la maturazione del formaggio e gli conferisce il suo tipico sapore. Per la stagionatura le forme vengono disposte su tavole di legno e lasciate a riposare per  un periodo superiore ai 60 giorni, dopo il quale si procede al lavaggio e alla spazzolatura del formaggio per togliere il grasso eventuale formatosi durante la stagionatura.
Omar
(dal sito del Comune di Cutigliano)
Il pecorino a latte crudo
Il pecorino a latte crudo
ha forma tonda
e colore paglierino
La pasta è salata, beige,
ha tre gradi di stagionatura,
fresco, abbucciato e asserbo.
Il latte viene filtrato,
versato in una caldaia in rame.
Le forme sono poi disposte
su un tavolo di legno
e fatte stagionare.
Buono, mangiamolo insieme! (Omar)
Il lattaio
La bottiglia è pronta sulla soglia
solo a guardarla ci viene voglia,
voglia di bere quel latte appena munto
che ogni mattina ci porti, appunto!
Ha un gusto tutto particolare
e tu sei un uomo speciale.
Ogni mattina quando arrivi e suoni
ci sentiamo sempre più buoni,
buoni come ciò che hanno fatto le tue mucche
quell’alimento sano chiamato latte!
 
 La lavorazione della castagna
 Siamo in autunno
cascano i cardi
e si raccolgono le castagne,
andando su e giù per il bosco.
Tra le foglie bagnate
 aspettano, nei panieri,
di essere posate
e, poi,
all’essiccatoio portate.
Con il caldo del legno bruciato
sudano acqua
e, poi,
vengono sbucciate.
Con il vecchio carrettino
son portate al mulino.
La ruota gira e,
con la forza dell’acqua,
macina.
La castagna rotondina
diventa farina, dolce e fina.
Nelle case è la regina!(Giulia)

La lavorazione della castagna

Nelle selve assai pulite
per discese e per salite
le mie nonne di montagna
raccoglievan la castagna.
Le mettevan nelle ceste
poi venivano giù leste,
appoggiandosi a un ramiccio
le portavano al caniccio.
Qui seccavan lentamente
e poi tutta quella gente
le mandavano da Gino,
il padrone del mulino
che da ogni castagnina
ci faceva dolce farina.
Così poi con il tempaccio
si mangiava il castagnaccio,
polenta, necci anche frittelle,
dolci e altre cose belle!
Emma, classe terza
2^ classificata
concorso “Gisella”
Pian degli Ontani
 I MESTIERI ANTICHI

Sono stanco…

Mi stendo sul letto

mi addormento

e la mente vola.

Magicamente mi catapulto

in un mondo antico,

sento rumori vivaci ,

profumi decisi.

Vedo le lavandaie al pozzo

che con il ranno

lavano i vestiti;

Giro per le strette viuzze,

vedo visi rugosi,

mani incallite e

schiene ingobbite

da tante fatiche.

In una bottega

che mi par familiare

Nonno Mario , il falegname

intruciolando, prima sega

poi pialla

il legname.

Nonno Domenico

Il ciabattino,

risuola uno zoccolo

nel suo sgabuzzino.

Le massaie

bisbigliano

nell’aia e…

aspettano

i loro amori lontani

carbonai nel bosco

e minatori in terre straniere.

Mi appare davanti

Un viso nero…

…cancaminin,

cancaminin

del paese è spazza camin.

Questi sono i mestieri antichi

dei nostri cari nonni,

lavori mai visti

e toccati ma

questa notte sognati. (Lor. Ag)

Nei vecchi mestieri

Nei vecchi tempi…

c’erano mestieri diversi.

Boscaiolo, falegname

e chi lavorava le castagne.

Qualcuno lavorava alla ferriera

altri allevavano le pecorelle.

Qualcuno faceva il calzolaio,

tacchi e scarpe di cuoio

lavorate a mano.

Che bei mestieri,

li vedrei volentieri!

I nostri avi

I nostri avi, bravi agricoltori

e buoni pastori,

raccoglievano castagne

anche frutti sulle montagne.

Anche se erano in povertà

c’era tanta felicità,

cacciavano di qua e di là

tra cespugli e rivalità

I lavori casalinghi del passato

La maggior parte delle cose

veniva fatta a mano:

scope di paglia per spazzare,

sedie di legno per mangiare,

attrezzi di ferro per il fuoco

 e cibi da vero cuoco!

Il nonno Piero

Quando il mio nonno Piero era giovane,

non avendo voglia di studiare,

decise di andare a lavorare.

La sua mamma un bar aveva

e pensò che di lavorare con lei la pena valeva.

A quei tempi il frigo non esisteva

e nella fontana le bibite metteva;

così, belle fresche e dissetanti,

le offriva ai villeggianti!

Per non farsele rubare

in una cassa, con il lucchetto, le doveva infilare

e alla fine della giornata

nonna Bianca era bell’accontentata!(Clelia)

Il materassaio

Il mio nonno faceva i materassi

e dentro ci trovava tutto, anche i sassi.

 

Scardazzava la lana con fatica

era fiero di quell’arte antica.

 

Usava un ago molto strano

e spesso si bucava la mano.

 

Prima le materasse non si compravano

ma con impegno si ricreavano.

L’ arrotino

E’ arrivato l’arrotino

che di nome fa Agostino

Con il suo bel furgoncino

urla: “Donne!” dal finestrino;

ogni donna assai contenta

con coltelli e borsellino

si avvicina all’arrotino

che ad affilare è proprio bravino.

E alla fine torna a casa

col coltello rinnovato

aspettando l’arrotino

che ritorni dal passato.

Lo spazzacamino

Passava l’inverno sul tetto

sporco di cenere del caminetto.

A volte sulle tegole vedevi un bambino

questo duro lavora era lo spazzacamino.

 

Spesso restava digiuno

il suo mangiare era polvere e fumo.

Con i suoi attrezzi, lo scopetto e la pala,

saliva sui tetti con la sua scala.

Per un bambino era un lavoro così duro!

i bimbi non devono lavorare nè ora nè in futuro.

 

Il carbonaio

Duro mestiere

è quello del carbonaio!

Raccoglie le foglie e le legna

le impila con pazienza

e precisione

per accendere

il suo “calderone”!

Dopo,

tutto ricopre con la terra;

Il fuoco lento lento brucia,

il comignolo fuma

e, alla fine,

ECCO FATTO IL CARBONE!

La carbonaia

Una capanna nel bosco

un giaciglio di foglie e paglia.

Legna tagliata a misura

che piano piano prende vita

in una piramide,

coperta di terra e muschio.

Sopra il fumo esce lento

dentro il fuoco brucia piano.

Così, piano piano, nasce il carbone!

Il carbonaio

In un bosco vicino vicino

si alza il fumo, ma non c’è un camino

c’è il  carbonaio che si dà da fare

a tagliar la legna da bruciare.

Una grande cupola ha costruito

e dopo tanto tempo ha finito.

E’ estate piena e deve lavorare

se questo inverno si vorrà scaldare,

giorno e notte la cupola è accesa

e per il carbonaio è una lunga attesa.

Più di un mese è passato

e il carbone si è formato!

La tessitrice

O mia bella tessitora

che tutto il giorno lavora,

per guadagnare un gruzzolino

per vivere benino.

Quanti fili da incrociare

per poter un tessuto formare,

che un giorno diventerà

il tessuto della società.(Antonio)

La sarta

Le misure lei prendeva,

con la stoffa lavorava

sarta, attenta e premurosa, la piegava;

col gessetto la segnava

e il modello compariva.

Il vestito ormai cucito

veniva poi indossato,

se privo di difetti, approvato

e dal cliente ritirato (Jon)

La sarta

La sarta

cuce e ricuce

filo per filo

stoffa per stoffa

colore per colore.

Ogni suo vestito

racchiude un mondo

come una splendida rosa.

La sarta

Che bel mestiere era fare la sarta

ne conoscevo una di nome Marta

cuciva i pantaloni

e ci metteva i bottoni

faceva sottane

e ci metteva le perle delle collane

un giorno comprò la stoffa d’oro

e ci fece un capolavoro!

La raccoglitrice di erbe officinali

Dentro ogni fiore

si nasconde

qualcosa di speciale;

dentro quelli di mia nonna,

una farmacia.

Ogni mattina,

saliva sui monti

per raccogliere

malva, salvia, salep,

rosmarino e rosa canina,

per poi scambiarle

per qualche soldino.

Dopo un’intera giornata

sui monti,

scendeva

insieme al sole,

al tramontio. (Sofia)

La raccogli erbe

Mia nonna raccoglieva fiori

tanti, tanti, di mille colori!

Ogni mattina saliva sui monti

e scendeva alla luce dei tramonti.

Bulbi d’orchidea, rosmarini e salvia

origano, rosa canina e malva:

la verde farmacia della natura

che nella bella stagione raccoglieva con cura.

Mia nonna era appena una bambina

ma lavorava per comprarsi una pennina.

Presto ha imparato cos’è la fatica

ma la natura le è diventata amica

Petra, classe terza

1^ classificata

concorso “Gisella”

Pian degli Ontani

Operaio

Batti il ferro, non ti fermare,

devi fare per mangiare.

Ora fate proiettili, prima le spade

le dovete far voi, non le fate.

Salda lì, salda là

prima o poi a casa si tornerà?

Se ti stanchi e lavori con impegno

secondo me, i soldi li spenderai con ingegno.

Voi siete gli operai,

il vostro mestiere non finirà mai (Andrea)

Il fabbro

Tra l’incudine e il martello

lavora il fabbro, poverello.

Tutto il giorno giù in fornace

tra il maglio e la brace.

Alla fine del lavoro

torna a casa tutto moro!

Tutto nero e affumicato

un altro giorno è passato…

Un pezzo di pane ha abbrustolito

con olio e aglio l’ha condito.

Domani ritorna a lavorare,

il fabbro non si stanca di martellare!

Samuele, classe terza

3^ classificato

concorso “Gisella”

Pian degli Ontani

Il fabbro

Il fabbro è un lavoro che si fa sudando

ma lui te lo fa ridendo

e quando gli chiedi un lavoro

te lo fa perfetto come l’oro.

Il fabbro lavora ferro, soprattutto,

e con quello può far di tutto.

Insomma il fabbro è un lavoro stupendo

e, a volte, si diverte modellando.

La ferriera

Nel 1350 c’era

di già,

che cos’era?

La ferriera,

che modellava

il ferro,

come per magia

e i fabbri

rendevano

il minerale

un utensile

utile.

Le ghiacciaie del Reno

Nel Reno

ci sono stanze

per conservare il ghiaccio.

Nelle stagioni calde

veniva venduto in città,

per raffreddare le cose

 come in frigo.

Il ghiacciaiolo

Dal freddo della valle del RENO

nasceva il ghiaccio a ciel sereno,

con gli asini e col trenino

da qui, partiva il ghiaccio montanino.

Arrivava fino alla città

per rinfrescare tutto con semplicità!

Animali di qua e di là

Tempo fa gli animali si allevavano,

mucche e pecore andavano

nei prati a mangiare l’erba,

anche dalle capre veniva il latte!

La mia nonna Maria

aveva un toro

che voleva andare da tutte le parti

e una volta la fece quasi cascare

da un burrone,

sicchè lo mandarono via! (Gianna)

Il pastore

Il pastore esce

col suo gregge di buon mattino,

per far brucar l’erbetta

alle sue pecorelle

poi munge le calde mammelle,

lavora il latte

e, miracolosamente,

appaiono ricotta e pecorino,

ecco pronto il buon formaggino.

Il mulino

Sulla collina,

fiorita,

sorgeva un piccolo mulino

dove le castagne,

seccate nel caniccio,

venivano dolcemente

e lentamente frantumate,

macinate dalla ruota di pietra.

Ne usciva una farina dolce

che veniva gustata

in case ricche e povere.

Era cibo prezioso

per gli abitanti

delle nostre montagna.

Il mulino sulla Volata

Se le castagne volevi macinare

al mulino dovevi andare.

Sulla “Volata” ce n’era uno

bello e assai sicuro.

Grandi pietre, tanta acqua e il mugnaio Angiolino

facevano le castagne un gran profumino!

E se la farina volevi portare

c’era la Gina a non farti faticare.

Oggi il mulino non macina più

perché il ponte è andato giù.

La gora, il bottaccio puoi ancora vedere

e sulle macine, se vuoi, ti puoi sedere! (Samuele)

Antichi mestieri nelle immagini dei bambini di 2^

Sante e Virginia, con i loro disegni, sono fra i vincitori del concorso “Gisella” di Pian degli Ontani