Il testo espositivo – TG 4^
Metodologie: Learning by doing, Project work, Role playing, Brain storming, Problem solving, Cooperative Learning (nei limiti concessi dalla pandemia), Flipped Classroom, Didattica laboratoriale, ricerca di informazioni e materiali
Discipline coinvolte: scienze, storia, geografia, tecnologia, matematica, italiano, educazione civica, arte, lingua inglese
Che cos’è il testo espositivo? (o informativo-espositivo)
- “I testi espositivi sono un tipo di testo la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi”. (Combettes & Tomassone 1988).
I testi espositivi forniscono informazioni su diversi argomenti: storici, scientifici, geografici, tecnologici, di attualità,…
Si trovano nei libri di studio, come il nostro sussidiario delle Discipline, in manuali, riviste, enciclopedie,…
I testi espositivi:
– cercano di spiegare un argomento con un linguaggio che sia comprensibile, chiaro e lineare, al pubblico al quale si rivolge; presenta termini specifici della disciplina e in forma impersonale, se si tratta di testi di studio;
– hanno un titolo che anticipa l’argomento in generale; possono essere divisi in paragrafi e ciascuno ha un sottotitolo che annuncia un aspetto particolare dell’argomento generale sviluppato;
– sono articolati in capoversi, da un “punto a capo” a quello successivo;
– per aiutare la comprensione, sono accompagnati da immagini, tabelle e schemi.
Esercitiamoci! Decidiamo insieme quale argomento trattare.
Discutendo, abbiamo deciso di approfondire alcune parti di storia degli Egizi, popolo antico che ha particolarmente appassionato i bambini.
Consegna del compito il 30 aprile 2021 (spedito alla mail istituzionale).
I lavori sono in coda all’articolo.
Il TG Quarta
by Aurelia Cambiolo
I “giornalisti” intervistano gli “esperti” su vari argomenti di scienze, geografia, meteorologia, storia e altro
Il meteo.4*
Tutti i giorni alle 12 in punto parliamo di meteo: controlliamo la temperatura e scriviamo che tempo fa, aggiornando la nostra tabella.
Nei nostri TG abbiamo presentato:
gli ambienti;
Il nostro plastico
– virus e batteri:
-animali
-piante
-acqua
-la barriera corallina
Che cos’é?
La barriera corallina è un ecosistema acquatico molto bello ma tanto fragile.
Le barriere coralline si formano grazie agli scarti di scheletri di coralli che si formano dalla luce del sole catturata
dalle alghe che vivono in simbiosi con i coralli.
É uno degli ecosistemi più grandi e importanti del mondo
DOVE SONO LE BARRIERE CORALLINE PIU’ BELLE DEL MONDO
Le barriere coralline più belle al mondo si trovano negli oceani.
La più grande è quella Australiana, lunga ben 2600 km.
Poco distante c’è la New Caledonia Barrier Reef, la seconda per lunghezza al mondo.
Una, però, delle più affascinanti è quella di Apo Reef , nella parte centro-meridionale delle Filippine.
Nell”Oceano Pacifico si trova la coloratissima Rainbow Reef.
Molto conosciute e belle sono la Red Sea Coral Reef nel Mar Rosso e quella delle Maldive.
FLORA E FAUNA
Lungo le coste della barriera corallina crescono delle piante chiamate “bambinaie”: LE MANGROVIE.
Queste piante hanno radici aeree che gli consentono di respirare anche sott’acqua.
Si chiamano “bambinaie” perché fra le loro radici i piccoli pesci si nascondono dai predatori, trovano il cibo necessario per vivere e per riprodursi.
I PESCI
Pur non rappresentando i principali organismi dei reef, i pesci di barriera corallina sono numerosi ed estremamente diversificati.
Se ne trovano di tutte le forme e colori, di onnivori, carnivori ed erbivori, di piccole e di grosse dimensioni.
Tra i principali che si possono incontrare sulle barriere, semplicemente osservando il reef facendo snorkeling,vi sono: i pesci farfalla, i pesci angelo, i pesci chirurgo, i pesci pagliaccio, le cernie, i pesci pappagallo, i pesci balestra, i pesci palla, le mante e anche i barracuda.
Impossibile citarli tutti, essendo migliaia di specie, ma è importante ricordare l’incredibile biodiversità.
Puglia meglio delle Maldive: scoperta una barriera corallina
La Puglia diventa come le Maldive grazie alla
prima barriera corallina scoperta in Italia dagli esperti.
Un patrimonio italiano da proteggere.
A pochi metri da Monopoli, in Puglia, è stata scoperta la barriera corallina italiana, molto simile a quella delle Maldive e dell’Australia.
A dare notizia della barriera è stato il nucleo subacqueo di Molfetta. Siccome è lontana dalla costa, a 50 m di profondità non era mai stata trovata fino ad allora.
Di fatto, il costante aumento delle temperatura dell’acqua marina ha messo a rischio l’esistenza delle barriere coralline.
LE BARRIERE CORALLINE SONO IN PERICOLO
Purtroppo negli ultimi anni il cambiamento climatico, l’inquinamento, la pesca intensiva e il surriscaldamento delle acque hanno messo in pericolo la flora e la fauna di questo bellissimo ecosistema
Se una barriera sta morendo si può capire dallo sbiancamento dei coralli. Infatti, quando la temperatura dell’acqua aumenta, i coralli espellono le alghe che vivono con loro e subiscono questo fenomeno.
Quando un corallo è bianco significa che è morto.
Costruiamo insieme la nostra barriera corallina
Costruiamo la nostra barriera corallina
-tanti tipi di energia
I ragazzi leggono molti libri; quando ne terminano uno lo presentano ai compagni, lo descrivono, raccontano la storia, lo pubblicizzano e, se qualcuno è interessato, glielo prestano… in tempo di Coronavirus dopo averlo lasciato a scuola per qualche giorno.
Eccone alcuni, di vario genere e per tutti i gusti!
1- “Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery, Casa Editrice GIUNTI, Collana Classici tascabili.++
Lo consiglio perché la protagonista trasmette una grande energia e, anche nei momenti più tristi della sua vita, non smette mai di sognare e non si abbatte. Infine è un libro divertente che diffonde energia e speranza. (Fiamma)
2- “Diario di una schiappa”, di Jeff Kinney, Casa Editrice Il Castoro.++
Lo consiglio perché è un libro molto divertente e anche quando si è tristi mette di buon umore. (Samuele F.)
3- “Rinascita Timeport”, di Giulia Gibellini, Casa Editrice Salani.++
Camilla, Thomas e i loro amici si trovano in un posto di ri-nati e dovranno affrontare ricerche pericolose e ansiose.
Libro di fantascienza. (Serena)
4- “Harry Potter e il principe mezzosangue”, di J. K. Rowling, Casa Editrice Salani.++
Lord Voldemort è tornato e quest’anno Hogwarts sarà pieno di misteri e pericoli. Libro Magico (Serena)
5- “Geronimo Stilton in campeggio alle cascate del Niagara”, di Elisabetta Dami, Casa Editrice Piemme.++
Questo libro parla di Geronimo Stilton che vive un’avventura alle cascate del Niagara con suo nipote Benjamin e la sua classe. Lo consiglio perchè è divertente e si legge bene. (Gianmaria)
6- “Le stra-ordinarie dis-avventure di Carlotta: Conigli dappertutto”, di Alice Pantemuller e Daniela Kohl, Casa Editrice Sassi.++
Il libro parla di Carlotta, una bambina di 10 anni, a cui ne succedono di tutti i colori. Ci sono molti libri dedicati a questo personaggio; in questo si parla dei conigli della sua amica Sharon. Carlotta li avrebbe voluti ma la mamma le aveva proibito di tenere qualsiasi animale… alla fine però… (Eva)
7-“Il mistero dello scienziato pazzo”, di Chiara Belliti, della serie PICCOLI BRIVIDI, Mondadori.++
Il libro parla di due bambini che notano qualcosa di strano nel padre…brrrrrrr (Diego)
8- “Caso chiuso. Il mistero del castello”, di Lauren Magaziner, De Agostini.++
Parla di una mamma che deve risolvere un caso ma al suo posto lo fanno i bambini. Giallo poliziesco. Vuoi diventare un detective? (Diego)
9- “Magici cuccioli e piccole amiche”, di Rosalba Troiano, Giunti Editore.++
Tre bambine entrano in un giardino segreto con cuccioli fantastici e imparano a prendersene cura. Mi è piaciuto perché Ella, Allegra e Zoe hanno trovato il loro cucciolo perfetto e molto raro… e io amo gli animali! (Amelia)
10- “Glitter Witch, la moda è una cosa da streghe” di Sibeal Pounder, Il battello a vapore, Piemme.++
Questo libro parla di una bambina che un giorno sente dei rumori provenire dal tubo del lavandino, va a controllare ed esce fuori una piccola fata. Greta, la protagonista, scopre così dalla fata di essere una vera e propria strega. Quindi inizia la sua avventura nel mondo dei sottotubi, avventura fatta di amicizie, magia e moda. Mi è piaciuto proprio perché parla di moda e magia. Lo consiglio a chi ha voglia di vivere avventura magiche. (Alice)
… e tanti ancora!
Harry Potter e la pietra filosofale, J.K: Rowling, Salani editore +
Harry Potter e la camera dei segreti, J.K. Rowling, Salani editore +
Harry Potter e il Prigioniero di Aksaban, J.K. Rowling, Salani editore ++H
Harry Potter e il calice di fuoco, J.K. Rowling, Salani editore +
GERONIMO STILTON – MISSIONE DINOSAURI VIAGGIO NEL TEMPO 11, AA.VV., Casa editrice Piemme +-
++
CANTO DI NATALE, Charles Dickens, casa editrice Giunti Junior +-
Legenda:
++ piaciuto molto; + piaciuto; +- piaciuto sufficientemente; — non piaciuto.
Approfondimenti Antico Egitto
IMBALSAMAZIONE NELL’ANTICO EGITTO
L’ imbalsamazione nell’Antico Egitto si sviluppò tra il 2.686 a. C. ed il 2.181 a. C. circa (antico regno) .
Secondo la religione egizia, la vita continuava dopo la morte; per questo motivo il corpo del defunto doveva essere conservato intatto.
Il processo di imbalsamazione era lungo e complesso.
Le fasi essenziali consistevano nel: lavaggio del corpo, estrazione degli organi interni, disidratazione, riempimento, unzione e bendaggio.
Per prima cosa il defunto veniva lavato e purificato; i suoi organi interni venivano estratti attraverso il naso e un’ incisione sul fianco sinistro del ventre.
Tali organi, appositamente trattati, venivano poi riposti in quattro vasi: i ”canopi”. L’unico organo lasciato all’interno del corpo era il cuore, che doveva rimanere al suo posto affinché il Dio Anubi potesse “pesarlo”.
Dopo questa fase, il cadavere, nuovamente lavato, veniva ricoperto con del sale particolare: il “natron”, sostanza con proprietà disidratanti, per una durata di quaranta giorni.
Trascorso questo periodo, il corpo, ormai completamente secco, veniva riempito con paglia e stoffa, per restituirgli la sua forma naturale. Alcune parti, come il naso, venivano rimodellate mentre gli occhi erano sostituiti con pietre preziose.
Si procedeva cospargendo il cadavere con olii aromatici, profumi e resine.
Il processo di imbalsamazione veniva ultimato avvolgendo il corpo in metri e metri di fasce di lino. Tra i vari strati di tessuto, i sacerdoti deponevano gioielli e amuleti, per proteggere il defunto nel suo viaggio
ultraterreno.
Il volto veniva ricoperto da una maschera funebre ed il corpo, ormai completamente mummificato, veniva sepolto in una bara o in un sarcofago, infine, in una tomba.
L’ intero procedimento di imbalsamazione durava settanta giorni e in principio era riservato ai corpi dei soli sovrani.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Come venivano costruite le piramidi
Esistono molte ipotesi riguardanti le tecniche utilizzate per la costruzione delle piramidi. Alcune si basano sull’idea che le enormi pietre con cui erano costruite le piramidi fossero estratte con scalpelli di rame e che venissero poi trascinate e sollevate fino alla posizione finale. Intorno alla piramide in costruzione c’erano poi delle rampe a spirale fatte di mattoni, su cui gli operai, con la sola forza delle braccia e delle funi trascinavano i blocchi. Il materiale veniva appoggiato su slitte, formate da supporti che scivolavano su rulli di legno ingrassati. Sembra che alla piramide di Cheope avessero lavorato 127 mila uomini. Le piramidi dovevano essere costruite a sinistra del Nilo, vicino al fiume e su una solida base rocciosa.
I blocchi con cui erano costruiti pesavano da 2 a 15 tonnellate.
Quando il fiume era in piena i blocchi venivano trasportati su chiatte galleggianti e depositati sulla riva del fiume da dove, legati a tronchi di legno che formavano delle slitte, partivano per il sito prescelto. Nel frattempo altri operai livellavano la roccia su cui sarebbe sorta la piramide. Sembra poi che le pietre venissero fatte scivolare su rampe e tirate su con le funi. Questo fino ad arrivare in cima dove veniva posizionata la punta.
Tutta la superficie esterna veniva poi livellata.
All’interno venivano scolpiti i testi delle piramidi, cioè formule magico religiose nella scrittura geroglifica che avevano la funzione di proteggere il faraone nel trapasso verso l’aldilà.
Molto bene Gianmaria!
Le tombe della Valle dei Re
La valle dei re è un’estesa area dell’Egitto vicino alla città di Tebe, oggi chiamata Luxor.
Per circa 500 anni, dal 1552a.c. 1096a.c, vennero sepolti qui i più grandi sovrani dell’antico Egitto. Alle regine, consorti reali e principi era destinata invece la vicina Valle delle Regine.
Attualmente sono state rinvenute più di 63 tombe di Faraoni. Venne scelta proprio questa valle per vari motivi, innanzitutto per la sua vicinanza a Tebe e nello stesso tempo anche al fiume Nilo (dista soli 3 km), questo dava la possibilità di essere raggiunta dalle processioni religiose.
Questa zona inoltre era ricca di pietra calcarea che era facilmente lavorabile e scavabile, infatti era usata per creare pareti lisce su cui dipingere.
Questo luogo era molto raccolto, aveva infatti un unico accesso che era facilmente controllabile da sentinelle.
La valle ospita le tombe della XVIII°, XIX° e XX°dinastia.
Le tombe delle varie dinastie sono facilmente identificabili grazie al loro metodo di costruzione.
Inizialmente scendevano in profondità con rampe di scale e avevano percorsi tortuosi per arrivare alla camera funeraria. Nel corso dei 500 anni l’architettura si semplificò fino a giungere a tombe al livello del suolo senza scale ed in linea retta, alla cui estremità si trova il sarcofago.
Una delle tombe più famose è quella di Tutankhamon, fu l’unica tomba a non essere stata derubata dai ladri. I manufatti ritrovati hanno permesso di capire come erano fatte e allestite a quei tempi le tombe reali, alcuni oggetti servivano al giovane faraone nell’aldilà.
Tra gli oggetti rinvenuti più conosciuti : un trono d’oro con uno schienale elaborato su cui è disegnato il faraone con una giovane regina ,dei sandali d’oro e la maschera funeraria che ricopriva il volto della mummia.
Le conoscenze e le scoperte degli egizi
Gli egizi per costruire piramidi, templi, edifici e dighe usavano semplici attrezzi come picconi, seghe, leve e rulli ed inventarono lo shaduf, un oggetto fatto con, da una parte un secchio legato ad un palo e dall’altra un contrappeso, che serviva per prendere l’acqua dai fiumi e dai canali.
Ottimo lavoro Samuele!
La scrittura egizia
la scrittura nell’antico Egitto è diversa rispetto a quella della Mesopotamia.
I Sumeri, infatti, utilizzavano le tavolette di argilla mentre gli Egizi utilizzavano il papiro, una pianta che si usava per
creare la carta.
La prima forma di scrittura furono i geroglifici che con il passare del tempo divennero più elaborati trasformandosi in ideogrammi (immagini di concetti sempre più complessi).
La svolta fondamentale della scrittura avvenne quando gli scribi iniziarono a raffigurare i suoni dei nomi e la scrittura diventò fonetica, simile ai rebus.
Solo gli strati più colti la utilizzavano, fino all’arrivo dell’alfabeto.
La scrittura egizia è stata incomprensibile fino al ritrovamento di una stele ritrovata a Rosetta in cui era presente anche una scrittura in greco che rese decifrabile anche quella egizia.
Ottimo Serena!
L’AMBIENTE IN EGITTO
L’Egitto è situato nel Nord Africa ed è un territorio prevalentemente desertico, con inverni miti e soleggiati ed estati torride.
É attraversato da un lungo fiume, il Nilo, sulle cui rive c’è una sottile striscia di campi coltivati.
L’Egitto era diviso in due regni il Basso Egitto, nella regione del delta, e Alto Egitto, lungo il corso del fiume.
Il Nilo svolgeva un ruolo importantissimo nella vita degli EGIZI.
Ogni anno tra luglio e settembre le acque del fiume straripavano e in novembre si ritiravano lasciando sul terreno il limo, un fango molto fertile. Proprio lungo le sue rive si sviluppò la civiltà Egizia.
Lungo le rive del Nilo cresceva il papiro, le cui canne erano usate per costruire barche, vele, ceste, sandali, stuoie. Con il midollo si produceva la carta.
Il papiro era una pianta molto importante ogni sua parte era usata :
– e radici diventavano legna da bruciare;
– il midollo si mangiava;
– la chioma era utilizzata come decoro;
– il gambo era lavorato e trasformato in: coperte, corde, imbarcazioni e soprattutto carta.
La flora dell’Egitto, ed in particolare la flora Nilo, era ricchissima sin dai tempi dei faraoni.
Il papiro, la ninfea loto, l’acacia e la canna crescevano abbondanti e accanto ad esse prosperavano poi il frumento, il sorgo, l’orzo, il lino, molti ortaggi ed ancora la palma da datteri.
Mancavano però alberi ad alto fusto, adatti a fornire legname;
Mancava anche l’olivo ma, al suo posto, avevano la pianta del ricino, da cui si estraeva l’olio.
Si può dire quindi che grazie alle acque del Nilo è stata garantita la vita del Egitto e le varie popolazioni che vi hanno vissuto hanno saputo mantenere un perfetto equilibrio con esso.
MOLTO BENE EVA!
LE PIRAMIDE
Cosa sono le piramidi
Le piramidi sono dei monumenti funebri di enormi dimensioni fatte costruire dai faraoni per farsi ricordare nel tempo.
Le più grandi
Le più grandi piramidi sono quelle di Cheope, del figlio Chefren e del nipote Micerino.
Opere semplici?
Venivano costruite da tanti uomini, fra questi operai specializzati, astronomi, architetti e geometri. Queste enormi tombe erano opere molto costose tanto è che si racconta del faraone Cheope che per finire la sua piramide vendette sua figlia.
L’interno delle piramidi
Le piramidi contenevano la camera funeraria con all’interno il corpo imbalsamato del faraone, il corredo funebre e tutti gli oggetti che potevano servire nell’aldilà. Erano costruite con molti labirinti per proteggere il tesoro del faraone.
Piramidi esistenti e posizione
In Egitto esistono circa 80 piramidi costruite a ovest del Nilo perchè gli Egizi credevano che i morti dovessero riposare a occidente.
Perfetto AMELIA!
Open Day – 18 gennaio 2021 – zittelleggi numero 18
Benvenuti nel blog della Scuola Primaria “Anna Frank” di Maresca!
Cari bambini, cari genitori, non possiamo mostrarvi la nostra scuola. Non possiamo perché dei bravi muratori, falegnami, imbianchini, elettricisti… ci stanno lavorando, per renderla più sicura e bella! Sarà sicuramente pronta ad accogliervi, quando arriverete, a metà settembre! Intanto, se volete vedere com’era, guardate le foto e leggete gli articoli pubblicati su questo blog negli ultimi anni.
Abbiamo un bellissimo giardino, delle aule ampie e luminose, una serra che condividiamo con i “nonnini” della casa famiglia San Gregorio Magno e, quando vogliamo fare attività motoria al riparo delle intemperie, un pulmino ci porta alla palestra “Sandro Pertini” di Bardalone ma in autunno e in primavera preferiamo farla all’aperto, nel nostro giardino! Talvolta andiamo anche a nuotare, facciamo passeggiate e visitiamo città e musei, attività produttive, associazioni… luoghi lontani ma interessanti per i bambini.
Sogniamo in libertà
E in un anno scolastico che potrebbe renderci tristi o preoccupati passiamo molto tempo all’aria aperta…
Anche con la neve!!!
La Didattica a Distanza nel nostro istituto – Per non dimenticare…Anno Scolastico 2019/20
RIFLESSIONI SULLA DIDATTICA A DISTANZA
A seguito dell’emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19, che ha interrotto in maniera improvvisa e imprevista il normale andamento dell’anno scolastico, e dei DPCM emanati in conseguenza di tale emergenza, quali:
– il DPCM del 4 marzo 2020, con riferimento particolare all’art. 1 lettera g) dove è previsto che “i Dirigenti Scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”;
– il Decreto Legge dell’8 aprile 2020 “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”
– il Decreto-legge 16 maggio 2020 n° 33;
in considerazione delle note emanate del MIUR ( MIUR prot. 388 del 17.03.2020 avente per oggetto “emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza” e nota MIUR N. 8464 del 28 maggio 2020);
visti anche il D.P.R. 275/1999 “Regolamento in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche”, ed in particolare gli artt. 3, come modificato dalla legge n. 107/2015, 4 e 5, comma 1 e il D.Lgs n. 165 del 2001 e s.m.i ;
considerando anche le indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo d’istruzione
il Dirigente ha emanato le seguenti circolari per l’attivazione e la prosecuzione delle attività di didattica a distanza e, successivamente, per la valutazione e gli esami finali delle scuole secondarie di primo e secondo grado:
265 del 5 marzo 2020 “Reperibilità durante il periodo di sospensione delle lezioni”; 267 del 5 marzo 2020 “Disposizioni di accesso agli uffici amministrativi dell’istituto” 268 del 6 marzo 2020 – “DPMC 4 marzo 2020. Adozione di modalità didattica a distanza per alunni diversamente abili”;
270 del 6 marzo 2020 “Formazione a distanza”;
271 del 9 marzo 2020 “Sospensione delle riunioni degli organi collegiali”;
274 del 10 marzo 2020 “DPCM del 9 marzo 2020 recante misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19”;
278 del 18 marzo 2020 “Indicazioni sulla didattica a distanza”;
280 del 20 marzo 2020 “Indagine dotazione tecnologica e consenso attivazione e-mail di istituto”;
281 del 20 marzo 2020 “Comunicazioni sul funzionamento in modalità lavoro agile”;
26 marzo 2020 “Nuove disposizioni circa l’organizzazione dell’I C San Marcello dal 30 marzo 2020 fino a nuova comunicazione dipendente dalla durata dell’emergenza epidemiologica in atto”;
27/03/2020 Comunicazione a personale e genitori sul funzionamento in modalità lavoro agile dell’IC San Marcello P.se;
290 del 03/04/2020 “Supporto Psicologico a docenti, studenti e famiglie”;
294 del 06/04/2020 “Didattica a distanza- Procedura di consegna del device”;
295 del 10/04/2020 “Richiesta di device per la didattica a distanza”;
297 del 14 aprile 2020 “Consulenza informatica. Supporto alla didattica a distanza”; 10/04/2020 “Informativa Google suite docenti”;
296 del 15/04/2020 “Integrazione/aggiornamento PEI e PDP con riferimento alla DAD”;
304 del 22/04/2020 “Rimoludazione delle attività. Nota MIUR 338”;
308 del 24/04/2020 “ Servizio di sportello di ascolto”;
312 del 29/04/2020 “Diario di bordo”;
320 del 11/05/2020 “Test sierologici”;
328 del18/05/2020 “ Ordinanze esami e valutazioni”;
337 del 21/05/2020 “Griglia di rilevazione/osservazione per competenze delle attività di didattica a distanza”;
338 del 22/2020 “Ruolo medico Competente”;
343 del 25/05/2020 “ Indicazioni per gli scrutini finali”;
345 del 26/05/2020 Scrutini finali superiore”;
circolari 350 e altre del 28/05/2020 “ Sicurezza esami personale”;
346 del 29/05/2020 “Esami finali primo ciclo- Ordinanza n.9 del 16 maggio”;
351 del 29/05/2020 Nota N. 8464 del 28 maggio 2020- Chiarimenti e indicazioni operative”;
352 del 29/05/2020 Chiarimenti e indicazioni operative esami del primo e secondo ciclo”;
https://www.iocsanmarcello.edu.it/esami-secondaria-i-e-ii-grado/
353 del 04/0672020 Verbale incontro 22 maggio per l’individuazione delle linee operative”;
359 del 04/06/2020 “Presentazione elaborati- scrutini finali classe terze”; CIRCOLARE 362 del 08/06/2020 “Adozione Protocollo di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del contagio da virus (COVID 19) negli ambienti di lavoro.
Nei giorni immediatamente successivi alla chiusura, le prime indicazioni furono quelle di rimanere in contatto con tutti gli studenti, dai piccoli della scuola dell’infanzia ai grandi della scuola secondaria di secondo grado, facendo particolare attenzione agli alunni certificati o in difficoltà.
Per lo svolgimento della didattica a distanza, oltre al registro elettronico per le comunicazioni, potevano essere utilizzati gli strumenti indicati dal MIUR o tutti i mezzi ritenuti possibili e idonei.
I docenti si adoperarono immediatamente per proporre agli studenti attività e interventi didattici utilizzando i mezzi che ognuno aveva a disposizione quali il registro elettronico ARGO, Whatsapp, Skipe, posta elettronica, …; per gli alunni più piccoli furono contattati tutti i genitori per concordare con loro quali potessero essere gli strumenti più adeguati.
Al contempo, l’istituto iniziò ad attrezzarsi con la piattaforma Google suite for education, con l’utilizzo di Google Classroom e Meet, nonché della mail istituzionale @iocsanmarcello.edu.it.
Dopo aver effettuato un censimento delle tecnologia, dei device e della connessione in possesso a ciascuna famiglia, ad ogni alunno furono consegnate le credenziali di accesso al servizio. https://www.iocsanmarcello.edu.it/problemi-di-connessione/
https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/
IL MOSTRO TERRIFICANTE
Furono successivamente, acquistati e distribuiti a chi non ne era in possesso i device per praticare, nel modo migliore, la didattica a distanza, al fine di garantire il diritto all’apprendimento a ciascuno studente.
Ogni docente, ogni team si impegnò alla rimodulazione degli obiettivi, delle progettazioni disciplinari e interdisciplinari, delle metodologie utilizzate cercando di assicurare elementi di coerenza all’azione didattica e di coordinamento dei diversi interventi, rivedendo i materiali e le metodologie secondo la modalità a distanza. Tale riprogettazione assunse un valore particolare e importante perché riferita, il più possibile, a ogni singolo studente. Anche in modalità DAD, infatti, è stato possibile l’insegnamento individualizzato, sia per gli alunni certificati che per quelli in difficoltà/fragilità momentanea.
Durante tutto il periodo è stato necessario che i docenti, i team e i Consigli di Classe verificassero e tenessero conto, costantemente, delle difficoltà segnalate dai genitori o dagli studenti delle scuole secondarie e, nel caso, cercassero di individuare modalità operative adeguate, possibili soluzioni specifiche, al fine di non discriminare alcuno studente, facilitando il più possibile la restituzione delle attività, dei compiti con modalità accessibili per gli studenti e per le famiglie soprattutto dei più piccoli.
In questo periodo si è cercato di lavorare più che sui contenuti sullo sviluppo delle competenze trasversali e delle competenze chiave europee: competenza linguistica e multilinguistica; competenza comunicativa; competenza matematica, scientifica, tecnologica e digitale; competenza in materia di cittadinanza e consapevolezza,; competenza imprenditoriale e capacità di lavorare in autonomia. Si è puntato sullo sviluppo di competenze metadisciplinari come imparare a imparare, problem solving, raccolta di dati e informazioni, utilizzo di conoscenze in contesti diversi, miglioramento del metodo di lavoro attraverso l’organizzazione, il rispetto dei tempi e la capacità di pianificare e produrre testi, esercizi, attività e compiti assegnati.
Sono stati stimolati motivazione, flessibilità, adattabilità, multitasking, creatività e, soprattutto, il rispetto per sé e per gli altri.
https://www.iocsanmarcello.edu.it/didattica-a-distanza/
Gli impegni online sono stati, naturalmente, condizionati sia dall’età degli studenti che dalla loro possibilità di partecipare/ricevere i materiali in termini di device e di connettività.
I docenti hanno provveduto a progettare e programmare delle sessioni di lavoro, singole lezioni in modalità sincrona o asincrona tenendo conto dei tempi di attenzione, di apprendimento e la motivazione degli studenti, coordinandosi con gli altri docenti e rispettando gli orari delle lezioni. Gli incontri avrebbero dovuto avere una durata di circa trenta minuti ed essere distanziati gli uni dagli altri per dare tempo ai ragazzi di riposarsi e di fare un po’ di movimento; naturalmente con i bambini della primaria e dell’infanzia gli incontri sono stati meno numerosi rispetto all’impegno quotidiano degli studenti più grandi ma, talvolta, più lunghi.
Con la diminuzione delle ore di attività didattica con i docenti, gli studenti hanno dovuto lavorare maggiormente in modo autonomo, oppure con l’aiuto dei genitori nel caso degli alunni più piccoli, per questo i docenti hanno dato, ancora più del solito, indicazioni su come procedere per il corretto svolgimento delle attività.
In modalità DaD la valutazione ha acquisito ancor più una dimensione formativa, in itinere. Ha tenuto conto della crescita personale del ragazzo e della sua capacità di mettere in gioco tutte le proprie competenze personali nelle attività di studio.
Come detto prima, essendo aumentato il lavoro in autonomia dei ragazzi, si è accentuata la dimensione continuativa della valutazione, l’autovalutazione e l’osservazione del processo fatto da ciascuno sono diventate più importanti della valutazione dei singoli episodi, che sono stati comunque valutati, magari accompagnati da una breve spiegazione discorsiva, i docenti hanno infatti dato riscontri costanti sulla riuscita dei compiti e delle attività svolte, sulle conoscenze, abilità e competenze.
Il collegio dei docenti ha deciso di tenere conto non tanto e non solo dei contenuti ma piuttosto del metodo e dell’organizzazione del lavoro (partecipazione, coerenza e disponibilità), della comunicazione e del contributo personale al lavoro.
E’ stata scelta e approvata all’unanimità una “GRIGLIA DI RILEVAZIONE/OSSERVAZIONE PER COMPETENZE DELLE ATTIVITA’ DI DIDATTICA A DISTANZA” con i relativi criteri ai quali corrispondono giudizi e voti: non rilevati per assenza, non adeguati, adeguati (6), intermedi (7-8) e avanzati (9-10).
https://www.iocsanmarcello.edu.it/criteri-valutazione-didattica-a-distanza/
In sintesi, con la Didattica a Distanza il nostro istituto si è posto l’obiettivo prioritario di garantire il contatto con gli studenti e le famiglie, stimolando e sostenendo i rapporti interpersonali, mantenendo il senso di comunità, in un periodo di lontananza e di distanziamento sociale, e assicurando la continuità didattica.
Si è impegnato:
– a favorire una didattica inclusiva;
– a privilegiare una didattica che stimoli competenze trasversali quali imparare a imparare, il lavoro in autonomia, lo spirito di collaborazione e imprenditoriale, imparare a ricercare e utilizzare fonti sicure e attendibili, in particolare nel web, e migliorare le proprie competenze digitali;
– a favorire una valutazione formativa;
– a valorizzare i lavori e i contributi di ogni studente;
– a rafforzare la fiducia in se stessi;
– a sviluppare e stimolare il miglioramento del metodo e dell’organizzazione dello studio, la responsabilità e le capacità comunicative;
– a fornire valutazioni in itinere accompagnate da indicazioni di miglioramento delle prestazioni;
– a dare a tutte le famiglie informazioni sul processo di apprendimento e, soprattutto nel casi dei più piccoli, indicazioni sull’aiuto da dare.
Infine, la didattica a distanza, indispensabile in un momento critico di emergenza sanitaria, è stata sicuramente una grande opportunità, in particolare per migliorare le competenze digitali di tutti, competenze che potranno essere utilizzate se possibile anche quando si ritornerà in classe.
Nella DaD, indispensabile in un periodo di pandemia, è assente però la componente fondamentale del contatto reale e costante con gli alunni e tra gli alunni, mancano in parte gli stimoli reciproci, l’interesse che si crea all’interno del gruppo, mancano gli sguardi dei bambini/ragazzi, i loro sorrisi e manca il sostegno dell’adulto quando un alunno/studente chiede: “Maestra/prof mi puoi/può aiutare?”