inclusione

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Zittelleggi sedicesimo anno

Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini già sanno che esistono. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

G. K. Chesterton

 

“Il gioco dell’oca delle buone e cattive azioni”

Scuola dell’Infanzia e scuola Primaria “Anna Frank” di Maresca

Anche quest’anno abbatteremo draghi con la conoscenza, l’attenzione, la cura, l’inclusione, l’affetto, l’educazione, la bontà, la sensibilità… verso tutti, noi stessi e gli altri.

Buon Anno Scolastico a tutti!

Alla scoperta del volto

“I Paesi dei Tuttiuguali”

La fiaba dei paesi dei TUTTIUGUALI è stata inventata dagli alunni della quinta di Maresca durante le ore di materia alternativa insieme all’insegnante.

Nella storia vengono affrontati i temi dell’inclusione, dell’uguaglianza, della diversità, del rispetto dell’altro nella convinzione che la diversità sia una ricchezza e un bene per l’umanità.

Il racconto è stato successivamente condiviso con il resto della classe e con la quarta. Con l’aiuto di tutti i bambini è stato rappresentato durante la festa di fine anno.

 

I paesi dei Tuttiuguali

Capitolo 1

Esordio

Un tempo esistevano al mondo i paesi dei Tuttiuguali.

In ognuno di questi paesi i bambini che nascevano erano uguali al loro genitore.

Un bambino/bambina poteva già vedere come sarebbe stata/o da adolescente, da adulto/a e da anziana/o perché era identico/a al fratello/sorella, al babbo/mamma e al nonno/nonna.

C’era il villaggio di “Moltomoltogrande”, quello di “Piedino”; c’era la città “Bianca” e la città “Quella”…

In ogni città tutti svolgevano lo stesso mestiere e vestivano nel medesimo modo.

Capitolo 2

I quattro paesi

Nel paese “Moltomoltogrande”, somigliante ad una città, si coltivava il Frutto del Tiritaka dal quale si raccoglievano pannocchie giganti e dalle quali si ricavavano i pop corn, il cibo nazionale del paese. Si praticava la FORMULA 10 e ci si vestiva in modo molto sportivo.

Nel paese di “Piedino”, sorto nella pianura ai piedi della montagna, si mangiava il “ Fangillo”, una pianta della quale si potevano utilizzare tutte le parti, dalle radici ai frutti. Era un paese nel quale si praticava la puntualità e si rispettavano assolutamente gli orari: ci si alzava alla 7.30, si pranzava alle 12.3 e, si faceva la merenda alle 17 in punto. La cena era esattamente alle 20.00, il cinema alle 10.00 e poi tutti andavano a letto alle 11.45.

Nella città “Bianca” nevicava sempre. Era molto freddo e lo sport principale era lo sci. Gli abitanti di questa città mangiavano sempre minestra calda, passavano le serate in gruppi davanti ai caminetti e gustavano grandi tazze di cioccolato caldo.

Nella città “Quella” era tutto costruito sul pendio di una montagna altissima. Ogni giorno alcune macchine estraevano dalle cave minerali. Nel frattempo gli abitanti si dedicavano al divertimento: andavano al cinema, facevano sport e ballavano.

Capitolo 3

Eguaglianza estrema

Col passare del tempo gli abitanti dei paesi iniziavano a stancarsi di tuta questa UGUAGLIANZA, di questo mondo sempre uguale UGUALE, dove tutto si svolgeva NELLO STESSO MODO; cominciarono a dubitare che mangiare sempre lo STESSO CIBO, fare tutti lo STESSO MESTIERE, vestirsi tutti allo STESSO MODO, giocare e divertirsi con i SOLITI PASSATEMPI, conoscere gli altri perché IDENTICI A SE STESSI… fosse realmente piacevole e positivo.

Fu così che gli abitanti dei vari paesi cominciarono a spiarsi l’un l’altro per scoprire le tradizioni, i divertimenti, i cibi del prossimo.

Questi goffi tentativi però non provocarono altro che zizzania e tensione tra gli abitanti dei paesi perché i confini erano così controllati e protetti che ogni intromissione era scoperta e irritava infinitamente chi era controllato. Insomma tutti desideravano scoprire quello che facevano gli altri ma non allentavano i controlli su loro stessi. Era un circolo vizioso l’uno non concedeva niente all’altro e l’altro faceva lo stesso.

Capitolo 4

I bambini, l’avventura

Un giorno, un bambino, particolarmente annoiato e curioso, del paese di “Piedino” trovò nel mezzo delle coltivazioni degli alberi da frutto una botola, l’aprì, scese lentamente e trovò una stanza con una teca in mezzo che conteneva un oggetto e un messaggio: “Dirigiti nel punto d’incontro delle terre di nessuno”.

Nello stesso momento un bambino di “Moltomoltogrande” in una crepa dei grandi alberi, una bambina di “Bianca” in un pupazzo di neve che si stava stranamente sciogliendo e un ragazzo di “Quella” in una grotta della montagna trovarono un messaggio uguale.

I quattro ragazzi si incamminarono verso le “Terre di nessuno”, un luogo creato dagli antenati degli abitanti dei quattro paesi, una zona franca dove un tempo, prima che ognuno diffidasse dell’altro, si incontravano per prendere decisioni sugli scambi di oggetti, cibi e sui rapporti reciproci.

Quando si trovarono a pochi metri l’uno dall’altro si spaventarono, poi si guardarono preoccupati e, diffidenti, fecero un passo indietro.

Mentre si interrogavano del perché si trovassero tutti e quattro lì, la terra intorno a loro cominciò a tremare e una grossa zolla di terra si staccò dal terreno e li portò in alto sopra le nuvole.

Trovandosi in mezzo alle nuvole, in una situazione dalla quale non potevano uscire, balbettando iniziarono a parlare fra di loro.

Si accorsero di avere lo stesso messaggio e la pietra, avvicinarono le mani piano piano.

All’improvviso le pietre si attrassero come calamite, formando una sfera. Dalle nuvole comparve la statua di uno strano personaggio. ERA UN ORACOLO. Iniziò a parlare.

“Sulla più alta montagna dovete andare

E il fiore arcobaleno trovare.

Seguite le tracce sulla neve

e trovate il fiocco lieve.

Nelle foreste più buie vi dovete addentrare

e il feroce Ginglob dovete affrontare.

Sulla punta dell’albero raro

raccogliete il frutto più amaro.

Mischiate tutti gli ingredienti

e uniteli alle sorgenti”

I ragazzi si guardarono e decisero, per il bene dei loro paesi che ormai erano ad un passo dalla guerra, di affrontare il freddo della montagna, la neve gelata, il buio della foresta, il temibile Ginglob. Infine si inerpicarono in cima all’albero magico. Unirono gli ingredienti e cercarono le sorgenti.

Capitolo 5

L’epilogo

Distribuirono così a tutti la pozione “Diversidatutti”, aspettarono che tutti la bevessero e aspettarono pazientemente gli effetti.

La mattina seguente tornarono nei loro paesi e trovarono i loro concittadini allegri, concilianti e benevoli verso il prossimo. Non erano più terrorizzati dall’essere spiati, erano disponibili a parlare con gli abitanti degli altri paesi, assaggiavano volentieri i loro cibi…. LI ASCOLTAVANO E NON AVEVANO PIU’ PAURA DI LORO!

I ragazzi erano stupefatti ma godevano di questo nuovo “clima” e dell’aria serena che si respirava nei loro paesi e, finalmente, si sentirono LIBERI!

Da quel giorno, tutti potevano entrare nei paesi degli altri, potevano discutere e confrontarsi con chi aveva opinioni diverse dalle loro e anche questo era molto gratificante! Stuzzicava la curiosità e la creatività…

Cominciarono a nascere tutti bambini diversi, e generazione dopo generazione le diversità erano sempre maggiori e i loro “mondi” diventarono UN SOLO MONDO, ricco, nuovo, creativo e molto molto vario!

 

Scuola, un viaggio nei valori…

SOLIDARIETA’

Il passato che aiuta il futuro… e viceversa

Lavorare con le mani insieme ai “nonni”

 

   

 

Diversi

e amici

 

 

 

Comprendersi            

Stare insieme

 

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Sognare il futuro senza dimenticare il passato

Il futuro, cassetto dei sogni del passato

 

Robotica   

Lingua Inglese/Spagnola

 

Tradizioni: filastrocche, ninne nanne, conte,…

Domani è festa,

si mangia la minestra.

La minestra non mi piace

si mangia pane brace.

La brace è troppo nera, 

si mangia pane e pera.

La pera è troppo bianca,

si mangia pane e panca.

La panca è troppo dura,

si va a letto addirittura!

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AMBIENTE

Per le foreste, casa di tutti 

Per un giardino che è vita 

                                          Per un’agricoltura a Km zero

Per i monti e i prati 

 

 

 

 

Per il mare

 

 

 

Per il riciclo

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Inclusione, legalità, NO al bullismo

Accettazione

Aiuto                                                                                Capire l’altro

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Arte e cultura

Made in Italy

L’Italia, il Paese in cui sono nato,
cultura e arte ha ospitato.

Roma, il Colosseo e tutti i romani,
il mondo di ieri e di domani;

 

Pisa, la Torre pendente che fantasia!
E il Campo dei miracoli sempre in allegria!

Milano, è una grande città,
piena di gioia e di felicità;

Napoli ha l’invenzione della pizza
e il Vesuvio che esplode e fa la bizza!

Firenze ha i grandi Uffizi.
Ah, che stupendi e meravigliosi “schizzi”!

Cagliari, l’immenso mare blu
ti fa venir la voglia di fare un tuffo all’ingiù!

Palermo, calda e con tanto sole,
stupenda da scaldar il cuore.

Genova con i suoi porti e
l’acquario, grande come quattro orti!

Torino ha la Mole Antonelliana
e il Museo dell’arte egiziana;


Venezia tra gondole e canali,
tutte vele e punte d’ali!

L’Italia è un Paese meraviglioso
non troppo grande ma fantasioso.

Cose Ancora Non Dette/Anno Scolastico 2016-2017

Un saluto ai ragazzi che andranno alle Medie:

date il meglio di voi stessi! 

Un abbraccio da Flavia e Daila

 Con l’augurio di continuare a sognare... Sogna, ragazzo, sogna di Vecchioni

(Visita all’Osservatorio Astronomico di Pian de’ Termini, Gavinana)

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Incontro con Germano Pacelli, novembre 2016

Abbiamo ospitato la Scuola Primaria di Bonelle per incontrare insieme Germano Pacelli, pittore e scultore, che ha vissuto da ragazzo la seconda guerra mondiale, esperienza della quale ci ha parlato.

Una giornata con Germano. Pensieri, spunti… riflessioni in libertà.

Dal blog “I chiacchieroni” della Scuola Primaria di Bonelle, Pistoia

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Progetto di Istituto, Curriculo verticale

Marc Chagall, IO E IL MIO VILLAGGIO

Il nostro contributo:

Durante lo svolgimento di questo progetto abbiamo lavorato anche con gli studenti e i professori della Scuola secondaria di primo grado “Renato Fucini”.

Anche l’ultimo anno della Scuola dell’infanzia e la prima classe della scuola Primaria hanno lavorato insieme, in continuità, a questo progetto.

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Crescere in una scuola solidale

I bambini, nel corso dell’anno scolastico, hanno incontrato i “nonni” della Casa famiglia San Gregorio Magno e i “ragazzi” della Fondazione Turati, al fine di stimolare e sensibilizzare i bambini a comprendere gli altri (altre generazioni, altri popoli, altri…) e a interagire con loro

Una domenica dedicata ai “ragazzi” della Fondazione Turati…

 …e la recita di Natale alla Fondazione a Gavinana

Infine abbiamo dedicato una giornata alla Scuola Nazionale per cani guida per CIECHI di Scandicci, Firenze

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Filippo Strufaldi è risultato tra i venti studenti toscani vincitori del concorso “Il mare, le vele”

Complimenti!

L’articolo de Il Tirreno

 

Complimenti anche ad Agata e Giulia per i loro lavori, selezionati fra i migliori e messi in mostra nelle vetrine dei negozi di Livorno.

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Pistoia, capitale della cultura 2017

Visita ad una delle sale di anatomia più antiche d’Italia e ai sotterranei dell’ospedale del Ceppo.

Visita ai sotterranei e al museo SMI di Campo Tizzoro

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Frutta e verdura nella scuola

Nutrirsi bene, un insegnamento che frutta

Aprile/ Giugno 2017

Sono state coinvolte tutte le classi della scuola.

I bambini di prima si sono divertiti a trasformare la frutta e la verdura in personaggi buffi

 

 

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Camminata con il CAI lungo la Valle del Reno, da Pontepetri alla vecchia ghiacciaia.

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Che bello studiare storia toccando e osservando oggetti che provengono direttamente dal passato della nostra montagna!

Come vivevano gli uomini, le donne e i bambini della preistoria nel nostro territorio?

Un enorme grazie ad Alessandro che ha aiutato i bambini a comprendere meglio il loro passato!

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Incontro con la polizia stradale per imparare

a vivere in sicurezza la strada, in auto e in bici

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Musica, musica!!!

Visita alla Fondazione Tronci, Pistoia

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Visita allo stabilimento della Mukki di Novoli, Firenze

Abbiamo imparato a fare il burro e visitato il museo con gli attrezzi e gli strumenti che venivano utilizzati in passato per lavorare il latte

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Corso di basket in palestra a Bardalone

E incontro con i campioni della Tesi Group!

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Zittelleggi 14 – Ciascuno è speciale… Coltiviamo le differenze: la nostra prospettiva inclusiva.

Ciascuno cresce solo se sognato

C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C’è chi insegna lodando

quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.

C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.

 Danilo Dolci

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Dedicata a tutti i bambini e in special modo a quelli che, a settembre, ci lasceranno per approdare alla Scuola Secondaria di Primo Grado.

Ciao ragazzi!

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Un abbraccio a tutti voi!

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L’8 di giugno pioveva ma tutti, tenacemente, avete creduto che il nostro spettacolo di fine anno si potesse fare come progettato! Grazie a tutti!

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Prima che “Sofia” diventasse il tormentone dell’estate 2016

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Una festa multilingue, per aprirci al mondo!

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Inclusione e solidarietà, oltre i confini dell’aula…

Incontriamoci e incontriamo altri

Per conoscerci meglio e essere più disponibili verso “l’altro”…

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I “nonni” della Casa Famiglia San Gregorio Magno, che incontriamo costantemente

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“L’inclusione vuole essere non un nuovo modo di dire, ma una realtà complessivamente disposta per la vita di tutte e di tutti, senza strutture speciali o progetto straordinari. L’inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di appartenenza. Le persone con o senza disabilità possono interagire come persone alla pari…” (Canevaro, 2007)

I “ragazzi” della Fondazione Turati di Gavinana, con i quali abbiamo passato una piacevole domenica

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Gli amici della Scuola Primaria Edmondo de Amicis di Fornaci di Barga, con i quali abbiamo lavorato insieme per un progetto comune

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Abbiamo anche lavorato con i bambini più piccoli e…

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… i ragazzi più grandi

2016-04-24 (1)

“Forse il maggior numero degli errori pedagogici è il credere che un individuo impari soltanto quel dato particolare che studia in quel momento. L’apprendimento collaterale, la formazione di attitudini durature o di repulsione, può essere e spesso è molto più importante. Codeste attitudini sono difatti quel che conta nel futuro. L’attitudine che più importa sia acquistata è il desiderio di apprendere” (J. Dewey, 1963)

Star bene insieme, migliorare l’autostima

Durante l’anno ricerchiamo occasioni particolari per incrementare intenzionalmente la forza e la coesione dei gruppi classe e del più grande gruppo scuola. Per questo oltre alle tradizionali uscite/gite scolastiche programmiamo attività comuni nella scuola e oltre le aule scolastiche.

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La natura, la cultura del territorio ci offrono grandi occasioni per svolgere attività insieme, motivando e responsabilizzando i bambini al raggiungimento di un obiettivo comune, anche attraverso l’apprendimento cooperativo. Con questa metodologia ci proponiamo il fine di migliorare sia gli apprendimenti previsti nel curricolo che le competenze sociali, indispensabili per star bene con se stessi e gli altri.

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La diversità diventa così normaleScopo dell’inclusione è quello di rendere possibile, per ogni individuo, l’accesso alla vita normale per poter crescere e svilupparsi totalmente.” (Canevaro, 2007)

 Tanti modi diversi per star bene a scuola

In gruppo, in gruppo ma da soli, in coppia, pensando, scherzando, aiutando, sostenendo, giocando, leggendo, vivendo le differenze, parlando, correndo, …rafforzarsi per resistere agli eventi negativi della vita…

…o imparare mangiando :-p

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Lavorare in gruppo per un obiettivo comune

imageimageimageAscoltare

Comunicare, relazionarsi, emozionarsi, condividere, esprimersi liberamente,…

imageimageRilassarsi

Stare insieme per giocare, confrontarsi, discutereimageimage imageMuoversi, imageimageLitigare (in questo caso far finta di…), riflettere sul conflitto come risorsa “…è tempo di passare dalla concezione che vede nel conflitto solo un problema, a quella che o considera come un’autentica risorsa, come un modo complesso di comunicare e manifestare dei bisogni, certamente impegnativo per chi educa, ma importante nelle sue potenzialità positive” (Carrescia, Faso, Folli, Palmieri, 2014)

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Bibliografia

Nessuno escluso- Carrescia, Faso, Folli, Palmieri Ed. Pearson, 2014

Litigare con metodo. Gestire i litigi dei bambini a scuola- Novara, Di Chio, Ed. Erickson, 2013

Apprendimento cooperativo in classe- Johnson, Johnson, Holubec, Ed Erickson, 2013

L’integrazione scolastica egli alunni con disabilità- A. Canevaro,Erickson, 2007

Esperienza e educazione- J. Dewey, La Nuova Italia, 1963

La vita scolastica, Giunti scuola

Alcune idee per l’anno scolastico che sta per iniziare:

1-¡ Hola!

Finalità

Il progetto, oltre a porsi le finalità di sensibilizzare gli alunni alla multiculturalità e di stimolarli alla comprensione verso chi vive e pensa in modo diverso da loro, intende porre particolare attenzione e riguardo nei confronti di quei bambini che si trovano in difficoltà nell’apprendimento della lingua inglese. Tali difficoltà risiedono soprattutto nelle differenze fonetiche tra le lingue. Molti studi indicano che queste variabilità generano una diversa incidenza di bambini dislessici tra la popolazione infantile, infatti in Italia ci sono fino a due volte meno casi di dislessia, con un’età inferiore a dieci anni, rispetto agli Stati Uniti. Tutto ciò è dovuto alla non trasparenza della lingua inglese.

Il progetto si propone di presentare la lingua spagnola prendendo spunto dagli argomenti che saranno affrontati in lingua inglese, rispettando la gradualità delle classi.

Intende stimolare una prima riflessione sulle diversità linguistiche tramite il confronto della lingua spagnola con la lingua inglese.

Vuole evidenziare alcune differenze e somiglianze a livello di grafema e di fonema; comprendere il diverso grado di difficoltà che implica lo studio delle diverse lingue; favorire l’apprendimento di una lingua straniera diversa dall’inglese dove siano presenti casi di DSA.

Il progetto si integra con attività collegate alla musica, alla lingua inglese e italiana

Costituisce anche la prosecuzione dell’esperienza dell’anno scolastico 2015/16 e si collega con le materie curricolari della scuola secondaria di primo grado

Prodotti

Nel corso dell’anno saranno prodotti giochi come ad esempio domino e memory, oppure biglietti d’auguri e semplici cartelloni.

Saranno presentate canzoni e attività durante la festa di fine anno

 

Alcuni obiettivi saranno:

Saper salutare e presentarsi.

Saper copiare vocaboli e saperli riconoscere.

Saper scrivere e utilizzare semplici vocaboli di uso comune come oggetti scolastici, giorni, stagioni, numeri,…

Saper riprodurre in modo guidato semplici funzioni comunicative.

Interagire in brevi e semplici conversazioni.

Imparare canzoni in lingua spagnola.

Valutazione

La valutazione sarà fatta proponendo situazioni di role playing, drammatizzazione, semplici schede.

I feed back saranno continui e consisteranno in situazioni di brevi dialoghi, domande e risposte con l’insegnante e i compagni; semplici schede.

Effetti

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono:

– favorire un buon approccio verso lo studio delle lingue straniere;

– stimolare la fiducia in se stessi e le potenzialità di tutti i bambini;

– migliorare le capacità comunicative;

– promuovere la capacità di imparare ad imparare.

Come lavoreremo e metodologie

Il lavoro sarà svolto ricavando un piccolo spazio nelle ore di inglese (o di musica)durante tutto il corso dell’anno

Il lavoro sarà svolto a coppie e a gruppo.

Saranno messe in pratica metodologie come Tutoring, Peer to peer, Role playing, Drama

2-Coltiviamo insieme

Con questo progetto rifletteremo sul mistero della crescita di una pianta da un seme. La considerazione verrà attuata progressivamente nel corso dell’anno scolastico insieme con gli anziani della casa Famiglia San Gregorio Magno ed i genitori.

Dal progetto ci attenderemo un coinvolgimento pratico (coltivazione delle piantine ) ed uno affettivo (sviluppo insieme agli anziani dell’amore e del rispetto della natura e della vita).

Osserveremo e studieremo le piante e le erbe, uguaglianze e diversità.

Realizzeremo produzioni grafiche delle varie erbe.

Creeremo  un erbario.

Ascolteremo storie antiche e moderne su erbe e piante.

Questo al fine di:

Utilizzare  al meglio la serra in comune con la Casa Famiglia San Gregorio Magno.

Migliorare dei rapporti fra generazioni.

Osservare la natura

Il progetto è una prosecuzione di attività portate avanti gli anni passati e di progetti simili nella scuola secondaria.

 

Alcuni obiettivi saranno:

Coltivare piante alimentari ed aromatiche, e fiori.

Conoscere erbe e piante.

Creare un erbario.

Scoprire e/o inventare storie sulle erbe e sulle piante

Rapportarsi con persone anziane e lavorare insieme

Imparare facendo.

Lavorare fra alunni di classi diverse

Incrementare la capacità di lavorare in gruppo

Lavorare in serra ( seminare, annaffiare, raccogliere).

Distinguere vari tipi di piante alimentari ed aromatiche

Riconoscere erbe e piante

Proporre ai genitori i risultati del proprio lavoro

 

Cosa faremo:

Tutte le mattine, a turno, effettueremo controllo e cura delle piante della propria classe, ma anche quelle delle altre classi, quelle comuni e quelle degli anziani.

Lezioni teoriche all’inizio dell’anno e durante il suo svolgimento

Conversazioni educative con gli anziani

Proposta di schede per imparare a osservare.

Proposta del quaderno per le osservazioni dell’ambiente

Lavoro in serra

Lavoro individuale o a piccolo gruppo con osservazione dell’ambiente naturale (quaderno di osservazione della natura)

Come lavoreremo

Il lavoro sarà svolto a classi aperte nelle ore pomeridiane. I bambini della classe V guideranno i bambini più piccoli nelle attività pratiche.

Lavoro di gruppo o a piccolo gruppo

Come valuteremo

La valutazione si effettuerà con domande agli anziani e questionari ai genitori; valutando la qualità delle ore passate con gli anziani; osservando i ragazzi in situazione; verificando la quantità di piantine prodotte.

Attraverso anche l’interesse/disinteresse da parte di anziani/bambini e l’osservazione dell’approccio che hanno gli uni con gli altri; la capacità di lavorare in gruppo, la ricerca, in caso di feed back negativo, di nuovi modi e strategie di aggregazione; l’osservazione della crescita o meno delle piantine; l’ipotesi su quale potrebbe essere l’origine di eventuali problemi e riflessioni circa le modifiche da adottare sulle coltivazioni per la loro risoluzione; la capacità di osservazione e l’ incremento dell’interesse dei ragazzi verso l’ambiente naturale.

I risultati attesi sono in particolar modo nei rapporti fra i bambini ed i loro coetanei ed a loro volta con gli anziani.

Ci si attende anche una maggiore presenza dei genitori nelle attività della scuola

3-Robot-ti-amo?

Il Progetto vuole avvicinare gli alunni al mondo della robotica attraverso il gioco, sviluppare un apprendimento pluridisciplinare, stimolarli a acquisire capacità di autonomia operativa, a implementare la capacità di lavoro in squadra con spirito cooperativo.

L’uso dei robot consentirà ai bambini di lavorare insieme, stimolare la fantasia e l’immaginazione, sviluppare il pensiero critico e il problem solving.

Gli alunni accresceranno le loro capacità relazionali e decisionali, il senso di responsabilità e l’autostima.

Il progetto aiuta i ragazzi a imparare a collaborare e a partecipare attivamente lavorando in gruppo, contribuisce ad accrescere la capacità di risolvere semplici problemi, valutando le situazioni e proponendo soluzioni.

Li aiuta a vivere l’errore positivamente, come stimolo a riprovare e a non abbandonare.

Favorisce un apprendimento multidisciplinare e aiuta a promuovere processi che consentiranno agli alunni di diventare costruttori del proprio sapere attraverso una proposta innovativa, accattivante e “pratica”.

Il progetto si integra con altre iniziative di robotica educativa già presenti nella scuola secondaria; può essere anche ampliato e proposto alla scuola dell’infanzia

Il progetto si concluderà:

1- con la progettazione e costruzione di percorsi con i quali realizzare “tappetini” reticolati sui quali operare con la Bee-bot.

2- con la partecipazione a un gioco/percorso, con regole precise e condivise, nel quale i ragazzi si sfideranno a raggiungere una meta; attività che potrà essere svolta sia a gruppi che individualmente.

Alcuni obiettivi:

1- Saper costruire il robot proposto.

2- Saper usare il robot.

3- Saper usare termini specifici legati alla robotica.

4- Migliorare le capacità di osservazione e analisi, di interpretazione e ipotesi, di problem solving, senso critico, riflessione, metacognizione.

5- Migliorare le capacità di orientamento nello spazio.

6- Sviluppare le capacità di interagire e cooperare.

7- Migliorare l’autostima, la sicurezza, la capacità di prendere decisioni.

Valutazione

La valutazione degli apprendimenti sarà effettuata con compiti in situazione (es. i bambini saranno impegnati nell’esecuzione di percorsi assegnati, dovranno dimostrare di saper programmare il robot e raggiungere la meta stabilita).

L’osservazione in situazione costituirà una costante e consentirà, ogni volta, di rivedere o correggere strategie e metodologie adottate se ritenute non efficaci.

Autovalutazione. Gli alunni diventeranno protagonisti del loro processo di valutazione

Il feed-back in itinere: al termine di ogni fase dell’attività è previsto un momento di riflessione comune per verificare se i punti essenziali della lezione siano stati appresi.

La presenza dell’insegnante di classe faciliterà l’attività di osservazione costante e attenta relativa al lavoro cooperativo, al lavoro svolto e ai risultati prodotti dagli alunni

Effetti

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono quelli di incrementare il piacere e l’entusiasmo di stare a scuola, di acquisire competenze di ascolto e comprensione, di migliorare le competenze scientifico/matematiche e i risultati scolastici nelle varie discipline.

Azioni

Il programma delle attività prevede le seguenti azioni:

  • 6 incontri di un’ora per classe (breve presentazione iniziale delle attività che verranno svolte, attività con il robot e breve riflessione conclusiva)

  • presentazione del robot e scoperta delle sue funzioni

  • presentazione/costruzione di reticolati sui quali rappresentare percorsi

  • uso del robot sui percorsi costruiti

    Come lavoreremo

    L’interazione tra studenti avverrà in presenza, a livello di coppia e a piccoli gruppi.

    I gruppi varieranno ogni volta tenendo conto dei diversi livelli di abilità.

    Il lavoro di gruppo coprirà la totalità del tempo impiegato per lo sviluppo delle attività. Nel gruppo saranno individuati dei ruoli specifici che cambieranno ogni volta da un alunno all’altro.

    Ruolo dei docenti

    I docenti ricopriranno il ruolo di facilitatore con il compito di capire se le istruzioni, le regole condivise, siano state comprese e di fare in modo che tutti i membri del gruppo partecipino.

    Sviluppi

    Quando possibile, alla fine di un percorso, saranno svolte attività peer to peer che vedranno gli alunni protagonisti nel presentare ad un’altra classe (o ai bambini della scuola dell’infanzia) le attività svolte e le loro impressioni

     

     

    “Crescere cittadini consapevoli”

     

    Si evidenzia il bisogno di riconoscere il valore delle regole e del senso civico. Il progetto ha lo scopo di identificare ed estirpare atteggiamenti e mentalità “mafiose”.

 Finalità

Superare nella classe atteggiamenti di conflitto e rivalità tra bambini

Collegamenti

Il progetto costituisce la prosecuzione di altre esperienze affrontate dalla scuola negli anni precedenti per classi parallele e soprattutto in verticale come progetto di Istituto.

Obiettivi

-Spargere semi di giustizia, di altruismo e reciprocità

-Conoscere e rispettare le diversità di ciascuno

-Stimolare il piacere di lavorare insieme

-Mettere in atto atteggiamenti di rispetto e generosità

Valutazione

Osservazione sistematica del comportamento dei bambini in classe

Il feed-back in itinere riguarderà situazioni in cui si potranno registrare esiti positivi nel creare un ambiente collaborativo in classe facendo lavorare i bambini in piccoli gruppi.

Effetti

Gli effetti attesi a medio-lungo termine sono i seguenti:

-conoscenza dell’aspetto storico-sociale del fenomeno mafioso

-comprensione delle conseguenze che possono avere atteggiamenti non legali

-promozione di atteggiamenti di giustizia e di condivisione 

Attività

Il programma delle attività prevede le seguenti azioni:

-si lavorerà a gruppi di bimbi caratterialmente diversi al fine di confrontarsi ed arricchirsi l’uno con l’altro

-lettura di testi dedicati all’argomento

-giochi per l’acquisizione di atteggiamenti  di legalità.

-incontri con personalità che si sono distinte per l’impegno e la lotta alla mafia.

-Incontro con l’autrice Ceccarelli Patrizia

-Cineforum

I bimbi formeranno gruppi  per elaborare testi scritti e grafici.