ALLE PRESE CON LA… “RELAZIONE”! – V°

7  MAGGIO 2015

Scegli un argomento di storia, geografia o scienze che ti è particolarmente piaciuto quest’anno cerca di approfondirlo e preparati per parlarne con tuoi compagni. Cerca di seguire le indicazioni che abbiamo visto insieme. Buon lavoro!

(CONSEGNA IL 25 MAGGIO 2015)

Paola e Daila

E adesso tutti a leggere i lavori dei compagni!

Le letture sono in corso… in classe discussione e commenti.

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Vivere nell’Antica Grecia

Le abitazioni

Le abitazioni dei ricchi mercanti e degli aristocratici erano con due o tre piani e un grande cortile. Il tetto era fatto di tegole e il pavimento con lastre di pietra oppure con tappeti e stuoie. Le casa delle persone comuni erano povere, con due o tre stanze al pianterreno. Erano costruite in mattoni o in legno essiccati al sole. Il tetto era di paglia impastato con argilla e i pavimenti di terra battuta.

L’abbigliamento

Le donne avevano addosso una tunica di lino bianco, chiamata chitone, e si avvolgevano con una mantellina di lana, detta peplo. Gli uomini invece sopra la tunica  indossavano un mantello corto chiamato clamide. Le calzature erano comunemente sandali stringati. Invece chi faceva lunghi viaggi indossava stivali di pelle.

L’alimentazione

Tutti i greci mangiavano pane d’orzo, purè di fave e di lenticchie,cipolle,aglio,olive crude e molto formaggio. Molto usato era l’olio d’oliva che serviva per cucinare,ma anche per alimentare le lampade e per la cura del corpo. Alcune volte ad Atene venivano organizzati sontuosi banchetti tra famiglie benestanti. Nella prima parte del banchetto si svolgeva la cena durante la quale si mangiavano carne,crostacei,pesci,insalate,frutta e dolci. Nella seconda parte,il simposio,si bevevano vini di ogni provenienza,dopo aver brindato a Dióniso,dio del vino. Il banchetto era accompagnato con musiche,danze e canti.Le donne Le donne erano considerate inferiori agli uomini. La loro vita si svolgeva in casa paterna o del marito. Intorno i quindici anni le ragazze venivano date in moglie a uomini di soliti molto più vecchi di loro. A esse spettava il compito di prendersi cura dalla casa e dei figli e di occuparsi della tessitura in una parte della casa riservava solo a loro,chiamata ginecèo. Potevano uscire solo per far visita ad altre donne o per partecipare ai riti religiosi. A Sparta le donne benestanti erano più libere non vivevano nel ginecèo e non si occupavano dei lavori domestici,perché venivano svolti dalle schiave;inoltre,al pari degli uomini,praticavano attività fisica fin da piccole,perché si pensava che le donne forti avrebbero generato figli sani e robusti.

I bambini

Quando nasceva un bambino maschio si annunciava  con una ghirlanda di foglie di ulivo sulla porta di casa, invece quando nasceva una bambina si annunciava con una ghirlanda di lana. I bambini avevano tutti i giocattoli diversi per lo più che costruivano da soli: trottole,bambole snodabili,carretti da trainare.  All’  aperto giocavano a moscacieca e a nascondino,con il cerchio,con la palla e con i sassolini. Anche le statuine di terracotta erano un gioco molto amato: statuine di cavalieri,dipinte con colori vivaci,sono state ritrovate dagli archeologi in alcune sepolture di bambini.

La scuola

In Grecia non c’erano scuole pubbliche. I maschi frequentavano i maestri privati,che insegnavano loro  matematica,storia,poesia,danza e musica. Le bambine invece non frequentavano la scuola,ma imparavano dalle donne della famiglia a pulire la casa,a filare,a tessere e ad accudire i più piccoli. Solo le figlie dei ricchi potevano permettersi di studiare,ma senza andare a scuola: le famiglie facevano venire i maestri nella loro casa.
Aurora

 

2

LA LUNA
Il satellite naturale
 
La Luna è l ‘unico satellite naturale della Terra, dista da noi circa 380.000 Km, abbastanza vicino da essere vista ad occhio nudo.
Caratteristiche fisiche
La superficie lunare è composta da sabbia e polvere, ma recentemente si è scoperta anche la presenza di acqua e di crateri, quest’ultimi generati da impatti con asteroidi.
Moti lunari
I moti lunari sono i movimenti che compie la Luna e sono tre:
– Moto di rotazione (ruota su sé stessa)
– Moto di rivoluzione (ruota intorno alla Terra)
– Moto di traslazione (ruota intorno al Sole insieme alla Terra)
Noi vediamo sempre la stessa faccia della Luna perché il moto di rotazione e di rivoluzione coincidono.
Le fasi lunari
Le fasi lunari descrivono i vari aspetti assunti dalla Luna a seconda dell’illuminazione del Sole.
Si ripetono ogni 29 giorni in un arco di tempo chiamato “Mese Sinodico”).
Si dice “Luna nuova” quando noi vediamo la parte non illuminata dal Sole che con il passare dei giorni si scopre sempre di più (primo quarto) fino ad avere la “Luna piena” cioè quando la sua faccia è esposta completamente al Sole.
Poi ricomincia ad oscurarsi (secondo quarto) fino a ritornare Luna nuova.
 Alice
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L’apparato digerente
Introduzione
La funzione dell’apparato digerente è quella di trasformare gli alimenti in sostanze solubili che possono essere assorbite attraverso i tessuti. Questo risultato è ottenuto mediante due tipi di azioni : l’azione meccanica e quella chimica. L’azione meccanica comprende:
– la masticazione: il cibo viene triturato dai denti
– Il rimescolamento: le pareti muscolari dello stomaco impastano il cibo con i succhi gastrici
– la peristalsi: il movimento ondulatorio della muscolatura dell’apparato digerente che fa avanzare il cibo lungo le sue varie sezioni.
L’azione chimica comprende:
– i carboidrati in zuccheri
– le proteine in amminoacidi
– I trigliceridi in acidi grassi e glicerolo
La digestione inizia nella bocca, dove il cibo viene triturato dai denti e mescolato alla saliva che contiene degli enzimi che trasformano gli amidi in zuccheri semplici. Il prodotto finale della masticazione si chiama bolo e scende attraverso l’esofago fino allo stomaco dove viene mescolato insieme ai succhi gastrici composti da: acido cloridrico, pepsina e muco.
Il bolo così mescolato diventa una massa semi liquida detta chimo e viene spinto dalla peristalsi nell’intestino tenue attraverso una valvola muscolare: il piloro.
L’intestino tenue è lungo circa 6 metri ed è suddiviso in:
– duodeno
– digiuno
– ileo
Nel primo tratto dell’intestino tenue viene completata la digestione, mentre nel secondo tratto si verifica l’assorbimento delle sostanze prodotte dalla digestione.
Una volta completato il processo digestivo le sostanze nutritive ( zuccheri, proteine, acidi grassi e vitamine) vengono assorbite dai villi intestinali e trasferite ai vasi sanguigni e linfatici. I residui non digeribili vengono spinti dalla peristalsi nell’intestino crasso. Le sue prime porzioni (cieco e colon) hanno il compito di rimuovere l’acqua contenuta nel materiale indigerito che, in fine, viene immagazzinato nel retto prima di essere espulso attraverso l’ano
 
 
Alessandro
4
 

La forza di gravità

Fu Galileo Galilei a scoprire che se si lasciano cadere due oggetti dalla stessa altezza nel vuoto (dove non c’è gravità)anche se con il peso diverso arrivano perfettamente insieme. Nell’ esperienza comune una piuma e una palla di piombo cadono a velocità diverse,a causa della resistenza dell’aria,ma nel vuoto cambia tutto!

La camera a vuoto dello Space Power Facility è un’ enorme “scatola” dal diametro di 30,5 m e alta 37,2m. Questa camera è in grado di perdere tutta la sua gravità.Nello studio hanno fatto l’ esperimento con una palla di piombo e delle piume:

Hanno portato alla stessa altezza i due oggetti e li hanno fatti cadere lì si poteva vedere che le piume ci hanno messo quasi il triplo tempo della palla di piombo, quando invece lo hanno fatto senza gravità sono arrivati perfettamente assieme e poi ovviamente per la teoria di chi non è scienziato hanno poi galleggiato verso l’alto.

La forza di gravità in realtà l’ha scoperta Newton. Quando era sotto un melo a studiare, all’improvviso gli cadde una mela in testa e gli venne la curiosità del perchè gli fosse cascata in testa e non fosse andata in su o da qualche altra parte. Così capì che gli oggetti cascano verticalmente grazie alla forza di gravità.

Cos’è la forza di gravità?

La forza di gravità è una forza di attrazione tra due corpi che è proporzionale al quadrato della distanza tra i centri di massa. (WOWWWW!!! 😉 )

Samantha

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La parte corpuscolata del sangue

La parte corpuscolata del sangue è composta da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, tutte prodotte dal midollo osseo.

Ognuna di queste cellule ha caratteristiche e funzioni diverse.

Globuli rossi:

Sono le cellule più numerose del sangue.

Vengono chiamati anche eritrociti. Dal greco eritros = rosso, citos = cellula. Perciò cellula rossa.

Nell’uomo e in tutti i mammiferi, i globuli rossi maturi non hanno il nucleo e hanno la forma di una lente biconcava, cioè una lente con una fossa per lato.

I globuli rossi contengono l’emoglobina, una proteina che trasporta ossigeno e anidride carbonica.

Nei polmoni avviene lo scambio tra l’ossigeno e l’anidride carbonica che si era legata insieme all’emoglobina nel sangue venoso, il sangue ‘‘di scarto’’: l’anidride carbonica viene eliminata nell’ aria, in modo tale che non si accumoli nel sangue. Parte dell’ anidride carbonica circola insieme al plasma, un liquido formato per circa il 90% da acqua e circa 10% da proteine e sali minerali.

Nei globuli rossi dei mammiferi la mancanza del nucleo lascia più spazio all’emoglobina.

Queste caratteristiche rendono migliore la circolazione dell’ossigeno da parte di queste cellule. I globuli rossi sono incapaci di movimenti attivi ma sono elastici e deformabili, in modo da poter viaggiare anche nei vasi sanguigni più piccoli.

Vivono per poco più di tre mesi, dopodiché vengono catturati da cellule della milza e del fegato, dove vengono eliminati da altre cellule specializzate del sistema immunitario.

I globuli rossi si distinguono per la presenza o l’assenza sulla loro membrana cellulare di particolari proteine (gli antigeni), che danno a loro una specifica caratteristica e permettono di dividere il sangue in gruppi sanguigni tipici per ogni individuo e trasmessi ereditariamente.

Con il microscopio elettronico, si è visto che i globuli rossi possono assumere forme molto diverse: normali (discociti), a bacca, a riccio o spinosi, dentellati, a fuso, a falce, a elmetto, appuntiti, indentati, poichilociti e tante altre forme.

Globuli bianchi:

Vengono chiamati anche leucociti. Dal greco leucos = bianco, citos = cellula. Perciò cellula bianca.

Nel sangue ogni 500 globuli rossi c’è un globulo bianco.

In totale sono circa 20-50 miliardi di leucociti.

Loro hanno il compito di difendere l’ organismo dalle infezioni e dagli agenti estranei.

Differentemente dai globuli rossi, i globuli bianchi, non sono tutti uguali: si distinguono in vari gruppi, sia per le dimensioni, sia per le funzioni che svolgono.

I nomi con cui vengono distinti i globuli bianchi sono: linfociti, monociti, granulociti.

A parte i linfotici, che vengono prodotti dalle ghiandole linfatiche, le altre specie di globuli bianchi vengono prodotti, come i globuli rossi e le piastrine, dal midollo osseo.

La loro vita dura circa dieci giorni.

I globuli bianchi più importanti sono i granulociti che hanno la funzione di opporsi agli agenti estranei infettivi come batteri o altri corpi.

I granulociti non hanno una forma definita che può cambiare a seconda della situazione in cui si trovano.

Hanno un movimento ‘‘ameboide’’ cioè un movimento irregolare e strisciante, estendendosi in base allo spazio che trova.

Hanno anche la possibilità di attraversare la parete del vaso sanguigno per aggredire l’ ‘‘intruso’’ nei tessuti. Riescono a distruggere un corpo estraneo inglobandolo e poi digerendolo.

I globuli bianchi, come i globuli rossi, prima di entrare in un vaso sanguigno devono maturare. Entrando senza essere maturati possono essere causa di malattie.

Piastrine:

Le piastrine sono corpiccioli molto più piccoli dei globuli bianchi e rossi.

Ogni 10 globuli rossi c’è una piastrina.

Vivono all’ incirca per 3-10 giorni

Hanno lo scopo di arrestare le emorragie. Si aggregano tra loro formando una fitta rete (coagulo)

Possiedono anche due proprietà: l’ agglutinazione (tendono ad agglomerarsi tra di loro) e l’ adesività (tendono ad aderire alla parete interna vasale).

Tali proprietà entrano in azione quando avviene una lesione e le piastrine si oppongono all’ emorragia.

Sia l’aumento del loro numero sia la diminuzione possono essere causa di malattie. L’aumento può portare ad una eccessiva coagulabilità del sangue con formazione di trombi (coaguli circolanti). La diminuzione può portare ad una difficoltosa coagulazione con frequenti emorragie.

Anna 

24/05/2015

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Le fonti di energia

Oggi, la maggior parte degli oggetti che utilizziamo è azionata da elettricità, una forma di energia che ci permette di vivere; forno, lampade, computer, frigoriferi… sono alimentati dall’elettricità. Con il passare del tempo, questa, si è rivelata, sempre più utile ed indispensabile per la nostra vita. Esistono per questo vere e proprie “fabbriche di energia” chiamate centrali elettriche e ce ne sono di vari tipi ,che, in modi diversi, producono energia.

Due tipi di fonti

L’energia è prodotta con materie diverse: sono divise in fonti rinnovabili, che non si esauriscono (acqua, vento, luce solare… ) e fonti non rinnovabili che, con il passare del tempo finiranno ( petrolio, Metano, carbone….). Oggi si stanno riscoprendo modi per produrre elettricità con fonti alternative ai combustibili fossili.

Centrale termoelettrica

La centrale termoelettrica produce energia sfruttando il calore della combustione di carbone, legna, gasolio, gas Metano o petrolio. Con il calore ricavato, l’acqua è portata ad ebollizione e trasformata in vapore che a sua volta farà muovere le turbine. Per questo, le centrali termoelettriche, sono situate vicino a corsi d’acqua o a bacini artificiali. Dopo l’utilizzo, il vapore viene ritrasformato allo stato liquido e restituito alla natura. Queste centrali producono molta energia, infatti il 63% dell’energia è prodotta da centrali termoelettriche, ma rilasciano in atmosfera fumi inquinanti che, prima di essere espulsi in aria, sono filtrati per eliminare le sostanze nocive alla salute. Questo tipo di centrale, (anche se in poche unità) è presente sulla Montagna Pistoiese.

Centrale nucleare

La centrale nucleare produce energia dalla fissione nucleare, cioè, la rottura degli atomi di uranio ( un materiale radioattivo ) che, convogliati in speciali tubature entrano nell’acqua e la trasformano in vapore che muove le turbine. Il movimento delle turbine aziona il generatore che produce elettricità. Dopo l’impiego gli atomi di uranio devono essere smaltiti, perché se vengono a contatto con esseri viventi, le cellule di questi ultimi impazziscono e provocano danni gravi all’organismo che ne è venuto a contatto. Per questo le scorie radioattive sono depositate in contenitori il cui materiale può durare per secoli, e sotterrate a grandi profondità. I disastri nucleari sono stati moltissimi in tutto il mondo. I più conosciuti sono quelli di Cernobyl ( Russia ) il 26 Aprile 1986 nel quale furono evacuate famiglie anche a 30 KM di distanza dal luogo dell’accaduto e quello più recente di Fukushima in Giappone l’ 11 Marzo 2011.

Centrale geotermica a Larderello

Centrali geotermiche

Le centrali geotermiche sfruttano il vapore sotterraneo. Quando il vapore esce dal terreno viene inserito in tubi che lo portano alle turbine. Il movimento è trasmesso al generatore che produce elettricità. Dopo l’utilizzo il vapore sotterraneo è impiegato per il termalismo, per riscaldamenti urbani e per agricoltura in serra. Le centrali geotermiche sono presenti anche in Toscana a Larderello in provincia di Pisa comune di Pomarance. Il vapore che esce dalla crosta terrestre, non è altro che acqua vaporizzata dal calore della lava di un vulcano. Infatti il Monte Amiata in provincia di Grosseto, è un vulcano ormai spento, ma l’attività sotterranea è ancora attiva e riscalda l’acqua che esce a Larderello. I getti non sono sempre attivi e quindi la produzione di energia elettrica a volte si ferma. Per intensificare le “ eruzioni “ di vapore, viene inserita nel terreno acqua fredda. L’idea di creare energia della geotermia venne per la prima volta a Piero Ginori – Conti nel 1905 che costruì una centrale geotermica proprio a Larderello.

 Il vapore, forza per muoversi

Il vapore non è soltanto utilizzato per la produzione di energia ma è usato anche per muoversi. I treni a vapore, infatti, si muovono grazie alla trazione del vapore. Il carbone brucia nella caldaia del mezzo e il calore prodotto vaporizza l’acqua. Il vapore entra nei cilindri e spingendo uno “stantuffo” dà movimento alle ruote attraverso la biella. Insomma, il vapore nel mondo, ha sempre avuto un ruolo, più o meno importante.

Un treno a vapore a Siena

Centrale idroelettrica

La centrale idroelettrica per produrre corrente elettrica frutta la forza di caduta dell’acqua che, muove le turbine. L’acqua dei torrenti o fiumi è incanalata in grandi tubi che la portano dalla diga (un grande invaso che blocca il corso d’acqua) fino alla centrale. La forza cinetica cioè di movimento delle turbine è trasmessa al generatore che produce energia. Le centrali idroelettriche usano l’acqua per generare elettricità e la maggior parte delle volte sono collocate in alta montagna o dove sono presenti dislivelli per creare le dighe. Sulla nostra montagna ce ne sono alcune”piccole” altre più grandi come la centrale elettrica di “La Lima” con il grandioso invaso di Tistino. Le centrali idroelettriche non emettono sostanze inquinanti o radioattive, ma hanno un grande impatto ambientale. A Longarone (Belluno), nel lontano ottobre del 1963 una grossa frana cadde nel lago del Vajont ( diga costruita sopra il paese) e un’ondata di fango e acqua si riversò su Longarone; ci furono oltre 2000 morti.

I mulini e le ferriere, energia dall’acqua

I mulini e le ferriere, fin dall’antichità hanno rappresentato gli antenati delle centrali idroelettriche perchè sfruttano lo stesso sistema; la forza dell’acqua. Grazie al movimento delle ruote, le macine giravano e producevano, la farina di castagne o di grano. Anche le ferriere sono state di grande importanza per arrivare a creare energia dall’acqua. Oggi si stanno ristrutturando per far ammirare ai visitatori l’antico splendore di una volta con i magli e altri utensili per la lavorazione del ferro. Una eredità che ci è stata lasciata dai nostri predecessori visto che la Montagna Pistoiese ne è colma. Alcuni dei tanti mulini sono collocati all’Orsigna dove vi è il “molino di Giamba” (nella foto) Le ferriere invece sono sparse per la montagna sulle rive di torrenti o ruscelli. Una ferriera e un mulino sono presenti anche a Maresca.

TOMMASO

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L’impero Romano.
Ottaviano Augusto organizzò il suo grande impero suddividendolo in provincie. C’erano le Provincie Senatorie che erano quelle più antiche, affidate a Proconsoli scelti dal Senato e quelle Imperiali che erano quelle di più recente conquista, affidate a governatori nominati da Augusto. La lingua, le leggi e la religione dei Romani si diffusero velocemente in ogni provincia. L’unificazione culturale dell’impero fu evidente in tutte le provincie per la presenza di templi, anfiteatri, archi di trionfo, acquedotti e terme costruiti nello stile architettonico romano. Dopo il saggio governo di Augusto, a Roma ci fu un periodo di pace e di prosperità detta Pax Romana. Augusto morì nel 14 dopo Cristo dopo un lunghissimo regno che in seguito alla sua morte, passò al suo figlio adottivo Tiberio. Dopo di lui ci furono altri imperatori e l’impero continuò ad espandersi. Intorno al 46 dopo Cristo l’imperatore Claudio conquistò la Britannia (l’odierna Gran Bretagna) e nel 106 dC Traiano conquistò la Dacia (l’attuale Romania) e una parte di Mesopotamia. Durante il regno di Traiano, l’impero giunse alla sua massima estensione e la sua popolazione raggiunge i 60 milioni di abitanti. Lungo i confini dell’impero vennero costruite opere di fortificazione come il Vallo di Adriano, una muraglia che proteggeva la Britannia dagli attacchi delle tribù celtiche della Scozia.
 
Il commercio
Per buona parte del secondo secolo dopo Cristo, durante i regni di Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio, la Pax Romana rimase in vigore e la popolazione godette di un grande benessere. L’agricoltura e l’artigianato si svilupparono e il commercio si intensificò. Si viaggiava sia per mare che per terra, dato che anche le regioni più lontane erano collegate da una rete di strade sicure, ma si preferivano le rotte marittime perché erano più veloci e economiche. Roma ormai importava più cose di quante ne produceva: l’immensa quantità di grano provenivano dalla Sicilia e dai paesi d’oltremare. Dall’Egitto arrivavano tessuti di lino, dalla Cina la seta e dall’India il cotone. Le spezie le perle e le gemme, arrivavano dall’estremo oriente. Il commercio era così intenso che a Ostia, alla foce del Tevere, fu costruito un porto artificiale. Qui le merci erano scaricate dalle navi e trasferite su barche piccole, che risalivano il fiume fino a Roma.
Le strade
I Romani costruirono un funzionale sistema di strade, larghe e ben fatte, che collegavano Roma alle città più importanti dell’impero, facilitando i commerci e permettendo lo spostamento veloce dell’esercito. Gli ingegneri imperiali ingrandirono le strade già realizzate in precedenza durante il periodo della repubblica e ne costruirono di nuove, fino a formare una fittissima rete che superava i 120.000 kilometri di estensione e che rappresentava una delle più grandiose opere del mondo antico. Le strade romane erano lastricate di pietre e, grazie a gallerie e ponti, riuscivano a superare montagne e fiumi.
Le abitazioni.
Le case signorili dei Romani si chiamavano Domus. La porta principale si apriva sull’ atrio, una grande sala con il tetto aperto e una vasca al centro, l’ impluvio dove si raccoglieva l’ acqua piovana. Poi c’era il peristilio, un giardino circondato da portici che abbelliva la casa. C’erano poi il triclinio, cioè la sala da pranzo e i cubicoli, cioè le camere da letto. Le Domus erano spesso abbellite con mosaici e affreschi. I più ricchi avevano anche un’abitazione in campagna, chiamata villa. Con l’aumento della popolazione i Romani furono costretti a costruire abitazioni verso l’alto a molti piani, le Insulae. Esse potevano raggiungere i cinque piani. Gli appartamenti non avevano più di due o tre stanze per famiglia. Le finestre erano piccole e senza vetri. D’inverno le persone si scaldavano con i bracieri e illuminavano le stanze con le lanterne. Le Insulae erano costruite con legno infatti c’erano spesso crolli e incendi.
Roma capitale del mondo.
Durante l’impero di Augusto e degli imperatori che regnarono dopo la sua morte, Roma divenne una splendida città, con templi, basiliche, monumenti, e poi con altre opere come anfiteatri, terme, teatri, stadi sportivi. Si meritò così di essere chiamata “caput mundi”, cioè “capitale del mondo”.
Clara    
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 Le Domus

Alla metà del  ottavo secolo a.C.i primi re Romani costruirono  le domus. La tecnica edilizia era :i muri in argilla e il tetto in stoppe, dopo un po’ di tempo si incominciavano a costruire  i muri con zoccoli in scheggioni e i tetti con le tegole. Le case signorili dei Romani avevano l’atrio per entrare e avevano il tetto aperto con in mezzo una grande vasca dove andava l’acqua piovana. Oltre all’ atrio c’era il peristiolio o hortus, un giardino circondato  da portici con statue e fontane, e il triclinio che era la sala da pranzo. Le camere da letto  si trovavano al primo piano. Alcuni locali sulla strada erano affittati ed erano denominati tabernae.

Le domus dei ricchi erano composte da due parti importanti :l’atrio  e il peristiolio,  un grande giardino porticato o con alberi da frutto e piccole piscine.  Avevano il bagno che era simile a terme; in alcune  case c’era pure la biblioteca e il solarium una terrazza che poteva essere anche chiusa.

Le insulae

L’aumento continuo del popolo rese necessarie le abitazioni sempre piu strette, quindi costruirono case che erano strette ma alte, le insulae. Potevano raggiungere i 5 piani ma non avevano l’acqua e neanche i servizi igienici. Erano abitazioni  in affitto, le persone più povere solitamente andavano a vivere all’ ultimo piano. Non avevano più di 3 stanze a famiglia, le finestre erano piccole, non si scaldavano con i braceri e illuminavano le stanze con le lanterne. Erano costruite con materiali scadenti e legno, per questo crollavano o si incendiavano. Anche le stanze al piano terra erano affittate, a commercianti e artigiani.

Maddalena
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Le leve

Un argomento che mi è interessato quest’anno è di scienze: le leve. Mi è piaciuto perché l’ho capito bene e mi ha fatto vedere come si usano le cose nella realtà.

Le leve sono macchine semplici cioè macchine che usano la forza muscolare per compiere un lavoro. La leva è un’asta rigida fissata a un perno fisso detto fulcro (F), in un punto si trova la resistenza (R) e nell’altro la potenza (P).

A seconda della posizione di fulcro, potenza e resistenza si hanno tre tipi di leva.

Leva di primo genere:

Es. forbici, tenaglie, pinze, remo

Leva di secondo genere:

Es. apribottiglie,schiaccianoci, carriola

Leva di terzo genere:

Es. canna da pesca, pinze per il ghiaccio o per il limone

Quando si usa una leva occorre fare in modo che la distanza tra il fulcro e la potenza sia maggiore della distanza tra il fulcro e la resistenza.

Esistono tre categorie di leve:

Leva vantaggiosa: il fulcro è più vicino alla resistenza.

Leva svantaggiosa: il fulcro è più vicino alla potenza.

Leva indifferente: il fulcro è tra la potenza e la resistenza.

Francesco F.

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Il Trentino Alto Adige

Il Trentino Alto Adige è una delle cinque regioni a statuto speciale. La lingua principale è il tedesco al quale segue l’italiano; ufficialmente sono riconosciute  anche il ladino, il cimbro e il mocheno. Le sue province sono Bolzano e Trento.

E’ la regione più a nord dell’ Italia, è completamente montuosa e ospita circa 1.050.000 abitanti .

La regione confina a est e sud-est con il Veneto, ad ovest e sud-ovest con la Lombardia, a nord-est con i Lander austriaci Tirolo e Salisburghese, a nord-ovest con il Cantone Svizzero dei Grigioni. La regione si trova tra le alpi centrali e quelle orientali, a sud il confine è delimitato dal lago di Garda e dalle Prealpi Venete.

Nella parte nord della regione si estendono le Alpi Retiche che raggiungono la loro massima altezza nella Palla Bianca [3.738 m. s.l.m.]. In Trentino Alto Adige si erge la sezione occidentale delle Dolomiti, andando verso sud, i rilievi montuosi degradano nelle Alpi .

Il passo del Brennero è il principale valico di frontiera fra l’Italia e l’Austria. Altri valichi fra i due paesi sono il passo di Resia, il passo Stalle e il passo del Rombo. Il passo dello Stelvio fra il Trentino Alto Adige e la Lombardia è il valico automobilistico più alto d’Italia.

La valle principale della regione è la valle dell’Adige che si sviluppa da Merano a Rovereto ma passa anche da Bolzano e Trento. Molto note sono anche le valli trentine di Non, di Fassa e di Fiemme e le altoatesine val Gardena, val Pusteria, val Badia e val Venosta.

Il fiume principale è l’Adige. Il Brenta sfocia nel mar Adriatico. Il Sarca è un immissario del lago di Garda mentre il Chiese è un affluente del Po.

Il maggior bacino della regione è il lago artificiale di Resia, mentre quello naturale più grande è il lago di Caldonazzo. Importanti sono anche il lago di Molveno, di Ledro e di Idro.

Il clima del Trentino Alto Adige è continentale, alpino nelle zone di alta montagna e mediterraneo sul lago di Garda.

Nella parte meridionale vicino al lago di Garda la vegetazione è composta da querce, castagni, lecci e allori. Si coltivano vite, ulivo e limone. Nella parte nord si trovano carpini, faggi, aceri, abeti rossi, larici e betulle. Nelle valli dell’Alto Adige si coltivano alberi da frutto come le mele.

La fauna Alpina caratterizza il Trentino Alto Adige. Tra i 1.300 e i 3.000 m. si trovano i camosci, tra i 500 e gli 800 m. si trovano i caprioli. Lo stambecco già estintosi in passato, nel 1967 venne reintrodotto nel parco Nazionale dello Stelvio. Tra i 2.000 ei 3.000 m. vive la marmotta. Nelle regioni Alpine si trovano le lepri grigie ei cervi .Tra i carnivori sono stati segnalati dopo qualche anno lupi e orsi .

In questa regione si trova il parco nazionale dello Stelvio istituto nel 1935 che si estende anche in Lombardia. In Trentino Alto Adige ci sono molti altri parchi e anche delle riserve regionali.

Tra i castelli più belli di epoca medievale ci sono Castel Tirolo, Castel Roncolo e il Castello di Buonconsiglio di Trento. Nel 1974, Castel Fontana divenne il museo agricolo di Brunnenburg, che illustrò come ancora oggi, i modi di fare e le usanze dei contadini della zona. Durante l’impero Austro-Ungarico furono costruite molte fortificazioni tra cui il Forte di Fortezza, dove secondo la leggenda i Nazisti nascosero un’ingente quantità di oro che non fu mai ritrovato. Oltre a castelli e fortezze in Trentino Alto Adige ci sono molte chiese, abbazie e monasteri come, l’abbazia di Monte Maria, l’abbazia di Novacella e il monastero di Sabiona.

Nonostante il territorio totalmente montuoso, il settore agricolo è molto sviluppato. Nella frutticoltura la regione detiene il primato produttivo con il 93,3% di mele. Sviluppata in regione è anche la viticoltura. Storicamente significativo è l’allevamento, che nelle vallate alpine in passato era uno dei mezzi di sostenimento più importanti. Considerato di grande importanza è il turismo, soprattutto invernale, legato alo sviluppo delle località sciistiche della regione. Invece Merano e Lèvico terme sono legate al turismo termale. Ci sono anche molti musei come il di museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, il museo delle scienze di Trento e il museo archeologico dell’ Alto Adige.

Prodotto agroalimentare tipico della regione è lo speck; altro prodotto della regione è il vino sia bianco che rosso.

Gli sport più praticati in Trentino Alto Adige sono lo sci in inverno e l’escursionismo in estate; altri

sport praticati sono l’ockey su ghiaccio, la pallavolo, il basket e la pallamano per citarne soltanto qualcuno.

La storia del Trentino Alto Adige è stata caratterizzata dalle varie dominazioni che si sono susseguite nel tempo tra gli Austriaci e gli Italiani. La regione per molto tempo è stata parte dell’Impero Austriaco ed era chiamata sud Tirolo (Sud Tirolo), nome che è rimasto fino all’epoca attuale a seguito dell’inserimento del bilinguismo nella provincia di Bolzano. Il territorio della provincia di Bolzano è infatti abitato principalmente da genti di origine e lingua germaniche. I contrasti con gli abitanti della provincia di Trento, prevalentemente italiani, ed in generale con lo Stato Italiano, si sono attenuati soltanto dopo la firma del trattato De Gasperi – Gruber nell’ immediato dopo guerra e soprattutto dopo l’ entrata in vigore, nel 1972, del Pacchetto per l’alto Adige (tutt’ora in vigore), che prevede l’autonomia delle due provincie di Trento e Bolzano.

LINDA

 
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L’Impero romano

Dove e quando
Nel 31 A.C. Roma da Repubblica diventa un Impero, il primo imperatore e’ Augusto. La massima espansione fu raggiunta nel 106 d.c., Inizia così il periodo della così detta pax romana o meglio un lungo periodo di pace, prosperità, sviluppo del commercio e costruzione di importanti opere pubbliche.
L’organizzazione dell’Impero
L’impero era suddiviso in provincie senatorie (quelle più antiche) e provincie imperiali, quelle di più recente conquista. In ogni provincia si diffusero la lingua, le leggi e la religione dei romani.
 
Lo sviluppo dei commerci
Vista la grande crescita della popolazione, non bastava più la sola produzione di Roma, quindi venivano importate le merci da quasi tutto l’impero: il grano dalla Sicilia, il lino dall’Egitto, spezie, perle e gemme dall’estremo oriente. Per consentire tutto questo fu costruito un porto artificiale a Ostia, dove le merci scaricate dalle grandi navi venivano trasferite su barche più piccole che arrivavano fino a Roma.
Le strade
Tutte le strade romane avevano Roma come punto di partenza. Venivano misurate in miglia, un miglio corrispondeva a circa 1480 metri. A ogni miglio di percorso veniva messa una pietra, per questo chiamata pietra miliare. La costruzione di una strada era molto laboriosa: veniva scavato un fossato di circa 5 metri e riempito con sabbie e pietre, sulla superficie, incurvata per favorire lo scolo dell’acqua, veniva poi lastricata con blocchi di pietra. In totale la rete stradale raggiunse i 120 mila km, una delle più grandiose opere civili del mondo antico.
 
Le abitazioni romane
Le abitazione romane si suddividono in due categorie, le domus, dei patrizi, e le insulae, destinate ai plebei. Le domus erano case signorili, a uno o due piani, il giardino, chiamato peristilio, era circondato da portici e abbellito da statue e fontane. All ‘ interno, oltre alla camere, la cucina e le stanze per la servitù, si trovava, nel grande atrio, l’ impluvio, una grossa vasca che serviva per raccogliere l ‘acqua piovana. Le domus avevano anche l ‘ acqua corrente ed erano dotate di scarichi collegati alle fognature della città. Se avevano delle stanze poste lungo la strada, queste potevano essere affittate ad artigiani e commercianti. Inoltre, i ricchi potevano avere una casa di campagna, la villa, che poteva servire anche come azienda agricola. Le insulae, erano costruite su più piani, fino a 5, ma erano instabili e pericolose in quanto costruite con materiali scadenti e legno, quindi erano frequenti gli incendi e i crolli. Ogni famiglia aveva solo due o tre stanze senza servizi igienici e acqua corrente, si riscaldavano con bracieri e illuminavano le stanze con lanterne. Gli ultimi piani erano destinati ai cittadini più poveri.
 
Gli acquedotti e le terme
La civiltà romana si distinse per le grandiose opere di costruzione di acquedotti, ancora oggi in funzione e terme divenute leggendarie. Uno dei più importanti acquedotti fu costruito nel 19a.c. In Francia, il cosiddetto ponte d’oro, uno dei meglio conservati, lungo 50 km è alto 49 metri, formato da tre file di archi. A Roma, il più grande è l’Aqua Marcia, lungo 90 km. Per costruire un acquedotto, per prima cosa si doveva incanalare l ‘acqua provenienti dalla collina in condotti in pendenza, che poi attraversavano le montagne per mezzo di gallerie. Arrivata in città l’acqua veniva raccolta in grossi serbatoi e attraverso le tubature arrivava alle case, alle terme e alle fontane pubbliche.Poche case comunque avevano l ‘ acqua corrente, quindi la maggior parte dei romani andava alle terme, che si trovavano in ogni città romana, anche quelle più piccole. Le terme più importanti sono quelle di Caracalla, che portano il nome dell’ imperatore che le fece costruire. Le acque termali venivano riscaldate da caldaie sotterranee, e c’ erano varie sale e piscine. Le terme non erano solo un posto per lavarsi ma anche un luogo di ritrovo, dove i cittadini facevano ginnastica, giocavano, si incontravano con gli amici. Oltre alle terme e agli acquedotti, e grazie agli imperatori che si susseguirono, Roma fu abbellita con grandi opere pubbliche, templi, basiliche, monumenti, anfiteatri e stadi sportivi; per questo si merito’ l’appellativo di caput mundi, “capitale del mondo”.
 
Il tempo libero
Oltre alle terme, i romani erano molto dediti al divertimento, frequenti erano le feste religiose o politiche, gli spettacoli teatrali e i combattimenti fra gladiatori. Al circo massimo venivano fatte le corse delle bighe e quadrighe, carri legati ai cavalli che si sfidavano in velocità. Nel Colosseo combattevano i gladiatori, assoldati fra gli schiavi o i plebei più forti. A volte combattevano anche con animali feroci, come leoni o coccodrilli importati dall’Africa.
 
Il cristianesimo
Durante l’impero di Ottaviano,in Palestina nacque Gesù, che predicò una religione monoteista, poi chiamata cristianesimo, che professava l’uguaglianza tra gli uomini, carità verso il prossimo e non riconosceva altro Dio fuori del proprio. Gli imperatori romani ebbero paura che questa credenza desse luogo a sommosse e destabilizzasse l ‘impero, così nel 33 d.C. l’ imperatore Tiberio fece arrestare Gesù condannandolo a morte. I cristiani per un lungo periodo vennero perseguitati. Le più dure persecuzioni vennero fatte dall’imperatore Nerone nel 64 d.C., perciò i Cristiani per non cambiare religione pregavano nelle catacombe, luoghi sotterranei dai percorsi tortuosi adibiti a cimiteri. Nonostante ciò il Cristianesimo si continuò a diffondere e nel 313 d.C. anche l’imperatore Costantino divenne Cristiano ed emanò una legge, che diceva che i cristiani potevano avere la libertà del culto. In seguito nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo la religione ufficiale dell’impero.
Ilenia
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La civilta’ romana

Dopo gli Etruschi una nuova civilta’ e’ nata nell’Italia centrale: la civilta’ romana. Nel 753 a.c alcuni villaggi sulle rive del fiume Tevere avevano deciso di unirsi e formare un’unica citta’ la quale fu chiamata Roma governata da un unico re. Con il tempo la citta’ divento’ sempre piu’ potente e i Romani con il loro esercito riuscirono a sottomettere prima tutti i popoli del Lazio e poi tutta l’Italia. Dopo la conquista dell’ Italia, i Romani diventarono ancora piu’ potenti diventarono i padroni dei commerci , erano quasi i soli a commerciare nel Mediterraneo e avevano il controllo degli altri popoli che volevano commerciare in questo mare. Hanno conquistato la Grecia, gran parte dell’ Europa e nella loro massima espansione l’Impero Romano comprendeva: – A nord una parte dell’Inghilterra – A sud tutta l’Africa Settentrionale – A ovest La Spagna e il Portogallo – A est una parte della Germania, dell’ Ungheria e della Romania – A sud-est la Mesopotamia, la Palestina e la Francia.
La storia dei Romani si divide in tre periodi: – 753 a.C.-509 a.C. Periodo Monarchico – 509 a.C.-31 a.C. Periodo Repubblicano – 31 a.C.- 476 d.p. Periodo Imperiale
Le origini di Roma
La leggenda
Una leggenda racconta che due fratelli gemelli, Romolo e Remo, fondarono la citta’ di Roma.I due gemelli furono abbandonati in una cesta sulle rive del fiume Tevere. Una lupa si prese cura di loro allattandoli e divenne’ cosi il simbolo di Roma. I gemelli furono poi allevati da un pastore come figli e quando diventarono grandi decisero di fondare, costruire una citta’. Per decidere chi dei due avrebbe comandato decisero di affidarsi alla volonta’ degli dei. Dovevano guardare il cielo e chi dei due avesse visto piu’ avvoltoi avrebbe vinto. Romolo vinse ma Remo non accetto’ di aver perso e quindi sfido’ il fratello. Romolo uccise Remo e divento’ il primo re di Roma.
La storia
Gli storici dicono che nel Lazio abitavano molte comunita’, cioe’ gruppi, di Latini. Una delle comunita’ tra l’ VIII e il VI secolo a.C.,aveva costruito dei villaggi sui sette colli i quali erano vicini alla foce del Tevere. Da questa piccola comunita’ ha avuto origine la citta’ di Roma.Nel punto dove e’ stata fondata la citta’ il fiume poteva essere attraversato facilmente e da lì passavano le vie commerciali che collegavano le citta’ degli Etruschi che vivevano in Toscana, con alcune ricche citta’ della Magna Grecia le quali si trovavano in Campania. Gli abitanti di Roma potevano controllare i commercianti che passavano da quella via e cosi questa possibilita’ ha spinto i villaggi a unirisi e a formare Roma.
Il periodo della Monarchia
I re hanno governato Roma tra l’VIII e il VI secolo a.C. E molti dicono che sono stati sette, alcuni di origine latina, altri di origine etrusca.I re erano a capo dell’esercito ed erano anche la piu’ importante autorita religiosa, cioe’ erano a capo dei sacerdoti. Nelle decisioni piu’ importanti pero’ il re era aiutato dal Senato il quale era formato da un gruppo di cittadini anziani che si riunivano per prendere delle decisioni importanti. Durante il periodo della Monarchia il re aveva tutti i poteri ,infatti la parola significa “ governo di uno solo”.I cittadini di Roma erano uomini liberi ed erano divisi in due classi sociali:i patrizi, che erano nobili ,e i plebei. I Patrizi erano proprietari terrieri,possedevano mandrie,pascoli e greggi .Se scoppiava la guerra erano obbligati a combattere. I plebei erano invece agricoltori, artigiani e commercianti, erano uomini liberi ma non potevano partecipare al governo della citta’ e eleggere il re. La monarchia e’ durata fino al 509 a.C. e durante quell’anno i patrizi insieme al Senato cominciarono a governare Roma al poste del re. Inizio’ così il periodo della repubblica.
Il periodo della Repubblica
Il Senato ha governato durante il periodo della Repubblica che e’ durato circa 400 anni. Il senato prendeva le decisioni piu’ importanti, approvava le leggi e eleggeva due consoli, i quali avevano il compito di comandare l’esercito e di far rispettare le leggi. In questo periodo Roma allargo’ i propri domini, fondo’ molte colonie,conquisto’ nuovi territori e si alleo’ con le citta’ e le regioni confinanti. Il territorio che Roma governava comprendeva: – Tutta l’Italia – Una buona parte dell’Europa – Parte del Medio Oriente – Parte dell’Africa settentrionale. Tutti i territori che facevano parte del dominio Romano erano divise in Province. Durante questo periodo il maggior potere era in mano alla classe piu’ ricca, i patrizi.In questo periodo pero’ anche i commercianti e gli artigiani piu’ ricchi erano diventati molto importanti e proprio per questo motivo iniziarono a crearsi tensioni e lotte tra i patrizi e i plebei. I plebei proposero alcune riforme, cambiamenti e nominarono i loro rappresentanti, delle persone che avevano l’incarico di difendere i loro interesse: I Tribuni della plebe. I tribuni riuscirono a far scrivere le leggi le quali erano uguali per tutti e non potevano essere cambiate da una volta all’altra. Il periodo delle Guerre Civili Tiberio e Caio Gracco e la Riforma agraria Il conflitto fra patrizi e plebei e la lotta al potere di alcuni generali romani fecero scoppiare una serie di guerre civiliche sono state una delle cause della fine della repubblica. Particolarmente importane e’ stata la vicenda dei tribuni Tiberio e Caio Gracco i quali erano i rappresentanti della plebe e avevano proposto una riforma agraria: le terre che erano state conquistate durante le guerre dovevano essere distribuite ai contadini piu’ poveri e non ai patrizi gia’ ricchi. Il senato era contrario e per questo motivo i senatori si misero d’accordo per uccidere i due fratelli .Durante un’assemblea nella piazza del Campidoglio, Tiberio fu assalito da un gruppo di uomini armati e trucidato ,cioe’ ucciso in modo molto crudele mentre Caio Gracco per non cadere nelle mani dei suoi nemici, si fece uccidere da un suo schiavo.
La crisi dell’eta’ repubblicana e Giulio Cesare
Dopo l’uccisione di Tiberio e Caio Gracco i quali tutelavano i diritti dei piu’ poveri ,si scateno’ una guerra civile, accentuando cosi la crisi della repubblica. Aumento’ il potere militare tanto che due comandanti Caio Mariodi origine plebea, e Lucio Silladi origine patrizia per difendere il loro potere combatterono uno contro l’altro .Vinse Silla il quale cancello’ tutte le riforme a favore della plebe, in quanto lui era di origine patrizia .Dopo la morte di Silla il senato affido’ il governo di Roma ad un altro generale Gneo Pompeo , il quale si alleo’ con due uomini potenti: l’aristocratico Marco LicinioCrasso e il generale Giulio Cesare. I tre strinsero un patto che fu chiamato il Triumvirato, governo di tre. Giulio Cesare a nato a Roma nel 100 a.c. in una famiglia patrizia, godeva del sostegno dei soldati e dei plebei.Oltre ad essere uno scrittore fu un uomo politico e un grande generale. Fu eletto console a vita nel 59 a.c..Conquisto’ tutta la Gallia francese, una parte della Germania , dell’Africa settentrionale e cerco’ di invadere e conquistare l’Inghliterra. Durante il suo governo Cesare fece approvare molte leggi a favore dei piu’ poveri, infatti decise che le terre conquistate dovevano essere date ai suoi soldati e ai piccoli proprietari terrieri bisognosi di campi da coltivare. Nel 44 a.C fu assassinato con 23 pugnalate da alcuni nobili capeggiati dal figlio adottivo Marco Giulio Bruto e da Gaio Cassio.Con la sua morte termina la repubblica mentre Cesare Ottavio Augusto diventera’ ilprimo imperatore di Roma. Il periodo dell’Impero Dopo la morte di Cesare i senatori non riuscirono a riprendere il potere, infatti Ottaviano, il figlio adottivo di Cesare (non nato da Cesare ma scelto per diventare suo figlio, suo successore), prese tutto il potere. Dopo aver sconfitto i suoi rivali, i suoi nemici, Ottaviano si fece nominare imperatore .Prima di Ottaviano, per piu’ di cinque secoli, alcune cariche di governo importanti erano suddivise tra piu’ persone. Ottaviano invece prese per se’ tutte le cariche di governo: l’imperatore era anche tribuno della plebe, giudice, comandante supremo e pontefice massimocioe’ capo religioso. Ottaviano prese anche il titolo di Augusto, che vuol dire divino. Gli storici dicono che l’anno 31 a.C segna la data dell’inizio dell’impero di Augusto, il quale comandava un impero vastissimo costituito da Stati e popoli diversi. Per controllare meglio l’impero ,Augusto , lo divise in province le quali a sua volta, erano comandate da uomini di fiducia dell’imperatore, i governatori. Durante il suo governo ci fu un periodo di relativa pace. Augusto fece edificare, costruire e restaurare monumenti, templi e piazze a Roma e fece costruire citta’ in tutte le province che fomavano l’impero .In questo modo permise il diffondersi della lingua latina e della civilta’ di Roma in tutti i paesi. I successori di Augusto. I successori di Augusto resero ancora piu’ forte il potere imperiale. L’imperatore divento’ una divinita’, un dio, che doveva essere venerato e nessuno poteva opporsi al suo potere , chi si opponeva , veniva ucciso .La successione avvenne inizialmente di padre in figlio, ma a partire dal II secolo d.C fu usato il metodo dell’adozione cioe’ l’imperatore sceglieva il suo successore. In questo modo anche i cittadini delle province potevano aspirare alla carica imperiale,cioe’ sperare di diventare imperatori. All’inizio del II secolo l’imperatore raggiunse la sua massima espansione con la conquista della Britannia, della Dacia ( la Romania), dell’Armenia e della Mesopotamia.
La cittadinanza Romana
Avere lacittadinanza romana voleva dire essere un cittadino di Roma. Le persone che avevano la cittadinanza avevano dei doveri, per esempio dovevano pagare le tasse o fare il servizio militare, ma avevano anche dei diritti ,come per esempio il diritto di essere giudicati e processati secondo le leggi dello Stato, e il diritto di accedere alla cariche pubbliche, avere cioe’ la possibilita’ di diventare dipendenti dello Stato.Le persone che vivevano in Italia nell’ 88 a.C avevano avuto la cittadinanza romana e quindi anche gli abitanti delle province dell’Impero aspiravano alla stessa. Nel 212 d.C l’imperatore Caracalla concesse cosi’ a tutti coloro che vivevano nelle province la cittadinanza romana.
Roma “caput mundi”
Quando Roma fu fondata era un villaggio di capanne. Nel corso dei secoli durante l’impero di Augusto e degli imperatori che regnarono dopo la sua morte Roma divenne una splendida citta’ con templi, basiliche, monumenti,anfiteatri,terme,teatri,stadi sportivi e opere pubbliche. Fu cosi’ chiamata “caput mundi”, cioe’ capitale del mondo.
– La colonna Traiana alta trentatre metri fu fatta costruire dall’imperatore Traiano per celebrare le sue vittorie nelle guerre contro i Daci.
– Gli acquedotti erano canali che trasportavono l’acqua potabile, cioe’da bere, dalle sorgenti fino alle citta’.Essi per molti tratti erano costruiti su archi .Il piu’ grande L’Aqua Marcia, lungo oltre novanta Km.
– I fori erano delle piazze dove i cittadini si riunivano per fare assemblee, riunioni pubbliche. Il piu’ importante il Foro Romano
– I mercati erano edifici a due pianidove i commercianti vendevano le loro merci.
– Nei templi erano custodite le statue delle divinita’e qui i Roamni andavano a pregare e a fare sacrifici.Il piu’ importante era quello di Giove Capitolino, che era sul colle del Campidoglio.
– Il Pantheon era un magnifico tempio dedicato agli dei. Fu costruito dall’imperatore Adriano ma ancora oggi lo possiamo ammirare con lo stesso aspetto di venti anni fa.
– Per celebrare la pax romana Augusto fece costruire l’altare l’Ara Pacis,altare della pace,decorato con immagini che esaltavano l’imperatore.
– Nel sottosuolo c’erano le fognature le quali servivano per portare via le acque sporche, chiamate cloache.
– Il circo Massimo era lo stadio dove si svolgevano le corse delle quadriglie, carrozze tirate da quattro cavalli. – Nel Colosseo si svolgevano i combattimenti tra gladiatori.
– La citta’ era divisa in zone, i quartieri dove potevano abitare solo i ricchi e i quartieri dove vivano i poveri.
– Le terme servivano come bagni dove i Romani facevano il bagno, i massaggi, la ginnastica .Spesso vicino alle terme c’erano le biblioteche dove i cittadini potevano leggere e scrivere .Le terme piu’ maestose furono costruite dall’imperatore Caracalla nel duecentododici dopo Cristo decorati da stucchi affreschi e mosaici maestosi.La passione dei Romani per le terme e’ testimoniata dalle terme di Bath costruite in una cittadina inglese accampamento militare ai confini dell’impero.
– I teatri erano veri e propri edifici fatti con la pietra e il marmo. I romani amavano molto le tragedie le pantomime cioe’ spettacoli di mimo e le opere dei Greci.
L’agricoltura e l’allevamento.
Gli antichi Romani erano agricoltori e pastori. Durante il periodo della monarchia i contadini coltivavano le proprie terre ma durante le guerre dovevano abbandonarle per andare a combattere oppure le vendevano ai ricchi i quali li i facevano coltivare dagli schiavi. In pianura i romani coltivavano cereali e ortaggi mentre sugli Appennini olivo e viti. I romani allevavano maiali e buoi che usavano nei campi per lavorare come per tirare l’aratro. Le capre e le pecore fornivano lana e latte il quale veniva usato per il fare il formaggio. I romani erano anche abili commercianti per cui iniziarono ad importare i prodotti agricoli dai paesi conquistati e quindi i Romani smisero di produrre questi prodotti in Italia.
L’artigianato e il commercio
Nel periodo dell’impero fu molto importante l’artigianato infatti gli artigiani fabbricavano molti prodotti e li vendevano in tutto il territorio dell’impero. Si viaggiava per mare e per terra ma benche’ anche le strade fossero sicure, si preferiva viaggiare per mare perche’ era piu’ veloce ed economico. Roma importava grano dalla Sicilia, lino dall’Egitto, dalla Cina la seta e dall’India il cotone. Dall’estremo Oriente arrivavano spezie perle e gemme .Moltissime navi partivano e arrivavano da Ostia dove fu costruito un porto artificiale alla foce del Tevere.
Le strade dell’impero
I Romani costruirono un fitto ed efficiente sistema di strade.Gli ingegneri imperiali ampliarono il sistema di strade gia’ esistente nel periodo della repubblica fino a formare una fittissima rete che superava i centoventimila Km , una delle opere piu’ importanti del sistema antico. Le strade romane erano lastricate di pietre e grazie a gallerie e ponti riuscivano a superare montagne e fiumi
Patrizi e plebei
Patrizi e plebei formavano la societa’ di Roma.
– I patrizi erano nobili come gli aristocratici Greci – I plebei formavano il popolo romano : alcuni erano contadini ,altri commercianti,altri artigiani o possedevano piccoli pezzi di terra. Con i patrizi e i plebei a Roma vivevano anche
– Gli stranieri, abitanti delle province
– Gli schiavi,uomini donne bambini catturati in guerra e che appartenevano ad un padrone
– I liberti, persone che erano state schiave e poi erano state liberate. Solo i patrizi e i plebei avevano i diritti dei cittadini romani.
L’esercito
Ogni cittadino aveva il compito di far parte dell’esercito e questo era anche un onore per i Romani. Nel periodo della Monarchia solo i patrizi facevano parte dell’esercito, mentre nel periodo della repubblica anche i plebei potevano entrare nell’esercito. I plebei piu’ ricchi potevano comprare armi piu’ costose, i plebei piu’ poveri non potevano quindi avevano altri compiti nell’esercito romano. Nel periodo dell’impero fare il soldato era diventato un lavoro per cui i soldati ricevevano uno stipendio.
Vivere nell’antica Roma
La famiglia La famiglia degli antichi Romani comprendeva il padre,la madre e i figli,ma anche i parenti che vivevano tutti insieme anche con gli schiavi. Il pater familias , l’uomo piu’ anziano era il capo indiscusso della famiglia, aveva l’autorita’ assoluta sulla moglie e sui figli tanto che poteva venderli come schiavi. La donna era sottomessa al marito,non poteva partecipare alla vita pubblica ma il suo compito era quello di diventare una buona moglie e una brava madre .Poteva andare al mercato o dalle amiche. La donna patrizia era sempre accompagnata dalle schiave. I bambini Le bambine e i bambini stavano con i genitori fino a sette anni, dai sette anni ai dodici andavano a scuola dove erano istruiti da un insegnante. Dopo i dodici anni potevano continuare a studiare mentre le femmine restavano a casa ad imparare dalla mamma i lavori domestici. Alla nascita tutti i figli maschi ricevevano dal padre la bulla che tenevano al collo fino alla maggiore eta’,diciassette anni, quando veniva riconsegnata al padre al posto della toga. Raggiunta questa eta’ i maschi liberi potevano partecipare alla vita politica mentre le ragazze potevano sposarsi gia’ a dodici anni. I bambini e i ragazzi schiavi non andavano a scuola ma lavoravano. Anche ai bambini romani piaceva giocare infatti nelle tombe romane sono stati trovati molti giocattoli che assomigliano ai giocattoli di oggi: palle,bambole,bastoni,piccoli carretti.
La scuola
I bambini e le bambine romane andavano a scuola a sette anni. Questa durava cinque anni e gli scolari imparavano a leggere, scrivere e a recitare. A 12 anni i ragazzi potevano continuare gli studi con un maestro greco o egiziano e imparavano a scrivere e leggere la lingua greca e latina. A 17 anni i figli delle famiglie ricche potevano continuare gli studi all’estero, soprattutto in Grecia. Le bambine che andavano a scuola imparavano a danzare,cantare e dipingere. La scuola dove andavano i bambini molto spesso era una stanza divisa dalla strada da una tenda. Gli alunni scrivevano su tavolette coperte di cera e usavano lo stilo, una cannuccia di ferro appuntita. Per scrivere alcuni numeri usavano le lettere come facciamo oggi quando usiamo i numeri romani, tipo la I V X L C D M., mentre per fare i calcoli usavano l’abaco.
L’alimentazione
L’alimentazione dei Romani era a base di verdure,latte,legumi,cereali,formaggio e frutta.I patrizi consumavano anche carne e pesce. Facevano tre pasti al giorno, molto spesso imbandivano lussuosi banchetti accompagnati da musica e danze.
L’abbigliamento
Sia le donne che gli uomini indossavano la tunica,una camicia lunga fino alle ginocchia con le maniche corte,Gli uomini, specialmente quelli ricchi quando uscivano di casa portavano la toga, una specie di grande mantello di lana mentre le donne patrizie si mettevano la stola,un abito lungo con molte pieghe.Per mostrarsi in pubblico si mettevano la palla, una specie di scialle mentre si coprivano il capo con un velo. Le donne ricche si mettevano molti gioielli, si truccavano e durante l’eta’ imperiale si acconciavano i capelli con pettinature molto complicate. Le calzatureerano stivali corti, chiusi da stringhe.
Le abitazioni Romane
Le domus e la villa I Romani ricchi avevano case spaziose e comode con uno o due piani, si chiamavano domus .Queste case avevano solitamente un atrio, cioe’ un ingresso con il tetto aperto e una vasca al centro, l’impulvio dove cadevano le acque piovane.C’era il peristilio,un portico con le colonne che rendeva bella la casa e iltricliniocioe’ la stanza da pranzo, le stanze per padroni,le stanze per i servi,i magazzini per i cibi .Le camere da letto,i cubicoli si trovavano al primo piano.Le domus erano arricchite di mosaici, affreschi e statue per rendere la casa ancora piu’ bella.I ricchi romani avevano anche un’altra casa, la villa,che poteva servire come abitazione ma anche come azienda agricola. Le insulae Le persone povere vivevano invece in case che si sviluppavano verso l’alto come i condomini di oggi, l’insulae. Esse potevano raggiungere anche i cinque piani di altezza, le stanze erano due o tre ad appartemento con finestre piccole, senza servizi igienici e acqua. D’inverno le persone si scaldavano con bracieri e illuminavano le stanze con le lanterne. Le insulae molte volte crollavano o si incendiavano perche’ fatte con materiali scadenti.
La religione
Le divinita’ dei Romani Gli dei piu’ importanti dei Romani erano gli antenati i quali erano persone della famiglia morte.Si dice che i Romani avessero il culo degli antenati , credevano che gli spiriti dei defunti, i Mani,vegliassero su di loro. nate, vissute e poi morte. I Romani dividevano gli antenati in tre gruppi: – lari: dei che proteggevano la casa – penati:dei che proteggevano la famiglia – mani:spiriti degli antenati. In seguito i Romani hanno conosciuto anche altri dèi dai popoli etruschi e greci che sono diventati divinita’ Romane. Cambiarono pero’ i nomi degli dèi greci con nomi latini infatti Zeus divento’Giove,Afrodite Venere, Ares Marte, Atena Minerva e Poseidone Nettuno. Le citta’ avevano i loro dèi protettori e in loro onore venivano costruiti templi dove i sacerdoti celebravano riti e sacrifici.
Gemma

Notizie, notizie, notizie… Classe quinta

Adesso tocca a voi leggere e “giudicare” se gli articoli rispettano le caratteristiche dei veri articoli di giornale, se sono interessanti, corretti ed hanno ben sviluppato l’argomento trattato (5W). Mandate i voti in modo riservato come d’accordo.

Buon lavoro!

9 maggio 2015

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  1     

Olivia e Ondina torneranno a nuotare.
Due tartarughe marine torneranno presto in mare con trasmettitore satellitare.
Finalmente libere.

Due sfortunate tartarughe della specie Caretta, accidentalmente nei mesi scorsi, sono state catturate nelle reti a strascico di un peschereccio nelle acque del Mar Mediterraneo.
I due esemplari sono una femmina adulta di 66 cm e 33 kg chiamata Olivia, è un esemplare subadulto di 56 cm e 25 kg chiamata Ondina.
Dopo un periodo di osservazione e breve degenza nel Centro di recupero tartarughe marine di Grosseto sono state rilasciate l’11 aprile scorso presso il Lungomare di Castiglione della Pescaia (GR), grazie alla collaborazione con
l’Università di Pisa, dotate di un trasmettitore satellitare che permetterà di seguire le loro migrazioni nelle acque del Mar Mediterraneo.

Media voto: 8.1 .

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  2

Maialino contro ogni previsione

Una canzone per Bentley, il cucciolo di maiale malato

Colpito dalla meningite, il cucciolo diventato cieco, sta recuperando la salute, grazie anche all’ affetto della sua padroncina

      7/05/2015

La padrona l’ha accolto da quando ha avuto una improvvisa meningite che l’ha reso cieco e che sarebbe stata mortale. Così il piccolo Bentley, un maialino di soli nove mesi, è stato ospitato nella clinica per animali fondata dalla sua padrona Corinne: ”Earth Animal Sanctuary, Illinois”. Corinne gli resta sempre vicino e canta ogni giorno per lui, facendogli sentire il suo affetto. “Ogni giorno Bentley mi insegna a essere forte e a non cadere mai” ci racconta la padrona del maialino”Nonostante le sue sofferenze, Bentley è felice e lotta ogni giorno per vivere e per superare ogni ostacolo. Sono molto felice di aiutare questo piccolo animale che ha bisogno”. Il maialino è spaventato dai rumori che sente, specialmente in ospedale, e il fatto di essere cieco lo rende ancora più sensibile. Corinne ci dice: “Io canto per confortarlo e rassicurarlo”. Infatti Bentley, come tutti i maiali, è intelligente e sa capire la premura che gli viene data. Grazie all’amore della sua padroncina, recupera ogni giorno di più dalla sua malattia, andando velocemente verso la guarigione.

Questo fatto successo in America, il 5/05/2015 va contro ogni previsione!

(La foto rappresenta Corinne che sta cantando per il suo tenero amico Bentley)

Media voto: 8.8

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 3

Perchè tanta concorrenza tra le due nazioni?

Ucraina, Russia perchè tanta concorrenza?

La Russia inizia manovre.

 

La Russia inizia a fare manovre di esercitazione contro l’Ucraina nel mese di marzo.

Verso la fine del mese sembra che la situazione stia cambiando.

La Russia si calma fino la fine di aprile, ma adesso sembra che abbia ricominciato.

Si calmerà questa ”guerra/combattimento”?

Media Voto: 6.2

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4

Ritardo nei rifornimenti

Samantha Cristoforetti ritorna tra un mese

La causa è il lancio fallito del cargo russo Progress M-27M, disintegratosi questa notte sul Pacifico. La conferma dell’ Agenzia Spaziale Italiana

ROMA- I festeggiamenti per accogliere AstroSam dovranno essere rimandati di poco meno di trenta giorni. Perché gli astronauti attualmente Stazione Spaziale Internazionale tra cui appunto Samantha Cristoforetti, ritorneranno sulla terra quasi un mese dopo rispetto al programma ordinario: verso la metà di giugno anziché il 14 maggio. La causa è il fallito lancio del cargo Progress M-27M disintegratosi questa notte sul Pacifico, cargo che doveva portare rifornimenti proprio alla Stazione Spaziale. “Al momento”, annunciano l’Agenzia Spaziale Europea e l’ Agenzia Spaziale Italiana,”Non si conosce la data precisa del rientro: avremo i dettagli la prossima settimana”.

A divulgare la notizia è stata l’agenzia russa Interfax. È stato deciso che Samantha Cristoforetti e gli altri astronauti resteranno a bordo un mese in più. La notizia è stata successivamente confermata delle agenzie spaziali europea e italiana. Si prevede che atterreranno l’11 giugno in Kazakistan.

Media voto: 8.7

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Cambio di programma: era partita il 23 novembre, il rientro avverrà l’ 11 giugno
ASTROSAMANTHA CRISTOFORETTI  ALLUNGA DI UN ALTRO MESE IL SUO VIAGGIO FRA LE STELLE
A causa della caduta del cargo russo la missione si allunga
 
Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana in missione nello spazio dal 23 novembre scorso, rimarrà ancora per trenta giorni sulla stazione spaziale: infatti il suo rientro sarà l’11 giugno invece del 14 maggio come era previsto; questo perchè il  lancio del cargo russo Progres M-27M è fallito precipitando nell’Oceano Pacifico.
La navetta russa doveva portare ossigeno, acqua, rifornimenti e pezzi di ricambio alla stazione spaziale di Samantha.
La nostra astronauta ha accolto con entusiasmo questa notizia : << Ho appena avuto notizia che mi sono stati regalati altri trenta giorni sulla stazione, sono felicissima di restare qui ancora per un po’ >>.
Ricordiamo che la missione è denominata ISS Expedition 42/43 Futura e che la Cristoforetti è la prima astronauta italiana nello spazio, abbiamo di che esserne fieri!!!
Media voto: 8.4
 
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PICCHIA LA MOGLIE DAVANTI AI FIGLI

 

Prato

E’ stata picchiata dal marito e non era la prima volta. Quella sera lui perse il controllo, ma prima di scaricare la sua rabbia sulla moglie avvisò il 113. Alla mezzanotte, quando arrivò la polizia, trovò il marito tunisino di 46 anni completamente ubriaco. Vicino a lui la moglie, anch’essa tunisina, era ricoperta di graffi e di lividi. In casa c’erano anche i due figli minori della coppia, che hanno assistito all’aggressione.

La donna ha raccontato ai poliziotti che il marito si era arrabbiato perché lei aveva cucinato troppe verdure. La polizia ha fatto intervenire il 118 per accompagnare la moglie in ospedale. E come ha confessato la moglie non era la prima volta.

Nel frattempo il marito ha dato in escandescenze contro i poliziotti, che lo hanno bloccato, lo hanno accompagnato in questura e lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce gravi e resistenza a pubblico ufficiale.

La prognosi della donna è di 10 giorni

Media voto: 7.8

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 Auguri alle mamme all’ EXPO di Milano
 
 
La festa della mamma si celebra all’ esposizione di Milano
 
Giri del mondo, parate e giochi istruttivi : il programma dell’ EXPO domenica 10 maggio si tinge di rosa.
Tutti all’ EXPO per la festa della mamma!!!
Oggi in fatti per i visitatori di EXPO sono in programma diversi appuntamenti dedicati a genitori e figli. Alle 11.30 e nel pomeriggio alle 16.00 parata di FOODY nel Decumano.
Alle mamme si può regalare persino un simbolico giro del mondo: in Cascina Triulza infatti dalle 12.30 alle 14.30 ci sarà un tour guidato alla scoperta dei paesi e delle culture che caratterizzano EXPO Milano 2015.
Possiamo anche visitare i Padiglioni partendo ad esempio dal Padiglione Zero, dove si potrà ammirare l’ archivio della memoria e la sezione dedicata agli animali. Nel Padiglione del Brasile si potrà vivere l’ emozione di camminare su una rete sospesa sopra una foresta tropicale e nel Padiglione Italia, in attesa dello spettacolo di luci e giochi d’ acqua dell’ Albero della Vita, si potranno conoscere le bellezze del nostro Paese.
Ogni Padiglione offrirà, poi, occasioni di incontro da vivere in famiglia: i bambini potranno divertirsi al CHIDREN PARK, uno spazio dedicato ad attività educative e ricreative. E poi lo spazio SLOW  FOOD che proporrà laboratori all’insegna del motto: imparare giocando.
Insomma, per grandi e piccini,si rinnovano esperienze di gioco attraverso cui conoscere e vivere le sfide aperte sulla sostenibilità e sulla corretta alimentazione, quindi benvenuti ad EXPO con un più, oggi, un augurio a tutte le mamme.
Media voto: 9.2
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PAURA A FIUMICINO

Il giorno 7 maggio alle ore 24:00 alte fiamme sono divampate all’ interno dell’ aereoporto nel terminal 3 di Fiumicino a Roma.
Grandissimi disagi in aeroporto, voli cancellati.
L’aeroporto ha ripreso a funzionare alle 14:00 del pomeriggio del giorno successivo, 8 maggio.
Sembra che l’incendio sia stato causato da un condizionatore portatile che ha preso fuoco incidentalmente per un surriscaldamento del motore.
Gli investigatori tuttavia stanno ancora indagando sull’incidente.

Media voto: 7.2

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EXPO: i profumi della Toscana

Il profumo della Toscana, il vento che sa di mare e le foglie degli ulivi

A EXPO il profumo delle colline toscane si può toccare, è racchiuso in una scatoletta piena di profumi. C’è anche il viaggio multimediale che il padiglione offre a tutti.
In questo modo si spera di far venire più gente in Toscana.
All’ Expo la Toscana presenta una serra galleggiante, un orto in grado di produrre piante che possono alimentare una famiglia di quattro persone per un anno, una innovazione  che potrebbe aiutare nella lotta alla fame nel mondo.
Expo gioca con le emozioni, con tantissimi profumi e i bellissimi paesaggi di Milano. L’albero della vita, che di notte si accende,  è uno spettacolo bellissimo.
Non é da perdere  il viaggio all’EXPO.
Media voto: 7.9
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L’Abetone si prepara

Inizia il Giro d’Italia

Molta gente per vedere l’arrivo

Abetone (PT), 9 maggio 2015
Oggi a San Remo parte la novantottesima edizione del Giro d’Italia, una corsa ciclistica che attraversa i più         suggestivi paesaggi italiani. La gara, divisa in 21 tappe per complessivi 3.489 Km, passerà sui monti pistoiesi. La “carovana rosa “ giungerà a La Spezia Martedì 12 Maggio per ripartire il giorno seguente verso l’Abetone. Il percorso della 5° tappa La Spezia-Abetone, è prevalentemente montano e misura 152 Km. Arrivati in Toscana, i ciclisti risaliranno l’ Appennino Lucchese e percorreranno le sue strade tortuose fino all’ abitato della Lima, dove inizierà la salita finale con arrivo all’ Abetone. Qui, già da qualche giorno sono iniziati i preparativi per accogliere la carovana di ciclisti: sono stati asfaltati diversi tratti  di strada nella zona circostante la piazza delle piramidi nella quale durante la notte fra Martedì e Mercoledì  sarà montato il palco.
Il Sindaco Danti ha consigliato a tutti coloro volessero assistere al Giro d’Italia di arrivare all’Abetone nella mattinata di Mercoledì, o meglio ancora, la sera prima, perché dalle 14.00 fino al termine della corsa, la strada Statale 12 rimarrà chiusa al traffico. Sembra che in tanti abbiano accolto il consiglio del primo cittadino: gli alberghi della località montana, hanno registrato il “tutto esaurito” infatti all’Abetone sono previsti oltre 10mila persone. Saranno utilizzate l’ ovovia e la seggiovia per permettere ai molti appassionati delle  due ruote di raggiungere  il centro del paese, lasciando la propria automobile nei parcheggi della Val di Luce.
Sono previste manifestazioni collaterali come la “notte rosa” a Cutigliano prevista per Martedì 12 e la curiosa iniziativa della famiglia Ceccarelli: mettere sul percorso la vecchia cabina della funivia Doganaccia-Croce Arcana, che per l’evento sarà dipinta di rosa. Sicuramente sarà un’ occasione importante per far conoscere la nostra montagna in tutt’ Italia.

Media voto: 9.1

 

 

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Professionista del borseggio<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />
a 13 anni fermata per furto<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />
per la 54esima volta

IL CASO S.O.S. MINORENNI

TREDICI ANNI E CINQUANTA BORSEGGI.

PRESA OGNI VOLTA, MA SEMPRE LIBERA.

NUOVO FERMO A ROMA DELLA BABY LADRA BOSNIACA CHE RUBA I PORTAFOGLI

UNA BAMBINA DI SOLI TREDICI ANNI CHE E’ NATA E VIVE A ROMA, E’ STATA FERMATA DAI CARABINIERI DELLA STAZIONE ROMA-AVENTINO PER LA CINQUANTAQUATTRESIMA VOLTA.

QUELLO CHE MERAVIGLIA E’ CHE NONOSTANTE LE DECINE DI DENUNCE SUBITE, LA BAMBINA NON HA MAI INTERROTTO LA SUA AZIONE CRIMINALE. I MILITARI, IL GIORNO 8 MAGGIO 2015, L’HANNO BLOCCATA ALLA FERMATA DELLA METROPOLITANA, MENTRE AVEVA APPENA DERUBATO DEL PROPRIO PORTAFOGLIO, UN TURISTA SICILIANO. L’UOMO, AVVISATO DAI CARABINIERI POICHE’ NON SI ERA ACCORTO DI NULLA, HA SPORTO DENUNCIA ED HA RINGRAZIATO. LA RAGAZZINA, PRIVA DI DOCUMENTI, E’ STATA IDENTIFICATA E, NON AVENDO UN GENITORE O UN TUTORE A CUI AFFIDARLA, E’ STATA PORTATA IN UN CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA E SEGNALATA AL TRIBUNALE PER I MINORENNI. PURTROPPO, SECONDO L’ ISTAT, SONO AUMENTATI IN PARTICOLARE SCIPPI E BORSEGGI, FORSE PER EFFETTO DELLA CRISI ECONOMICA IN ATTO NEL NOSTRO PAESE E ANCHE NEL MONDO INTERO.

Media voto: 8.5

 

 

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Nepal 5.057 vittime : oltre otto mila i feriti.
Kathmandu spostata di tre metri.

Sei milioni le persone bisognose di aiuto.
Si temono altre 250 dispersi per una valanga.
Il premier : ” potrebbero esserci 10 mila morti “.
Una decina di italiani ancora irreperibili, i numeri, in continuo di venire danno il senso dell’immane catastrofe che ha colpiti il Nepal.
Cresce il bilancio delle vittime del terremoto.
Il tutto mentre si temano 250 dispersi nella valanga e ha colpito il villaggio, non distante dall’epicentro del sisma di sabato e in un’area di trekking.
” fino a 10 mila vittime ”
Per il premier Nepal, Sushil Koirate, il numero delle vittime potrebbe arrivare a 10mila.
Gli esperti fanno sapere che il terremoto ha spostato il terreno sotto l’area di Kathmandu fino a tre metri verso sud, mentre l’Everest dovrebbe essere rimasto della stessa alterme.
Le persone vivono nelle tende e non hanno abbastanza cibo perció vengono aiutati da tutto il mondo.
La metà delle persone é stata schiacciata dalla propria casa e erano tutti di colore grigio.
Le persone all’interno delle case sono state liberate da persone molto forti e molto coraggiosi.

Media voto: 7.8

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Media voto: 7.7

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Dalla montagna pistoiese

I bambini di Gavinana ripuliscono la sala parrocchiale 

Tra poco inizia l’estate e la sala parrocchiale di Gavinana sarà ripulita dai ragazzi del gruppo di catechismo del paese, aiutati dalle catechiste. Resterà aperta tutta l’estate, tutti saranno ben accetti e la sera, qualche volta, si potrà anche mangiare la pizza. Si giocherà a calcio,  pallavolo, giochi da tavolo, si suonerà e si canterà. I bambini saranno responsabili della pulizia e dell’ordine. Inoltre, organizzeranno le attività per rallegrare l’estate dei residenti e dei villeggianti. Questo luogo sarà una valida alternativa alla noia e al bar.

Sentiamo cosa ne pensano i protagonisti. Giovanni Ferrari dice: “Sono felice di questa iniziativa!” Gioele invece: “Sicuramente resterò sempre a mangiare la pizza”. Maria Teresa Bargellini, nonna di tre nipoti, Afferma: ” Finalmente avranno un luogo dove giocare a pallone senza disturbare”. Il sindaco promette un buon gelato a tutti i partecipanti al progetto. I bambini sono pieni di entusiasmo e non vedono l’ora di iniziare.

In bocca al lupo da tutta la redazione!

Media voto: 8.8

Complimenti a tutti, siete stati competenti nel valutare i lavori e, come le vostre insegnanti, non avete voluto “colpire” qualcuno con dei brutti voti!!! 

Gli articoli resteranno anonimi ma ognuno potrà confrontare il proprio lavoro con quello degli altri!

Il mare, le vele… Il concorso e le poesie dei ragazzi

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“La gente di montagna e la gente di mare hanno una cosa in comune, la solitudine” (Ammiraglio Comandante Maurizio Ertreo)

Un parallelismo simile è stato fatto confrontando la vita di chi lavora nei sommergibili e gli astronauti della base spaziale che orbita intorno alla Terra. (Conferenza “Dalle vie del mare… alle vie del cielo”, 27 aprile ore 10.00)

Fra i disegni più belli di quest’anno c’è anche quello di Aurora

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Il disegno.

Dice Aurora che ha pensato a tutti quei bambini che guardano lontano sperando di arrivare in un Paese che li accolga in pace.

imageLa foto dei vincitori

La premiazione.  image image L’incontro con le vele,

purtroppo oggi, 27 aprile, ammainate a causa del forte vento.

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Da “Il Tirreno” online del 28 aprile 2015

“Il mare e le vele” Storie di solidarietà nei disegni dei ragazzi
In Accademia, nell’ambito del Tan, passerella dei vincitori del concorso organizzato dal Tirreno e rivolta agli studenti

di Roberto Riu

LIVORNO. Le condizioni meteo in rapido peggioramento hanno sconsigliato di prendere il mare. Ieri mattina è così sfumata l’opportunità di una bella crociera premio sulle tre barche-scuola della Marina (Corsaro II, Orsa Maggiore e Stella Polare) che avrebbero dovuto imbarcare i venti studenti toscani vincitori dell’ormai tradizionale concorso “Il mare e le vele”, giunto alla ventiduesima edizione ed organizzato dal Tirreno nell’ambito del Trofeo Accademia Navale-Città di Livorno: un concorso intitolato quest’anno “la solidarietà viene dal mare” e perciò dal significato particolarmente attuale alla luce dei recenti tragici avvenimenti nelle acque del canale di Sicilia e vicino a Rodi, nell’arcipelago del Dodecaneso, con centinaia di vittime per il naufragio di due barconi carichi di migranti. I disegni realizzati dagli studenti delle elementari, delle medie e delle superiori erano perciò incentrati sul tema del soccorso in mare e sull’accoglienza, raffigurando, ad esempio, delle mani aperte in segno di benvenuto, un intervento di salvataggio oppure un’antica mappa del Mediterraneo. I vincitori del concorso, accompagnati da insegnanti e familiari, sono stati accolti in Accademia Navale (dove sono esposti i disegni sino al 3 maggio) dall’ammiraglio comandante Maurizio Ertreo che ha brevemente ricordato la storia dell’istituto fondato nel 1881 ed insieme a loro ha partecipato alla foto di gruppo dinanzi al brigantino interrato tutto imbandierato in occasione del TAN. Nell’aula n.5, dove è in corso una mostra di opere del pittore di marina Marc Sardelli dedicata all’epopea napoleonica, si è quindi svolta la premiazione con la consegna dei diplomi. E’ poi seguito il trasferimento al Villaggio Tuttovela dove è stato possibile assistere alla conferenza “Dalle vie del mare…alle vie del cielo” con l’intervento dell’ing. Valfredo Zolesi, presidente della Kayser Italia, e del tenente di vascello Fabio Casamassima. La visita è proseguita presso gli stand istituzionali come quello della Marina militare che mette a disposizione dei simulatori di volo e di navigazione e tavoli da carteggio per tracciare la rotta con matita e squadrette nautiche. Giusto per restare in tema non è mancata infine la visita a bordo delle tre barche scuola della Marina attraccate a banchina. Gli studenti premiati sono stati: Luca Boscherini (Grosseto), Gaia Carmassi (Forte dei Marmi), Alessia Filippi (Castelnuovo Garfagnana), Alessandro Salatti (Fornaci di Barga), Ilaria Testi (Lucca), Chiara Poggi (Lucca), Marco Galvani (Ronchi, Massa-Carrara), Jamila Brauns (Ronchi, Massa-Carrara), Silvia Cordiviola (Avenza), Ilaria Moretti (Avenza), Alessia Borsini (Piombino), Lavinia Canepa (Pisa), Aurora Gasi (Maresca), Daniel Gualtieri (Santa Maria a Monte), Claudio Filippi (S. Maria a Monte), Giulia Ambrogini (S. Maria a Monte), Marina Di Pasquale (Prato), Gaia Carpina (Livorno), Vittoria Leonardi (Livorno), Rebecca Abbate (Montemurlo), Maria Panza (Livorno), Gaia Zoletto (Prato) e Ledisa Makuti (Livorno).

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Pensieri di mare

 

Vela solitaria

Una vela solitaria

scivola lenta

accanto allo scoglio.

Si gonfia e si gonfia

mentre il vento la spinge.

Lo scoglio sospira,

mormora severo

ma niente più…

Ormai la vela fugge nel blu.

Anna DP

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Mare

Il mare, pazienza infinita, calma

le vele scorrono nel vento

un sospiro

un fiato;

rumorose le onde

sbattono sugli scogli.

I gabbiani volano leggeri

su un mare lucente

che risplende come un cristallo.

Ginevra

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Il mare, le vele

Una distesa azzurra

che brilla all’orizzonte,

navi con con vele spiegate

come uccelli inarcati.

Uniti con il vento

sciolti in alto mare.

Illumina una vela 

lungo una distesa,

incanta,

sogna,

ispira una nuvola

in mezzo al cielo.

Ilenia

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Mare

Scende…

sfonda…

scivola…

plaf…

entra…

e corre veloce

come la nuvola nel cielo

schizzi di qua

schizzi di là

ed io sulla poppa a guardare.

Francesco P.

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Onde azzurre

Il mare

onde azzurre,

che coccolano

la luce del sole.

Una vela bianca

nel mare chiaro,

è luminosa

come il tramonto.

La barca e la vela

nel mare viaggiano

passando

sopra la meraviglia.

Claraimage

Vedo il mare

Dal mio balcone vedo il mare,

e spesso all’orizzonte si confonde con il cielo.

Quando è in tempesta si tinge di grigio,

quando invece si calma divnta uno smeraldo

il mare si abbraccia con la sabbia

e sembra danzare sulle alte dune

e le onde, che si rincorrono,

sbattono forte contro gli scogli.

Le bianche vele, come lenzuola, si gonfiano

al vento come aquiloni.

Quando il giorno è finito

e il sole va a dormire

si copre con coltri fatte di sale.

Di notte la da specchio alla luna

che si prepara ad una festa

con le luminose stelle.

Linda

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Vela blu

Il mare,

vela blu d’immensa vita.

Il suo respiro

un venticello fresco

si aggirava stanco,

tra i pini marittimi

accarezzati da una luce soffocata,

color rosso fuoco.

Una barca,

quatta quatta

riposava in un mare di pace.

Sul viale, in penombra,

la Luna guardava e ascoltava

il lento fruscio del mare.

Tommasoimage

Notte d’estate

Il mare,

mi parlava,

in una notte d’estate.

Vedevo, in lontananza,

una barca con le luci accese.

La Luna,

riposava,

mentre,

la sua vela

m’illuminava.

Il cuore batteva,

la mia anima,

rinasceva.

Tommasoimage

Il mare

Il mare e le sue onde

sembravano fate

che ballavano

balli semplici

lenti e armoniosi

come le barche a vela

che attraversano

il limpido mare.

Alessandro

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Solidarietà: la vittoria più bella

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Partita solidale, richiedenti asilo vs genitori degli alunni della scuola primaria di Maresca

Sport ed integrazione:“la vittoria più bella”

 Il capitano dei genitori: “Ci hanno fatto neri”

 

Giovedì 16 Aprile 2015

 

I valori della solidarietà che lo sport ha il dovere di rafforzare nella società, sono stati protagonisti della partita di calcetto organizzata dalla scuola Anna Frank di Maresca con la cooperativa sociale “Gli Altri” di Pistoia. Il 16 aprile, al Palazzetto dello sport “Sandro Pertini” di Bardalone, si sono incontrate le squadre formate dai genitori degli alunni della scuola primaria e i richiedenti asilo alloggiati sulla montagna pistoiese, a Maresca e a Pianosinatico. L’atmosfera entusiasmante ha visto coinvolti studenti, genitori, insegnanti e tanti curiosi che hanno assistito e applaudito i protagonisti con simpatia e cuore. – Guardando la partita – commenta uno spettatore – ho notato che i migranti hanno giocato molto bene, hanno fatto bei passaggi così che la partita è stata molto combattuta. I migranti – continua il ragazzo – hanno fatto molti goal, infatti hanno vinto dodici a due. È stato molto bello vedere per la prima volta, persone di razze diverse giocare insieme e divertirsi-.

Questa iniziativa ha preso le mosse dall’adesione al progetto “Sport e integrazione” e dal desiderio dei bambini di coinvolgere gli stranieri ospitati a Maresca.

Alle 17,30 sono entrate in campo le squadre, i migranti con le maglie amaranto e i genitori con le maglie bianche. Le squadre erano composte da sei giocatori. I tempi concordati erano quattro per permettere a tutti di giocare.

Dopo i saluti di rito è iniziata la partita. Già il primo tempo ha visto la squadra degli ospiti in vantaggio, infatti al 12^ è arrivato il primo goal da parte di Mamadou.

La squadra dei genitori ha cercato affannosamente di recuperare lo svantaggio. Le azioni si sono susseguite velocemente con scambi repentini di campo e cinque minuti dopo giunge la risposta dei genitori: 1-1!

La partita è molto combattuta infatti alle 17.50 viene segnato il 2-1 per i richiedenti asilo.

I due gruppi giocano con impegno, determinazione e spirito di squadra. Il sostegno del pubblico diventa sempre più forte e caloroso, finché alle 18.10 arriva il terzo goal degli ospiti.

I migranti prendono, con il loro gioco frizzante e rapido, il sopravvento segnando altre nove reti! I genitori accorciano le distanze alle 18,39. La competizione termina alle ore 19 con il risultato di 12-2 per i migranti.

La partita si è conclusa quindi con una schiacciante vittoria dei richiedenti asilo sui babbi, i quali, nonostante la sconfitta, hanno chiesto scherzosamente la rivincita.

La serata si è conclusa con una cena a base di pizza fra tutti i partecipanti all’ iniziativa.

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Sport e integrazione: l’incontro con un mondo in fuga

Perché tante persone chiedono asilo politico

 

I migranti che abbiamo incontrato provengono dalla Costa d’Avorio, dal Senegal, dal Gambia, dal Camerun, e anche dal Pakistan e dall’ Afganistan. Partendo dai loro Paesi hanno raggiunto la Libia dove hanno preso l’imbarcazione che li ha condotti verso Lampedusa.

Molti sono riusciti a raggiungere le coste di quest’isola aiutati dalla guardia costiera; lì sono stati accolti, visitati e nutriti.

Successivamente con il “Progetto accoglienza diffusa” il Ministero degli Interni li ha mandati sulla montagna Pistoiese, assistiti dalla cooperativa sociale “Gli Altri”. Come ci racconta un’operatrice sono solo semplici ragazzi, nati tra il 1994 e il 1996.

Un altro operatore ci dice che durante l’inverno hanno aiutato la comunità, dove sono anche ben inseriti.

Ci parla anche di un famosissimo profugo italiano che durante la Seconda Guerra Mondiale fuggì in Francia, questa persona è diventata presidente della Repubblica, era Sandro Pertini.

Altri operatori ci raccontano che queste persone hanno bisogno di essere ascoltati e di capire quali siano le nostre abitudini. Per questa ragione nella cooperativa ci sono dei mediatori linguistico-culturali che parlano lingue insolite come il Bambarà, Wolof, Mandinga (dall’Africa), Pashtun, Urdu, Dari (dal Pakistan e Afganuistan), che li aiutano a integrarsi.

Questi ragazzi seguono anche dieci ore di lezioni di italiano ogni settimana, la conoscenza della lingua potrà permettere loro di inserirsi meglio nelle comunità e forse nel mondo del lavoro.

I ragazzi sono aiutati con lo “sportello informativo per migranti” nello svolgimento delle pratiche burocratiche che servono per richiedere il riconoscimento dell’asilo politico in quanto tutti in fuga da paesi in guerra.

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Due ragazzi ci raccontano la loro storia. Uno di loro è appena arrivato e non sta giocando a calcio perché si è fatto male ad un piede. Per arrivare in Italia è stato due giorni su una barca piccola, con almeno un centinaio di altre persone. É solo e adesso vive a Maresca.

L’altro, Lamin, viene dal Guinea, ha iniziato a lavorare quando era molto piccolo. Aveva un campo tutto suo dove coltivava gli anacardi, una specie di noce, della quale la Guinea Bissau era la maggiore esportatrice. Lamin era molto bravo a scuola ma per problemi familiari non ha potuto continuare gli studi. Dopo un po’ di tempo, nel suo paese, è scoppiata la guerra civile e così ha cercato rifugio in Italia.

L’incontro con questi ragazzi è stato molto interessante e ricco di emozioni.

” Il terzo tempo “

Tutti parlano di fair play nel calcio, di terzo tempo, noi l’abbiamo realizzato.

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 Dai quotidiani locali

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Paese che vai usanze che trovi, gesti, cibi abitudini

Lavorando in gruppo, impariamo a discutere, condividere, fare relazioni, organizzare schemi, fare brevi presentazioni…  

Sono stati proposti due testi. In uno sono descritti alcuni gesti che, pur essendo simili, hanno un altro significato in Paesi e popoli diversi, mentre nel secondo sono spiegati i vari modi di scrittura.

Se la comunicazione è problematica fra persone che condividono gli stessi gesti per affermare o negare, figuriamoci fra popoli in cui questi gesti vogliono dire l’esatto contrario!

 Ogni gruppo, dopo aver letto e discusso al suo interno, ha costruito il proprio schema, la propria scaletta per riferire e relazionare agli altri.

Complimenti a tutti, siete stati davvero bravi!

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Qualcuno prepara anche i foglietti per fare il “gobbo” ed aiutare la compagna che parlerà.

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Abbiamo iniziato a conoscere i libri che incontreremo il prossimo anno, letture più lunghe riflessioni da ragazzi più grandi.

Abbiamo anche letto alcuni racconti di autori di altri Paesi con le loro scritture e i loro alfabeti diversi dal nostro (il testo originale era a lato della traduzione in italiano)

Dalla Cina abbiamo visto gli ideogrammi; dall’Eritrea i caratteri dell’alfabeto tigrino; dall’Ucraina quelli dell’alfabeto cirillico; dall’Algeria abbiamo osservato i caratteri dell’alfabeto arabo…

Abbiamo letto che c’è chi scrive da destra a sinistra, in verticale da destra a sinistra, chi da sinistra a destra, chi in modo bidirezionale.

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Alcune lingue antiche, come l’etrusco e il latino arcaico, erano scritte una riga da destra a sinistra e l’altra da sinistra a destra. Questa scrittura si chiama bustrofedica perché si scrive come i buoi quando arano.

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Ogni gruppo si è preparato per parlarne agli altri.

Il brano cinese racconta della scrittura stessa

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Quello eritreo ci racconta della nascita e della vita di una bambina

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Il brano ucraino parla di un gioco che fanno i bambini molto simile alla nostra “Campana”

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Infine il racconto algerino narra di una scuola per donne

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