Raccon-Ti-Amo

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Buona estate a tutti!

Se volete incontrarvi qui ecco una pagina tutta per voi!

Buone vacanze!

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Vi lascio con gli ultimi lavori della futura classe quinta

La storia del COPIT

Tanti anni fa, a Maresca vivevano cinque ragazzi  di nome Carlo, Orazio, Paolo, Ivano e Thomas.

Loro andavano a scuola a San Marcello Pistoiese e ogni giorno prendevano il trenino della montagna per andare e  tornare da scuola.

I cinque erano contenti di attraversare i bellissimi campi di girasole che c’ erano in Alpe Piana.

Un giorno, al ritorno a casa, li accolse una brutta notizia: la ferrovia stava per chiudere.

I giorni successivi alla chiusura della ferrovia,  per i ragazzi, furono molto duri.

Dopo anni e anni di lavoro, i cinque, fondarono, al posto della ferrovia, un’azienda di autotrasporti che collegava tutta la montagna.

Il nome dell’ azienda era COPIT, ovvero le iniziali dei loro nomi: Carlo, Orazio, Paolo, Ivano e Thomas.

Quando i cinque morirono per la montagna fu un grande lutto.

  L’ azienda continuò a lavorare normalmente.

Ancora oggi la COPIT esiste e tutti ricordano i cinque uomini come EROI !

Racconto verosimile by Tommy e Ginny

 

(L)-Ode all’ultimo giorno di scuola!

 

Un anno è volato via,

passiamo in quinta… che magia!

Con fantasia abbiamo creato cartelloni

con foglie, farfalle e tanti alberoni.

Molte piante abbiamo interrato,

qualcuno se n’è anche innamorato.

Tra quaderni e libri, non ne potevo quasi più

d’estate non ci vedremo, orsù!

Alice, Linda, Clara, FrancescoP

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Mangerò a più non posso,

libri e quaderni butterò in un fosso!

Matematica, italiano, geografia e storia

richiudiamo nella memoria!

Se in quinta siam passati

siamo tutti rallegrati!

Care maestre vi dobbiamo salutare

e quest’estate rincontrare

per, insieme…. ridacchiare!

Perchè ben presto, a studiare,

dovremo tornare!

Ginny, Tommy, Ale

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Nove mesi di scuola sono volati,

giocando in giardino ci siamo sporcati!

Con matematica, italiano, storia e geografia

il tempo è volato via!

L’estate è arrivata

mentre la primavera se n’è andata!

Gavettoni e rotoloni…

meno male che i genitori non sono brontoloni!

Anna, Sami, Aurora

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Oggi è l’ultimo giorno di scuola:

CHE FELICITA’, e una grande festa sarà!

Gli ultimi giorni che staremo qua

ci divertiremo come tanto tempo fa.

Il prossimo anno in quinta passeremo

e molto ci divertiremo!

Poi alle medie andremo,

più lavoro faremo,

per fortuna tutti ci ritroveremo

e insieme ci divertiremo!

Ilenia, Gemma, Maddalena, Francesco F

15 settembre 2014: inizia un altro scolastico e con lui si apre la redazione di “Zittelleggi12”!

Ricordi in libertà… di cinque anni passati insieme

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Foto: uscita didattica alla Cittadella del Carnevale a Viareggio

Dalla classe quinta…

by Brando

 

In questi cinque anni di scuola ci sono stati tanti  momenti belli come le gite ma anche momenti più tristi come ad esempio la partenza di due compagni di classe. Per primo se ne è andato Dennis, che alla fine della prima elementare è partito per trasferirsi in Calabria, la terra di suo padre. Dennis a volte sembrava un po’ con la testa fra le nuvole, ma la sua perdita è stata ugualmente un grande dispiacere per noi ed infatti quando fummo al corrente di quanto stava accadendo ci rimanemmo molto male. Poi, come se non bastasse, è partita anche Naima per trasferirsi  a Milano, città natale della sua mamma. Sempre un po’ assorta come gli artisti, Naima era comunque una brava bambina e una bravissima disegnatrice.  L’unica cosa positiva della partenza di questi due compagni di classe è che con Dennis ci sentiamo ogni tanto al telefono tramite la scuola e con Naima ci  vediamo per il suo compleanno e per le vacanze, quando scende a trovare i parenti e gli amici, soprattutto Ginevra alla quale è particolarmente legata . Anche se sono andati via la cosa positiva è quella di sentirci e vederci ogni tanto, spero proprio di non perderli in futuro e di rivederli passandoci del tempo insieme anche quando saremo grandi.

 

Mi ricordo, in questi cinque anni di scuola, di aver fatto molte gite belle, ma quella che mi è piaciuta di più è stata quella in cui siamo andati all’acquario di Livorno. Quella giornata fu davvero bella e non la potrò mai scordare. Quando arrivammo con l’autobus nei pressi di Livorno si vedeva il grande porto che toglieva il fiato da quanto era bello. La giornata era soleggiata e appena si scese dal pullman ci si diresse alla terrazza Mascagni. Dalla famosa terrazza si riusciva a vedere l’isola d’Elba con la sua nebbia mattutina. Poi guardando in giù si vedevano tanti pesciolini perché la terrazza é affacciata sul mare. Passeggiando si vedevano abili pescatori che gettavano l’amo e dopo neanche cinque minuti avevano preso il pesce. A questi uomini quando gli si chiedeva di che pesce si trattasse ci rispondevano sempre spiegandoci che pesce era e come si poteva cucinare. Finalmente fu il nostro turno ed entrammo nell’acquario che era a pochi passi dalla famosa terrazza. Subito venne la guida con il microfono e incominciammo a passeggiare per l’acquario visitando ogni tipo di pesce. Arrivammo,  poi, ai pesci che si mimetizzano con la sabbia, di cui non ricordo il nome, e lì fu davvero molto bello. Si toccavano e si  accarezzavano quei pesci  che non facevano del male, anzi,  stavano con piacere intorno alle nostre mani. Poi a fine giro dell’acquario ci si faceva le foto dentro pesci di plastica esposti in una stanza. Arrivati fuori, si pranzò sempre sulla terrazza e si fecero tanti giochi. Poi andammo al bar lì vicino e prendemmo il gelato o un ghiacciolo, perché la giornata era molto calda. Preso il gelato ed un chicco a piacere il pullman tornò a prenderci e ripartimmo per tornare a casa. Tornati, eravamo soddisfatti della gita fatta e con molto piacere raccontammo tutto ai nostri genitori.

Carnevale Viareggio 043

by Niccolò

Questi cinque anni di scuola sono passati come una corsa da New York fino alla Germania ma sono stati molto piacevoli. Le gite più divertenti sono state quella di Livorno e quella di Firenze al museo degli uffizi. I compagni di classe sono stati molto simpatici e molte volte mi facevano anche ridere. In questi cinque anni ho affrontato molti problemi soprattutto su matematica e italiano in classe terza ma, in quarta e in quinta, ho ascoltato tutto quello che dicevano le insegnanti.Le maestre, bravissime secondo me in nessuna scuola ci saranno maestre brave come quelle che ho avuto io ma non sono solo brave in simpatia ma anche brave a insegnare.Ho avuto molti momenti belli per esempio il primo giorno di scuola oppure l’ultimo sono sempre i momenti più belli. Ho molti ricordi come quando eravamo in prima e  Marzia ci aveva insegnato le addizioni oppure quando Paola ci aveva insegnato l’alfabeto.Mi dispiace tanto lasciare la scuola elementare ma un giorno tornerò a vederla e ricorderò  i bei tempi.

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by Arianna

I MIEI COMPAGNI DI SCUOLA

Mi chiamo Arianna, ho 11 anni e faccio la 5° nella SCUOLA PRIMARIA di Maresca.

Visto che sono arrivata all’ultimo anno, con felicita’ e spontaneita’, vorrei parlare dei miei compagni.

I miei compagni li conosco fin dall’asilo, come: Niccolo’, Ginevra, Brando, ecc.

Mi ricordo benissimo il primo giorno di scuola, con i banchi messi a semicerchio e tutti noi con delle facce sia emozionate che un po’ impaurite.

Non sapevamo cosa fare e cosa dire, però tutti eravamo consapevoli che si poteva contare l’uno sull’altro.

Siamo sempre stati più maschi che femmine, ma questa differenza non e’ mai pesata a nessuno e in generale siamo sempre andati d’accordo, salvo qualche piccola incomprensione.

Niccolo’ oltre ad essere un amico e’ anche mio cugino e  ci appoggiamo e ci difendiamo a vicenda.

Gli altri maschi della classe sono: Brando, sempre allegro e divertente, Lorenzo, anche lui  allegro e sempre pronto ad aiutare il prossimo, Gabriele, sempre pronto a giocare, Edoardo,con il suo carattere esuberante, Morgan, generoso e leale e  Marco, amante dello sport.

L’anno scorso è andata via Naima, una ragazza che nella nostra vita e’ stata e resterà per sempre un’amica fantastica!!!

Stefania, che tutti chiamiamo da sempre Stefi, ha il carattere un po’ introverso ma le bastano pochi minuti e poi inizia a giocare con noi, infine c’è Ginevra, che come sempre mette tutti in allegria quando fa la sua risata.

Il prossimo anno cambieremo scuola, molto probabilmente non rimarremo tutti insieme, ma credo fra di noi rimarrà sempre l’amicizia.

LE INSEGNANTI

 Non si può andare via dalle scuole primarie senza aver parlato delle insegnanti che ci hanno seguito per 5 anni.

Io ho 5 maestre: Paola che insegna italiano ,immagine, educazione fisica, storia e geografia, Marzia matematica,scienze e geometria, Flavia inglese e Giulia religione.

Sono state e resteranno delle maestre brave e che insegnano bene!

Con loro abbiamo imparato tante cose: dall’alfabeto allo studio, dai numeri alle espressioni, questo per dire che per tutte le materie siamo partiti dalle prime cose semplici per arrivare alle cose più complesse.

Il nostro rapporto con le insegnanti è sempre stato buono e se a volte sono state un po’ severe è normale perchè fa parte dell’insegnamento.

In questi cinque anni abbiamo avuto con le maestre dei momenti veramente fantastici, sia all’interno della scuola sia durante le gite: per esempio quando a scuola abbiamo imparato a piantare i semi, oppure quando si era in gita a Viareggio per carnevale che ci hanno spiegato come si costruiscono e come vengono smontati i carri.

Non le dimenticherò mai, spero sia lo stesso per loro!

Carnevale Viareggio 019

by Lorenzo

I compagni di classe

I miei compagni di classe sono stati sempre gli stessi a parte per 3 : Dennis che è andato via in seconda elementare, Naima che è andata via a fine quarta e Ester che ha fatto con noi solo la quarta elementare.

Con tutti i miei compagni di classe mi sono sempre divertito e in 5 siamo di Gavinana.

Le maestre

 Le mie maestre non sono mai cambiate (Paola, Marzia, Flavia) a parte per Giulia, la maestra di religione, che ha avuto un figlio e per questo è stata a casa 2 anni e al suo posto è venuta un’altra maestra di religione col suo stesso nome e tutte hanno avuto molta pazienza con noi.

Le gite

In questi 5 anni si son fatte molte gite. La mia preferita è stata quella a Viareggio per vedere i carri di carnevale che erano bellissimi; purtroppo, dopo aver sfilato, i loro creatori li bruciano per farne altri.

Non vedo l’ora di andare a San Benedetto Del Tronto con i genitori: chissà che cosa ci aspetterà!

Carnevale Viareggio 032

by Stefania

Dopo cinque anni alla scuola elementare di cose ne sono successe tante,ci sono stati momenti belli come le feste di fine anno scolastico: mercatino degli ortaggi, degli indumenti usati, la festa del 150 anniversario dell’unità d’Italia, che abbiamo festeggiato a Gavinana.  Altri momenti che a noi bambini piacciono tanto sono quando le maestre ci annunciano che organizzano gite, dopo una giornata pesante anche andare in giardino è un momento di gioia. Durante i cinque anni si incontrano momenti più difficili, come quando dobbiamo salutare qualche compagno perchè cambia paese e quindi scuola. In classe nostra siamo soltanto dieci bambini, però ci vogliamo bene, i miei compagni me lo hanno dimostrato tante volte. Abbiamo una vita scolastica e una fuori dalla scuola con i nostri familiari, sono due mondi e l’uno risente dell’altro, ci portiamo dietro i nostri problemi e anche le insegnanti hanno i loro, tutti insieme dobbiamo aiutarci e cercare di superare le difficoltà che la vita ci presenta. Insieme ai miei compagni di classe abbiamo fatto diverse gite, le più recenti sono state quelle al museo Jorio Vivarelli; in quarta elementare siamo andati al museo degli Uffizi a Firenze ma la gita che mi è piaciuta di più è stata quella a Viareggio, siamo andati a visitare il luogo dove costruiscono i carri di carnevale, la giornata si è conclusa sulla spiaggia a vedere il mare con le nostre insegnanti. Fortunatamente mi sono trovata bene con le mie insegnanti, se si potesse tornare indietro vorrei ripercorrere i cinque anni con loro.

Carnevale Viareggio 014

by Gabriele

                                                    MOMENTI BELLI

 

I momenti belli non sono mancati in questi cinque anni come le gite belle che abbiamo fatto; i rapporti con le maestre e i vari giochi con i compagni sono stati non male ; però il momento più bello ed emozionante è stato quando ho vinto il premio su un racconto che ho inventato io.

Purtroppo ci sono stati anche dei problemi come quando al primo anno scolastico avevo ancora voglia di giocare, ma imparare a scrivere e a leggere era il mio dovere.

Inoltre ho trovato difficoltà ad instaurare un bel rapporto con altri bambini della scuola.

 Carnevale Viareggio 030

by Edoardo

I miei 5 anni di scuola.

 

Appena arrivato a scuola ero piccolo e non sapevo né scrivere né leggere ma parlare sì.

Giocavamo tutti insieme a tanti giochi diversi, ci facevamo leggere le storie dalla maestra ed ero sempre felice di andare a scuola.

Abbiamo imparato a scrivere ed a leggere, abbiamo fatto molte gite ed i miei amici mi stavano molto simpatici.

 In seconda abbiamo approfondito tutte le cose, abbiamo fatto molte gite e siamo andati al teatro a vedere una commedia di marionette che faceva molto ridere, le maestre erano le più brave di tutte insegnavano bene e ci facevano giocare, eravamo molto impauriti dalle prove invalsi.

Io mi trovavo con tutti molto bene.

 In terza abbiamo aperto le porte della storia e della geografia del mondo, abbiamo iniziato a studiare italiano e matematica ed in terza ho iniziato a capire che negli anni dopo avremmo studiato le cose più importanti.

 In quarta mi trovavo molto bene sia con i compiti da fare a casa sia con i miei amici.

Una volta quando eravamo in gita a Firenze al Museo degli Uffizi al ritorno dovevamo cambiare autobus a Campo Tizzoro, ma io ed il mio amico Morgan non ci siamo accorti che gli altri scendevano perché giocavamo al telefono e quindi siamo rimasti sul pullman; quando ce ne siamo accorti eravamo impauriti ma per fortuna avevamo i telefoni a abbiamo detto all’autista di aspettare il nostro babbo all’Oppio.

 In quinta siamo preoccupati delle prove invalsi e di andare alle scuole medie il prossimo anno.

 Ci sono due cose brutte nei miei 5 anni alle scuole elementari e sono i “votacci” presi e quando sono andati via a stare lontano i nostri compagni Dennis e la Naima.

 A me dispiace molto andare via e lasciare le nostre maestre che per cinque anni ci hanno aiutato, ma nello stesso tempo mi incuriosisce andare alle scuole medie per conoscere nuovi compagni e fare nuove amicizie.

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by Marco

Sono gia’ arrivato in quinta elementare e mi ricordo ancora il primo giorno che sono entrato in questa scuola, quando tutto emozionato conobbi per la prima volta le mie maestre Paola, Marzia, Flavia e Giulia.

Ho passato dei momenti belli con la mia classe e mi ricordo che abbiamo fatto gite molto divertenti come la gita di Viareggio dove abbiamo visto la costruzione dei carri di carnevale,l’ escurzioni alla Dynamo Camp e la manifestazione per i 150 anni dell’ Unità d’Italia dove le insegnanti ci hanno portato a Gavinana a cantare l’Inno di Mameli con le magliette bianche,rosse e verdi.

Inoltre abbiamo fatto anche molte attività interessanti come la coltivazione delle piantine nella serra vicino alla scuola, le uscite alla casa famiglia dove abbiamo fatto divertire i nonni con canti e balli e il mercatino dell’usato.

Ho avuto sempre un buon rapporto con i miei compagni e con le maestre , infatti mi è dispiaciuto molto quando tre dei miei compagni si sono trasferiti in altre scuole perchè eravamo molto uniti.

Se tutto andrà bene, sarò promosso in prima media, cambierò scuola, ma avrò sempre un bel ricordo di tutti questi anni passati all’elementari.

 

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by Morgan 

PENSANDO AI MIEI ANNI DI SCUOLA MI  VENGONO ALLA MENTE TANTI BEI RICORDI, MOLTI BELLI E QUALCHE PENSIERO BRUTTO. UNO DI QELLI BELLI è QUANDO HO MESSO PIEDE IN CLASSE CON TUTTI I MIEI AMICI.
MA ILRICORDO PIU BELLO DI TUTTI E QUANDO HO IMPARATO A LEGGERE E A SCRIVERE E IN QUEI MOMENTI, SIA QUANDO LEGGEVO SIA QUANDO SCRIVEVO, MI SENTIVO BENE. MENTRE PASSAVANO GLI ANNI HO IMPARATO TANTE COSE INTERESSANTI, ESSE MI SERVIRANNO IN FUTURO. LE COSE BRUTTE SONO STATE QUANDO HO PRESO UNA NOTA, QUANDO HO LITIGATO CON QUALCHE AMICO MA, SOPRATTUTTO, QUANDO QUALCUNO DI LORO è ANDATO VIA.
IN QUESTO PERIODO MI SONO FATTO MOLTI AMICI E SPERO CHE LA NOSTRA AMICIZIA CONTINUI PER SEMPRE. I MIEI AMICI SONO ALLEGRI E SPIRITOSI, QUALCUNO E’ UN PO’ AGITATO MA SONO SEMPRE MOLTO SIMPATICI . RICORDANDO TUTTI GLI ANNI PASSATI HO REALIZZATO DI AVER PASSATO QUESTO TEMPO CON PIACERE , INSIEME ALLE MAESTRE LE QUALI CON PAZIENZA E AMORE MI HANNO INSEGNATO TUTTO QUELLO CHE SO PER AFFRONTARE IL MIO FUTURO. SPERO CHE GLI ANNI FUTURI SIANO PER ME SERENI E CHE POSSA APPRENDERE TUTTO CIO’ CHE MI POTRA’ SERVIRE NELLA VITA . QUANDO ANDRO’ ALLE MEDIE LASCERO’ LE MIE MAESTRE MA MI PORTERO DIETRO I RICORDI VISSUTI ALLE ELEMENTARI.

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by Ginevra

In questi cinque anni si può dire che mi sono trovata molto bene, sia con i compagni sia con le maestre ma non è certo questo quello che voglio raccontare adesso.

Nella mia scuola non ci sono molti bambini, poco più di settanta, nella mia classe siamo solamente in dieci, devo ammettere che essendo così pochi è molto più semplice andare d’accordo.

Mi chiamo Ginevra vivo a Maresca ed ho undici anni e frequento la 5° elementare alla scuola primaria”Anna Frank”, non riesco a stare zitta un secondo ma ho promesso alle maestre che migliorerò il mio record.

I miei compagni sono molto simpatici ma quando non riusciamo andare d’accordo litighiamo e dopo cinque minuti facciamo pace,

Arianna: vive a Gavinana (come quasi tutti gli altri ), è molto allegra ed esuberante ed ogni volta che qualcuno di noi è triste riesce a tirarlo su di morale.
Niccolò è così paziente che si lascia fare persino le trecce da noi femmine ma è un ottimo amico ed è raro litigarci.
Lorenzo è sempre di buon umore ed è difficile vederlo imbronciato
Brando, se ci penso rido ancora! Mentre facciamo lezione fa un sacco di battute e, nel bel mezzo del silenzio, scoppia una risata fragorosa.
Gabriele : faccino da angelo, occhi azzurri, capelli biondi ma quando ci si mette diventa una vera peste.
Stefania: è sempre zitta, un po’ timida ma quando è a casa è difficile fermarla, poi ci sono Marco, Edoardo e Morgan.

Noi siamo stati fortunati ad avere insegnanti così brave e pazienti,sempre pronte ad ascoltarci ed aiutarci.

Sono molto diverse tra loro ma hanno tutte qualcosa di speciale ed è per questo che mi mancheranno quando andrò alle medie.
Per me non ce non ce n’è una preferita ma se proprio devo scegliere scelgo la Paola perchè insegna italiano che è la mia materia preferita.

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Una volta mi è successo che… il racconto in prima persona

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“I castelli”, disegni della classe seconda

Dalla classe quarta

La mia cicatrice


Sei anni fa, avevo un tavolino dove io tenevo tutte le mie cose.
Era mattina e mamma stava preparando la colazione, per alzarmi dalla seggiolina, sono andata all’indietro e invece di rimanere in piedi sono caduta picchiando la testa.
Mi ha fatto molto male ed ho avuto molta paura.
Il punto preciso dove ho picchiato è un po’ più in giù della sopracciglia destra.
Mamma pensava che non fosse stato nulla, ma quando ha visto la quantità eccessiva di sangue sul pavimento e sulla faccia ha chiamato papà, che stava dormendo.
Papà mi ha attaccato alcuni cerottini per unire la pelle.
Subito dopo siamo andati al pronto soccorso e, per fortuna, non mi hanno messo i punti.
Ogni settimana mi dovevano cambiare i cerotti, faceva molto, ma molto male.
Ora mi è rimasta la cicatrice.

Anna Di Pace

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“MICINA!”

Una domenica di maggio faceva molto caldo e allora andai in giardino.

Lì vidi una gatta, provai a chiamarla: “Micina” ma non si girò.  Il giorno dopo andai a cercarla e questa volta si fece toccare. I miei genitori si accorsero che stavo accarezzando la gattina e mi brontolarono perché non volevano che avvicinassi animali sconosciuti poiché potevano avere delle malattie.

Il giorno successivo vidi la mia vicina di casa che la stava coccolando; io chiamai: “Micina, micina!” e lei disse: “non è una femmina, è un maschio!”.

I miei genitori capirono che, io e il gattino, eravamo diventati molto amici e decisero di farmelo tenere, ma prima volevano fargli un controllo dal veterinario. Per farlo entrare nella gabbia fu molto complicato perché il gattino era spaventato ed aveva una faccia sorpresa, perché non capiva cosa stesse succedendo.

Quando arrivammo dal veterinario ci chiese come si chiamava e quindi fummo costretti a dargli subito un nome. Siccome l’avevamo trovato di maggio decidemmo di chiamarlo col nome del mese e del calciatore Maggio che piaceva molto al mio babbo.

La veterinaria ci rassicurò che non aveva niente che potesse essere attaccato a noi, aveva solo un piccolo problema all’orecchio che poteva essere curato con delle gocce.

Tornammo indietro felici e sistemammo Maggio sul terrazzo della vicina di casa, mentre lui solitamente dormiva nel buco di un albero vicino al fiume.

Tutti i giorni gli davamo o i croccantini o le scatolette ed io giocavo con lui a lungo.

Maggio ha gli occhi verdi, è cicciottello, perché tutto il vicinato gli dà del cibo; ha il pelo molto folto che in primavera perde per mettere il pelo estivo che poi arricchisce di nuovo a settembre. E’ un po’ tigrato e un po’ bianco/crema. E’ molto vivace, gioco con lui attaccando una pallina a un filo, trascinandola per tutto il giardino; lui si diverte cercando di prenderla.

         Linda

 

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Rally di San Marino

Un anno fa, il giorno 11 ottobre con babbo, il suo amico Paolo e suo figlio Massimo siamo andati al rally di San Marino per la seconda volta.

Noi, a questo rally, andiamo con loro.

Dopo tanti giorni avevamo deciso di non andare.

Io non ero contento perché al rally di San Marino si ritrovavano i “big” del rallysmo mondiale come Miki (Massimo) Biasion, Didier Auriol e tanti altri.

Il giorno prima di questo evento, babbo, tornato da lavoro, mi disse:<< Domani si va al rally!>>.

Io non stavo più nella pelle: ero contentissimo!

La mattina ci svegliammo molto presto, (prima dell’ alba) facemmo un viaggio di qualche ora e poi arrivammo.

Andammo subito al parco assistenza dove le macchine facevano il cambio delle gomme ecc.

Intorno a un tavolino c’era il pluricampione del mondo Miki Biasion che mi fece un autografo.

Vicino c’era il suo Monster Trak con cui aveva partecipato alla Dakar.

Le ruote erano alte quanto me!

Era enorme.

Mi fecero degli autografi Federico Ormezzano, Franco Cunico, Harry Toivonen, Fabrizia Pons, Harald Demuth, Carlos Sainz e Luis Moya.

Io ero felicissimo.

Poi siamo andati ad assistere ad una prova chiamata “The Legend”.

Le prime auto che passarono fecero grande spettacolo: le curve le prendevano tutte di traverso.

Un commissario di gara ci fece andar via da dove eravamo anche se ci eravamo stati tanto tempo senza che nessuno ci avesse detto niente.

Paolo si arrabbiò così tanto che lo mandò in un “postaccio” ( ma non posso dire quale ).

Alla fine ero molto stanco ma molto contento di aver vissuto un bella esperienza.

Tommy

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Dai nostri diari personali

18 aprile 2014

Caro diario,
oggi ti racconto che cosa mi è successo.

Mentre stavo camminando per la strada ho trovato un portafoglio, l’ho aperto e ci ho trovato delle lire ed ho pensato di essere diventato ricco!!!
Ho chiamato mia mamma e le ho detto:
“Ho trovato un portafoglio con le lire!”.  Mi ha risposto:
“Non ci posso credere” è io le ho risposto: “Ci devi
credere mamma” e nuovamente la mamma mi dice:” Ma le lire non ci sono più!!!” e io ho 
replicato: “Ci sono 200 lire, 500 lire…”.
Dopo essere tornato a casa l’ho fatto
vedere ai miei genitori, così abbiamo deciso di portarlo ai carabinieri perché dentro c’erano anche dei documenti.
Chissà di chi era questo strano portafoglio con dentro le lire!!!

Alessandro

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Un gioco insolito tratto dal mio diario

                                                                                        19 giugno 2012

Caro diario…    

oggi ho passato una bellissima giornata dai miei nonni a San Marcello.

Stamattina mi ha telefonato la mia zia Alberta che mi ha chiesto se volevo passare il pomeriggio con lei e con i miei nonni.

Io ho accettato e così verso le 15.00 sono arrivato a casa loro; con la zia abbiamo giocato a racchettoni, con le bocce e infine a pallone mentre la mia nonna ci guardava seduta in giardino.

All’ ora di merenda è arrivato Simone un mio amico, io sono stato contentissimo.

Con lui abbiamo giocato a vari giochi e ci siamo divertiti molto.

Ma la sorpresa non è finita qui: sono arrivati anche altri due bambini, Giancarlo e Franco, erano dalla loro nonna che abita lì vicino.

Con loro abbiamo giocato agli stessi giochi perché dai miei nonni non ho tanti giocattoli.

Poi a me è venuta l’ idea di vendere le ciliegie agli automobilisti.

A tutti è parsa una buona pensata, così abbiamo iniziato a preparare la bancarella.

Qualcuno di noi ha raccolto le ciliegie più mature, altri le hanno insacchettate e tutti insieme le abbiamo vendute.

Pur non essendo una strada molto trafficata qualcosa siamo riusciti a vendere.

Dopo qualche ora è arrivato il mio babbo, così abbiamo dovuto chiudere “ bottega” perché   si era fatto tardi.

Così ci siamo divisi il ricavato e io, a malincuore, sono tornato a casa.

E’ stata una giornata molto bella, ci siamo divertiti tanto pur facendo un gioco semplice che ha coinvolto tutti.   

                                                                        Tommaso       

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18 aprile 2014

Caro diario, oggi sono stata da una mia amica.
Abbiamo giocato a fare la capriole, le ruote e altre cose simili.
Come io non riuscivo a fare una acrobazia lei mi chiamava pionza, (non so neanche cosa vuol dire comunque penso che sia una cosa brutta).
Provando e riprovando alla fine mi è riuscito e le ho detto:
“Ora chi è pionza?”
La mia amica mi ha risposto dicendo:
“Che antipatica, stavo solo scherzando!!!”.
C’ero rimasta male e per questo mi sono inventata una scusa andando via.
Appena sono arrivata a casa mi sono stesa nel letto e sono caduta nel mondo dei sogni.

Anna

Caro diario, ti voglio raccontare una cosa che è successa a scuola. Un giorno la maestra Daila ci ha detto di portare qualcosa di buono per fare merenda: una cosa genuina, saporita e FATTA DA NOI, insieme ai nostri genitori. A me è venuto in mente subito di portare il pane fatto dal MIO BABBO, cotto nel forno a legna. Quando sono tornato casa, il babbo era contento ma un po‘ preoccupato, perchè il nostro forno è in giardino, era freddo e quindi è più difficile che il pane lieviti e sia cotto bene.

La domenica il babbo si è messo al lavoro, il pane è venuto un po‘ meno buono delle altre volte. Lunedì l’ho portato a scuola, Tommaso aveva portato il formaggio fatto dal suo nonno Vasco, Francesco quello fatto dal suo babbo e Ginevra il pane di zucca fatto dalla sua mamma. Abbiamo messo tutto su tavolo con la tovaglia, e si è fatto la foto. Dopo abbiamo mangiato, ho mangiato anche il formaggio. Abbiamo portato a casa quello che è avanzato.

Mi è piaciuto fare merenda così, perché si è fatto meno lezione e abbiamo avuto il tempo di preparare la roba.

Francesco F

Il giorno del mio compleanno

Caro diario,

ti racconto del 29/06/2013 ovvero il giorno del mio compleanno.
Lo festeggiai alle 10:30 del mattino a villa Egerton (il luogo dove facciamo catechismo) e avevo invitato tante amiche e tanti amici.
Arrivati tutti gli invitati ci avviammo là con la mia mamma, il mio babbo, la mia nonna e il mio nonno.
All’ inizio giocammo a diversi giochi come: lupo mangia ghiaccio, nascondino, acchiappino e molti altri.
Dopo entrammo dentro e iniziammo a pranzare con tante cose
deliziose.
Poi arrivò il momento di mangiare la torta col cioccolato che aveva preparato la mia nonna.
Dopo aprii i regali e tutti mi avevano regalato molte cose carine.
Purtoppo dopo litigai con la mia amica Martina perchè faceva la presuntuosa così le dissi che si rendeva solo ridicola così non ci parlammo per un paio di minuti.
Dopo però ci siamo rese conto che stavamo litigando per una sciocchezza perciò ci siamo chieste scusa.
É stata una giornata bellissima e lo spero anche per i miei amici.

Alice

 

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Diario di viaggio, a Bellaria il 1 gennaio 2014

Eravamo arrivati già da un giorno con la mia famiglia e con quella di
Linda. Noi dicemmo: “Andiamo a visitare i presepi!”. Abbiamo
preso una sola macchina perché la macchina di mio padre ha sette
posti. Per prima cosa abbiamo visitato i presepi nelle botti, erano
molto belli!

Erano fatti con botti di diverse dimensioni, alcune erano
molto grandi, tutte illuminate dentro.

I presepi al loro interno erano fatti al moderno e all’antico, cioè: uno, per esempio, era fatto
con le televisioni, prima con quella antica, dopo con il televisore un pochino più moderno e infine con uno superfino come quelli di ora. Poi c’erano altre botti…

Saliti di nuovo in macchina, siamo andati al
presepe di sabbia.

Non era un presepe piccolo, forse arrivava oltre i
due metri, si vedeva bene come era modellato, era bellissimo!
C’era un asino stupendo e non era tutto dritto, faceva
l’angolo. Per finire siamo andati a visitare quelli sulle barche,
praticamente sono fatti con delle sagome di cartone a grandezza
naturale, messe sulle barche.

Dopo siamo tornati a casa, Linda ha
fatto le valigie e poi è partita, noi saremmo rimasti lì ancora per
due giorni. Mi sono divertita molto!
Ilenia

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20.04.2014

IL GIORNO DI PASQUA

            Caro diario,

ancora ricordo il giorno meraviglioso di Pasqua, soprattutto quando ho aperto tantissime uova colorate.

Il solo pensiero di mangiare così tanto cioccolato mi metteva ansia, perché non voglio diventare cicciottella.

La mattina di Pasqua insieme alla mia famiglia abbiamo fatto una colazione salata ed abbondante a base di torte con cioccolato al riso, buccellato, biscotti ed infine una torta al formaggio, bontà pasquale perugina.

Poi a pranzo abbiamo mangiato per primo lasagne e cannelloni, per secondo agnello fritto con limone, come contorno patatine fritte e come dessert tante uova di cioccolato.

Nel pomeriggio sono andata a casa della mia amica Ginevra ed abbiamo giocato a nascondino ed a naschiappino, insomma ci siamo divertite un mondo.

Baci Ginevra.

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Vedere il mondo con il cuore? Descrizioni soggettive e oggettive

Da diversi anni la nostra scuola aiuta i bambini a comprendere l’importanza che ha per tutti l’ambiente  partendo dal territorio in cui vivono, ampliando poi gradualmente le loro conoscenze e il rispetto verso i vari e diversi ambienti che li circondano. Li facciamo discutere e riflettere sull’importanza e il rispetto dell’ambiente come cittadini di una piccola comunità, che fa parte di una bella regione, di un’importante Nazione, della Comunità Europea ed infine del mondo.

Una delle attività che li diverte e appassiona maggiormente è quella della coltivazione di fiori ed ortaggi, che iniziamo in classe, poi trasferiamo in serra (dove collaboriamo con i “nonni” che vivono nella casa famiglia “San Gregorio Magno” adiacente alla scuola) ed infine portiamo negli orti di casa per raccogliere i frutti in estate.

Lavori di gruppo

Scienze: piante dell’orto

Quest’anno abbiamo piantato dei semi di fagiolo, nasturzio, basilico e pomodoro per vedere come crescono e di sviluppano. Ogni lunedì facciamo una breve descrizione su come e quanto sono cresciute.

10 febbraio

Abbiamo messo della terra in otto vasini piantandoci dentro semi di pomodori, nasturzio, fagioli e basilico. Abbiamo messo alcuni altri semi anche su del cotone umido.

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17 febbraio

La nostra maestra di scienze (Paola) ha tirato fuori da un vasino un seme di fagiolo che aveva sviluppato una piccola radice.

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24 febbraio

Si sono sviluppati i primi due fagioli. Anche i pomodori sono cresciuti. Il basilico è ancora molto piccolo.

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3 marzo

Il primo fagiolo è diventato alto 20 cm, i cotiledoni sono secchi, le foglie sono lunghe 7 cm.

I pomodori sono alti più o meno 5 cm e sono trenta piantine che poi verranno trapiantate.

Di basilico sono cresciute più di 20 piantine.

I fagioli appoggiati sul cotone non hanno avuto la stessa crescita.

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Un’esperienza particolare e divertente!

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Quest’anno ci siamo divertiti molto a curare e far crescere delle piantine di fagiolo, di nasturzio, di basilico e pomodoro.

Il 10 febbraio abbiamo seminato. Dopo due settimane sono nate le prime piantine di fagiolo, che felicità!

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Passata una settimana sono spuntati anche il basilico e i pomodori. Paola, la nostra maestra, ci ha detto che quando i pomodori saranno cresciuti li trapianteremo, che operazione delicata sarà!

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Abbiamo messo anche altri fagioli nel cotone, ma non sono nati! Uffa!

AleTomFraP

Ed a metà aprile iniziano i trapianti nella serra fredda

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Si può descrivere ciò che si vede in tanti modi, si può fare una descrizione scientifica, più “fredda” oppure utilizzare i cinque sensi ed il cuore, l’emozione,… ecco alcuni esempi

Zaino Trolley

E’ un trolley con due ruote e ha sei cerniere. E’ blu, giallo e rosa con un manico grigio che si alza con un pulsante; ha anche un altro manico colorato per tirarlo su. Poi ha due bretelle per portarlo in spalla.  Le bretelle possono essere anche tolte, in questo caso si infilano dentro una delle quattro tasche. I colori sono messi in modi diversi ed hanno varie forme. Può contenere tanti libri e quaderni, è una buona cartella. La sua marca è Invicta.

Che bello zaino!

Come è bello questo zaino! Ha tanti di quei colori che per contarli ci vuole una giornata intera! E’ una bellezza! E’ grandissimo ed è pure un trolley! Si possono levare anche le bretelle, davvero utile!  Dentro è molto grande ed ha quattro comode tasche. Ha un manico robusto per tirarlo su. Non si può immaginare quanti libri può contenere. Ah già, al buio un pò si illumina! Che meraviglia! Può andare sui sassi e rimane pulitissimo. E’ dell’Invicta, che stupenda marca!

MadLinIle

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L’astuccio di “Hello Spank”

L’astuccio è verde e lilla. Ha decorazioni a cuore viola e, accanto, c’è una figura che rappresenta il personaggio (Hello Spank).

All’interno troviamo una gomma, un temperino, un lapis, cinque penne fra cui quattro non cancelline e una cancellina, un paio di forbici, una colla, un righello ed un bianchetto.

Nella tasca centrale e nell’ultima tasca ci sono le matite di tutti i colori: bianco, giallo limone, giallo, giallo scuro, pesca, arancio medio, arancione, rosso, rosso carminio, rosa carne, rosa, magenta, porpora, violetto, blu oltremare, blu avio, turchese, blu c colbalto, celeste, acqua marina, bistro, verde salvia, verde cinabro, verde, verde smeraldo, verde selva, ocra gialla, terra di siena naturale, rosso geraneo, palissandro, rosso inglese, marrone, terra d’ombra, grigio caldo, grigio freddo e nero. In ogni tasca ci sono le figurine di Spank.

Il meraviglioso astuccio di “Hello Spank”

L’ astuccio di Hello Spank è verde e lilla. Bello!!! Meraviglioso!!! Lo porterò sempre a scuola con me! Al suo interno c’è tutto il necessario per lavorare bene, è una sicurezza! E’ colorato, allegro, affascinante e stupendo. Ha 36 matite, ogni oggetto è decorato con cura. Le matite sono di tantissimi colori, caldi e freddi. Colori più belli di così non esistono sulla terra!

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GinCla

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ADPSAMFF

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Dalla finestra

Dalla finestra, in primo piano, vediamo un giardino pieno di alberi spogli, con degli uccellini che volano, che circondano i giochi dei bambini.

In secondo piano,  vediamo un palazzo bianco con le persiane verdi e il tetto con le tegole rosse.

Ancora dietro possiamo osservare delle montagne piene di alberi senza foglie e abeti coperti con un velo sottile di neve.

Guardando in alto, sullo sfondo, osservia il cielo in parte azzurro e a tratti coperto da nuvole con il sole che splende a momenti.

Dalla finestra

E’ bello affacciarsi dalla finestra e vedere dei robusti alberi dal tronco marrone e spogli che ben presto, d’estate, si riempiranno di bellissime foglie verdi che ci terranno freschi mentre ci divertiremo allegramente con i giochi del giardino.

Sullo sfondo vediamo il bosco. Immaginiamo come potrebbe essere bello camminarci , circondati da alberi verdi e funghi di diversi colori, velenosi e no.

Più in alto, davanti agli occhi, vediamo le nostre stupende montagne ricoperte da un velo soffice soffice di neve.

Spostando lo sguardo più in alto siamo attratti da un meraviglioso cielo azzurro, attraversato da morbide nuvole bianche, dove svolazzano e cantano allegramente  tanti uccellini.

AurGemAli

Incubi e Paure, Parliamone! – Zittelleggi 11

Parlarne fa bene…

Tutti abbiamo delle paure che per timidezza o vergogna, pensando di essere gli unici ad averle, teniamo nascoste ma …parlarne aiuta… Allora scopriamo che tutti abbiamo dei timori, delle preoccupazioni, apprensioni, angosce che ci fanno essere inquieti senza alcun motivo reale. Aver qualche paura è normale finché ci permette di vivere ed avere rapporti regolari con gli altri ed essere sereni con noi stessi…

L’incubo

Tanto tempo fa, quando avevo cinque anni, un incubo mi tormentava.

Era un giorno di pioggia e lampi.

Mi entrò in testa un incubo mentre stavo dormendo e la pioggia era molto forte.

Entrai nel mio sogno terribile e…

….ero in casa mia, in un bel giorno pieno di sole.

Stavamo giocando tutti insieme… Quando… Il campanello suonò! Drinnnn drinnn…

Babbo andò ad aprire. Era una strega!

Noi continuavamo a giocare.

Dopo mamma, non vedendo tornare babbo, ci fece andare giù dalla nonna per andare a vedere cosa stesse accadendo.

Mamma vide babbo… Era morto!

Alle sue spalle c’era la strega, lottò con quell’essere orribile e si sacrificò per noi.

La strega soddisfatta se ne andò.

Tornammo su, io, mio fratello e la nonna… E vedemmo… Allora mi misi sul corpo dei miei genitori a piangere.

Quando faccio questo sogno mi “arrocignolo” nelle coperte.

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Il prato ghiacciato

In un prato ghiacciato c’erano delle buche dove dentro c’erano alcuni miei parenti, e c’era anche Ugo, la mia tartaruga.

Io con i miei meravigliosi pattini dovevo lottare contro un troll  per liberarli. Quell’essere aveva un dolo occhio e qualche capello.

Dentro le gigantesche e profonde buche c’era un orologio che contava i secondi, dopo un po’ di minuti scattava una leva che faceva tappare le buche e ci faceva entrare l’acqua. Le leve erano tre e io le dovevo alzare, però non feci in tempo… Me ne rimase una!

Perciò la buca dove era Ugo si tappò, entrò l’acqua e la tartaruga morì.

A quel punto mi svegliai.

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Un incubo coi denti!!!

Una sera, dopo mangiato non mi sentivo molto bene  perciò sono andata a letto e mi dono addormentata.

Ero molto confusa ma, pian piano, sono riuscita a vedere qualcosa.

Mi trovavo in una stanza seduta ad aspettare ma non sapevo cosa. Poi ho capito tutto sentendo i rumori che provenivano dalla stanza accanto. Ero dal dentista e, capendolo, mi venivano i brividi!

Era quasi il mio turno, mi batteva forte il cuore e, per tranquillizzarmi, mi leggevo una rivista di Violetta ma… Non riuscivo a togliermi dalla testa il dentista, chiamato da me “terrorista”!

Non riuscivo a stare ferma un secondo, mi sudavano le manie avevo una voglia pazzesca ti tornare a casa.

Ecco! In quel momento dovevo entrare nella stanza e, con coraggio, entrai. Il dentista aveva preso in mano un aggeggio, non mi ricordo bene quale.

L’aveva acceso e me lo stava per infilare in bocca… In quel momento mi svegliai e capii che era solo un incubo!

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Ho paura dei coccodrilli!

Una notte, appena addormentata, mi ritrovai in una foresta buia e tenebrosa. quella foresta, dai folti alberi, mi fece capire che ero in Amazzonia.

Pian piano, mi avvicinai ad un  lago, sentivo che mille occhi mi fissavano. Feci il minimo per evitare il disastro. Mille pipistrelli si avvicinarono a me, sparpagliati sui capelli.

Poi ancor più vicino al lago vidi occhi lucidi, come la  luna. Lo sguardo tetro e misterioso, insieme con un lieve fruscio d’acqua, mi spaventò!

Capii che dovevo risolvere il mistero!

Improvvisamente delle spine mi arrivarono contro. Una coda enorme fu scaraventata sopra di me. Io, con una mossa agile, riuscii a fuggire.

Solo a quel punto che chi mi attaccava era un coccodrillo!

Di colpo mi svegliai e dissi tra me e me: “Wow, un sogno, anzi un incubo, così non l’avevo mai fatto!”

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Un incubo terribile

L’altra notte ho sognato una cosa che non crederete mai: ho sognato di cascare da cavallo!

Da sempre amo i cavalli ma ho avuto anche SEMPRE paura di cascare… non è una cosa piacevole e lo dico perché lo so. Per questo motivo quando si imbizzarriscono con me sopra io mi reggo così forte che, a volte, rimango in aria, allora lascio le redini.

Ora vi racconto com’è andata. Un giorno, avevo circa tre/quattro anni, montai una cavallina quasi pony di nome Stella. Il proprietario si chiamava Marco e mi teneva alla corda. Dopo un po’  levò la corda e cominciai a comandarla io, quindi dovevo stare molto attenta. All’improvviso Stella sentì un rumore fortissimo, si imbizzarrì ed io caddi a terra.  Stella iniziò a vorrete per tutto il campo, mia mamma mi prese, pagò la lezione, tornammo a casa e non tornai a cavallo per ben un anno!

Quando volevo riprovarci, Marco ci fregò perché ci dette l’appuntamento per le tre del giorno dopo e poi non c’era. Allora girammo a lungo alla ricerca di una nuova scuderia.

 Ne trovammo una e ricominciai a cavalcare.

Ecco la mia storia.

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L’incubo

Una notte sognai di avere una casa piena di ragni, tarantole, scorpioni, api e vespe!

C’erano bestiacce ovunque, ragni sulle finestre, api e vespe a attaccate al soffitto dal quale si staccavano e ronzavano sulla mia testa. Le tarantole e gli scorpioni si muovevano a coda ritta sul pavimento. Io ho sempre avuto paura di questi animali e quindi cominciai a urlare:”Aiuto, aiuto!”.

Babbo e mamma arrivarono e mi chiesero cosa fosse successo. Gli spiegai tutto e così, per tranquillizzarmi, mi portarono a dormire con loro.

 

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Un sogno bruttissimo

Quella sera non avevo cenato perchè mi facevano male la testa, la pancia e avevo anche la febbre a 38.9. Andai a dormire verso le nove di sera. Mi addormentai e iniziai a fare un sogno bruttissimo.

C’erano i miei cugini che erano in mezzo a dei serpenti velenosi che li stavano per mangiare. Poi attivò un signore che li voleva salvare ma non ce la fece e mangiarono anche lui. Io iniziai ad avere tantissima paura e gridai nel sonno ma nesuno mi sentì. Dormivo e tremavo dalla paura! Così mi svegliai per andare a dire alla mamma che mi sentivo molto male e che ero terrorizzata dal sogno. ma non ce la feci e mi riaddormentai. Così l’incubo continuò. Sognai che i serpenti avevano mangiato i iei cugini e mi misi a piangere… e piangevo davvero! Infatti mia sorella mi sentì, mi svegliò e mi chiese cosa avessi.

Così iniziai a raccontare il mio incubo peggiore.

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Un assassino

Una notte ho sognato che un assassino stava tentando di uccidere un mio cugino

Allora io tentai di salvarlo avvicinandomi da dietro e dandogli tanti calci.

L’assassino si girò e mi inseguì in casa. Allora io andai in cucina e presi un coltello.

Il mostro cercò di prendermi ma io mi divincolai e riuscii ad ucciderlo.

Dopo un po’ arrivò un lupo cho lo sbranò e dell’assassino non rimase niente.

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