ALLE PRESE CON LA… “RELAZIONE”! – V°
7 MAGGIO 2015
Scegli un argomento di storia, geografia o scienze che ti è particolarmente piaciuto quest’anno cerca di approfondirlo e preparati per parlarne con tuoi compagni. Cerca di seguire le indicazioni che abbiamo visto insieme. Buon lavoro!
(CONSEGNA IL 25 MAGGIO 2015)
Paola e Daila
E adesso tutti a leggere i lavori dei compagni!
Le letture sono in corso… in classe discussione e commenti.
1
Vivere nell’Antica Grecia
Le abitazioni
Le abitazioni dei ricchi mercanti e degli aristocratici erano con due o tre piani e un grande cortile. Il tetto era fatto di tegole e il pavimento con lastre di pietra oppure con tappeti e stuoie. Le casa delle persone comuni erano povere, con due o tre stanze al pianterreno. Erano costruite in mattoni o in legno essiccati al sole. Il tetto era di paglia impastato con argilla e i pavimenti di terra battuta.
L’abbigliamento
Le donne avevano addosso una tunica di lino bianco, chiamata chitone, e si avvolgevano con una mantellina di lana, detta peplo. Gli uomini invece sopra la tunica indossavano un mantello corto chiamato clamide. Le calzature erano comunemente sandali stringati. Invece chi faceva lunghi viaggi indossava stivali di pelle.
L’alimentazione
Tutti i greci mangiavano pane d’orzo, purè di fave e di lenticchie,cipolle,aglio,olive crude e molto formaggio. Molto usato era l’olio d’oliva che serviva per cucinare,ma anche per alimentare le lampade e per la cura del corpo. Alcune volte ad Atene venivano organizzati sontuosi banchetti tra famiglie benestanti. Nella prima parte del banchetto si svolgeva la cena durante la quale si mangiavano carne,crostacei,pesci,insalate,frutta e dolci. Nella seconda parte,il simposio,si bevevano vini di ogni provenienza,dopo aver brindato a Dióniso,dio del vino. Il banchetto era accompagnato con musiche,danze e canti.Le donne Le donne erano considerate inferiori agli uomini. La loro vita si svolgeva in casa paterna o del marito. Intorno i quindici anni le ragazze venivano date in moglie a uomini di soliti molto più vecchi di loro. A esse spettava il compito di prendersi cura dalla casa e dei figli e di occuparsi della tessitura in una parte della casa riservava solo a loro,chiamata ginecèo. Potevano uscire solo per far visita ad altre donne o per partecipare ai riti religiosi. A Sparta le donne benestanti erano più libere non vivevano nel ginecèo e non si occupavano dei lavori domestici,perché venivano svolti dalle schiave;inoltre,al pari degli uomini,praticavano attività fisica fin da piccole,perché si pensava che le donne forti avrebbero generato figli sani e robusti.
I bambini
Quando nasceva un bambino maschio si annunciava con una ghirlanda di foglie di ulivo sulla porta di casa, invece quando nasceva una bambina si annunciava con una ghirlanda di lana. I bambini avevano tutti i giocattoli diversi per lo più che costruivano da soli: trottole,bambole snodabili,carretti da trainare. All’ aperto giocavano a moscacieca e a nascondino,con il cerchio,con la palla e con i sassolini. Anche le statuine di terracotta erano un gioco molto amato: statuine di cavalieri,dipinte con colori vivaci,sono state ritrovate dagli archeologi in alcune sepolture di bambini.
La scuola
In Grecia non c’erano scuole pubbliche. I maschi frequentavano i maestri privati,che insegnavano loro matematica,storia,poesia,danza e musica. Le bambine invece non frequentavano la scuola,ma imparavano dalle donne della famiglia a pulire la casa,a filare,a tessere e ad accudire i più piccoli. Solo le figlie dei ricchi potevano permettersi di studiare,ma senza andare a scuola: le famiglie facevano venire i maestri nella loro casa.
Aurora
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La forza di gravità
Fu Galileo Galilei a scoprire che se si lasciano cadere due oggetti dalla stessa altezza nel vuoto (dove non c’è gravità)anche se con il peso diverso arrivano perfettamente insieme. Nell’ esperienza comune una piuma e una palla di piombo cadono a velocità diverse,a causa della resistenza dell’aria,ma nel vuoto cambia tutto!
La camera a vuoto dello Space Power Facility è un’ enorme “scatola” dal diametro di 30,5 m e alta 37,2m. Questa camera è in grado di perdere tutta la sua gravità.Nello studio hanno fatto l’ esperimento con una palla di piombo e delle piume:
Hanno portato alla stessa altezza i due oggetti e li hanno fatti cadere lì si poteva vedere che le piume ci hanno messo quasi il triplo tempo della palla di piombo, quando invece lo hanno fatto senza gravità sono arrivati perfettamente assieme e poi ovviamente per la teoria di chi non è scienziato hanno poi galleggiato verso l’alto.
La forza di gravità in realtà l’ha scoperta Newton. Quando era sotto un melo a studiare, all’improvviso gli cadde una mela in testa e gli venne la curiosità del perchè gli fosse cascata in testa e non fosse andata in su o da qualche altra parte. Così capì che gli oggetti cascano verticalmente grazie alla forza di gravità.
Cos’è la forza di gravità?
La forza di gravità è una forza di attrazione tra due corpi che è proporzionale al quadrato della distanza tra i centri di massa. (WOWWWW!!! 😉 )
Samantha
5
La parte corpuscolata del sangue
La parte corpuscolata del sangue è composta da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, tutte prodotte dal midollo osseo.
Ognuna di queste cellule ha caratteristiche e funzioni diverse.
Globuli rossi:
Sono le cellule più numerose del sangue.
Vengono chiamati anche eritrociti. Dal greco eritros = rosso, citos = cellula. Perciò cellula rossa.
Nell’uomo e in tutti i mammiferi, i globuli rossi maturi non hanno il nucleo e hanno la forma di una lente biconcava, cioè una lente con una fossa per lato.
I globuli rossi contengono l’emoglobina, una proteina che trasporta ossigeno e anidride carbonica.
Nei polmoni avviene lo scambio tra l’ossigeno e l’anidride carbonica che si era legata insieme all’emoglobina nel sangue venoso, il sangue ‘‘di scarto’’: l’anidride carbonica viene eliminata nell’ aria, in modo tale che non si accumoli nel sangue. Parte dell’ anidride carbonica circola insieme al plasma, un liquido formato per circa il 90% da acqua e circa 10% da proteine e sali minerali.
Nei globuli rossi dei mammiferi la mancanza del nucleo lascia più spazio all’emoglobina.
Queste caratteristiche rendono migliore la circolazione dell’ossigeno da parte di queste cellule. I globuli rossi sono incapaci di movimenti attivi ma sono elastici e deformabili, in modo da poter viaggiare anche nei vasi sanguigni più piccoli.
Vivono per poco più di tre mesi, dopodiché vengono catturati da cellule della milza e del fegato, dove vengono eliminati da altre cellule specializzate del sistema immunitario.
I globuli rossi si distinguono per la presenza o l’assenza sulla loro membrana cellulare di particolari proteine (gli antigeni), che danno a loro una specifica caratteristica e permettono di dividere il sangue in gruppi sanguigni tipici per ogni individuo e trasmessi ereditariamente.
Con il microscopio elettronico, si è visto che i globuli rossi possono assumere forme molto diverse: normali (discociti), a bacca, a riccio o spinosi, dentellati, a fuso, a falce, a elmetto, appuntiti, indentati, poichilociti e tante altre forme.
Globuli bianchi:
Vengono chiamati anche leucociti. Dal greco leucos = bianco, citos = cellula. Perciò cellula bianca.
Nel sangue ogni 500 globuli rossi c’è un globulo bianco.
In totale sono circa 20-50 miliardi di leucociti.
Loro hanno il compito di difendere l’ organismo dalle infezioni e dagli agenti estranei.
Differentemente dai globuli rossi, i globuli bianchi, non sono tutti uguali: si distinguono in vari gruppi, sia per le dimensioni, sia per le funzioni che svolgono.
I nomi con cui vengono distinti i globuli bianchi sono: linfociti, monociti, granulociti.
A parte i linfotici, che vengono prodotti dalle ghiandole linfatiche, le altre specie di globuli bianchi vengono prodotti, come i globuli rossi e le piastrine, dal midollo osseo.
La loro vita dura circa dieci giorni.
I globuli bianchi più importanti sono i granulociti che hanno la funzione di opporsi agli agenti estranei infettivi come batteri o altri corpi.
I granulociti non hanno una forma definita che può cambiare a seconda della situazione in cui si trovano.
Hanno un movimento ‘‘ameboide’’ cioè un movimento irregolare e strisciante, estendendosi in base allo spazio che trova.
Hanno anche la possibilità di attraversare la parete del vaso sanguigno per aggredire l’ ‘‘intruso’’ nei tessuti. Riescono a distruggere un corpo estraneo inglobandolo e poi digerendolo.
I globuli bianchi, come i globuli rossi, prima di entrare in un vaso sanguigno devono maturare. Entrando senza essere maturati possono essere causa di malattie.
Piastrine:
Le piastrine sono corpiccioli molto più piccoli dei globuli bianchi e rossi.
Ogni 10 globuli rossi c’è una piastrina.
Vivono all’ incirca per 3-10 giorni
Hanno lo scopo di arrestare le emorragie. Si aggregano tra loro formando una fitta rete (coagulo)
Possiedono anche due proprietà: l’ agglutinazione (tendono ad agglomerarsi tra di loro) e l’ adesività (tendono ad aderire alla parete interna vasale).
Tali proprietà entrano in azione quando avviene una lesione e le piastrine si oppongono all’ emorragia.
Sia l’aumento del loro numero sia la diminuzione possono essere causa di malattie. L’aumento può portare ad una eccessiva coagulabilità del sangue con formazione di trombi (coaguli circolanti). La diminuzione può portare ad una difficoltosa coagulazione con frequenti emorragie.
Anna
24/05/2015
6
Le fonti di energia
Oggi, la maggior parte degli oggetti che utilizziamo è azionata da elettricità, una forma di energia che ci permette di vivere; forno, lampade, computer, frigoriferi… sono alimentati dall’elettricità. Con il passare del tempo, questa, si è rivelata, sempre più utile ed indispensabile per la nostra vita. Esistono per questo vere e proprie “fabbriche di energia” chiamate centrali elettriche e ce ne sono di vari tipi ,che, in modi diversi, producono energia.
Due tipi di fonti
L’energia è prodotta con materie diverse: sono divise in fonti rinnovabili, che non si esauriscono (acqua, vento, luce solare… ) e fonti non rinnovabili che, con il passare del tempo finiranno ( petrolio, Metano, carbone….). Oggi si stanno riscoprendo modi per produrre elettricità con fonti alternative ai combustibili fossili.
Centrale termoelettrica
La centrale termoelettrica produce energia sfruttando il calore della combustione di carbone, legna, gasolio, gas Metano o petrolio. Con il calore ricavato, l’acqua è portata ad ebollizione e trasformata in vapore che a sua volta farà muovere le turbine. Per questo, le centrali termoelettriche, sono situate vicino a corsi d’acqua o a bacini artificiali. Dopo l’utilizzo, il vapore viene ritrasformato allo stato liquido e restituito alla natura. Queste centrali producono molta energia, infatti il 63% dell’energia è prodotta da centrali termoelettriche, ma rilasciano in atmosfera fumi inquinanti che, prima di essere espulsi in aria, sono filtrati per eliminare le sostanze nocive alla salute. Questo tipo di centrale, (anche se in poche unità) è presente sulla Montagna Pistoiese.
Centrale nucleare
La centrale nucleare produce energia dalla fissione nucleare, cioè, la rottura degli atomi di uranio ( un materiale radioattivo ) che, convogliati in speciali tubature entrano nell’acqua e la trasformano in vapore che muove le turbine. Il movimento delle turbine aziona il generatore che produce elettricità. Dopo l’impiego gli atomi di uranio devono essere smaltiti, perché se vengono a contatto con esseri viventi, le cellule di questi ultimi impazziscono e provocano danni gravi all’organismo che ne è venuto a contatto. Per questo le scorie radioattive sono depositate in contenitori il cui materiale può durare per secoli, e sotterrate a grandi profondità. I disastri nucleari sono stati moltissimi in tutto il mondo. I più conosciuti sono quelli di Cernobyl ( Russia ) il 26 Aprile 1986 nel quale furono evacuate famiglie anche a 30 KM di distanza dal luogo dell’accaduto e quello più recente di Fukushima in Giappone l’ 11 Marzo 2011.
Centrale geotermica a Larderello
Centrali geotermiche
Le centrali geotermiche sfruttano il vapore sotterraneo. Quando il vapore esce dal terreno viene inserito in tubi che lo portano alle turbine. Il movimento è trasmesso al generatore che produce elettricità. Dopo l’utilizzo il vapore sotterraneo è impiegato per il termalismo, per riscaldamenti urbani e per agricoltura in serra. Le centrali geotermiche sono presenti anche in Toscana a Larderello in provincia di Pisa comune di Pomarance. Il vapore che esce dalla crosta terrestre, non è altro che acqua vaporizzata dal calore della lava di un vulcano. Infatti il Monte Amiata in provincia di Grosseto, è un vulcano ormai spento, ma l’attività sotterranea è ancora attiva e riscalda l’acqua che esce a Larderello. I getti non sono sempre attivi e quindi la produzione di energia elettrica a volte si ferma. Per intensificare le “ eruzioni “ di vapore, viene inserita nel terreno acqua fredda. L’idea di creare energia della geotermia venne per la prima volta a Piero Ginori – Conti nel 1905 che costruì una centrale geotermica proprio a Larderello.
Il vapore, forza per muoversi
Il vapore non è soltanto utilizzato per la produzione di energia ma è usato anche per muoversi. I treni a vapore, infatti, si muovono grazie alla trazione del vapore. Il carbone brucia nella caldaia del mezzo e il calore prodotto vaporizza l’acqua. Il vapore entra nei cilindri e spingendo uno “stantuffo” dà movimento alle ruote attraverso la biella. Insomma, il vapore nel mondo, ha sempre avuto un ruolo, più o meno importante.
Un treno a vapore a Siena
Centrale idroelettrica
La centrale idroelettrica per produrre corrente elettrica frutta la forza di caduta dell’acqua che, muove le turbine. L’acqua dei torrenti o fiumi è incanalata in grandi tubi che la portano dalla diga (un grande invaso che blocca il corso d’acqua) fino alla centrale. La forza cinetica cioè di movimento delle turbine è trasmessa al generatore che produce energia. Le centrali idroelettriche usano l’acqua per generare elettricità e la maggior parte delle volte sono collocate in alta montagna o dove sono presenti dislivelli per creare le dighe. Sulla nostra montagna ce ne sono alcune”piccole” altre più grandi come la centrale elettrica di “La Lima” con il grandioso invaso di Tistino. Le centrali idroelettriche non emettono sostanze inquinanti o radioattive, ma hanno un grande impatto ambientale. A Longarone (Belluno), nel lontano ottobre del 1963 una grossa frana cadde nel lago del Vajont ( diga costruita sopra il paese) e un’ondata di fango e acqua si riversò su Longarone; ci furono oltre 2000 morti.
I mulini e le ferriere, energia dall’acqua
I mulini e le ferriere, fin dall’antichità hanno rappresentato gli antenati delle centrali idroelettriche perchè sfruttano lo stesso sistema; la forza dell’acqua. Grazie al movimento delle ruote, le macine giravano e producevano, la farina di castagne o di grano. Anche le ferriere sono state di grande importanza per arrivare a creare energia dall’acqua. Oggi si stanno ristrutturando per far ammirare ai visitatori l’antico splendore di una volta con i magli e altri utensili per la lavorazione del ferro. Una eredità che ci è stata lasciata dai nostri predecessori visto che la Montagna Pistoiese ne è colma. Alcuni dei tanti mulini sono collocati all’Orsigna dove vi è il “molino di Giamba” (nella foto) Le ferriere invece sono sparse per la montagna sulle rive di torrenti o ruscelli. Una ferriera e un mulino sono presenti anche a Maresca.
TOMMASO
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Le Domus
Alla metà del ottavo secolo a.C.i primi re Romani costruirono le domus. La tecnica edilizia era :i muri in argilla e il tetto in stoppe, dopo un po’ di tempo si incominciavano a costruire i muri con zoccoli in scheggioni e i tetti con le tegole. Le case signorili dei Romani avevano l’atrio per entrare e avevano il tetto aperto con in mezzo una grande vasca dove andava l’acqua piovana. Oltre all’ atrio c’era il peristiolio o hortus, un giardino circondato da portici con statue e fontane, e il triclinio che era la sala da pranzo. Le camere da letto si trovavano al primo piano. Alcuni locali sulla strada erano affittati ed erano denominati tabernae.
Le domus dei ricchi erano composte da due parti importanti :l’atrio e il peristiolio, un grande giardino porticato o con alberi da frutto e piccole piscine. Avevano il bagno che era simile a terme; in alcune case c’era pure la biblioteca e il solarium una terrazza che poteva essere anche chiusa.
Le insulae
L’aumento continuo del popolo rese necessarie le abitazioni sempre piu strette, quindi costruirono case che erano strette ma alte, le insulae. Potevano raggiungere i 5 piani ma non avevano l’acqua e neanche i servizi igienici. Erano abitazioni in affitto, le persone più povere solitamente andavano a vivere all’ ultimo piano. Non avevano più di 3 stanze a famiglia, le finestre erano piccole, non si scaldavano con i braceri e illuminavano le stanze con le lanterne. Erano costruite con materiali scadenti e legno, per questo crollavano o si incendiavano. Anche le stanze al piano terra erano affittate, a commercianti e artigiani.
Le leve
Un argomento che mi è interessato quest’anno è di scienze: le leve. Mi è piaciuto perché l’ho capito bene e mi ha fatto vedere come si usano le cose nella realtà.
Le leve sono macchine semplici cioè macchine che usano la forza muscolare per compiere un lavoro. La leva è un’asta rigida fissata a un perno fisso detto fulcro (F), in un punto si trova la resistenza (R) e nell’altro la potenza (P).
A seconda della posizione di fulcro, potenza e resistenza si hanno tre tipi di leva.
Leva di primo genere:
Es. forbici, tenaglie, pinze, remo
Leva di secondo genere:
Es. apribottiglie,schiaccianoci, carriola
Leva di terzo genere:
Es. canna da pesca, pinze per il ghiaccio o per il limone
Quando si usa una leva occorre fare in modo che la distanza tra il fulcro e la potenza sia maggiore della distanza tra il fulcro e la resistenza.
Esistono tre categorie di leve:
Leva vantaggiosa: il fulcro è più vicino alla resistenza.
Leva svantaggiosa: il fulcro è più vicino alla potenza.
Leva indifferente: il fulcro è tra la potenza e la resistenza.
Francesco F.
Il Trentino Alto Adige è una delle cinque regioni a statuto speciale. La lingua principale è il tedesco al quale segue l’italiano; ufficialmente sono riconosciute anche il ladino, il cimbro e il mocheno. Le sue province sono Bolzano e Trento.
E’ la regione più a nord dell’ Italia, è completamente montuosa e ospita circa 1.050.000 abitanti .
La regione confina a est e sud-est con il Veneto, ad ovest e sud-ovest con la Lombardia, a nord-est con i Lander austriaci Tirolo e Salisburghese, a nord-ovest con il Cantone Svizzero dei Grigioni. La regione si trova tra le alpi centrali e quelle orientali, a sud il confine è delimitato dal lago di Garda e dalle Prealpi Venete.
Nella parte nord della regione si estendono le Alpi Retiche che raggiungono la loro massima altezza nella Palla Bianca [3.738 m. s.l.m.]. In Trentino Alto Adige si erge la sezione occidentale delle Dolomiti, andando verso sud, i rilievi montuosi degradano nelle Alpi .
Il passo del Brennero è il principale valico di frontiera fra l’Italia e l’Austria. Altri valichi fra i due paesi sono il passo di Resia, il passo Stalle e il passo del Rombo. Il passo dello Stelvio fra il Trentino Alto Adige e la Lombardia è il valico automobilistico più alto d’Italia.
La valle principale della regione è la valle dell’Adige che si sviluppa da Merano a Rovereto ma passa anche da Bolzano e Trento. Molto note sono anche le valli trentine di Non, di Fassa e di Fiemme e le altoatesine val Gardena, val Pusteria, val Badia e val Venosta.
Il fiume principale è l’Adige. Il Brenta sfocia nel mar Adriatico. Il Sarca è un immissario del lago di Garda mentre il Chiese è un affluente del Po.
Il maggior bacino della regione è il lago artificiale di Resia, mentre quello naturale più grande è il lago di Caldonazzo. Importanti sono anche il lago di Molveno, di Ledro e di Idro.
Il clima del Trentino Alto Adige è continentale, alpino nelle zone di alta montagna e mediterraneo sul lago di Garda.
Nella parte meridionale vicino al lago di Garda la vegetazione è composta da querce, castagni, lecci e allori. Si coltivano vite, ulivo e limone. Nella parte nord si trovano carpini, faggi, aceri, abeti rossi, larici e betulle. Nelle valli dell’Alto Adige si coltivano alberi da frutto come le mele.
La fauna Alpina caratterizza il Trentino Alto Adige. Tra i 1.300 e i 3.000 m. si trovano i camosci, tra i 500 e gli 800 m. si trovano i caprioli. Lo stambecco già estintosi in passato, nel 1967 venne reintrodotto nel parco Nazionale dello Stelvio. Tra i 2.000 ei 3.000 m. vive la marmotta. Nelle regioni Alpine si trovano le lepri grigie ei cervi .Tra i carnivori sono stati segnalati dopo qualche anno lupi e orsi .
In questa regione si trova il parco nazionale dello Stelvio istituto nel 1935 che si estende anche in Lombardia. In Trentino Alto Adige ci sono molti altri parchi e anche delle riserve regionali.
Tra i castelli più belli di epoca medievale ci sono Castel Tirolo, Castel Roncolo e il Castello di Buonconsiglio di Trento. Nel 1974, Castel Fontana divenne il museo agricolo di Brunnenburg, che illustrò come ancora oggi, i modi di fare e le usanze dei contadini della zona. Durante l’impero Austro-Ungarico furono costruite molte fortificazioni tra cui il Forte di Fortezza, dove secondo la leggenda i Nazisti nascosero un’ingente quantità di oro che non fu mai ritrovato. Oltre a castelli e fortezze in Trentino Alto Adige ci sono molte chiese, abbazie e monasteri come, l’abbazia di Monte Maria, l’abbazia di Novacella e il monastero di Sabiona.
Nonostante il territorio totalmente montuoso, il settore agricolo è molto sviluppato. Nella frutticoltura la regione detiene il primato produttivo con il 93,3% di mele. Sviluppata in regione è anche la viticoltura. Storicamente significativo è l’allevamento, che nelle vallate alpine in passato era uno dei mezzi di sostenimento più importanti. Considerato di grande importanza è il turismo, soprattutto invernale, legato alo sviluppo delle località sciistiche della regione. Invece Merano e Lèvico terme sono legate al turismo termale. Ci sono anche molti musei come il di museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, il museo delle scienze di Trento e il museo archeologico dell’ Alto Adige.
Prodotto agroalimentare tipico della regione è lo speck; altro prodotto della regione è il vino sia bianco che rosso.
Gli sport più praticati in Trentino Alto Adige sono lo sci in inverno e l’escursionismo in estate; altri
sport praticati sono l’ockey su ghiaccio, la pallavolo, il basket e la pallamano per citarne soltanto qualcuno.
La storia del Trentino Alto Adige è stata caratterizzata dalle varie dominazioni che si sono susseguite nel tempo tra gli Austriaci e gli Italiani. La regione per molto tempo è stata parte dell’Impero Austriaco ed era chiamata sud Tirolo (Sud Tirolo), nome che è rimasto fino all’epoca attuale a seguito dell’inserimento del bilinguismo nella provincia di Bolzano. Il territorio della provincia di Bolzano è infatti abitato principalmente da genti di origine e lingua germaniche. I contrasti con gli abitanti della provincia di Trento, prevalentemente italiani, ed in generale con lo Stato Italiano, si sono attenuati soltanto dopo la firma del trattato De Gasperi – Gruber nell’ immediato dopo guerra e soprattutto dopo l’ entrata in vigore, nel 1972, del Pacchetto per l’alto Adige (tutt’ora in vigore), che prevede l’autonomia delle due provincie di Trento e Bolzano.
LINDA
L’Impero romano
12
La civilta’ romana
Dopo gli Etruschi una nuova civilta’ e’ nata nell’Italia centrale: la civilta’ romana. Nel 753 a.c alcuni villaggi sulle rive del fiume Tevere avevano deciso di unirsi e formare un’unica citta’ la quale fu chiamata Roma governata da un unico re. Con il tempo la citta’ divento’ sempre piu’ potente e i Romani con il loro esercito riuscirono a sottomettere prima tutti i popoli del Lazio e poi tutta l’Italia. Dopo la conquista dell’ Italia, i Romani diventarono ancora piu’ potenti diventarono i padroni dei commerci , erano quasi i soli a commerciare nel Mediterraneo e avevano il controllo degli altri popoli che volevano commerciare in questo mare. Hanno conquistato la Grecia, gran parte dell’ Europa e nella loro massima espansione l’Impero Romano comprendeva: – A nord una parte dell’Inghilterra – A sud tutta l’Africa Settentrionale – A ovest La Spagna e il Portogallo – A est una parte della Germania, dell’ Ungheria e della Romania – A sud-est la Mesopotamia, la Palestina e la Francia.
Notizie, notizie, notizie… Classe quinta
Adesso tocca a voi leggere e “giudicare” se gli articoli rispettano le caratteristiche dei veri articoli di giornale, se sono interessanti, corretti ed hanno ben sviluppato l’argomento trattato (5W). Mandate i voti in modo riservato come d’accordo.
Buon lavoro!
9 maggio 2015
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1
Olivia e Ondina torneranno a nuotare.
Due tartarughe marine torneranno presto in mare con trasmettitore satellitare.
Finalmente libere.
Due sfortunate tartarughe della specie Caretta, accidentalmente nei mesi scorsi, sono state catturate nelle reti a strascico di un peschereccio nelle acque del Mar Mediterraneo.
I due esemplari sono una femmina adulta di 66 cm e 33 kg chiamata Olivia, è un esemplare subadulto di 56 cm e 25 kg chiamata Ondina.
Dopo un periodo di osservazione e breve degenza nel Centro di recupero tartarughe marine di Grosseto sono state rilasciate l’11 aprile scorso presso il Lungomare di Castiglione della Pescaia (GR), grazie alla collaborazione con
l’Università di Pisa, dotate di un trasmettitore satellitare che permetterà di seguire le loro migrazioni nelle acque del Mar Mediterraneo.
Media voto: 8.1 .
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2
Maialino contro ogni previsione
Una canzone per Bentley, il cucciolo di maiale malato
Colpito dalla meningite, il cucciolo diventato cieco, sta recuperando la salute, grazie anche all’ affetto della sua padroncina
7/05/2015
La padrona l’ha accolto da quando ha avuto una improvvisa meningite che l’ha reso cieco e che sarebbe stata mortale. Così il piccolo Bentley, un maialino di soli nove mesi, è stato ospitato nella clinica per animali fondata dalla sua padrona Corinne: ”Earth Animal Sanctuary, Illinois”. Corinne gli resta sempre vicino e canta ogni giorno per lui, facendogli sentire il suo affetto. “Ogni giorno Bentley mi insegna a essere forte e a non cadere mai” ci racconta la padrona del maialino”Nonostante le sue sofferenze, Bentley è felice e lotta ogni giorno per vivere e per superare ogni ostacolo. Sono molto felice di aiutare questo piccolo animale che ha bisogno”. Il maialino è spaventato dai rumori che sente, specialmente in ospedale, e il fatto di essere cieco lo rende ancora più sensibile. Corinne ci dice: “Io canto per confortarlo e rassicurarlo”. Infatti Bentley, come tutti i maiali, è intelligente e sa capire la premura che gli viene data. Grazie all’amore della sua padroncina, recupera ogni giorno di più dalla sua malattia, andando velocemente verso la guarigione.
Questo fatto successo in America, il 5/05/2015 va contro ogni previsione!
(La foto rappresenta Corinne che sta cantando per il suo tenero amico Bentley)
Media voto: 8.8
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3
Perchè tanta concorrenza tra le due nazioni?
Ucraina, Russia perchè tanta concorrenza?
La Russia inizia manovre.
La Russia inizia a fare manovre di esercitazione contro l’Ucraina nel mese di marzo.
Verso la fine del mese sembra che la situazione stia cambiando.
La Russia si calma fino la fine di aprile, ma adesso sembra che abbia ricominciato.
Si calmerà questa ”guerra/combattimento”?
Media Voto: 6.2
.
4
Ritardo nei rifornimenti
Samantha Cristoforetti ritorna tra un mese
La causa è il lancio fallito del cargo russo Progress M-27M, disintegratosi questa notte sul Pacifico. La conferma dell’ Agenzia Spaziale Italiana
ROMA- I festeggiamenti per accogliere AstroSam dovranno essere rimandati di poco meno di trenta giorni. Perché gli astronauti attualmente Stazione Spaziale Internazionale tra cui appunto Samantha Cristoforetti, ritorneranno sulla terra quasi un mese dopo rispetto al programma ordinario: verso la metà di giugno anziché il 14 maggio. La causa è il fallito lancio del cargo Progress M-27M disintegratosi questa notte sul Pacifico, cargo che doveva portare rifornimenti proprio alla Stazione Spaziale. “Al momento”, annunciano l’Agenzia Spaziale Europea e l’ Agenzia Spaziale Italiana,”Non si conosce la data precisa del rientro: avremo i dettagli la prossima settimana”.
A divulgare la notizia è stata l’agenzia russa Interfax. È stato deciso che Samantha Cristoforetti e gli altri astronauti resteranno a bordo un mese in più. La notizia è stata successivamente confermata delle agenzie spaziali europea e italiana. Si prevede che atterreranno l’11 giugno in Kazakistan.
Media voto: 8.7
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5
PICCHIA LA MOGLIE DAVANTI AI FIGLI
Prato
E’ stata picchiata dal marito e non era la prima volta. Quella sera lui perse il controllo, ma prima di scaricare la sua rabbia sulla moglie avvisò il 113. Alla mezzanotte, quando arrivò la polizia, trovò il marito tunisino di 46 anni completamente ubriaco. Vicino a lui la moglie, anch’essa tunisina, era ricoperta di graffi e di lividi. In casa c’erano anche i due figli minori della coppia, che hanno assistito all’aggressione.
La donna ha raccontato ai poliziotti che il marito si era arrabbiato perché lei aveva cucinato troppe verdure. La polizia ha fatto intervenire il 118 per accompagnare la moglie in ospedale. E come ha confessato la moglie non era la prima volta.
Nel frattempo il marito ha dato in escandescenze contro i poliziotti, che lo hanno bloccato, lo hanno accompagnato in questura e lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce gravi e resistenza a pubblico ufficiale.
La prognosi della donna è di 10 giorni
Media voto: 7.8
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7
Il giorno 7 maggio alle ore 24:00 alte fiamme sono divampate all’ interno dell’ aereoporto nel terminal 3 di Fiumicino a Roma.
Grandissimi disagi in aeroporto, voli cancellati.
L’aeroporto ha ripreso a funzionare alle 14:00 del pomeriggio del giorno successivo, 8 maggio.
Sembra che l’incendio sia stato causato da un condizionatore portatile che ha preso fuoco incidentalmente per un surriscaldamento del motore.
Gli investigatori tuttavia stanno ancora indagando sull’incidente.
Media voto: 7.2
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EXPO: i profumi della Toscana
Il profumo della Toscana, il vento che sa di mare e le foglie degli ulivi
Expo gioca con le emozioni, con tantissimi profumi e i bellissimi paesaggi di Milano. L’albero della vita, che di notte si accende, è uno spettacolo bellissimo.
Inizia il Giro d’Italia
Molta gente per vedere l’arrivo
Abetone (PT), 9 maggio 2015
Oggi a San Remo parte la novantottesima edizione del Giro d’Italia, una corsa ciclistica che attraversa i più suggestivi paesaggi italiani. La gara, divisa in 21 tappe per complessivi 3.489 Km, passerà sui monti pistoiesi. La “carovana rosa “ giungerà a La Spezia Martedì 12 Maggio per ripartire il giorno seguente verso l’Abetone. Il percorso della 5° tappa La Spezia-Abetone, è prevalentemente montano e misura 152 Km. Arrivati in Toscana, i ciclisti risaliranno l’ Appennino Lucchese e percorreranno le sue strade tortuose fino all’ abitato della Lima, dove inizierà la salita finale con arrivo all’ Abetone. Qui, già da qualche giorno sono iniziati i preparativi per accogliere la carovana di ciclisti: sono stati asfaltati diversi tratti di strada nella zona circostante la piazza delle piramidi nella quale durante la notte fra Martedì e Mercoledì sarà montato il palco.
Il Sindaco Danti ha consigliato a tutti coloro volessero assistere al Giro d’Italia di arrivare all’Abetone nella mattinata di Mercoledì, o meglio ancora, la sera prima, perché dalle 14.00 fino al termine della corsa, la strada Statale 12 rimarrà chiusa al traffico. Sembra che in tanti abbiano accolto il consiglio del primo cittadino: gli alberghi della località montana, hanno registrato il “tutto esaurito” infatti all’Abetone sono previsti oltre 10mila persone. Saranno utilizzate l’ ovovia e la seggiovia per permettere ai molti appassionati delle due ruote di raggiungere il centro del paese, lasciando la propria automobile nei parcheggi della Val di Luce.
Sono previste manifestazioni collaterali come la “notte rosa” a Cutigliano prevista per Martedì 12 e la curiosa iniziativa della famiglia Ceccarelli: mettere sul percorso la vecchia cabina della funivia Doganaccia-Croce Arcana, che per l’evento sarà dipinta di rosa. Sicuramente sarà un’ occasione importante per far conoscere la nostra montagna in tutt’ Italia.
Media voto: 9.1
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IL CASO S.O.S. MINORENNI
TREDICI ANNI E CINQUANTA BORSEGGI.
PRESA OGNI VOLTA, MA SEMPRE LIBERA.
NUOVO FERMO A ROMA DELLA BABY LADRA BOSNIACA CHE RUBA I PORTAFOGLI
UNA BAMBINA DI SOLI TREDICI ANNI CHE E’ NATA E VIVE A ROMA, E’ STATA FERMATA DAI CARABINIERI DELLA STAZIONE ROMA-AVENTINO PER LA CINQUANTAQUATTRESIMA VOLTA.
QUELLO CHE MERAVIGLIA E’ CHE NONOSTANTE LE DECINE DI DENUNCE SUBITE, LA BAMBINA NON HA MAI INTERROTTO LA SUA AZIONE CRIMINALE. I MILITARI, IL GIORNO 8 MAGGIO 2015, L’HANNO BLOCCATA ALLA FERMATA DELLA METROPOLITANA, MENTRE AVEVA APPENA DERUBATO DEL PROPRIO PORTAFOGLIO, UN TURISTA SICILIANO. L’UOMO, AVVISATO DAI CARABINIERI POICHE’ NON SI ERA ACCORTO DI NULLA, HA SPORTO DENUNCIA ED HA RINGRAZIATO. LA RAGAZZINA, PRIVA DI DOCUMENTI, E’ STATA IDENTIFICATA E, NON AVENDO UN GENITORE O UN TUTORE A CUI AFFIDARLA, E’ STATA PORTATA IN UN CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA E SEGNALATA AL TRIBUNALE PER I MINORENNI. PURTROPPO, SECONDO L’ ISTAT, SONO AUMENTATI IN PARTICOLARE SCIPPI E BORSEGGI, FORSE PER EFFETTO DELLA CRISI ECONOMICA IN ATTO NEL NOSTRO PAESE E ANCHE NEL MONDO INTERO.
Media voto: 8.5
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Nepal 5.057 vittime : oltre otto mila i feriti.
Kathmandu spostata di tre metri.
Sei milioni le persone bisognose di aiuto.
Si temono altre 250 dispersi per una valanga.
Il premier : ” potrebbero esserci 10 mila morti “.
Una decina di italiani ancora irreperibili, i numeri, in continuo di venire danno il senso dell’immane catastrofe che ha colpiti il Nepal.
Cresce il bilancio delle vittime del terremoto.
Il tutto mentre si temano 250 dispersi nella valanga e ha colpito il villaggio, non distante dall’epicentro del sisma di sabato e in un’area di trekking.
” fino a 10 mila vittime ”
Per il premier Nepal, Sushil Koirate, il numero delle vittime potrebbe arrivare a 10mila.
Gli esperti fanno sapere che il terremoto ha spostato il terreno sotto l’area di Kathmandu fino a tre metri verso sud, mentre l’Everest dovrebbe essere rimasto della stessa alterme.
Le persone vivono nelle tende e non hanno abbastanza cibo perció vengono aiutati da tutto il mondo.
La metà delle persone é stata schiacciata dalla propria casa e erano tutti di colore grigio.
Le persone all’interno delle case sono state liberate da persone molto forti e molto coraggiosi.
Media voto: 7.8
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Media voto: 7.7
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Dalla montagna pistoiese
I bambini di Gavinana ripuliscono la sala parrocchiale
Tra poco inizia l’estate e la sala parrocchiale di Gavinana sarà ripulita dai ragazzi del gruppo di catechismo del paese, aiutati dalle catechiste. Resterà aperta tutta l’estate, tutti saranno ben accetti e la sera, qualche volta, si potrà anche mangiare la pizza. Si giocherà a calcio, pallavolo, giochi da tavolo, si suonerà e si canterà. I bambini saranno responsabili della pulizia e dell’ordine. Inoltre, organizzeranno le attività per rallegrare l’estate dei residenti e dei villeggianti. Questo luogo sarà una valida alternativa alla noia e al bar.
Sentiamo cosa ne pensano i protagonisti. Giovanni Ferrari dice: “Sono felice di questa iniziativa!” Gioele invece: “Sicuramente resterò sempre a mangiare la pizza”. Maria Teresa Bargellini, nonna di tre nipoti, Afferma: ” Finalmente avranno un luogo dove giocare a pallone senza disturbare”. Il sindaco promette un buon gelato a tutti i partecipanti al progetto. I bambini sono pieni di entusiasmo e non vedono l’ora di iniziare.
In bocca al lupo da tutta la redazione!
Media voto: 8.8
Complimenti a tutti, siete stati competenti nel valutare i lavori e, come le vostre insegnanti, non avete voluto “colpire” qualcuno con dei brutti voti!!!
Gli articoli resteranno anonimi ma ognuno potrà confrontare il proprio lavoro con quello degli altri!
Il mare, le vele… Il concorso e le poesie dei ragazzi
“La gente di montagna e la gente di mare hanno una cosa in comune, la solitudine” (Ammiraglio Comandante Maurizio Ertreo)
Un parallelismo simile è stato fatto confrontando la vita di chi lavora nei sommergibili e gli astronauti della base spaziale che orbita intorno alla Terra. (Conferenza “Dalle vie del mare… alle vie del cielo”, 27 aprile ore 10.00)
Fra i disegni più belli di quest’anno c’è anche quello di Aurora
Il disegno.
Dice Aurora che ha pensato a tutti quei bambini che guardano lontano sperando di arrivare in un Paese che li accolga in pace.
La premiazione. L’incontro con le vele,
purtroppo oggi, 27 aprile, ammainate a causa del forte vento.
Da “Il Tirreno” online del 28 aprile 2015
“Il mare e le vele” Storie di solidarietà nei disegni dei ragazzi
In Accademia, nell’ambito del Tan, passerella dei vincitori del concorso organizzato dal Tirreno e rivolta agli studenti
di Roberto Riu
LIVORNO. Le condizioni meteo in rapido peggioramento hanno sconsigliato di prendere il mare. Ieri mattina è così sfumata l’opportunità di una bella crociera premio sulle tre barche-scuola della Marina (Corsaro II, Orsa Maggiore e Stella Polare) che avrebbero dovuto imbarcare i venti studenti toscani vincitori dell’ormai tradizionale concorso “Il mare e le vele”, giunto alla ventiduesima edizione ed organizzato dal Tirreno nell’ambito del Trofeo Accademia Navale-Città di Livorno: un concorso intitolato quest’anno “la solidarietà viene dal mare” e perciò dal significato particolarmente attuale alla luce dei recenti tragici avvenimenti nelle acque del canale di Sicilia e vicino a Rodi, nell’arcipelago del Dodecaneso, con centinaia di vittime per il naufragio di due barconi carichi di migranti. I disegni realizzati dagli studenti delle elementari, delle medie e delle superiori erano perciò incentrati sul tema del soccorso in mare e sull’accoglienza, raffigurando, ad esempio, delle mani aperte in segno di benvenuto, un intervento di salvataggio oppure un’antica mappa del Mediterraneo. I vincitori del concorso, accompagnati da insegnanti e familiari, sono stati accolti in Accademia Navale (dove sono esposti i disegni sino al 3 maggio) dall’ammiraglio comandante Maurizio Ertreo che ha brevemente ricordato la storia dell’istituto fondato nel 1881 ed insieme a loro ha partecipato alla foto di gruppo dinanzi al brigantino interrato tutto imbandierato in occasione del TAN. Nell’aula n.5, dove è in corso una mostra di opere del pittore di marina Marc Sardelli dedicata all’epopea napoleonica, si è quindi svolta la premiazione con la consegna dei diplomi. E’ poi seguito il trasferimento al Villaggio Tuttovela dove è stato possibile assistere alla conferenza “Dalle vie del mare…alle vie del cielo” con l’intervento dell’ing. Valfredo Zolesi, presidente della Kayser Italia, e del tenente di vascello Fabio Casamassima. La visita è proseguita presso gli stand istituzionali come quello della Marina militare che mette a disposizione dei simulatori di volo e di navigazione e tavoli da carteggio per tracciare la rotta con matita e squadrette nautiche. Giusto per restare in tema non è mancata infine la visita a bordo delle tre barche scuola della Marina attraccate a banchina. Gli studenti premiati sono stati: Luca Boscherini (Grosseto), Gaia Carmassi (Forte dei Marmi), Alessia Filippi (Castelnuovo Garfagnana), Alessandro Salatti (Fornaci di Barga), Ilaria Testi (Lucca), Chiara Poggi (Lucca), Marco Galvani (Ronchi, Massa-Carrara), Jamila Brauns (Ronchi, Massa-Carrara), Silvia Cordiviola (Avenza), Ilaria Moretti (Avenza), Alessia Borsini (Piombino), Lavinia Canepa (Pisa), Aurora Gasi (Maresca), Daniel Gualtieri (Santa Maria a Monte), Claudio Filippi (S. Maria a Monte), Giulia Ambrogini (S. Maria a Monte), Marina Di Pasquale (Prato), Gaia Carpina (Livorno), Vittoria Leonardi (Livorno), Rebecca Abbate (Montemurlo), Maria Panza (Livorno), Gaia Zoletto (Prato) e Ledisa Makuti (Livorno).
Pensieri di mare
Vela solitaria
Una vela solitaria
scivola lenta
accanto allo scoglio.
Si gonfia e si gonfia
mentre il vento la spinge.
Lo scoglio sospira,
mormora severo
ma niente più…
Ormai la vela fugge nel blu.
Anna DP
Mare
Il mare, pazienza infinita, calma
le vele scorrono nel vento
un sospiro
un fiato;
rumorose le onde
sbattono sugli scogli.
I gabbiani volano leggeri
su un mare lucente
che risplende come un cristallo.
Ginevra
Il mare, le vele
Una distesa azzurra
che brilla all’orizzonte,
navi con con vele spiegate
come uccelli inarcati.
Uniti con il vento
sciolti in alto mare.
Illumina una vela
lungo una distesa,
incanta,
sogna,
ispira una nuvola
in mezzo al cielo.
Ilenia
Mare
Scende…
sfonda…
scivola…
plaf…
entra…
e corre veloce
come la nuvola nel cielo
schizzi di qua
schizzi di là
ed io sulla poppa a guardare.
Francesco P.
Onde azzurre
Il mare
onde azzurre,
che coccolano
la luce del sole.
Una vela bianca
nel mare chiaro,
è luminosa
come il tramonto.
La barca e la vela
nel mare viaggiano
passando
sopra la meraviglia.
Vedo il mare
Dal mio balcone vedo il mare,
e spesso all’orizzonte si confonde con il cielo.
Quando è in tempesta si tinge di grigio,
quando invece si calma divnta uno smeraldo
il mare si abbraccia con la sabbia
e sembra danzare sulle alte dune
e le onde, che si rincorrono,
sbattono forte contro gli scogli.
Le bianche vele, come lenzuola, si gonfiano
al vento come aquiloni.
Quando il giorno è finito
e il sole va a dormire
si copre con coltri fatte di sale.
Di notte la da specchio alla luna
che si prepara ad una festa
con le luminose stelle.
Linda
Vela blu
Il mare,
vela blu d’immensa vita.
Il suo respiro
un venticello fresco
si aggirava stanco,
tra i pini marittimi
accarezzati da una luce soffocata,
color rosso fuoco.
Una barca,
quatta quatta
riposava in un mare di pace.
Sul viale, in penombra,
la Luna guardava e ascoltava
il lento fruscio del mare.
Notte d’estate
Il mare,
mi parlava,
in una notte d’estate.
Vedevo, in lontananza,
una barca con le luci accese.
La Luna,
riposava,
mentre,
la sua vela
m’illuminava.
Il cuore batteva,
la mia anima,
rinasceva.
Il mare
Il mare e le sue onde
sembravano fate
che ballavano
balli semplici
lenti e armoniosi
come le barche a vela
che attraversano
il limpido mare.
Alessandro
Solidarietà: la vittoria più bella
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Partita solidale, richiedenti asilo vs genitori degli alunni della scuola primaria di Maresca
Sport ed integrazione:“la vittoria più bella”
Il capitano dei genitori: “Ci hanno fatto neri”
Giovedì 16 Aprile 2015
I valori della solidarietà che lo sport ha il dovere di rafforzare nella società, sono stati protagonisti della partita di calcetto organizzata dalla scuola Anna Frank di Maresca con la cooperativa sociale “Gli Altri” di Pistoia. Il 16 aprile, al Palazzetto dello sport “Sandro Pertini” di Bardalone, si sono incontrate le squadre formate dai genitori degli alunni della scuola primaria e i richiedenti asilo alloggiati sulla montagna pistoiese, a Maresca e a Pianosinatico. L’atmosfera entusiasmante ha visto coinvolti studenti, genitori, insegnanti e tanti curiosi che hanno assistito e applaudito i protagonisti con simpatia e cuore. – Guardando la partita – commenta uno spettatore – ho notato che i migranti hanno giocato molto bene, hanno fatto bei passaggi così che la partita è stata molto combattuta. I migranti – continua il ragazzo – hanno fatto molti goal, infatti hanno vinto dodici a due. È stato molto bello vedere per la prima volta, persone di razze diverse giocare insieme e divertirsi-.
Questa iniziativa ha preso le mosse dall’adesione al progetto “Sport e integrazione” e dal desiderio dei bambini di coinvolgere gli stranieri ospitati a Maresca.
Alle 17,30 sono entrate in campo le squadre, i migranti con le maglie amaranto e i genitori con le maglie bianche. Le squadre erano composte da sei giocatori. I tempi concordati erano quattro per permettere a tutti di giocare.
Dopo i saluti di rito è iniziata la partita. Già il primo tempo ha visto la squadra degli ospiti in vantaggio, infatti al 12^ è arrivato il primo goal da parte di Mamadou.
La squadra dei genitori ha cercato affannosamente di recuperare lo svantaggio. Le azioni si sono susseguite velocemente con scambi repentini di campo e cinque minuti dopo giunge la risposta dei genitori: 1-1!
La partita è molto combattuta infatti alle 17.50 viene segnato il 2-1 per i richiedenti asilo.
I due gruppi giocano con impegno, determinazione e spirito di squadra. Il sostegno del pubblico diventa sempre più forte e caloroso, finché alle 18.10 arriva il terzo goal degli ospiti.
I migranti prendono, con il loro gioco frizzante e rapido, il sopravvento segnando altre nove reti! I genitori accorciano le distanze alle 18,39. La competizione termina alle ore 19 con il risultato di 12-2 per i migranti.
La partita si è conclusa quindi con una schiacciante vittoria dei richiedenti asilo sui babbi, i quali, nonostante la sconfitta, hanno chiesto scherzosamente la rivincita.
La serata si è conclusa con una cena a base di pizza fra tutti i partecipanti all’ iniziativa.
Sport e integrazione: l’incontro con un mondo in fuga
Perché tante persone chiedono asilo politico
I migranti che abbiamo incontrato provengono dalla Costa d’Avorio, dal Senegal, dal Gambia, dal Camerun, e anche dal Pakistan e dall’ Afganistan. Partendo dai loro Paesi hanno raggiunto la Libia dove hanno preso l’imbarcazione che li ha condotti verso Lampedusa.
Molti sono riusciti a raggiungere le coste di quest’isola aiutati dalla guardia costiera; lì sono stati accolti, visitati e nutriti.
Successivamente con il “Progetto accoglienza diffusa” il Ministero degli Interni li ha mandati sulla montagna Pistoiese, assistiti dalla cooperativa sociale “Gli Altri”. Come ci racconta un’operatrice sono solo semplici ragazzi, nati tra il 1994 e il 1996.
Un altro operatore ci dice che durante l’inverno hanno aiutato la comunità, dove sono anche ben inseriti.
Ci parla anche di un famosissimo profugo italiano che durante la Seconda Guerra Mondiale fuggì in Francia, questa persona è diventata presidente della Repubblica, era Sandro Pertini.
Altri operatori ci raccontano che queste persone hanno bisogno di essere ascoltati e di capire quali siano le nostre abitudini. Per questa ragione nella cooperativa ci sono dei mediatori linguistico-culturali che parlano lingue insolite come il Bambarà, Wolof, Mandinga (dall’Africa), Pashtun, Urdu, Dari (dal Pakistan e Afganuistan), che li aiutano a integrarsi.
Questi ragazzi seguono anche dieci ore di lezioni di italiano ogni settimana, la conoscenza della lingua potrà permettere loro di inserirsi meglio nelle comunità e forse nel mondo del lavoro.
I ragazzi sono aiutati con lo “sportello informativo per migranti” nello svolgimento delle pratiche burocratiche che servono per richiedere il riconoscimento dell’asilo politico in quanto tutti in fuga da paesi in guerra.
Due ragazzi ci raccontano la loro storia. Uno di loro è appena arrivato e non sta giocando a calcio perché si è fatto male ad un piede. Per arrivare in Italia è stato due giorni su una barca piccola, con almeno un centinaio di altre persone. É solo e adesso vive a Maresca.
L’altro, Lamin, viene dal Guinea, ha iniziato a lavorare quando era molto piccolo. Aveva un campo tutto suo dove coltivava gli anacardi, una specie di noce, della quale la Guinea Bissau era la maggiore esportatrice. Lamin era molto bravo a scuola ma per problemi familiari non ha potuto continuare gli studi. Dopo un po’ di tempo, nel suo paese, è scoppiata la guerra civile e così ha cercato rifugio in Italia.
L’incontro con questi ragazzi è stato molto interessante e ricco di emozioni.
” Il terzo tempo “
Tutti parlano di fair play nel calcio, di terzo tempo, noi l’abbiamo realizzato.
Dai quotidiani locali
Paese che vai usanze che trovi, gesti, cibi abitudini
Lavorando in gruppo, impariamo a discutere, condividere, fare relazioni, organizzare schemi, fare brevi presentazioni…
Sono stati proposti due testi. In uno sono descritti alcuni gesti che, pur essendo simili, hanno un altro significato in Paesi e popoli diversi, mentre nel secondo sono spiegati i vari modi di scrittura.
Se la comunicazione è problematica fra persone che condividono gli stessi gesti per affermare o negare, figuriamoci fra popoli in cui questi gesti vogliono dire l’esatto contrario!
Ogni gruppo, dopo aver letto e discusso al suo interno, ha costruito il proprio schema, la propria scaletta per riferire e relazionare agli altri.
Complimenti a tutti, siete stati davvero bravi!
Qualcuno prepara anche i foglietti per fare il “gobbo” ed aiutare la compagna che parlerà.
Abbiamo iniziato a conoscere i libri che incontreremo il prossimo anno, letture più lunghe riflessioni da ragazzi più grandi.
Abbiamo anche letto alcuni racconti di autori di altri Paesi con le loro scritture e i loro alfabeti diversi dal nostro (il testo originale era a lato della traduzione in italiano)
Dalla Cina abbiamo visto gli ideogrammi; dall’Eritrea i caratteri dell’alfabeto tigrino; dall’Ucraina quelli dell’alfabeto cirillico; dall’Algeria abbiamo osservato i caratteri dell’alfabeto arabo…
Abbiamo letto che c’è chi scrive da destra a sinistra, in verticale da destra a sinistra, chi da sinistra a destra, chi in modo bidirezionale.
Alcune lingue antiche, come l’etrusco e il latino arcaico, erano scritte una riga da destra a sinistra e l’altra da sinistra a destra. Questa scrittura si chiama bustrofedica perché si scrive come i buoi quando arano.
Ogni gruppo si è preparato per parlarne agli altri.
Il brano cinese racconta della scrittura stessa
Quello eritreo ci racconta della nascita e della vita di una bambina
Il brano ucraino parla di un gioco che fanno i bambini molto simile alla nostra “Campana”
Infine il racconto algerino narra di una scuola per donne