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Associazionismo e Volontariato sulla Montagna Pistoiese, due esempi

Tutti gli anni il nostro istituto prevede momenti di incontro fra i diversi ordini di scuola, tra gli alunni e i docenti delle “classi ponte”. Negli ultimi due anni gli incontri sono avvenuti virtualmente sui temi dell’associazionismo e del volontariato nella nostra montagna.

 

Progetto “Associazionismo”-curricolo verticale

In particolare, la nostra scuola si è occupata di due associazioni, la Pubblica Assistenza di Maresca e l’AVIS.

ANNO SCOLASTICO 2021/22

ANNO SCOLASTICO 2020/21

 

Associazione Pubblica Assistenza di Maresca/Gavinana

La Pubblica Assistenza si occupa, con i suoi volontari, di vari aspetti problematici nella vita delle persone della montagna pistoiese. Scopriamolo attraverso questo video

Ecco le “risposte” dei nostri bambini, quelli delle classi prima e quinta.

 

 

 

 

 

Soccorso

Protezione civile

Aiuti alimentari

 

Il volontariato

 


Sempre Pronti ad aiutare chi ha bisogno

 

 

Renato Fucini, a centouno anni dalla morte

(Renato Fucini con l’amico Giacomo Puccini)

 

E l’uccellino


E l’uccellino canta sulla fronda:
“Dormi tranquillo, boccuccia d’amore:
piegala giù quella testina bionda,
della tua mamma posala sul cuore”.

E l’uccellino canta su quel ramo:
“Tante cosine belle imparerai,
ma se vorrai conoscer quant’io t’amo,
nessuno al mondo potrà dirlo mai!”.

E l’uccellino canta al ciel sereno:
“Dormi, tesoro mio, qui sul mio seno”.

 


Nei disegni sono rappresentati gli ambienti descritti dal Fucini

Il Padule

Renato fucini nacque a Monte Rotondo Marittimo l’8 aprile 1843 e morì ad Empoli nel 1921.

Renato Fucini, conosciuto anche con lo pseudonimo di Neri Tanfucio, anagramma del suo nome, fu uno scrittore e poeta italiano.

Suo padre era medico condotto, studiava e combatteva le febbri malariche molto comuni nell’800 in Maremma che, a quei tempi, era una zona paludosa, in cui erano presenti molte zanzare che facevano ammalare di malaria. 

 

Renato Fucini fece le scuole elementari a Livorno.                                                                                                                Poi iniziò a studiare ad Empoli perché il padre era diventato medico a Vinci.                                                                Infine Fucini diventò studente all’Università di Pisa dove si laureò in Agraria

 


L’Arno oltre che da Firenze passa da Pisa.

Durante il periodo universitario di Renato, nel 1869, l’Arno straripò a Pisa.
Renato Fucini partecipò ai soccorsi e in quell’occasione conobbe Nino Bixio che coordinava le operazioni.

La sede del coordinamento era il caffè dell’Ussero, che Fucini frequentava molto; in quell’occasione scrisse il primo sonetto che però non fu mai pubblicato.

Per Renato Fucini gli anni dell’ università furono tra i più belli della sua gioventù.

Si fece tanti amici, si divertiva e si comportava come tutti gli universitari che facevano tanti scherzi goliardici.

In quel periodo iniziò a frequentare vari caffè, tra cui il Caffè dei Risorti, in quel luogo scrisse il primo dei suoi cento sonetti. In un’osteria invece sentì parlare male di Garibaldi, prese una paletta da braciere e fece scappare i due che parlavano male di lui.

 

Renato Fucini aveva un padre che si chiamava Davide, era medico, era anche un fervente mazziniano anticlericale.

Inoltre ce l’aveva a morte con i moderati e i reazionari.

Mazziniano vuol dire che era un seguace di Mazzini. Quindi che perseguiva gli ideali di libertà di pensiero ed espressione, di un’Italia unita, indipendente dall’Austria e repubblicana (deriva dal latino, res publica, che significa cosa pubblica). Anticlericale non vuol dire che non credesse in Dio ma non credeva nel clero cioè nell’organizzazione della chiesa: preti, vescovi, ecc.

 

Renato Fucini nel 1867 si sposò con Emma ed ebbero due figlie Ida e Rita.
Nella sua vita conobbe molti personaggi importanti: De Amicis, che scrisse Cuore, Collodi, che scrisse Pinocchio, Puccini, un grande musicista, Artusi e tanti altri scrittori, veristi e pittori macchiaioli.


 

I macchiaioli è un movimento nato a Firenze nel 1855. Erano dei pittori che per dipingere non facevano la bozza! In pratica usavano le macchie per disegnare. Dipingevano i fatti utilizzando “la teoria della macchia”, secondo la quale la visione delle forme è creata dalla luce attraverso macchie di colore.

Un tentativo “Macchiaiolo”

Alcuni macchiaioli famosi sono: Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Adriano Cecioni e altri.

 

Renato Fucini aveva un bel rapporto con Puccini, un grande musicista di opere liriche. Giacomo musicò alcune poesie di Fucini e Renato scrisse alcuni sonetti per lui. 

Conobbe anche Pellegrino Artusi che aveva scritto un libro di cucina seguendo anche alcuni suoi consigli.

Insieme a tutti gli amici ha contribuito a far conoscere le varie realtà italiane.

   

   

 

Renato Fucini svolse diversi lavori nella sua vita; come sappiamo era poeta e scrittore italiano ma si dedicò pure all’insegnamento di “Belle Lettere” nel 1865 a Pistoia, in seguito fece l’ispettore scolastico e per finire lavorò in una biblioteca.

Nel 1916 andò in pensione e dopo venne nominato socio dell’Accademia della Crusca

 La veglia

 

Fra tutti i libri che Renato Fucini ha scritto, noi ne abbiamo letti due: le veglie di Neri e il Ciuco di Melesecche di cui abbiamo la prima edizione e che, proprio quest’anno, compie cento anni perché è stato pubblicato postumo nel 1922. Entrambi raccontano le storie di vita quotidiana dei nostri avi, intorno alla fine dell’ottocento.

 

 

Neri Tanfucio raccontava la realtà in vernacolo, cioè un linguaggio con espressioni colorite che appartengono ad un territorio. Proprio per questo motivo Fucini non era considerato dagli scrittori di cultura “alta”. Però lui narrava la realtà qual era e, la realtà, può essere brutta, bella, dolorosa, ironica… la realtà ha molte sfumature.

Insieme a molti autori e pittori di quel periodo contribuì a far conoscere i valori risorgimentali e l’Italia unita.

 

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Per un mondo migliore. Agenda 2030 in poesia

 

(Ore Alternative alla Religione Cattolica)

 Abbiamo letto gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile presenti nell’agenda 2030. Abbiamo approfondito ogni argomento con letture, discusso e fatto riflessioni intorno a ciascuno di essi; infine abbiamo provato a tradurli in versi.

    

“Chiunque tu sia, uguale a me sei 

   comunque io sia, rispetto vorrei”

 


Se la povertà non vorrai 

sconfiggerla dovrai!

Ciascun paese si impegni affinché

ogni famiglia abbia cibo sufficiente per sé;

anche la salute sia garantita

e il benessere accompagni la vita!

Musica, matematica, scienze e storia…

Imparare sarà per tutti una gioia.

 Ogni lezione

dà informazione!

Tutti a scuola devono andare

ciascun giorno per imparare!

Acqua pulita le persone devono avere:

in molte zone non la possono bere!

   

Se la terra non vuoi inquinare

il vento e il sole prova ad usare;

e non dimenticare biomasse, acqua, calore

avrai, così, conveniente energia a tutte le ore.

Favoriamo la crescita economica

ma, attenti, che non sia “atomica”!

I bambini non devono lavorare 

ma giocare, socializzare e studiare!

La scienza si deve impegnare

e protezione a tutti assicurare.

Le persone non devono essere  sfruttate 

ma felici, incluse e occupate.

Possano in modo ecologico lavorare 

così che ognuno possa mangiare.

NO a discriminazione o sfruttamento,

spose bambine, abusi o malnutrizione.

SÌ a libertà e partecipazione

benessere, lavoro e più finanziamento.

Le città devono essere pulite, attrezzate

ecologicamente  costruite e rispettate;

piante, aree verdi e giardini

devono rallegrare tutti i cittadini.e

Migliorare le sedi stradali 

e garantire i servizi sociali.

Consuma e riproduci responsabilmente,

non comprare oltre il tuo bisogno 

il cibo non sarà più un sogno

riusa e ricicla amorevolmente.

Il cambiamento climatico globale 

è una minaccia molto reale! 

La terra si scalda,

i deserti si espandono,

le foreste si infiammano, 

l’aria è irrespirabile!

Impegniamoci tutti a tenere pulito il pianeta!

Favoriamo società pacifiche, inclusive, giuste e 

responsabili fino alla meta!

 

 

Pace Salute e Serenità

Hiroshima, la leggenda delle “mille gru di carta” e la storia di Sadako

“Questo è il nostro grido, il nostro sogno:

vogliamo la pace nel mondo!”

Quest’anno il nostro albero di Natale si è gemellato con quello di Sant’Anna di Stazzema. In cerca di pace, abbiamo realizzato delle gru di carta per decorarli.

 

 

Buone Feste A Tutti!

Il primo augurio che vogliamo fare

è che il coronavirus se ne debba andare!

Vogliamo un mondo gentile e rispettoso

che sia bello, gentile e generoso…

facciamo sì che il bene sia ricambiato

e ognuno al mondo sia apprezzato.

Diamoci la mano in un girotondo,

nel 2022 pace e salute siano nel mondo!

La Luna e le Stelle a Natale

“Quante sono le stelle nel cielo?” Io non lo so. “Quando cadono dal cielo scompaiono? Dico le stelle!”. Ieri l’ho chiesto alla Luna, quel bel satellite che splende ogni notte. Lei mi ha dato una risposta. Logicamente non può parlare ma ha un altro modo per comunicare: i sogni! Ci penetra la testa mentre dormiamo: è lei la creatrice dei sogni. Lei mi ha “detto”  che le stelle non hanno un numero preciso e che sono un ∞ perché, come le persone,  nascono ma usano un altro modo di morire. Riguardo a morire adesso vi dico come fanno: quando cadono dal cielo vanno verso il Polo Nord, più precisamente alla fabbrica di Babbo Natale e si trasformano in giocattoli, palline di Natale, fiocchi e, quelle fortunate, in stelle che andranno in cima all’albero di Natale.

Rendono felici i bambini di tutto il mondo!

P.

25 Novembre – Giornata contro la violenza sulle donne

 

 

Sorridi donna, sorridi

sempre alla vita anche se

lei non ti sorride

Sorridi agli amori finiti,

sorridi ai tuoi dolori sorridi

comunque

Il tuo sorriso sarà: luce per

il tuo cammino

faro per navigatori sperduti

Il tuo sorriso sarà: un bacio

di mamma

un battito d’ali un raggio

di sole per tutti

-Alda Merini

❤️🌹❤️