bullismo

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Scuola, un viaggio nei valori…

SOLIDARIETA’

Il passato che aiuta il futuro… e viceversa

Lavorare con le mani insieme ai “nonni”

 

   

 

Diversi

e amici

 

 

 

Comprendersi            

Stare insieme

 

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Sognare il futuro senza dimenticare il passato

Il futuro, cassetto dei sogni del passato

 

Robotica   

Lingua Inglese/Spagnola

 

Tradizioni: filastrocche, ninne nanne, conte,…

Domani è festa,

si mangia la minestra.

La minestra non mi piace

si mangia pane brace.

La brace è troppo nera, 

si mangia pane e pera.

La pera è troppo bianca,

si mangia pane e panca.

La panca è troppo dura,

si va a letto addirittura!

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AMBIENTE

Per le foreste, casa di tutti 

Per un giardino che è vita 

                                          Per un’agricoltura a Km zero

Per i monti e i prati 

 

 

 

 

Per il mare

 

 

 

Per il riciclo

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Inclusione, legalità, NO al bullismo

Accettazione

Aiuto                                                                                Capire l’altro

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Arte e cultura

Made in Italy

L’Italia, il Paese in cui sono nato,
cultura e arte ha ospitato.

Roma, il Colosseo e tutti i romani,
il mondo di ieri e di domani;

 

Pisa, la Torre pendente che fantasia!
E il Campo dei miracoli sempre in allegria!

Milano, è una grande città,
piena di gioia e di felicità;

Napoli ha l’invenzione della pizza
e il Vesuvio che esplode e fa la bizza!

Firenze ha i grandi Uffizi.
Ah, che stupendi e meravigliosi “schizzi”!

Cagliari, l’immenso mare blu
ti fa venir la voglia di fare un tuffo all’ingiù!

Palermo, calda e con tanto sole,
stupenda da scaldar il cuore.

Genova con i suoi porti e
l’acquario, grande come quattro orti!

Torino ha la Mole Antonelliana
e il Museo dell’arte egiziana;


Venezia tra gondole e canali,
tutte vele e punte d’ali!

L’Italia è un Paese meraviglioso
non troppo grande ma fantasioso.

Bullismo, Cyberbullismo – Che fare?

Io e te

Io e te
siamo stati creati
diversamente.
Io ho i miei difetti
tu i tuoi difetti
io le mie idee
tu le tue idee.
Non è colpa tua
se hai un carattere
che a me non piace!
Non puoi cambiarlo
ed io non posso cambiare il mio!
Impariamo allora ad accettarci
a vicenda
senza discutere
su ogni cosa
su cui non siamo d’accordo
perché non c’è niente da fare:
o tu accetti il mio essere
ed io il tuo
oppure l’odio continuerà
 a sfasciare
ferocemente
la nostra umanità.
(Alice Sturiale, Il libro di Alice, Milano, Superpocket Rizzoli, 1998)
Tratta da “Io non vinco, tu non perdi” – UNICEF

Alice ha scritto questa poesia in quinta elementare, tu hai mai provato gli stessi suoi sentimenti? Sei d’accordo con lei che bisogna imparare ad accettarci a vicenda? Cosa fai se un amico si comporta in un modo che a te proprio non piace? Sei d’accordo con Alice che nessuno possa cambiare il carattere di un’altra persona? Come ti senti se discuti con qualcuno che non la pensa come te?

Il limerick del bullo

C’era una volta un bullo

con la faccia da citrullo.

Era amico di pochi bambini

perché picchiava grandi e piccini.

Ma non si accorgeva che era, solo lui, l’unico grullo, povero bullo!

Classe quinta

 

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Subisci atti di bullismo? PARLA!

Parla con babbo e mamma, con i nonni, gli zii; parla con gli insegnanti e i collaboratori scolastici; parla con il preside; parla con gli amici; parla con persone di cui di fidi  ma… PARLA!

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Articoli di cronaca ma non solo

Riflessioni sul bullismo, dalla cronaca locale a quella internazionale

ATTI DI BULLISMO SULLA MONTAGNA PISTOIESE

I piccoli e tranquilli borghi montanini si “sono svegliati”

Primissimi casi di ribellione si sono verificati in montagna

Ragazzi e ragazze si ribellano a adulti e coetanei nella speranza di sembrare “più grandi”.

MARESCA – É cronaca di questi giorni che nelle tranquille borgatine della Montagna Pistoiese si sono verificate le prime segnalazioni di casi di bullismo e di ribellione da parte di ragazzi e ragazze di Maresca e zone limitrofe. Il primo caso è stato segnalato in una scuola elementare: una bambina dopo essere stata derisa perché non aveva saputo rispondere ad una domanda posta dall’insegnante, ha avuto un piccolo battibecco con una compagna di classe la quale l’ha presa per il giacchetto l’ha alzata da terra intimandole di non rivolgersi mai più a lei con quel tono. Il secondo caso si è verificato sempre all’interno di una scuola elementare; questa volta la “vittima” del bullismo è stata l’insegnante, che al termine di un chiarimento con genitori e alunni, si è sentita rispondere in malo modo da un alunno davanti a tutti. Il terzo e ultimo caso si è verificato ai giardini pubblici dove una bambina dopo varie intimidazioni nei confronti di una coetanea ha spinto quest’ultima dallo scivolo facendola cadere sui sassi per poi riderci sopra. É triste vedere come anche in questi luoghi, dove ha sempre regnato la pace e la tranquillità, dove ci si conosce tutti, dove fino a ieri per ogni persona che si incontrava c’era un sorriso o un saluto, i giovani, anzi giovanissimi, stiano “degenerando”, crescendo senza regole ,senza educazione e rispetto nei confronti di chi è più grande, nella vana speranza di dimostrare agli adulti chissà che cosa!!!

di Rachele

(Articolo ben scritto, molto buono sia dal punto di vista formale che del contenuto. Notizia originale, non comparsa su alcun quotidiano. Lavoro consegnato nei tempi richiesti.)

Occhio al telefonino

Telefoni a scuola: quali rischi?

Bambina di 9 anni, vittima di un brutto scherzo a scuola

Il fenomeno del bullismo non sembra circoscritto solo all’età adolescenziale, ma tocca anche i più piccoli. In una scuola elementare di Agrigento si è verificato addirittura un caso di cyberbullismo. La vittima è una bambina di 9 anni, che ha rischiato di subire gravi conseguenze.

In un momento in cui la bambina si era distratta, lasciando il suo telefonino sul banco, un gruppetto di bulletti di 9-10 anni ne ha approfittato per farle un brutto scherzo. Dal telefono della compagna hanno scaricato foto di nudo da internet e, scancellandone il viso, le hanno diffuse come se l’avesse fatto la proprietaria stessa. In un’ora le immagini sono state condivise tra i compagni, raggiungendo moltissime persone. La scoperta è avvenuta nella stessa giornata, è stata allertata la famiglia e tutto è stato interrotto dalla Polizia postale. Seppur fasulle, le foto sono state passate per vere, mettendo la bambina in una situazione di grande imbarazzo e creandole seri disagi.

Questa vicenda solleva una serie di interrogativi:

Perché a dei bambini di 9-10 anni gli è venuta in mente una cosa simile?

Come mai erano così esperti di internet e di telefono cellulare?

Questo significa forse che trascorrono troppo tempo a navigare su internet dal telefonino?

È veramente necessario che dei bambini di questa età abbiano il telefono?

È veramente necessario che lo portino a scuola?

Quali gravi conseguenze avrebbe potuto subire la bambina?

di Sofia

(Articolo ben scritto, molto buono sia dal punto di vista formale che del contenuto. Interessanti le riflessioni conclusive. Lavoro consegnato nei tempi richiesti.)

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Vedi che qualcuno subisce atti di bullismo?

Non essere omertoso: parla!

Parla con babbo e mamma, con i nonni, gli zii; parla con gli insegnanti e i collaboratori scolastici; parla con il preside; parla con gli amici… parla con persone di cui di fidi  ma PARLA!

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Il bullismo è un fenomeno molto grave che colpisce tantissimi giovani in età adolescenziale ma anche in giovane età. Questo terribile atto di violenza fisica e allo stesso tempo psicologica sta colpendo un numero molto elevato di ragazzi e viene esercitato spesso da altri ragazzi coetanei.  I cosiddetti bulli colpiscono le loro vittime, esercitando su di loro una pressione fisica e psicologica molto elevata che provoca un senso di paura e di umiliazione. Molto spesso le persone che rimangono vittime del bullismo, per paura, non sanno  come risolvere il loro problema e non sanno a chi rivolgersi

Omar

(Potrebbe essere considerato un “trafiletto”, senza titolo, come invece era stato richiesto. Lavoro consegnato nei tempi.)

(Copiato da skuola.net, da La Repubblica…)

 

Episodi di bullismo a Pordenone

DERISA DAI BULLI A SCUOLA, SI LANCIA NEL VUOTO A 12 ANNI

“ NON CE LA FACEVO A RIENTRARE A SCUOLA “

Pordenone. Dopo continui episodi di bullismo, una ragazzina di 12 anni che frequenta la seconda media, si è buttata giù dalla finestra della sua camera dell’ appartamento dei suoi genitori .

I suoi genitori hanno visto la finestra aperta della sua camera e guardando giù si sono accorti che la ragazzina era sdraiata nel cortile dell’ abitazione.

La dodicenne secondo i medici non è in pericolo di vita perché, per fortuna, nella caduta avrebbe sbattuto su una tapparella aperta di una finestra del piano di sotto, che avrebbe rallentato la caduta. Ha comunque alcune fratture ossee tra cui una anche ad una vertebra.

La polizia ha dichiarato che sono episodi di bullismo quelli subiti dalla ragazza.

La ragazza ha in fatti scritto la settimana prima del fatto, alcune lettere: “Ora sarete contenti “

Lei ha dichiarato il suo disagio con il rapporto tra coetanei e compagni di scuola alla polizia e anche mentre veniva trasportata in ospedale.

La polizia sta facendo le indagini sui social network, ha sequestrato il telefonino ed il PC della ragazzina, per ulteriori indagini.

Il tentativo di suicidio di questa dodicenne di Pordenone è stato spinto dai continui disturbi dei compagni di scuola, tipico del bullismo. La ragazza avrebbe fatto questo gesto perché aveva paura di urlare al mondo le sue paure, così ha deciso di buttarsi dalla finestra.

Giulia

(Articolo di cronaca ben scritto, sia per la forma che per il contenuto.  Lavoro consegnato nei tempi.)

 

SCUOLA: Aumentano i casi di bullismo 
    IL BULLISMO SECONDO ME
Il bullismo spiegato sotto il mio punto di vista
 
 
      Il bullismo è una forma di violenza compiuta da giovani verso i loro coetanei. E’ una forma di prepotenza fatta soprattutto da ragazzi che si sentono più forti di altri. Questi atti vengono spesso ripetuti nel tempo e sempre verso le persone più deboli ed indifese che per carattere non riescono a reagire.
     Il bullismo nelle scuole spesso è fatto da ragazzi che hanno scarso rendimento scolastico e non hanno una guida da seguire che li indirizzi verso un comportamento migliore.
     Il bullismo, contrariamente a quello che uno può pensare, non è fatto solo da ragazzi ma anche da ragazze in maniera meno manesca ma più psicologica.
     Chi subisce bullismo deve riuscire a trovare la forza di chiedere aiuto e non di chiudersi in se stesso per evitare spiacevoli situazioni che spesso non hanno ritorno dandola vinta ai bulli.
     Nel corso degli anni sono cambiate molto le generazioni di giovani, oggi non ci si diverte più se non si esagera e non si vive sopra le righe: infatti prima queste forme di violenza non si verificavano molto spesso o, comunque, non avevano conseguenze pesanti mentre al giorno d’ oggi sono all’ordine del giorno sempre più eccessive e pericolose.
     Il bullo tende sempre a essere seguito da uno sciame di ragazzi che seguono alla lettera quello che il loro leader gli dice di fare, un po’ per riverenza verso la sua figura e un po’ per non mostrare nessuna debolezza e quindi subire le sue violenze.
     Secondo me coloro che hanno questi comportamenti sono giovani che spesso hanno situazioni familiari infelici: magari genitori che litigano sempre oppure che applicano violenza coniugale e quindi non seguono i figli dandogli un’istruzione corretta e, quest’ultimi, sfogano  la loro rabbia e frustrazione fuori dalle mura domestiche.
     Cose del genere potrebbero forse essere evitate se i genitori per primi seguissero di più e costantemente i loro figli, li controllassero meglio senza dargli totale libertà e anche se a scuola ci fossero figure di guida e di riferimento per gli alunni.
Lorenzo T
(Articolo molto interessante sul bullismo. Ben scritto. Ottimo il contenuto ricco di riflessioni personali. Lavoro consegnato nei tempi.)

 Ucciso ad Alatri ragazzo di 20 anni da un gruppo di coetanei

Alatri-  Massacrato un ragazzo di nome Emanuele Morganti con pugni, calci e colpi
di spranga, il ragazzo non è morto subito ma in ospedale. Il gruppo che lo ha massacrato era composto da nove persone di cui due sono accusate del suo omicidio.
Il motivo del aggressione  sembrerebbe causato dall’apprezzamento sgradito nei
confronti di una ragazza, ma sono ancora in corso le indagini.
L’aggressione è avvenuta all’esterno del  Music Club Mirò, un Circolo  ARCI di
Alacri.
Per  l’omicidio  sono  stati  arrestati  due  ragazzi  di  27  e  20  anni  di  nome  Mario
Castagnacci  e  Paolo Palmisani,  due fratelli con  precedenti  per droga; l’accusa è   di
omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
L’unico a difendere il ragazzo è stato il suo amico colpito e calpestato dal branco.
I due fratelli accusati dell’omicidio si proclamano innocenti al momento si trovano
rinchiusi in isolamento alla prigione di  Regina Coeli. I due sono stati arrestati grazie alla
testimonianza di molti ragazzi.
Il funerale del ragazzo si è svolto a Tecchiena in provincia di Frosinone. La rabbia
del fratello : “Solo uno l’ha difeso. Assurdo che nessun parli.”
È  stata  organizzata  una  fiaccolata  in  ricordo  del  ragazzo  e  per  dire  no  alle
aggressioni, tutto il paese era presente alla fiaccolata.

Filippo S

(Articolo ben scritto; molto buono il contenuto, il titolo manca del sommario e dell’occhiello. Lavoro consegnato nei tempi)

 

Nuovo episodio di bullismo a scuola.

Ragusa: bulli fanno ballare nudo in strada un compagno di scuola

Il giovane aveva già subito atti di bullismo. Individuati i componenti del branco, tutti fra i 14 e i 18 anni . Due ragazzi denunciati.

Uno studente di un istituto superiore di Ragusa è stato vittima di bullismo da parte di alcuni suoi compagni d’istituto.

È stato costretto a ballare e a denudarsi davanti ad una adolescente in attesa del pullman che lo riportasse a casa. Il gruppo di bulli, non contenti hanno registrato la ‘perfomance’ e l’hanno postata su un social.

Il fatto è successo alcuni giorni fa alla fermata del bus davanti alla scuola.

Il ragazzo, stanco di subire, ha raccontato tutto ad un docente che ha informato il dirigente scolastico che a sua volta ha allertato gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa.

I poliziotti poi hanno interrogato i ‘bulli’ che si sono contraddetti ma messi alle strette hanno confessato e alla fine sono pure scoppiati a piangere. I responsabili, tutti ragazzi tra i 14 e i 18 anni, sono stati individuati. Due di loro sono stati denunciati per violenza privata.

I poliziotti hanno ottenuto anche che chiedessero scusa al loro compagno per confermare il loro pentimento.

Nadia

(Articolo di cronaca ben scritto, sia per il contenuto che per la forma. Lavoro consegnato nei tempi.)

Atteggiamento di violenza fisica o psicologica verso i più deboli

IL BULLISMO

BAMBINI DISABILI AGGREDITI E FILMATI, BAMBINI MALATI DERISI,BAMBINI TORMENTATI DA BULLI CHE TENTANO IL SUICIDIO, FOTO MESSE IN RETE…

Il bullismo è un atteggiamento di violenza fisica o psicologica verso i più deboli.

Alcuni ragazzi, infatti, si credono di essere più forti e bravi facendo dispetti e offese ad altri bambini, ma in realtà dimostrano solo e soltanto debolezza interiore. I ragazzi bulli, agiscono specialmente in gruppo, si fanno forti e si spalleggiano l’uno con l’altro. Di solito, sono ragazzi che non sono bravi a scuola, ai quali si aggregano talvolta altri bambini che credendoli più forti preferiscono stare dalla loro parte per la paura di subire le loro violenze; in molti casi, i bambini vittima di bullismo sono quelli un po’ più timidi e a volte con un difetto fisico. Gli atti di bullismo nascono principalmente nelle scuole ma poi si sviluppano anche nella vita sociale del bambino preso di mira. A scuola, i bulli possono iniziare la loro triste carriera, rubando penne e matite ad altri bambini, mettendoli in difficoltà davanti alle interrogazioni, minacciandoli e non facendoli giocare con loro. Man mano che crescono i bulli diventano sempre più aggressivi e quindi le loro azioni sono sempre più gravi. Ad esempio possono arrivare anche a picchiare i bambini più deboli e talvolta anche disabili e fargli gravi offese verbali. In questi ultimi anni poi con il sopravvento dei Social gli atti di bullismo viaggiano anche in rete; infatti, con un semplice “clic” i bulli possono emarginare ed umiliare i bambini più deboli e bravi escludendoli semplicemente dai “loro” gruppi Whatsapp, Instagram ecc. oppure più grave, diffondendo in rete foto e video di violenze che poi si diffondono a migliaia di persone ad un ritmo virale.

La mia domanda però è questa… Perché i bulli si comportano in questo modo??? Beh…la risposta è semplice, anzi semplicissima…i bulli sono i veri e gli unici ragazzi deboli, le loro violenze nascondono solo le loro insicurezze ed il gruppo gli serve per farsi forza e coraggio l’un l’altro.

I bulli hanno un grande bisogno di aiuto.

Allora tutti insieme uniti prendiamoci per mano abbattiamo il muro dell’indifferenza e diciamo a gran voce STOP…BASTA AL BULLISMO!!!

Lorenzo A

(Interessante articolo di riflessione sul bullismo, con conclusioni personali. Ben scritto. Lavoro consegnato nei tempi)

 

 

Dal Blog “Il crostino” di Agata

 OGGI NEL CROSTINO SI PRESENTA:

Il bullismo e come affrontarlo

Negli ultimi tempi ci sono stati molti atti di bullismo e di cyberbullismo in tutto il mondo.

Cos’è il bullismo?

Il bullismo è una forma di potenza e di superiorità, praticata dai più forti verso i più deboli o ai nerd.

E il cyberbullismo?

Il cyberbullismo è la forma di bullismo praticata sui social network.

COME TUTTI POTREMMO AFFRONTARLO:

1]chiamare un adulto che potrebbe impedirglielo;

2]reagire a tutte le forme di bullismo compreso quello cyber;

3]cercare di fare un video, ma non postarlo perché questo sarebbe cyberbullismo.

(Come sempre hai un modo speciale e originale di realizzare i compiti che ti vengono assegnati. Lavoro consegnato nei tempi.)

E’ un  fenomeno sociale sempre più diffuso
Il bullismo nelle scuole e nella società in generale
Purtroppo gli episodi sono sempre di più e sempre molto gravi

Il bullismo è un fenomeno molto grave che colpisce tantissimi ragazzi  in età adolescenziale ma anche in giovane età. Questo terribile atto di violenza fisica e allo stesso tempo psicologica sta colpendo un numero molto elevato di ragazzi e viene esercitato spesso da altri ragazzi della stessa età. Questi ragazzi hanno paura a dirlo perché sanno che dopo gli succede peggio; speriamo che questo fenomeno sia sconfitto al più presto per la tranquillità e la sicurezza di genitori e bambini.
 
Antonio

(Articolo breve che spiega cosa sia il bullismo, potevi arricchirlo con considerazioni personali. Buona la forma, il titolo è completo. Lavoro consegnato nei tempi.)

(estrapolato da skuola.net, La Repubblica… scuola.repubblica.it/toscana-firenze-smsdantealighieri/2017/02/01opinioni-a-confronto-uncaso-di-bullismo-con-gravissime-conseguenze)

BULLiSMO E CYBERBULLISMO L’ INCUBO DEI RAGAZZI

IL BULLISMO VIRTUALE

Il cyberbullismo è il nuovo incubo dei ragazzi che vengono ritenuti “deboli”

 

Bullismo e cyberbullismo, aumentano i reati.”

Gli americani definiscono il bullismo come “un’epidemia silenziosa”, che Internet ha reso ancora più nascosta. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat sul bullismo (“Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi”), pubblicato a dicembre, tra i ragazzi che usano cellulare e Internet, il 5,9 % ha denunciato di avere subìto ripetutamente azioni offensive tramite sms, mail, chat o social network.
Vittime, più di tutti, sono le ragazze: il 7,1% contro il 4,6 dei ragazzi.

Si parla di statistiche che riguardano soprattutto adolescenti di età tra i 14 e i 17 anni. Più di nove adolescenti su dieci usano un telefono cellulare, la metà usa un personal computer, sette su dieci usano Internet. Due ragazzi su tre, poi, ritengono che il cyber bullismo sia un fenomeno in crescita. Dati che non tengono conto di chi non denuncia. In Italia non esiste un reato di cyber bullismo, così come non ne esiste uno per il bullismo in generale.

“Un comportamento bullo – si legge sul sito dei Carabinieri – è un tipo di azione che mira deliberatamente a far del male o a danneggiare. Spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi, persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c’è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare”.

I reati, di solito, sono quelli che derivano da questo comportamento: stalking, diffamazione online, ingiurie, molestie, furto di identità digitale sui social network. E secondo i dati della Polizia Postale, in Italia nel 2015, ci sono state 6 denunce per stalking, 36 per diffamazione online, 18 per ingiurie, 16 per molestie e 59 per furto di identità digitale. È un modo di perpetuare il dominio di chi si crede ed è creduto “forte” su chi è creduto, e troppo spesso si crede, “debole”. Ed è il risultato di un disagio psichico e relazionale del bullo o, sempre più spesso, della bulla, un modo spaventato e infelice di affermare la propria presunta e rassicurante normalità.

Il bullo, per opinione nostra, è attratto dai bambini che si credono deboli ed è per questo che essendo un loro stato mentale, vengono presi di mira, “presi in giro e picchiati”.

Il cyberbullismo viene fatto dai bambini o ragazzi che non hanno il coraggio di dire le cose in faccia, ma si nascondono sui social e prendono le persone in giro. Generalmente non agiscono da soli, ma in gruppo, mettendo in difficoltà altri ragazzi soli che nella vita vera si sentono deboli.

Secondo noi il bullismo in tutte le forme è sbagliato dovrebbe essere un reato punibile severamente.

Andrea e Filippo B

(Interessante articolo di riflessione sul bullismo, con opinioni finali anche personali. Deve essere apprezzato inoltre il lavoro in team perché, come sappiamo, nei quotidiani il lavoro è di gruppo. Compito consegnato nei tempi. Sono citate le fonti)

Bullismo- Jonathan

Bullismo- Scout, gli hanno fatto la pipì addosso!

A Venezia hanno legato un ragazzo ad un albero, lo hanno picchiato, hanno finito l’opera facendogli la pipì addosso. Non si sentiva accettato dal gruppo Scout, la famiglia ha chiesto aiuto ad una psicologa.

Bullismo a scuola

1- Una ragazza è stata presa di mira dalle sue compagne di scuola. La prendevano in giro, dicendo che era brutta e spaventavano ogni ragazzo che le si avvicinava, poi, dopo un po’, se ne andavano.

2- Un ragazzo rappresentante di classe era obbligato a coprire i suoi compagni bulletti che uscivano da scuola di nascosto, altrimenti sarebbe sta picchiato. Il babbo ha dovuto insegnare al figlio a difendersi e a ribellarsi.

Info: Corriere della Sera

Produzione: 3 aprile 2017

Autrice: Alice D’este

(Trafiletti* sul bullismo. Questo non è un vero e proprio articolo, ma ci ha fatto imparare una nuova parola giornalistica. Riporta la fonte.)

Nel linguaggio giornalistico, breve articolo, in genere senza titolo.

Bullismo a Pistoia: la vittima di 14 anni è stata
picchiata a cinghiate

Il ragazzino andava alle superiori.
Una mattina alle nove il ragazzo è andato in caserma con i suoi genitori a denunciare il caso.
Ha raccontato che all’inizio lo prendevano in giro, gli dicevano che puzzava e che non si lavava.
Poi sono passati agli sputi, ma il ragazzino non faceva caso a niente, e
pensava che la situazione fosse finita, ma invece gli insulti continuavano.
Finchè un giorno all’uscita di scuola il gruppo lo fermò e fu preso a cinghiate.
Il ragazzo, tornato a casa, raccontò tutto ai suoi genitori che decisero di denunciare il caso.
Dario

(Breve articolo, ben scritto. Nel titolo mancano occhiello e sommario. Lavoro consegnato con un piccolo ritardo)

CYBERBULLISMO

I Cyberbulli sono bulli (Haters) che prendono in giro le altre persone sui social network. Secondo me è molto brutto, perché  i social network sono visibili da molte persone.

Ho notato che su youtube vengono offesi i ragazzi che aprono un loro canale: secondo me ognuno deve avere la libertà di fare ciò che desidera, rispettando il prossimo. Quindi i ragazzi grandi non dovrebbero offendere quelli più piccoli alle prime esperienze. Ognuno dovrebbe essere tranquillo e fare le proprie esperienze.

Alcune persone mettono sui social video imbarazzanti, in cui la vittima viene picchiata o presa in giro. Di solito il branco segue il carnefice, perché  è difficile prendere le distanze da chi vuole apparire forte. Così i deboli sono sempre più deboli, derisi dal gruppo. Bisognerebbe avere il coraggio di denunciare oppure di chiedere aiuto agli adulti. Sarebbe anche importante affrontare il bullo, non con la violenza, ma con le parole e provare a fargli capire gli errori. Il bullo è sicuramente più debole della vittima, ha bisogno di apparire, di essere grande agli occhi degli altri.

I bulli si sentono più sicuri ad agire sui social, perché  non sono visti per davvero: è una realtà virtuale, ma più pesante di quella vera. Questo perché  l’episodio si amplifica, può essere visto da tutti.

Giovanni

(Articolo ben scritto, riporta riflessioni personali molto interessanti  sul cyberbullismo. Nel titolo mancano occhiello e sommario.)

Il Bullismo

Spesso ho sentito parlare di bullismo alla televisione, i ragazzi sono presi di mira da un gruppo di coetanei soltanto perché sono più fragili o semplicemente perché considerati “diversi” nel modo di vestire o di parlare, perché non sono alla moda o perché, magari, sono più timidi.

Io penso che i bulli si facciano forza con il gruppo, da soli conterebbero poco. Penso che ci vorrebbero leggi più rigide. I bulli dovrebbero pagare per i loro gesti aiutando gli altri, magari gli anziani, oppure lavorare con gli animali. Bisognerebbe  aiutare questi ragazzi a inserirsi nella scuola o nella vita di tutti i giorni.

Mirco

(Breve articolo ma ben scritto con riflessioni personali. Potrebbe essere considerato un trafiletto in quanto nel titolo mancano il sommario e l’occhiello)

Prima Riflessione: come abbiamo detto in classe, è importante riportare le fonti da cui è stato tratto l’articolo.

Seconda riflessione: When? Negli articoli manca la data, quelli di cronaca non ci dicono quando sia avvenuto il fatto, degli altri non si sa quando siano stati scritti.

Compito per i ragazzi di quinta: leggi tutti gli articoli e dai a ciascuno un punteggio da 1 a10. Consegna i punteggi entro venerdì 5 maggio 2017

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-In questi giorni stiamo parlando di “bullismo”, secondo te qual è il modo migliore per affrontare o reagire a un bullo?-

“Per affrontare i bulli serve freddezza e autostima e non farsi ferire dai loro gesti.”

“Io penso che il bullismo sia un problema serio nella vita sociale e penso che l’unico modo per affrontarlo e, quindi, sconfiggerlo sia quello di non vergognarsi e denunciare tutti i fatti e le cose che accadono a noi e agli amici”

“Bisogna farci coraggio e parlarci”

“Secondo me, il modo migliore per affrontare un bullo è non farsi vedere debole, reagire, difendersi e riferirlo ai propri genitori”

“Non dare soddisfazione al bullo”

“Secondo me, il modo migliore per vincere il bullismo è non avere paura, anche se è molto brutto quello che ti fanno, e dire tutto alle maestre e ai genitori”

“Secondo me, se sei vittima di bullismo devi dirlo a qualcuno e il bullo dovrebbe essere aiutato a migliorare”

“La cosa migliore da fare è denunciare queste persone perché con il silenzio non si fa altro che favorire il bullismo”

“Per affrontare un bullo, secondo me, non dobbiamo assolutamente “chiuderci a riccio” ma dobbiamo parlarne con i nostri amici, genitori, insegnanti… Anche gli adulti dovrebbero far conoscere ai ragazzi questo problema facendo loro capire che questa cosa non è uno scherzo e che il bullismo può avere conseguenze tragiche”

“Se c’è un bullo che mi perseguita reagisco in due modi: 1- se mi picchia scappo o gli tiro un pugno nei..; 2- se mi prende in giro lo ignoro”

“Il modo migliore per affrontare un bullo è quello di non reagire alle offese e denunciare il fatto agli insegnanti e ai genitori”

“Per affrontare un bullo io chiamerei un adulto. Dopo un fatto di bullismo andrei dagli insegnanti o dal preside, oppure dai genitori”

“Il modo migliore di affrontare un bullo è quello di chiamare una persona adulta per fermarlo”

 

COME DIFENDERSI DAI BULLI , 10 regole utili

 

1) Se ti capita di vedere, nella tua scuola, che qualcuno subisce prepotenze, devi parlarne con un adulto.

2) Se tu stesso subisci prepotenze o atti di bullismo, parlane con un amico, con un insegnante o con i tuoi genitori. Ricorda che le cose non cambieranno finché tu non racconterai ciò che succede.

3) Cerca di ignorare il bullo e impara a dire “NO” con molta fermezza, poi girati e allontanati. Ricordati: è molto difficile per il prepotente continuare a prendersela con qualcuno che non vuole stare lì ad ascoltarlo.

4) Cerca di non mostrare che sei impaurito o arrabbiato. Ai bulli piace ottenere una qualsiasi reazione, per loro è “divertente”. Se riesci a mantenere la calma e a nascondere le tue emozioni, potrebbero annoiarsi e lasciarti stare.

5) Durante gli intervalli, quando siete in tanti nello stesso spazio, cerca di stare in una zona tranquilla e sicura (nei pressi di qualche adulto, vicino ai compagni che ti proteggono, etc.).

6) Cerca di evitare di trovarti da solo in quei posti in cui sai che il bullo si diverte a prendersela con te. Questo può significare cambiare la strada che percorri per andare a scuola o utilizzare soltanto le stanze comuni o i bagni quando ci sono altre persone. Sull’autobus cerca di sederti vicino all’autista o a qualche adulto.

7) Se vieni picchiato dillo subito a un bidello o a un insegnante e chiedi che scriva quello che è successo.

8) Non venire alle mani può essere di aiuto. Se tu fai a botte con i bulli potresti peggiorare la situazione, farti male o prenderti la colpa di aver cominciato il litigio.

9) Mantieni un diario di quello che ti sta accadendo. Scrivi i particolari degli episodi e le tue sensazioni. Quando ti deciderai a dirlo a qualcuno, una memoria scritta degli episodi di bullismo renderà più facile dimostrare come sono andate le cose .

10) Il bullismo fa stare molto male e, se senti che non ce la fai ad affrontare e risolvere la situazione, può essere utile che ne parli anche con il tuo medico o con uno psicologo.

Associazione EducaCi

(Liberamente adattato da: Io non vinco, tu non perdi, UNICEF, ottobre 2004)

Le nostre poesie-messaggio

Perché io?

Perché io

che porto gli occhiali

che sono più basso

che sono più alto

che sono più grasso

che sono diverso.

Perché io?

Non posso più sopportare

questa vita, questi modi.

Dico: “Basta

a questi comportamenti!”

Filippo S,

Il nostro carattere

Io ho un carattere un po’ strano

ma lo amo perché è solo mio.

Tu hai un carattere speciale

ma questo solo secondo te.

Qui la gente ci giudica

con pareri molto diversi:

siamo buoni, siamo cattivi.

Ma noi, in realtà,

come ci giudichiamo?

Il giudizio degli altri non conta.

Quello che conta

è come noi ci sentiamo

e come ci vediamo veramente.

Ma anche il nostro giudizio

non conta tanto…

nessuno è perfetto,

basta amarsi veramente.

Lorenzo T, Nadia, Mirco

Il limerick > come si fa

C’era una volta un limerick                 A   > Il primo verso indica il protagonista

che stava insieme con colla stick.      A    > Il secondo indica una “qualità” del protagonista

Rimase appiccicato a un cartellone                B > Il terzo 

e fu gettato, ahimè, dentro un bidone.           B > e il quarto narrano ciò che accade

Nel tonfo le parole fecero click, a quel  povero limerick!  A > Il quinto riprende il primo aggiungendo una qualità

Il limerick è una breve poesia umoristica, un nonsense,  in rima di cinque versi. 

Lo schema delle rime del LIMERICK è AABBA

Il LIMERICK  fu inventato da Edward Lear ( Londra 1812 -San Remo 1888).

 

 

 

Scrittori di classe, filastrocche per dire “No!” al bullismo – Classe Quinta

In quinta abbiamo discusso, disegnato, cercato strategie e fatto riflessioni su cosa sarebbe davvero utile fare o a chi potremmo chiedere aiuto se avessimo bisogno di  liberarci da un bambino/a che ci perseguita, insomma da un bullo.

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Dopo la discussione svolta tutti insieme, ci siamo divisi in cinque gruppi e ognuno ha sviluppato la propria ipotesi, buttato giù idee, immaginato cosa sarebbe potuto accadere se si fosse chiesto aiuto agli amici, all’amico del cuore, alla mamma, ai genitori, ai maestri, ad adulti disponibili.

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Infine abbiamo scritto brevi filastrocche sull’idea che, molto spesso, nulla è come appare.

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Nulla è come appare

Nella vita ci lasciamo spesso condizionare dalle apparenze, come hanno scritto i bambini alla fine di una filastrocca da loro inventata “…Marco ha imparato la lezione/non si giudicano dall’aspetto le persone!”

La creatura mi insegue.
È un misto tra Frankenstein e uno zombie. E in mano ha un coltellaccio da macellaio.
“Tanto ti piglio!” ringhia. “Lo sai che ti piglio!”
Io corro, ma è come stare sopra un tapis roulant, di quelli da palestra: corri, corri e non arrivi mai da nessuna parte.
All’improvviso il mostro è sopra di me. Sta per uccidermi. Addio, mondo crudele!
“Voi due! Che state combinando?”, la voce è quella della maestra Gianna. “Non si corre nel corridoio!”
Il mostro, Gabriele Tardini della V° B, si ferma. In mano non ha un coltello, ma un righello.
Anch’io mi fermo, addosso alla maestra.
“Mi avete capito?”, ammonisce lei col dito alzato.
Per questa volta me la sono cavata. Ma la prossima?
Gabriele mi perseguita.
Andare a scuola, ormai, è diventato un problema.

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La creatura mi insegue.
È un misto tra Frankenstein e uno zombie. E in mano ha un coltellaccio da macellaio.
“Tanto ti piglio!” ringhia. “Lo sai che ti piglio!”
Io corro, ma è come stare sopra un tapis roulant, di quelli da palestra: corri, corri e non arrivi mai da nessuna parte.
All’improvviso il mostro è sopra di me. Sta per uccidermi. Addio, mondo crudele!
“Voi due! Che state combinando?”, la voce è quella della maestra Gianna. “Non si corre nel corridoio!”
Il mostro, Gabriele Tardini della V° B, si ferma. In mano non ha un coltello, ma un righello.
Anch’io mi fermo, addosso alla maestra.
“Mi avete capito?”, ammonisce lei col dito alzato.
Per questa volta me la sono cavata. Ma la prossima?
Gabriele mi perseguita.
Andare a scuola, ormai, è diventato un problema…

 

Sembra questo… ma, no!

Forse, sembra quello…

a volte la cosa non è come pare,

guarda bene, impara a osservare…

Fiuuuu…” Sono a casa! Non ne posso davvero più… provo a raccontare tutto alla mamma, ma ad una condizione, mi deve promettere di non correre a scuola dalla maestra a spifferare tutto!

La mamma mi guarda pensierosa mentre le racconto cosa mi sta succedendo a scuola con lo zombie/Frankestein!

Il nonno di Luca sembra birichino

ma guardando bene nel suo cuoricino

nasconde un’anima dolce e sincera

come una pecora in primavera.

Se sbirciamo dalla sua finestra

vediamo asce e forconi, e una balestra

ma se schiacciamo alcuni bottoni

la stanza si riempie di striscioni

mentre asce, forconi e zappette

sono diventati delle dolci zollette!

Adesso son pronto! Seguirò i consigli e le idee che mi ha dato la mamma, perché sembra che anche lei ne abbia subite abbastanza, da una finta amichetta, quando era piccola, tanto che si considera un’esperta… ma non sempre le è andata bene al primo tentativo! Se non dovesse funzionare pianificherò una vendetta, non troppo crudele, mica voglio diventare come lui, ma che lo faccia ragionare!

E’ già mattina, sto aspettando il bus.

Da qui inizia la tortura, sul pullman mi dà noia! Un colpetto, uno scappellotto, una battuta molto “simpatica”. Eccolo, si avvicina ed io mi sposto… “Fiuuuuuuuuuuu… adesso non può venire qui accanto a me!”

Scendo dal pulmino, corro in classe! Adesso provo a scrivergli un biglietto di pace.

AMICI?”

Ecco che me lo rimanda, apro lentamente, pieno di speranza… e grande come tutto il biglietto leggo un bel “NO!”.

E così a ricreazione mi dà degli spintoni, dei calci…

Affrontalo!” mi ha detto la mamma. Tiro un respiro, mi faccio coraggio e guardo negli occhi il mostro!!!

Mentre cammino, Frank è davanti al suo armadietto, lo spingo e lo chiudo dentro. Sogghigno!

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Il mostro mi implora di farlo uscire. Io gli rispondo che non deve più picchiarmi, lui dice:”Sì, sì!”

Ma appena lo libero capisco che è un inganno e mi fa cadere per terra!

Sembro questo,

un po’ maldestro.

Ho nel naso un anello

per questo mi sento bello

Di cerchi ne ho tanti

OH, come sono affascinanti!

Di sicuro al mostro piacerò

e felice a scuola andrò!

Sembro quello,

oh, come son bello!

Oggi i capelli ritti farò

Tutti quanti sconvolgerò.

Nessuno avrà più il coraggio

di darmi noia fino a maggio.

Che bella idea avuto ho,

SICURAMENTE, MI SALVERO’!!!

Non ho ancora il coraggio di dirlo alla maestra, oggi chiederò aiuto al mio migliore amico.

Sì, ti aiuterei volentieri… ma non so cosa fare!” risponde Tony.

Decidiamo di coinvolgere Susy, una femmina, chissà!

Insieme costituiamo una “Squadra A-B”, squadra anti-bullo.

Pensiamo di incontrarci di pomeriggio per inventare qualcosa.

Il primo tentativo è quello di affrontare il terribile Frank insieme!

La mattina successiva è quello che facciamo.

Compatti andiamo dal mostro, lo guardiamo negli occhi e con voce alta e decisa gli diciamo: “Basta, Gabriele, non dare più noia a Luca!”

Lui propone una sfida, una partita a calcio a due, se avessi vinto Gabriele mi avrebbe lasciato in pace!

E così giochiamo… ma siamo sempre i soliti illusi. Gabriele bara e torna a sembrare un mostriciattolo… viscido, perché uno che bara così spudoratamente non può considerarsi un bambino. Picchia, tira calci per vincere. Gli amici tentano di fermare il massacro ma si beccano un bello spintone. Naturalmente “The Monster” ha vinto la partita.

Ma davvero avevamo potuto credere nelle sue parole?

Mi fanno davvero male i colpi presi e, un po’ per quello un po’ per rabbia, rientro in classe piangendo.

La maestra mi vede e mi chiede cosa sia successo, io le rispondo che è colpa di Gabriele.

Ci penso io!” risponde e parte decisa per punirlo. Lo rimprovera e fa una nota a casa, scrivendo che già da tempo si è accorta che Gabriele si comporta male con un compagno.

Naturalmente cosa succede? Il mostro si arrabbia ancora di più e mi aspetta fuori del cancello… per fortuna mi salvo, c’è la mia mamma ad aspettarmi… ma cosa succederà domattina?

Stranamente, dopo questo episodio Susy non mi considera più, mi guarda da lontano e non si avvicina. Mah! Chissà perché?

C’era una volta la signorina Cesira

che, cupamente, suonava la lira.

Aveva lo sguardo buio e torvo

sembrava davvero un nero corvo,

faceva a tutti un effetto strano

nessuno provava a toccarle una mano!

Poi, un giorno, entrò da lei un bambino

tornò fuori ricoperto di chicchi e un giochino!

Dopo una notte insonne, piena di incubi ad occhi aperti, sono di nuovo fermo al bus.

Come al solito fuggo per evitarlo.

Ma, arrivato a scuola…lo vedo, mi guarda male!

Allora mi avvicino a lui: “Perchè fai il bullo?” gli chiedo

Ma il mostro, convinto di non esserlo, non la prende bene, guarda se la maestra lo sta notando e mi tira un calcio!

Questa volta la maestra fa solo finta di non vederci… ma ha osservato tutto!

Richiama Gabriele, gli chiede perché si comporti così. Tutta la classe trattiene il respiro, attendendo la risposta. Gabriele confessa che segue un po’ la tradizione di famiglia, infatti i genitori gli hanno detto che loro non si sono fatti mai mettere i piedi in testa da nessuno e che da piccoli prima di essere attaccati dagli altri, attaccavano loro!

Beh, tutti adesso guardiamo il nostro compagno con altri occhi, anche la maestra. Quest’ultima gli chiede di domandarmi scusa e di cambiare atteggiamento.

Facciamo la pace.

Tutti speriamo che la situazione sia risolta.

Ma qui sbagliamo…purtroppo!

E’ lì per la strada, tutto perfetto

con addosso un elegante giacchetto;

torna a casa con la sua auto

mentre ascolta dolcemente il flauto…

ma in verità è un uomo cattivo,

il suo nome è signor Ivo!

Nella bauliera tiene un coltello

col quale minaccia questo e quello.

L’ho visto con in mano una sigaretta

e l’ha spenta addosso ad una vecchietta!

Non vi fidate di questo signore

che fa il birbone a tutte le ore!

Il giorno dopo arrivo a scuola sorridente.

Guardo Gabriele, subito capisco che niente è cambiato.

Si avvicina e fra i denti mi dice: “Ho un conto in sospeso con te, caccola nana!”

Mi raggelo!

Inizia a seguirmi. Io fuggo e lui dietro di corsa! Acc… tutto come prima!

Poi di nascosto strappa i suoi libri e si mette a piangere. Dice alla maestra che IO, dico IO , gli ho distrutto i libri! Vatti a fidare dei gesti di pace!

Prendo una bella nota, i miei genitori mi puniscono!

Che fortuna ho!

Ma perché se la prende con me, proprio con me? E, soprattutto, perché alcuni dei nostri compagni lo seguono!?

Camminava lì tutto solo con una giacca scura

insospettito sentii addosso dei brividi di paura.

Lo seguii senza che se ne accorgesse

volevo scoprire cosa volesse.

A un cancello colorato bussò

e a una vecchietta un abbraccio donò!

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Susy mi evita, ne sono certo! Corre via tutte le volte che mi avvicino.

Poi scopro che si è fidanzata con il mostro!

La seguo e le chiedo perché stia uscendo con lui.

Lei mi dice che in realtà è molto romantico nel profondo del suo cuore.

Questa notizia mi sconvolge abbastanza.

Allora, con l’aiuto dei miei amici, lo invito a casa di pomeriggio e, per convincerlo ad accettare, gli dico che c’è anche Susy.

Siamo a casa! Aspettiamo con ansia che suoni il campanello.

Din Don!”

Andiamo ad aprire e tutti sorridenti gli tiriamo addosso mille palloncini colorati… PIENI DI TERRA E ACQUA!;-)

Lui è sconvolto, non se lo aspettava!

Allora mi avvicino, mi scuso e gli spiego che non l’ho fatto per cattiveria ma per fargli capire come ci si resta male quando gli altri ci fanno degli spregi.

Mi guarda e fugge via!

Chissà cosa mi aspetterà domattina!

Arrivo a scuola ben imbottito, pronto a prenderne chissà quante!

LO vedo che mi aspetta già con un pugno alzato…invece, invece… mi porta in disparte e mi dice che la lezione gli è servita, che ha parlato dell’accaduto anche con Susy, che lei lo ha aiutato a riflettere.

Mi guarda, mi chiede di perdonarlo dicendo: “ Scusa se ti ho preso in giro e anche per tutte le altre cose che ti ho fatto! Mi sentivo più forte comportandomi così! Ma ho capito come ci si sente! Scusami davvero!”

Mi dà la mano e si allontana.

Secondo me, fra qualche giorno, diventeremo amici!

Ho anche imparato che non bisogna solo subire ma, talvolta, serve contrattaccare in modo simpatico, non per vendetta ma per far imparare la lezione, far capire come ci si sente quando si subisce.

E sai cosa può stupire davvero l’avversario? Spiegargli con calma le proprie ragioni, a voce bassa, senza imprecare; vedrai com’è facile dimostrare che, più della prepotenza, vince l’intelligenza!

Marco, un bel bambino

fa rotolare il pallone in un giardino

di corsa lo va a recuperare

davanti a sé vede un mostro zoppicare,

scappa veloce impaurito

fa un urlo che pare un ruggito.

Ma, il signore, il pallone gli vuol ridare

chiama il bambino e si mette a ridacchiare.

Il piccolo rimane paralizzato

ma il vecchio un sorriso gli ha regalato!

Marco ha imparato la lezione,

non si giudicano, dall’aspetto, le persone!

Ma se qualcuno proprio non ti convince,

parla con babbo e mamma, maestri e parenti

ti ascolteranno curiosi e attenti,

con il loro aiuto, stanne sicuro, sempre si vince!