Oltre noi
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Cose Ancora Non Dette/Anno Scolastico 2016-2017
Un saluto ai ragazzi che andranno alle Medie:
date il meglio di voi stessi!
Un abbraccio da Flavia e Daila
Con l’augurio di continuare a sognare... Sogna, ragazzo, sogna di Vecchioni
(Visita all’Osservatorio Astronomico di Pian de’ Termini, Gavinana)
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Incontro con Germano Pacelli, novembre 2016
Abbiamo ospitato la Scuola Primaria di Bonelle per incontrare insieme Germano Pacelli, pittore e scultore, che ha vissuto da ragazzo la seconda guerra mondiale, esperienza della quale ci ha parlato.
Una giornata con Germano. Pensieri, spunti… riflessioni in libertà.
Dal blog “I chiacchieroni” della Scuola Primaria di Bonelle, Pistoia
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Progetto di Istituto, Curriculo verticale
Marc Chagall, IO E IL MIO VILLAGGIO
Il nostro contributo:
Durante lo svolgimento di questo progetto abbiamo lavorato anche con gli studenti e i professori della Scuola secondaria di primo grado “Renato Fucini”.
Anche l’ultimo anno della Scuola dell’infanzia e la prima classe della scuola Primaria hanno lavorato insieme, in continuità, a questo progetto.
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Crescere in una scuola solidale
I bambini, nel corso dell’anno scolastico, hanno incontrato i “nonni” della Casa famiglia San Gregorio Magno e i “ragazzi” della Fondazione Turati, al fine di stimolare e sensibilizzare i bambini a comprendere gli altri (altre generazioni, altri popoli, altri…) e a interagire con loro
Una domenica dedicata ai “ragazzi” della Fondazione Turati…
…e la recita di Natale alla Fondazione a Gavinana
Infine abbiamo dedicato una giornata alla Scuola Nazionale per cani guida per CIECHI di Scandicci, Firenze
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Filippo Strufaldi è risultato tra i venti studenti toscani vincitori del concorso “Il mare, le vele”
Complimenti!
L’articolo de Il Tirreno
Complimenti anche ad Agata e Giulia per i loro lavori, selezionati fra i migliori e messi in mostra nelle vetrine dei negozi di Livorno.
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Pistoia, capitale della cultura 2017
Visita ad una delle sale di anatomia più antiche d’Italia e ai sotterranei dell’ospedale del Ceppo.
Visita ai sotterranei e al museo SMI di Campo Tizzoro
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Frutta e verdura nella scuola
Nutrirsi bene, un insegnamento che frutta
Aprile/ Giugno 2017
Sono state coinvolte tutte le classi della scuola.
I bambini di prima si sono divertiti a trasformare la frutta e la verdura in personaggi buffi
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Camminata con il CAI lungo la Valle del Reno, da Pontepetri alla vecchia ghiacciaia.
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Che bello studiare storia toccando e osservando oggetti che provengono direttamente dal passato della nostra montagna!
Come vivevano gli uomini, le donne e i bambini della preistoria nel nostro territorio?
Un enorme grazie ad Alessandro che ha aiutato i bambini a comprendere meglio il loro passato!
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Incontro con la polizia stradale per imparare
a vivere in sicurezza la strada, in auto e in bici
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Musica, musica!!!
Visita alla Fondazione Tronci, Pistoia
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Visita allo stabilimento della Mukki di Novoli, Firenze
Abbiamo imparato a fare il burro e visitato il museo con gli attrezzi e gli strumenti che venivano utilizzati in passato per lavorare il latte
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Corso di basket in palestra a Bardalone
E incontro con i campioni della Tesi Group!
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Uragani, partendo da Matthew…
In meteorologia un ciclone tropicale è un sistema tempestoso caratterizzato da un largo centro o vortice di bassa pressione e da numerosi fronti temporaleschi, disposti tipicamente a spirale e in rotazione su se stessi attorno al centro, che producono forti venti e pesanti precipitazioni piovose nelle aree coinvolte dal loro passaggio. Questi cicloni si producono in conseguenza del calore liberato dall’oceano alimentandosi poi grazie al calore di condensazione liberato nell’aria dal vapore acqueo in considerazione.
In relazione all’entità e alla zona geografica di formazione di un ciclone tropicale, esso è chiamato in modo diverso:uragano, tifone, tempesta tropicale, tempesta ciclonica, depressione tropicale o semplicemente ciclone.
URAGANO-è il termine con cui vengono chiamati i cicloni nell’Antartico settentrionale e nel Pacifico settentrionale in memoria del dio Maya delle tempeste, Hunraken;
TIFONE–è il termine con cui vengono chiamati i cicloni nel Mare della Cina, da ty fung, che significa”grande vento”;provocano violenti venti, abbondanti precipitazioni e pesanti inondazioni lungo le coste. Si formano unicamente sul mare penetrando marginalmente all’interno dei continenti, dove rapidamente si attenuano; sono tipici dei mari tropicali. Hanno origine alla fine dell’estate e in autunno quando sui mari staziona aria calda e umida per via delle più alte temperature raggiunte dall’acqua superficiale.
DEPRESSIONE TROPICALE–è un sistema di nubi e temporali dove i venti raggiungono la velocità massima di 63 km/h. Non c’è un “occhio” e non sono organizzati a spirale, come di solito avviene nei cicloni. Vi è comunque un’area di bassa pressione da cui prende il nome “depressione”.
CICLONE–è il termine da sempre conosciuto nell’Oceano Indiano da quando è stato utilizzato per la prima volta dal presidente della Commissione Marittima di Calcutta a metà del XIX secolo.Deriva dal greco Kuklos che significa “circolare”.
L’URAGANO MATTHEW
L’uragano Matthew si è formato ai Caraibi ed ha già ucciso quasi 1000 persone, la maggior parte sono morte ad Haiti, in numero più ridotto a Cuba e nelle altre isole colpite dalla sua furia. Muovendosi alla velocità di circa 15 miglia all’ora, risalendo dalle Bahamas verso la Florida. Poi dovrebbe procedere verso la Georgia e la South Carolina e perdere forza sopra l’oceano Atlantico. Gli effetti di Matthew, sono già enormi. Le linee aeree hanno cancellato i voli tra Miami e Orlando.Anche Disney World ha chiuso e tornerà ad aprire solo quando l’uragano si sarà spento sull’oceano.
9 ottobre 2016
Bicocchi Rachele
I TORNADO
L’URAGANO
L’uragano è un ciclone tropicale tipico dei mari delle Antille; perché si formi un uragano i venti devono superare i 175/180 Km.
Il suo nome, secondo alcuni studiosi, deriva dal nome del Dio caraibico “HURICAN” che significa letteralmente “DIO DEL MALE”.
La maggior parte degli uragani si formano tra il primo giugno e il 30 di novembre.
L’URAGANO MATTHEW
E’ trascorsa una settimana dal passaggio dell’Uragano Matthew ad Haiti, il paese più povero dell’America Latina
Ci sono 60.000 di persone rimaste senza tetto, i morti sono più di 990, i danni provocati dal passaggio dell’uragano sono enormi: migliaia di case sono state distrutte e gran parte della popolazione vive nei centri di accoglienza ,mancano cibo e acqua potabile.
C’è grande rischio che si diffonda il colera.
Prima di colpire Haiti l’uragano è passato da Cuba, isole Bahamas, da Santo Domingo e dalle coste degli Stati Uniti
L’uragano Matthew è stato il più forte degli ultimi 10 anni e, con la sua intensità, era in grado di sradicare alberi e distruggere costruzioni in muratura .
Lorenzo A
GLI URAGANI
La parola uragano proviene dal caraibico Hurican che significa Dio del male.
Come si forma
Un uragano si forma a causa di grandi masse di aria calda e umida, quindi soprattutto nelle zone tropicali dove c’è anche l’acqua del mare che raggiunge temperature di 26-27 gradi centigradi. Durante le tempeste l’aria calda rilasciata dal mare sale in alto, si raffredda rapidamente e ritorna verso il basso. Questo fenomeno non avrebbe una lunga durata se non intervenisse l’azione della forza di Coriolis. La forza, causata dalla rotazione terrestre, provoca una deviazione dei venti che iniziano a muoversi in cerchio con velocità sempre più grande man mano che si avvicina al centro del vortice, chiamato occhio. Nell’emisfero nord l’uragano gira verso destra (rotazione antioraria), mentre nel emisfero sud (rotazione oraria).
Le fasi dell’uragano
La fase dello sviluppo dell’uragano dura dalle 12 alle 48-72 ore e a 3 fasi:
– Depressione tropicale: nuvole e pioggia che superano i 60 km orari
-Tempesta tropicale: i venti aumentano la loro intensità e vanno dai 60 ai 120 km orari
– Uragano: i venti superano i 120 km orari e arrivano fino ai 300 km orari e oltre
La scala degli uragani
- Minimo: tempeste con qualche danno
- Moderato: danni un po’ più seri
- Forte: danni strutturali a piccole residenze
- Fortissimo: danni estesi
- Disastroso: danni disastrosi
Uragano Matthew
- Formazione: 28 settembre 2016
- Categoria: 5
- Dissipazione: in corso
- Venti più veloci: 260Km orari (160 mph sostenuti 1 minuto)
- Pressione minima: 934 hpa (mba)
- Aree colpite: Haiti, Cuba, Florida sud, Nord Carlina
- Stagione: stagione degli uragani 2016
Matthew è il secondo maggiore uragano atlantico della stagione 2016
SOFIA
L’uragano Matthew
L’uragano Matthew arriverà in Florida. Per ora è passato da Cuba, Haiti, Bahamas,... I suoi venti vanno adesso a circa 150 km orari e nella scala degli uragani è al livello 3.
Gli uragani si formano nell’oceano. Il loro nome è di origine caraibica, da Hurican o Uracan. È un ciclone tropicale, che viene solo in estate o in autunno. Il picco inizia verso il 10 settembre.
L’uragano Matthew ha devastato le Haiti: ha distrutto case, ha sradicato piante, ha danneggiato tetti e sono morte circa 900 persone.
6 ottobre 2016
Agata
Matthew
E’ passata una settimana da quando Haiti è stata colpita dall’uragano Matthew che ha causato più di 900 morti. Ma purtroppo anche dopo il suo passaggio sull’isola di Haiti l’uragano continua a provocare danni perchè la popolazione ha adesso un altro problema: il colera. Oltre alla sfortunata isola, l’uragano è arrivato anche a Cuba, Bahamas e Santo Domingo; si è poi spostato negli Stati Uniti dove ha causato 19 morti. Quando l’uragano ha colpito Haiti aveva una potenza pari a 5 su una scala da 1 a 5.
Adesso la preoccupazione principale è quella di raggiungere tutte le zone dell’isola, aiutare gli sfollati che sono senza casa e cibo, portare aiuti medici per tutti i feriti.
16 ottobre 2016
Con la parola uragano si indicano i cicloni tropicali che si formano tra i Caraibi, gli Stati Uniti e l’Australia. Prendono il nome di tifoni quando gravitano tra l’oceano Indiano e il Mar Cinese. I cicloni che si generano al di là dei tropici vengono chiamati cicloni extratropicali o, più semplicemente, si parla di depressione.
Il ciclone è una perturbazione che si forma in un’area del mare, detta ‘ciclonica’ o di ‘bassa pressione’, in cui la pressione atmosferica è minore di quella delle regioni circostanti. Nasce quando le masse di aria calda si muovono verso l’alto e generano nuvole, vento e temporali.
Gli uragani si formano in zone di bassa pressione dove la temperatura dell’acqua è superiore ai 26 gradi. Con queste condizioni si crea un grande vortice con, al centro, una sorta di imbuto circoscritto da forti correnti che si avvitano a spirale e che portano l’aria umida ad alta quota. Mano a mano che il vortice cresce, l’aria umida condensa e si trasforma in pioggia, cedendo del calore che va ad alimentare ulteriormente il fenomeno. Quando si sposta sulla terraferma l’uragano si esaurisce, ma conserva comunque l’energia per devastare le città che si distendono lungo la costa.
Un uragano è formato da un imbuto centrale, il cosiddetto ‘occhio del ciclone’, di diametro massimo di trenta chilometri. Al suo interno la situazione è apparentemente quieta e non ci sono nuvole. La zona circostante, che può arrivare a 500 chilometri, è quella che origina i disastri e in cui i venti possono superare anche i 200 chilometri l’ora. La ‘coda’ è la parte terminale in cui le raffiche di vento sono più deboli e vanno verso l’esaurimento.
In base alla forza del vento, l’Organizzazione meteorologica mondiale divide i fenomeni tropicali in tre categorie. Si parla di depressione tropicale se il vento è minore ai 63 km/h. Si assiste ad una tempesta tropicale quando la velocità è compresa tra i 63 e i 118 km/h. Sopra questa soglia, si ha un uragano.
La categoria di un uragano viene definita in base alla velocità del vento secondo la scala Saffir-Simpson. Si hanno cinque categorie: 1 minimo velocità del vento da 119 a 153 km/h, categoria 2 moderato da 154 a 177, categoria 3 forte da 178 a 208, categoria 4 fortissimo, la categoria di Matthew, da 209 a 251 , categoria 5 disastroso quando i venti superano i 252 km/h.
Nadia
Zittelleggi 14 – Ciascuno è speciale… Coltiviamo le differenze: la nostra prospettiva inclusiva.
Ciascuno cresce solo se sognato
C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.
Danilo Dolci
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Dedicata a tutti i bambini e in special modo a quelli che, a settembre, ci lasceranno per approdare alla Scuola Secondaria di Primo Grado.
Ciao ragazzi!
Un abbraccio a tutti voi!
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L’8 di giugno pioveva ma tutti, tenacemente, avete creduto che il nostro spettacolo di fine anno si potesse fare come progettato! Grazie a tutti!
Prima che “Sofia” diventasse il tormentone dell’estate 2016
Una festa multilingue, per aprirci al mondo!
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Inclusione e solidarietà, oltre i confini dell’aula…
Incontriamoci e incontriamo altri
Per conoscerci meglio e essere più disponibili verso “l’altro”…
I “nonni” della Casa Famiglia San Gregorio Magno, che incontriamo costantemente
“L’inclusione vuole essere non un nuovo modo di dire, ma una realtà complessivamente disposta per la vita di tutte e di tutti, senza strutture speciali o progetto straordinari. L’inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di appartenenza. Le persone con o senza disabilità possono interagire come persone alla pari…” (Canevaro, 2007)
I “ragazzi” della Fondazione Turati di Gavinana, con i quali abbiamo passato una piacevole domenica
Gli amici della Scuola Primaria Edmondo de Amicis di Fornaci di Barga, con i quali abbiamo lavorato insieme per un progetto comune
Abbiamo anche lavorato con i bambini più piccoli e…
… i ragazzi più grandi
“Forse il maggior numero degli errori pedagogici è il credere che un individuo impari soltanto quel dato particolare che studia in quel momento. L’apprendimento collaterale, la formazione di attitudini durature o di repulsione, può essere e spesso è molto più importante. Codeste attitudini sono difatti quel che conta nel futuro. L’attitudine che più importa sia acquistata è il desiderio di apprendere” (J. Dewey, 1963)
Star bene insieme, migliorare l’autostima
Durante l’anno ricerchiamo occasioni particolari per incrementare intenzionalmente la forza e la coesione dei gruppi classe e del più grande gruppo scuola. Per questo oltre alle tradizionali uscite/gite scolastiche programmiamo attività comuni nella scuola e oltre le aule scolastiche.
La natura, la cultura del territorio ci offrono grandi occasioni per svolgere attività insieme, motivando e responsabilizzando i bambini al raggiungimento di un obiettivo comune, anche attraverso l’apprendimento cooperativo. Con questa metodologia ci proponiamo il fine di migliorare sia gli apprendimenti previsti nel curricolo che le competenze sociali, indispensabili per star bene con se stessi e gli altri.
“La diversità diventa così normale… Scopo dell’inclusione è quello di rendere possibile, per ogni individuo, l’accesso alla vita normale per poter crescere e svilupparsi totalmente.” (Canevaro, 2007)
Tanti modi diversi per star bene a scuola
In gruppo, in gruppo ma da soli, in coppia, pensando, scherzando, aiutando, sostenendo, giocando, leggendo, vivendo le differenze, parlando, correndo, …rafforzarsi per resistere agli eventi negativi della vita…
…o imparare mangiando :-p
Lavorare in gruppo per un obiettivo comune
Comunicare, relazionarsi, emozionarsi, condividere, esprimersi liberamente,…
Stare insieme per giocare, confrontarsi, discutere Muoversi, Litigare (in questo caso far finta di…), riflettere sul conflitto come risorsa “…è tempo di passare dalla concezione che vede nel conflitto solo un problema, a quella che o considera come un’autentica risorsa, come un modo complesso di comunicare e manifestare dei bisogni, certamente impegnativo per chi educa, ma importante nelle sue potenzialità positive” (Carrescia, Faso, Folli, Palmieri, 2014)
Bibliografia
Nessuno escluso- Carrescia, Faso, Folli, Palmieri Ed. Pearson, 2014
Litigare con metodo. Gestire i litigi dei bambini a scuola- Novara, Di Chio, Ed. Erickson, 2013
Apprendimento cooperativo in classe- Johnson, Johnson, Holubec, Ed Erickson, 2013
L’integrazione scolastica egli alunni con disabilità- A. Canevaro,Erickson, 2007
Esperienza e educazione- J. Dewey, La Nuova Italia, 1963
La vita scolastica, Giunti scuola
Alcune idee per l’anno scolastico che sta per iniziare:
1-¡ Hola!
Finalità
Il progetto, oltre a porsi le finalità di sensibilizzare gli alunni alla multiculturalità e di stimolarli alla comprensione verso chi vive e pensa in modo diverso da loro, intende porre particolare attenzione e riguardo nei confronti di quei bambini che si trovano in difficoltà nell’apprendimento della lingua inglese. Tali difficoltà risiedono soprattutto nelle differenze fonetiche tra le lingue. Molti studi indicano che queste variabilità generano una diversa incidenza di bambini dislessici tra la popolazione infantile, infatti in Italia ci sono fino a due volte meno casi di dislessia, con un’età inferiore a dieci anni, rispetto agli Stati Uniti. Tutto ciò è dovuto alla non trasparenza della lingua inglese.
Il progetto si propone di presentare la lingua spagnola prendendo spunto dagli argomenti che saranno affrontati in lingua inglese, rispettando la gradualità delle classi.
Intende stimolare una prima riflessione sulle diversità linguistiche tramite il confronto della lingua spagnola con la lingua inglese.
Vuole evidenziare alcune differenze e somiglianze a livello di grafema e di fonema; comprendere il diverso grado di difficoltà che implica lo studio delle diverse lingue; favorire l’apprendimento di una lingua straniera diversa dall’inglese dove siano presenti casi di DSA.
Il progetto si integra con attività collegate alla musica, alla lingua inglese e italiana
Costituisce anche la prosecuzione dell’esperienza dell’anno scolastico 2015/16 e si collega con le materie curricolari della scuola secondaria di primo grado
Prodotti
Nel corso dell’anno saranno prodotti giochi come ad esempio domino e memory, oppure biglietti d’auguri e semplici cartelloni.
Saranno presentate canzoni e attività durante la festa di fine anno
Alcuni obiettivi saranno:
Saper salutare e presentarsi.
Saper copiare vocaboli e saperli riconoscere.
Saper scrivere e utilizzare semplici vocaboli di uso comune come oggetti scolastici, giorni, stagioni, numeri,…
Saper riprodurre in modo guidato semplici funzioni comunicative.
Interagire in brevi e semplici conversazioni.
Imparare canzoni in lingua spagnola.
Valutazione
La valutazione sarà fatta proponendo situazioni di role playing, drammatizzazione, semplici schede.
I feed back saranno continui e consisteranno in situazioni di brevi dialoghi, domande e risposte con l’insegnante e i compagni; semplici schede.
Effetti
Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono:
– favorire un buon approccio verso lo studio delle lingue straniere;
– stimolare la fiducia in se stessi e le potenzialità di tutti i bambini;
– migliorare le capacità comunicative;
– promuovere la capacità di imparare ad imparare.
Come lavoreremo e metodologie
Il lavoro sarà svolto ricavando un piccolo spazio nelle ore di inglese (o di musica)durante tutto il corso dell’anno
Il lavoro sarà svolto a coppie e a gruppo.
Saranno messe in pratica metodologie come Tutoring, Peer to peer, Role playing, Drama
2-Coltiviamo insieme
Con questo progetto rifletteremo sul mistero della crescita di una pianta da un seme. La considerazione verrà attuata progressivamente nel corso dell’anno scolastico insieme con gli anziani della casa Famiglia San Gregorio Magno ed i genitori.
Dal progetto ci attenderemo un coinvolgimento pratico (coltivazione delle piantine ) ed uno affettivo (sviluppo insieme agli anziani dell’amore e del rispetto della natura e della vita).
Osserveremo e studieremo le piante e le erbe, uguaglianze e diversità.
Realizzeremo produzioni grafiche delle varie erbe.
Creeremo un erbario.
Ascolteremo storie antiche e moderne su erbe e piante.
Questo al fine di:
Utilizzare al meglio la serra in comune con la Casa Famiglia San Gregorio Magno.
Migliorare dei rapporti fra generazioni.
Osservare la natura
Il progetto è una prosecuzione di attività portate avanti gli anni passati e di progetti simili nella scuola secondaria.
Alcuni obiettivi saranno:
Coltivare piante alimentari ed aromatiche, e fiori.
Conoscere erbe e piante.
Creare un erbario.
Scoprire e/o inventare storie sulle erbe e sulle piante
Rapportarsi con persone anziane e lavorare insieme
Imparare facendo.
Lavorare fra alunni di classi diverse
Incrementare la capacità di lavorare in gruppo
Lavorare in serra ( seminare, annaffiare, raccogliere).
Distinguere vari tipi di piante alimentari ed aromatiche
Riconoscere erbe e piante
Proporre ai genitori i risultati del proprio lavoro
Cosa faremo:
Tutte le mattine, a turno, effettueremo controllo e cura delle piante della propria classe, ma anche quelle delle altre classi, quelle comuni e quelle degli anziani.
Lezioni teoriche all’inizio dell’anno e durante il suo svolgimento
Conversazioni educative con gli anziani
Proposta di schede per imparare a osservare.
Proposta del quaderno per le osservazioni dell’ambiente
Lavoro in serra
Lavoro individuale o a piccolo gruppo con osservazione dell’ambiente naturale (quaderno di osservazione della natura)
Come lavoreremo
Il lavoro sarà svolto a classi aperte nelle ore pomeridiane. I bambini della classe V guideranno i bambini più piccoli nelle attività pratiche.
Lavoro di gruppo o a piccolo gruppo
Come valuteremo
La valutazione si effettuerà con domande agli anziani e questionari ai genitori; valutando la qualità delle ore passate con gli anziani; osservando i ragazzi in situazione; verificando la quantità di piantine prodotte.
Attraverso anche l’interesse/disinteresse da parte di anziani/bambini e l’osservazione dell’approccio che hanno gli uni con gli altri; la capacità di lavorare in gruppo, la ricerca, in caso di feed back negativo, di nuovi modi e strategie di aggregazione; l’osservazione della crescita o meno delle piantine; l’ipotesi su quale potrebbe essere l’origine di eventuali problemi e riflessioni circa le modifiche da adottare sulle coltivazioni per la loro risoluzione; la capacità di osservazione e l’ incremento dell’interesse dei ragazzi verso l’ambiente naturale.
I risultati attesi sono in particolar modo nei rapporti fra i bambini ed i loro coetanei ed a loro volta con gli anziani.
Ci si attende anche una maggiore presenza dei genitori nelle attività della scuola
3-Robot-ti-amo?
Il Progetto vuole avvicinare gli alunni al mondo della robotica attraverso il gioco, sviluppare un apprendimento pluridisciplinare, stimolarli a acquisire capacità di autonomia operativa, a implementare la capacità di lavoro in squadra con spirito cooperativo.
L’uso dei robot consentirà ai bambini di lavorare insieme, stimolare la fantasia e l’immaginazione, sviluppare il pensiero critico e il problem solving.
Gli alunni accresceranno le loro capacità relazionali e decisionali, il senso di responsabilità e l’autostima.
Il progetto aiuta i ragazzi a imparare a collaborare e a partecipare attivamente lavorando in gruppo, contribuisce ad accrescere la capacità di risolvere semplici problemi, valutando le situazioni e proponendo soluzioni.
Li aiuta a vivere l’errore positivamente, come stimolo a riprovare e a non abbandonare.
Favorisce un apprendimento multidisciplinare e aiuta a promuovere processi che consentiranno agli alunni di diventare costruttori del proprio sapere attraverso una proposta innovativa, accattivante e “pratica”.
Il progetto si integra con altre iniziative di robotica educativa già presenti nella scuola secondaria; può essere anche ampliato e proposto alla scuola dell’infanzia
Il progetto si concluderà:
1- con la progettazione e costruzione di percorsi con i quali realizzare “tappetini” reticolati sui quali operare con la Bee-bot.
2- con la partecipazione a un gioco/percorso, con regole precise e condivise, nel quale i ragazzi si sfideranno a raggiungere una meta; attività che potrà essere svolta sia a gruppi che individualmente.
Alcuni obiettivi:
1- Saper costruire il robot proposto.
2- Saper usare il robot.
3- Saper usare termini specifici legati alla robotica.
4- Migliorare le capacità di osservazione e analisi, di interpretazione e ipotesi, di problem solving, senso critico, riflessione, metacognizione.
5- Migliorare le capacità di orientamento nello spazio.
6- Sviluppare le capacità di interagire e cooperare.
7- Migliorare l’autostima, la sicurezza, la capacità di prendere decisioni.
Valutazione
La valutazione degli apprendimenti sarà effettuata con compiti in situazione (es. i bambini saranno impegnati nell’esecuzione di percorsi assegnati, dovranno dimostrare di saper programmare il robot e raggiungere la meta stabilita).
L’osservazione in situazione costituirà una costante e consentirà, ogni volta, di rivedere o correggere strategie e metodologie adottate se ritenute non efficaci.
Autovalutazione. Gli alunni diventeranno protagonisti del loro processo di valutazione
Il feed-back in itinere: al termine di ogni fase dell’attività è previsto un momento di riflessione comune per verificare se i punti essenziali della lezione siano stati appresi.
La presenza dell’insegnante di classe faciliterà l’attività di osservazione costante e attenta relativa al lavoro cooperativo, al lavoro svolto e ai risultati prodotti dagli alunni
Effetti
Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono quelli di incrementare il piacere e l’entusiasmo di stare a scuola, di acquisire competenze di ascolto e comprensione, di migliorare le competenze scientifico/matematiche e i risultati scolastici nelle varie discipline.
Azioni
Il programma delle attività prevede le seguenti azioni:
-
6 incontri di un’ora per classe (breve presentazione iniziale delle attività che verranno svolte, attività con il robot e breve riflessione conclusiva)
-
presentazione del robot e scoperta delle sue funzioni
-
presentazione/costruzione di reticolati sui quali rappresentare percorsi
-
uso del robot sui percorsi costruiti
Come lavoreremo
L’interazione tra studenti avverrà in presenza, a livello di coppia e a piccoli gruppi.
I gruppi varieranno ogni volta tenendo conto dei diversi livelli di abilità.
Il lavoro di gruppo coprirà la totalità del tempo impiegato per lo sviluppo delle attività. Nel gruppo saranno individuati dei ruoli specifici che cambieranno ogni volta da un alunno all’altro.
Ruolo dei docenti
I docenti ricopriranno il ruolo di facilitatore con il compito di capire se le istruzioni, le regole condivise, siano state comprese e di fare in modo che tutti i membri del gruppo partecipino.
Sviluppi
Quando possibile, alla fine di un percorso, saranno svolte attività peer to peer che vedranno gli alunni protagonisti nel presentare ad un’altra classe (o ai bambini della scuola dell’infanzia) le attività svolte e le loro impressioni
“Crescere cittadini consapevoli”
Si evidenzia il bisogno di riconoscere il valore delle regole e del senso civico. Il progetto ha lo scopo di identificare ed estirpare atteggiamenti e mentalità “mafiose”.
Finalità
Superare nella classe atteggiamenti di conflitto e rivalità tra bambini
Collegamenti
Il progetto costituisce la prosecuzione di altre esperienze affrontate dalla scuola negli anni precedenti per classi parallele e soprattutto in verticale come progetto di Istituto.
Obiettivi
-Spargere semi di giustizia, di altruismo e reciprocità
-Conoscere e rispettare le diversità di ciascuno
-Stimolare il piacere di lavorare insieme
-Mettere in atto atteggiamenti di rispetto e generosità
Valutazione
Osservazione sistematica del comportamento dei bambini in classe
Il feed-back in itinere riguarderà situazioni in cui si potranno registrare esiti positivi nel creare un ambiente collaborativo in classe facendo lavorare i bambini in piccoli gruppi.
Effetti
Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono i seguenti:
-conoscenza dell’aspetto storico-sociale del fenomeno mafioso
-comprensione delle conseguenze che possono avere atteggiamenti non legali
-promozione di atteggiamenti di giustizia e di condivisione
Attività
Il programma delle attività prevede le seguenti azioni:
-si lavorerà a gruppi di bimbi caratterialmente diversi al fine di confrontarsi ed arricchirsi l’uno con l’altro
-lettura di testi dedicati all’argomento
-giochi per l’acquisizione di atteggiamenti di legalità.
-incontri con personalità che si sono distinte per l’impegno e la lotta alla mafia.
-Incontro con l’autrice Ceccarelli Patrizia
-Cineforum
I bimbi formeranno gruppi per elaborare testi scritti e grafici.
Un anno in allegria
I ragazzi di quinta hanno voluto realizzare e regalare ai bambini di prima dei segnalibri fatti con le loro mani
Olimpiadi a scuola/18 maggio 2016
http://www.brand-identikit.it/it/articoli/olimpiadi.html
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I cinque anelli colorati e intrecciati su fondo bianco costituiscono il simbolo e la bandiera del Comitato Internazionale Olimpico (CIO). Inizialmente, la disposizione dei cerchi era differente da quella attuale: si trovavano tutti e cinque allineati orizzontalmente, come gli anelli di una stessa catena. Ad ogni cerchio corrisponde un colore e di conseguenza un continente: blu per l’Oceania, nero per l’Africa, rosso per le Americhe, verde per l’Europa e giallo per l’Asia.
Ecco parte del materiale che abbiamo comprato con la bella vittoria dello scorso anno…
“Integrazione, la vittoria più bella!”
Anche quest’anno abbiamo partecipato!
18 maggio 2016- Ci prepariamo per le Olimpiadi!
Dopo aver guardato numerosi filmati sulle più svariate discipline presenti alle Olimpiadi, oggi abbiamo provato!
Corsa campestre, resistenza, 8 minuti di gara
Corsa a ostacoli…
Lancio del peso
Salto in lungo
Corsa, velocità
“Lancio del giavellotto”, utilizzando il vortex.
Il vortex è un oggetto di materiale sintetico (plastica e spugna) e la sua forma aerodinamica è costituita da una coda e da un corpo centrale. Il suo peso è di 150 grammi