prosa
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Antichi mestieri di montagna, i ricordi dei nonni
I disegni rappresentano i giochi dei nonni (classi 1^ e 5^)
Dalla prosa alla poesia (classi 3^, 4^ e 5^)
(proviamo a trasformare un testo in prosa in poesia)
I VECCHI MESTIERI: il boscaiolo
Il lavoro del boscaiolo si sviluppò fra le due guerre mondiali per recuperare in fretta il
legname abbattuto durante le battaglie.
Il boscaiolo lavorava sempre in compagnia formando una squadra; più lavorava più
guadagnava e poteva portare a casa la legna scartata.
Si alzava all’alba e rientrava al tramonto quando lavorava vicino a casa; se invece
stava lontano per parecchio tempo si riparava con la sua squadra sotto una capanna
fatta di pali e cortecce che a fine lavoro veniva smontata per recuperare la legna.
La capanna conteneva un focolare al centro con una catena per il paiolo dove il cuoco
di turno cuoceva la polenta.
I pasti non erano molto ricchi: con la polenta si mangiava il formaggio, si beveva
caffè d’orzo e la sera, quando andava bene, si consumava una minestra di farina
abbrustolita.
Per dormire venivano usati rametti di abete messi fra paletti spezzati e coperti i
paglia.
I vestiti erano molto pesanti a causa del freddo: manopole ruvide per proteggere le
mani e grandi mantelli pesanti.
La sera dentro la capanna si intonavano cori e si raccontavano storielle per non
sentire la nostalgia di casa.
La legna segata ed abbattuta a mano veniva accatastata e incanalata nei corsi d’acqua
per farla scendere a valle dove veniva utilizzata.
Mia nonna mi ha raccontato che i suoi zii (che erano otto !!!), dopo aver fatto i
boscaioli nella foresta del Teso, sono andati tutti insieme a cercare fortuna in Brasile,
sono andati a fare i boscaioli nella foresta del Mato Grosso e visto che la terra che si
riusciva a bonificare diventava di proprietà, sono riusciti a stabilirsi là e oggi ho
molti parenti che vivono in Brasile proprio grazie al mestiere del boscaiolo!
Dario
Il boscaiolo
Giovanni, boscaiolo molto esperto
va nel “Teso” molto presto.
Con la motosega in spalla
cerca una pianta per tagliarla.
La pianticella fa capolino
alle prime ore del mattino.
Giovanni la pianta taglia a malincuore
ma tanto sa che presto ricrescerà, con vigore!
Boscaiolo
Boscaiolo,
che con la tua scure
ti svegli con il sole sotto l’orizzonte,
con la tua accetta stretta in mano
prendi lo stradello
che ogni giorno
ti porta al tuo amato bosco.
Con freddezza tagli gli alberi
che un tempo avevi piantato
per far spazio ai nuovi alberelli.
Quando il sole se ne va
gli spiragli di luce si spengono
e tu torni, soddisfatto, a casa.
Il boscaiolo
Il boscaiolo
vive tra piante
di tipi diversi.
Il boscaiolo,
tagliatore provetto,
alla fine
fa un lavoro perfetto!
Il boscaiolo,
gran lavoratore
dopo tutto questo
ha un gran cuore!(Mirco)
PECORINO A LATTE CRUDO
Il pecorino a latte crudo della montagna pistoiese si presenta in pezzature che vanno dagli 800 g a 1,5kg. Le forme sono tonde, con diametro tra i 18 e i 20 cm e hanno colore giallo paglierino. La pasta è salata e ha consistenza morbida; si presenta in tre gradi di stagionatura: fresco, abbucciato e da asserbo. Nella lavorazione, il latte viene filtrato, versato in una caldaia in rame stagnato per la formazione della cagliata e riscaldato fino alla temperatura di 35-38°c; si aggiunge quindi un cucchiaio di liquido, che può essere sia di origine animale (stomaco di agnello) sia di origine vegetale (cardo selvatico). Dopo circa 30-40 minuti, si procede alla pezzature, con forme di diametro di 18-20cm e alla stufatura.
La lavorazione della castagna
Sono stanco…
Mi stendo sul letto
mi addormento
e la mente vola.
Magicamente mi catapulto
in un mondo antico,
sento rumori vivaci ,
profumi decisi.
Vedo le lavandaie al pozzo
che con il ranno
lavano i vestiti;
Giro per le strette viuzze,
vedo visi rugosi,
mani incallite e
schiene ingobbite
da tante fatiche.
In una bottega
che mi par familiare
Nonno Mario , il falegname
intruciolando, prima sega
poi pialla
il legname.
Nonno Domenico
Il ciabattino,
risuola uno zoccolo
nel suo sgabuzzino.
Le massaie
bisbigliano
nell’aia e…
aspettano
i loro amori lontani
carbonai nel bosco
e minatori in terre straniere.
Mi appare davanti
Un viso nero…
…cancaminin,
cancaminin
del paese è spazza camin.
Questi sono i mestieri antichi
dei nostri cari nonni,
lavori mai visti
e toccati ma
questa notte sognati. (Lor. Ag)
Nei vecchi mestieri
Nei vecchi tempi…
c’erano mestieri diversi.
Boscaiolo, falegname
e chi lavorava le castagne.
Qualcuno lavorava alla ferriera
altri allevavano le pecorelle.
Qualcuno faceva il calzolaio,
tacchi e scarpe di cuoio
lavorate a mano.
Che bei mestieri,
li vedrei volentieri!
I nostri avi
I nostri avi, bravi agricoltori
e buoni pastori,
raccoglievano castagne
anche frutti sulle montagne.
Anche se erano in povertà
c’era tanta felicità,
cacciavano di qua e di là
tra cespugli e rivalità
…
I lavori casalinghi del passato
La maggior parte delle cose
veniva fatta a mano:
scope di paglia per spazzare,
sedie di legno per mangiare,
attrezzi di ferro per il fuoco
e cibi da vero cuoco!
Il nonno Piero
Quando il mio nonno Piero era giovane,
non avendo voglia di studiare,
decise di andare a lavorare.
La sua mamma un bar aveva
e pensò che di lavorare con lei la pena valeva.
A quei tempi il frigo non esisteva
e nella fontana le bibite metteva;
così, belle fresche e dissetanti,
le offriva ai villeggianti!
Per non farsele rubare
in una cassa, con il lucchetto, le doveva infilare
e alla fine della giornata
nonna Bianca era bell’accontentata!(Clelia)
…
Il materassaio
Il mio nonno faceva i materassi
e dentro ci trovava tutto, anche i sassi.
Scardazzava la lana con fatica
era fiero di quell’arte antica.
Usava un ago molto strano
e spesso si bucava la mano.
Prima le materasse non si compravano
ma con impegno si ricreavano.
L’ arrotino
E’ arrivato l’arrotino
che di nome fa Agostino
Con il suo bel furgoncino
urla: “Donne!” dal finestrino;
ogni donna assai contenta
con coltelli e borsellino
si avvicina all’arrotino
che ad affilare è proprio bravino.
E alla fine torna a casa
col coltello rinnovato
aspettando l’arrotino
che ritorni dal passato.
Lo spazzacamino
Passava l’inverno sul tetto
sporco di cenere del caminetto.
A volte sulle tegole vedevi un bambino
questo duro lavora era lo spazzacamino.
Spesso restava digiuno
il suo mangiare era polvere e fumo.
Con i suoi attrezzi, lo scopetto e la pala,
saliva sui tetti con la sua scala.
Per un bambino era un lavoro così duro!
i bimbi non devono lavorare nè ora nè in futuro.
Il carbonaio
Duro mestiere
è quello del carbonaio!
Raccoglie le foglie e le legna
le impila con pazienza
e precisione
per accendere
il suo “calderone”!
Dopo,
tutto ricopre con la terra;
Il fuoco lento lento brucia,
il comignolo fuma
e, alla fine,
ECCO FATTO IL CARBONE!
La carbonaia
Una capanna nel bosco
un giaciglio di foglie e paglia.
Legna tagliata a misura
che piano piano prende vita
in una piramide,
coperta di terra e muschio.
Sopra il fumo esce lento
dentro il fuoco brucia piano.
Così, piano piano, nasce il carbone!
Il carbonaio
In un bosco vicino vicino
si alza il fumo, ma non c’è un camino
c’è il carbonaio che si dà da fare
a tagliar la legna da bruciare.
Una grande cupola ha costruito
e dopo tanto tempo ha finito.
E’ estate piena e deve lavorare
se questo inverno si vorrà scaldare,
giorno e notte la cupola è accesa
e per il carbonaio è una lunga attesa.
Più di un mese è passato
e il carbone si è formato!
La tessitrice
O mia bella tessitora
che tutto il giorno lavora,
per guadagnare un gruzzolino
per vivere benino.
Quanti fili da incrociare
per poter un tessuto formare,
che un giorno diventerà
il tessuto della società.(Antonio)
…
La sarta
Le misure lei prendeva,
con la stoffa lavorava
sarta, attenta e premurosa, la piegava;
col gessetto la segnava
e il modello compariva.
Il vestito ormai cucito
veniva poi indossato,
se privo di difetti, approvato
e dal cliente ritirato (Jon)
…
La sarta
La sarta
cuce e ricuce
filo per filo
stoffa per stoffa
colore per colore.
Ogni suo vestito
racchiude un mondo
come una splendida rosa.
…
La sarta
Che bel mestiere era fare la sarta
ne conoscevo una di nome Marta
cuciva i pantaloni
e ci metteva i bottoni
faceva sottane
e ci metteva le perle delle collane
un giorno comprò la stoffa d’oro
e ci fece un capolavoro!
La raccoglitrice di erbe officinali
Dentro ogni fiore
si nasconde
qualcosa di speciale;
dentro quelli di mia nonna,
una farmacia.
Ogni mattina,
saliva sui monti
per raccogliere
malva, salvia, salep,
rosmarino e rosa canina,
per poi scambiarle
per qualche soldino.
Dopo un’intera giornata
sui monti,
scendeva
insieme al sole,
al tramontio. (Sofia)
…
La raccogli erbe
Mia nonna raccoglieva fiori
tanti, tanti, di mille colori!
Ogni mattina saliva sui monti
e scendeva alla luce dei tramonti.
Bulbi d’orchidea, rosmarini e salvia
origano, rosa canina e malva:
la verde farmacia della natura
che nella bella stagione raccoglieva con cura.
Mia nonna era appena una bambina
ma lavorava per comprarsi una pennina.
Presto ha imparato cos’è la fatica
ma la natura le è diventata amica
Petra, classe terza
1^ classificata
concorso “Gisella”
Pian degli Ontani
Operaio
Batti il ferro, non ti fermare,
devi fare per mangiare.
Ora fate proiettili, prima le spade
le dovete far voi, non le fate.
Salda lì, salda là
prima o poi a casa si tornerà?
Se ti stanchi e lavori con impegno
secondo me, i soldi li spenderai con ingegno.
Voi siete gli operai,
il vostro mestiere non finirà mai (Andrea)
Il fabbro
Tra l’incudine e il martello
lavora il fabbro, poverello.
Tutto il giorno giù in fornace
tra il maglio e la brace.
Alla fine del lavoro
torna a casa tutto moro!
Tutto nero e affumicato
un altro giorno è passato…
Un pezzo di pane ha abbrustolito
con olio e aglio l’ha condito.
Domani ritorna a lavorare,
il fabbro non si stanca di martellare!
Samuele, classe terza
3^ classificato
concorso “Gisella”
Pian degli Ontani
…
Il fabbro
Il fabbro è un lavoro che si fa sudando
ma lui te lo fa ridendo
e quando gli chiedi un lavoro
te lo fa perfetto come l’oro.
Il fabbro lavora ferro, soprattutto,
e con quello può far di tutto.
Insomma il fabbro è un lavoro stupendo
e, a volte, si diverte modellando.
La ferriera
Nel 1350 c’era
di già,
che cos’era?
La ferriera,
che modellava
il ferro,
come per magia
e i fabbri
rendevano
il minerale
un utensile
utile.
Le ghiacciaie del Reno
Nel Reno
ci sono stanze
per conservare il ghiaccio.
Nelle stagioni calde
veniva venduto in città,
per raffreddare le cose
come in frigo.
…
Il ghiacciaiolo
Dal freddo della valle del RENO
nasceva il ghiaccio a ciel sereno,
con gli asini e col trenino
da qui, partiva il ghiaccio montanino.
Arrivava fino alla città
per rinfrescare tutto con semplicità!
Animali di qua e di là
Tempo fa gli animali si allevavano,
mucche e pecore andavano
nei prati a mangiare l’erba,
anche dalle capre veniva il latte!
La mia nonna Maria
aveva un toro
che voleva andare da tutte le parti
e una volta la fece quasi cascare
da un burrone,
sicchè lo mandarono via! (Gianna)
…
Il pastore
Il pastore esce
col suo gregge di buon mattino,
per far brucar l’erbetta
alle sue pecorelle
poi munge le calde mammelle,
lavora il latte
e, miracolosamente,
appaiono ricotta e pecorino,
ecco pronto il buon formaggino.
Il mulino
Sulla collina,
fiorita,
sorgeva un piccolo mulino
dove le castagne,
seccate nel caniccio,
venivano dolcemente
e lentamente frantumate,
macinate dalla ruota di pietra.
Ne usciva una farina dolce
che veniva gustata
in case ricche e povere.
Era cibo prezioso
per gli abitanti
delle nostre montagna.
…
Il mulino sulla Volata
Se le castagne volevi macinare
al mulino dovevi andare.
Sulla “Volata” ce n’era uno
bello e assai sicuro.
Grandi pietre, tanta acqua e il mugnaio Angiolino
facevano le castagne un gran profumino!
E se la farina volevi portare
c’era la Gina a non farti faticare.
Oggi il mulino non macina più
perché il ponte è andato giù.
La gora, il bottaccio puoi ancora vedere
e sulle macine, se vuoi, ti puoi sedere! (Samuele)
Antichi mestieri nelle immagini dei bambini di 2^
Sante e Virginia, con i loro disegni, sono fra i vincitori del concorso “Gisella” di Pian degli Ontani